Redazione Palermo, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 47 di 321
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Maria Falcone commenta la sentenza appena emessa dalla Cassazione nel merito della strage di Capaci. E afferma: “La sentenza della Cassazione, che conferma l’imponente lavoro investigativo fatto dalla Procura coordinata da Sergio Lari e le condanne inflitte dai giudici di Caltanissetta ai boss Salvatore Madonia, Lorenzo Tinnirello, Giorgio Pizzo e Cosimo Lo Nigro, accerta pienamente le responsabilità di Cosa Nostra nella fase esecutiva della strage di Capaci, sancendo in via definitiva il ruolo del mandamento mafioso di Brancaccio. Il verdetto, inoltre, apre allo scenario della convergenza di interessi nell’attentato, prospettato nella sentenza della Corte d’Assise, sulla base di due elementi accertati dai magistrati: il ‘sondaggio’ che, ha raccontato il pentito Giuffrè, fu fatto da Cosa Nostra presso ambienti politici e imprenditoriali prima dell’attentato, e il diktat di Riina che, a marzo del 1992, disse ai suoi di fermare la missione romana che avrebbe dovuto eliminare Giovanni Falcone perché a Palermo c’erano cose più importanti da fare. Sono elementi che fanno pensare appunto a una convergenza di ambienti esterni alla mafia nell’interesse ad uccidere Giovanni. L’augurio adesso è che su questa strada si possa fare piena chiarezza sia sulla strage di Capaci che su quella di Via D’Amelio, che tanti punti oscuri ancora presenta”.

Comincia ad avere un quadro più chiaro quello che sarà l’assetto amministrativo al Comune di Palermo.

Centrodestra unito e soprattutto Lagalla hanno dilagato nel Comune capoluogo che ha coinvolto i palermitani per il rinnovo degli organi politici.

Un premio straordinario lo ha raggiunto Totò Cuffaro, ex governatore della Sicilia e per il quale, in questa campagna elettorale, non sono state lesinate polemiche e anche insulti causati dal suo appoggio proprio al vincitore Roberto Lagalla.

Cuffaro ha brillantemente superato la soglia del 5% portando in Consiglio comunale ben tre esponenti della Nuova DC. Cuffaro, in proposito, ha dichiarato:  “Esprimo massima soddisfazione per il risultato raggiunto dalla DC; voglio ringraziare e complimentarmi con tutti i candidati in Consiglio comunale e nelle circoscrizioni. La DC è nata giovane e donna e da oggi ha una nuova classe dirigente”

 

A Palermo la Guardia di Finanza, in collaborazione con l’Inps, ha scoperto e denunciato 46 percettori del reddito di cittadinanza che avrebbero inserito dati falsi nella domanda per ottenere il sussidio. Sono tutti stranieri che avrebbero dichiarato di essere residenti in Italia da almeno dieci anni, come secondo requisito indispensabile. I finanzieri hanno acquisito i certificati storici di residenza dai vari Comuni, e tramite le banche dati sono risaliti al giorno di ingresso nel territorio italiano indicato dall’Ufficio Immigrazione della Polizia. I controlli incrociati avrebbero confermato le dichiarazioni false. I 46 furbetti sono stati segnalati all’Inps. Il beneficio sarà revocato, e saranno recuperati oltre 200 mila euro.

Dopo il trionfo di Roberto Lagalla sindaco di Palermo, adesso il cantiere politico volge in prospettiva verso le elezioni Regionali a novembre. Contrasti al momento insanabili nel centrodestra. Il commissario regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, ha già dichiarato: “Con Musumeci non andremo, comunque vada. Spero nell’unità del centrodestra, a noi candidato va bene chiunque, ma Musumeci ha rotto questa coalizione. Fratelli d’Italia sarà primo partito della coalizione, noi di Forza Italia speriamo di arrivare al 10 per cento. Qui il problema è tenere unita la coalizione. Noi non vogliamo Musumeci candidato. La Meloni è troppo intelligente per volere spaccare la coalizione. Vogliamo il centrodestra unito. Chiediamo alla Meloni di sedersi attorno a un tavolo e individuare insieme un candidato, qualunque esso sia. Chiediamo formalmente che il centrodestra di non avere un candidato così divisivo come Musumeci che costringerebbe il centrodestra a perdere. Musumeci ha lavorato cinque anni contro i partiti della sua alleanza. Non è possibile, dopo essere stati massacrati da lui, trovare una convergenza sul suo nome”. E Ignazio La Russa, senatore di Fratelli d’Italia, ha replicato: “Chi pensa già alle Regionali sappia che la vittoria di Lagalla, che come noi si è subito espresso a favore del governatore Nello Musumeci, rafforza la candidatura del presidente uscente. Oltretutto, Nello Musumeci è anche il candidato migliore per rintuzzare ogni tentativo di strumentale provocazione sul tema dell’antimafia. Nessuno più di lui, già presidente della commissione Antimafia con i voti di tutta l’Assemblea, può dare garanzie in questo senso”.

