Anche l’ospedale di Ribera tra i Covid Hospital siciliani. E’ arrivato oggi in commissione il piano dell’assessore Razza che premia le richieste in tal senso del M5S all’Ars, che in questa direzione aveva presentato una mozione a prima firma di Giovanni Di Caro.
“Esprimiamo soddisfazione per questo – affermano i deputati 5stelle componenti della commissione Salute, Francesco Cappello, Giorgio Pasqua, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca – anche se per la sua attivazione si dovranno attendere i tempi tecnici, i relativi interventi strutturali per l’incremento dei posti di terapia intensiva e di degenza ordinario e l’eventuale esaurimento dei posti letto nel presidio di Sant’Elia per il bacino Agrigento-Caltanissetta. A questo punto, però, si rende necessario l’intervento del governo affinché sospenda le determinazioni della rete ospedaliera attualmente vigente al fine di scongiurare la chiusura a tappe del presidio di Ribera, prevista per fine anno. Si intervenga subito o altrimenti saranno state ancora una volta promesse a vuoto. Vogliamo un presidio funzionante e non una cattedrale nel deserto”.
“Il riconoscimento dell’ospedale di Ribera come Covid hospital – dice Di Caro – premia una battaglia del Movimento che da gennaio scorso pressa per scongiurare la chiusura del pronto soccorso e fare dell’ospedale dell’Agrigentino un centro d’eccellenza per le malattie infettive Per questo ho presentato una risoluzione ed una mozione cui hanno contribuito i cittadini e gli attivisti per difendere una struttura che riveste grande importanza, anche per la sua posizione geografica”
A Palermo ha imperversato al primo mattino di oggi un’operazione antidroga dei Carabinieri battezzata “Tornado”. Un centinaio di militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal Tribunale, su richiesta della Procura, a carico di 13 persone: 8 ai domiciliari e 5 sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini, condotte dalla Stazione di Palermo Brancaccio nel periodo aprile – giugno 2019, hanno consentito di acquisire elementi di prova nei confronti di un clan criminale attivo nel quartiere “Sperone” di Palermo, una delle più importanti piazze di spaccio della Sicilia occidentale. L’organizzazione avrebbe contato su una schiera di “pusher” e “vedette”, nell’ambito di un vero e proprio “market” all’aperto, dove sarebbe stato possibile acquistare droga a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Lo dicono i deputati del M5S all’Ars, componenti della commissione Cultura, Giovanni Di Caro, Roberta Schillaci, Nuccio Di Paola e Ketty Damante, assieme a Valentina Zafarana, prima firmataria di un emendamento approvato oggi, che ha cancellato il controverso e contestato titolo VI, che depotenziava le Soprintendenze.
“Anche senza l’inaccettabile titolo VI – affermano i deputati M5S – Il ddl Sammartino rimane sempre irricevibile, tant’è che siamo l’unica forza politica a non averlo firmato. Men che mai, però, saremo disposti a prendere in considerazione un testo alternativo fatto dall’assessore leghista Samonà e da Musumeci. Su questo siamo tassativi, il ddl deve essere fatto dalla commissione e integrato dalle tante richieste che ci sono arrivate da chi ha a cuore i beni culturali siciliani. La riforma deve essere un’opportunità da cogliere per rilanciare i Beni culturali, vero volano della economia regionale”.
“E’ un ennesimo colpo al turismo siciliano, un nuovo attacco al rilancio economico dei nostri comuni. Per giunta un attacco assestato dalla compagnia di bandiera, la cui sopravvivenza è garantita dallo Stato”.
Così Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia, commenta la decisione presa da Alitalia non solo di diminuire le rotte da e per la Sicilia ma di non effettuare voli da Trapani per Roma e Milano.
“Ci auguriamo che il Governo nazionale – conclude il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – intervenga il più presto possibile per annullare una decisione che, in un momento di grave crisi come quello che stiamo attraversando, sancirebbe il default irreversibile di tantissimi comuni dell’Isola”.
La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha annunciato stamattina nel corso dell’incontro con i sindaci delle città metropolitane italiane svoltosi in videoconferenza nuove disposizioni di legge che garantiscano la sospensione dei termini per i comuni sotto piano di rientro e il dissesto guidato per i comuni che hanno dovuto già dichiarare il dissesto finanziario.
“Esprimiamo il nostro apprezzamento per le parole pronunciate dalla ministra – ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente dell’ANCI Sicilia – anche se ci preme evidenziare che restano ancora aperti altri temi che interessano in maniera significativa la Sicilia e riguardano in particolare il miglioramento degli attuali strumenti normativi per consentire la fuoriuscita dalle situazioni di criticità finanziarie dei comuni siciliani”.
In ragione dell’andamento epidemiologico del coronavirus in Sicilia sono state apportate delle modifiche alla comunicazione dei relativi dati. Infatti, il bollettino della Regione sarà diffuso tre giorni a settimana. Non più, quindi, tutti i giorni, ma lunedì, mercoledì e venerdì. E’ invece invariata, mantenendo la scadenza giornaliera, la comunicazione dei dati da parte della Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale e, per la parte epidemiologica, anche all’Istituto superiore di sanità. Il prossimo bollettino pubblico è previsto, dunque, domani mercoledì 10 giugno.
A Palermo è stata perpetrata un’intimidazione al ristorante di Natale Giunta. Con spranghe e mattoni ignoti hanno sfondato le vetrate al “Castello a mare”. Lo chef siciliano, originario di Termini Imerese, è attualmente a Roma, per le registrazioni de “La prova del cuoco”, in onda su Rai Uno. Indagano i Carabnieri. E Natale Giunta commenta: “Sembrava che tutto fosse finito, non subivo atti di questo genera da mesi, ma sbagliavo. E’ trascorsa una calma apparente che oggi ha risvegliato nuovamente il passato. La serenità è solo un’utopia. Lo Stato è assente e abbandona gli imprenditori al loro destino. Non c’è giustizia, sono amareggiato ed arrabbiato. Non si può lavorare con dignità ed avere un po’ di pace in questa terra che non cambia mai”.
“Prendiamo atto dell’intenzione dell’assessore Cordaro a rifinanziare la legge n. 17 del 1998 che prevedeva la destinazione di specifiche risorse ai comuni per la gestione delle spiagge e di mettere in atto, insieme a noi sindaci, le azioni necessarie alla salvaguardia della salute e del benessere fisico dei nostri cittadini attraverso un approccio improntato alla massima collaborazione istituzionale”. Ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia intervenendo, ieri pomeriggio, all’incontro fra i sindaci dei comuni costieri e l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro per discutere della gestione sicura delle spiagge libere dopo l’emergenza da COVID-19.
“Quella di oggi – continua Orlando – è un’occasione per chiarire in maniera puntuale le competenze degli amministratori locali e per fare ciò abbiamo la necessità di definire in maniera condivisa le regole per la gestione delle spiagge libere”.
“E’ necessario avviare una campagna di comunicazione congiunta che coinvolga il Dipartimento di Protezione civile regionale e i comuni con il fine di informare il maggior numero di bagnanti possibile diffondendo quotidianamente tutte le indicazioni precauzionali necessarie ad evitare il contagio”.
“Bisogna distinguere fra la gestione ordinaria delle spiagge e le attività straordinarie e differenziare le attività di pulizia e sorveglianza normalmente effettuate da quelle supplementari e specifiche riferite all’applicazione delle norme anti COVID. Le iniziative per la prevenzione vanno, infatti, differenziate in relazione ai luoghi e alle modalità di balneazione e devono essere naturalmente più incisive nei luoghi che sono notoriamente più affollati ”. Ha dichiarato Mario Emanuele Alvano, segretario generale di ANCI Sicilia.
“Come concordato, come ANCI Sicilia, avvieremo una ricognizione per comprendere quali siano le previsioni sui maggiori costi che i comuni dovranno sopportare rispetto all’anno passato – aggiunge il presidente Orlando – e per quantificare i km di spiagge fruibili e gli accessi al mare ai fini di poter rilevare il fabbisogno in termini di cartellonistica in ogni territorio”.
“Ribadiamo, infine, la necessità che si chiariscano, al più presto – conclude Orlando – le competenze dei sindaci rispetto alla gestione dei lidi in concessione, delle zone non balneabili, delle zone balneabili senza salvataggio e senza custodia e delle zone balneabili con salvataggio e custodia e chiediamo al Governo nazionale lo sblocco dei bandi relativi ai Piani di Utilità Collettiva (PUC) che darebbero alle amministrazioni locali le risorse umane necessarie a garantire una gestione contingentata e sicura delle nostre spiagge”.
“La cancellazione da parte di Alitalia delle tratte da e per Trapani è un odioso e inaccettabile atto di arroganza e prepotenza. Ciò è ancora più grave dopo l’annuncio dell’ennesimo aiuto di Stato alla compagnia per 3 miliardi di euro deciso dal governo Conte. Sembra quasi di leggere nei comportamenti di Alitalia un preciso disegno per fare fallire l’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani-Birgi che a fatica si sta tentando di rilanciare grazie all’impegno del governo regionale e all’ottimo lavoro della governance di Airgest guidata da Salvatore Ombra”.
“Ricordo a tutti – continua Lo Curto – che il declino dell’aeroporto trapanese con tutte le gravissime ripercussioni che ne sono conseguite sul piano economico per tutte le imprese, le aziende e le famiglie di questa provincia è iniziato proprio con il ricorso contro la gara aggiudicata da Airgest a Ryanair presentato da Alitalia nonostante la stessa compagnia non avesse neppure partecipato al bando. Più che un indizio, ormai siamo davanti alla prova lampante della responsabilità di Alitalia sulla cinica volontà di pregiudicare lo sviluppo turistico della provincia di Trapani. Oltre al danno anche la beffa per tanti passeggeri che avevano acquistato i biglietti per volare da e per Trapani già durante la stagione estiva, che così viene messa a rischio sul piano turistico ed economico. I deputati Cinquestelle, a partire dal vice ministro Cancelleri e dal senatore Santangelo hanno buttato giù la maschera dimostrandosi del tutto indifferenti alle sorti dell’aeroporto siciliano. Mi aspetto da loro un sussulto di dignità per fare ritornare Alitalia sui propri passi e per dimostrare finalmente da che parte stanno. Mi rivolgo anche al governo Musumeci affinché si intesti una grande battaglia per non subire ancora le angherie di Alitalia che, da un lato decide di tarpare le ali ad un aeroporto strategico per il turismo siciliano qual è Birgi, e dall’altro continua la scellerata politica di aumento forsennato dei prezzi dei biglietti da e per la Sicilia, senza minimamente fregarsene di chi sceglie la nostra regione per le vacanze o si muove dalla Sicilia per esigenze diverse, non ultime quelle legate a lavoro, studio e salute”.
Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.
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