Operazione antimafia in uno dei mandamenti storici di Cosa Nostra a Palermo, quello di Santa Maria di Gesù.

I Carabinieri del Ros, con il supporto dei militari del comando provinciale di Palermo, del nucleo carabinieri cinofili e del nucleo elicotteri hanno arrestato 24 persone, accusate di associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, rapina e trasferimento fraudolento di valori.

Secondo le indagini, farebbero parte della famiglia mafiosa di Villagrazia e Santa Maria di Gesù, alla periferia orientale della città. L’ordinanza di custodia cautelare (21 in carcere e tre ai domiciliari) è stata emessa dal gip di Palermo su richiesta della locale Dda. Le indagini, sono state coordinate dal procuratore Aggiunto Paolo Guido e dai sostituti procuratori Dario Scaletta e Luisa Bettiol.

(ANSA)

Roberto Lagalla è il nuovo sindaco di Palermo. Supportato del Centrodestra ha il 40% dei voti, soglia obbligatoria per essere eletto già al primo turno in Sicilia. Si afferma davanti allo sfidante del centrosinistra, Franco Miceli. Le proiezioni di Swg, con copertura del 5% e margine di errore al 2,1%, danno Lagalla al 45%, contro il 28,3% di Miceli. L’altro candidato, Fabrizio Ferrandelli, è dato invece al 14,60%. Anche

“Dividere e dividersi non paga. L’ottimo risultato di Fabrizio Ferrandelli aggiunto ai voti per Miceli avrebbe messo in discussione la vittoria del centrodestra. Forse questa idea di perimetro va rivista e allargata non certo ai pezzi di ceto politico del centrodestra quanto alle molte esperienze di civismo estranee ai partiti tradizionali, alle storie individuali, ai percorsi fuori dagli schemi.
Il discrimine dev’essere questo centrodestra: o stai con loro o lavori per costruire un’alternativa. Senza dividerti.”
Lo dichiara Claudio Fava, deputato regionale e candidato alle primarie del centrosinistra, commentando il risultato del voto a Palermo.

Poche le sezioni scrutinate a Palermo anche perchè l’avvio dello scrutinio è avvenuto tra mille difficoltà. Ma dalle prime sezioni scrutinate Roberto Lagalla, candidato del Centrodestra, è avanti di quasi 100 voti rispetto al candidato del Centrosinistra Francesco Miceli. Gli altri contendenti sono molto indietro.

Notizia in aggiornamento.

L’ex presidente della Regione, e attuale commissario regionale della Nuova DC, Totò Cuffaro, interviene a fronte delle ricorrenti polemiche intorno al suo rinnovato impegno in politica, e afferma: “Una montagna di astio si è accampata contro di me, ed il mio cuore non ha avuto paura. E’ infuriata la battaglia contro di me e sono rimasto fiducioso. Sono sereno perché so di essere a posto con la mia coscienza e perché so di essermi impegnato per la democrazia, per le libertà e per dare un futuro alle cose che contano. Palermo è una città bellissima ma difficile e martoriata. E proprio per questo merita di essere amata e servita con un supplemento di coraggio, di passione e di rigore morale. So di aver commesso degli errori dei quali sono pentito, e vorrei risarcire la società attivandomi per una buona politica. A chi anche legittimamente diffida di me chiedo di mettermi alla prova e, se può, accantonare un pur giustificabile pregiudizio. Il risentimento può essere cattivo consigliere e in politica può diventare anche fuorviante. Finita la competizione elettorale proviamo a rasserenare il clima politico, la nostra Palermo ha bisogno di tutte le persone di buona volontà per costruire un progetto di bene comune”.

La Procura di Palermo è impegnata a riscontrare se ricorrano profili di responsabilità penale nei confronti dei numerosi presidenti di seggio elettorale rinunciatari a Palermo in occasione delle elezioni Amministrative di domenica 12 giugno. Secondo legge, il presidente, scrutatore e segretario di seggio che rifiutano di assumere l’incarico, o non si presentano al seggio, senza giustificato motivo, sono da multare da 206 a 516 euro. Così è per coloro che si allontanano dal seggio prima che abbiano termine le operazioni elettorali. La rinuncia per giustificato motivo deve essere comunicata agli uffici comunali entro 48 ore dalla nomina. Se tra i tanti presidenti di seggio rinunciatari a Palermo, altrettanti hanno rinunciato per motivi di salute, producendo un certificato medico, saranno sottoposti molto probabilmente all’esame del documento per accertare eventuali falsità. In tale caso, a carico anche di colui che ha concesso il certificato, si procederà penalmente per il reato di falso, oltre la multa.