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Nel giorno di Halloween la BBC ritrova la tradizione siciliana dei morti. Sul sito del network inglese andrà in onda domani il documentario “The beautiful dead”. E’ un viaggio pirandelliano attraverso le credenze siciliane legate al culto dei defunti, arricchito da interviste a antropologi, scienziati e scrittori. La produzione, realizzata dalla Pomona Pictures, fa parte di una serie presentata dalla giornalista scientifica Melissa Hogenboom e porta la firma del regista siculo-canadese Pierangelo Pirak.

    “E’ significativo che lo speciale della BBC vada in onda proprio nei giorni della commemorazione dei defunti – osserva l’antropologo Dario Piombino-Mascali, coordinatore del progetto Mummie siciliane, uno degli studiosi intervistati – che da noi è, ancora oggi, memoria, festa e celebrazione. Abbiamo potuto spiegare che il nostro culto dei morti esprime eloquentemente lo stretto legame, da sempre presente in Sicilia, tra questo e l’altro mondo”.

   

Approvato questo pomeriggio a Sala d’Ercole l’intero articolato della legge, che recepisce la riforma che è già in vigore da tempo in tutto il Paese. Inutili, perché dichiarati incostituzionali, i tentativi di dotarsi di una norma regionale

Sono stati necessari quattro anni e mezzo. Eppure, alla fine, si è tornati al punto di partenza, esattamente a quel 8 aprile 2014, data in cui è entrata in vigore la riforma in materia di «città metropolitane, province, unioni e fusioni di Comuni» targata Graziano Delrio. Quattro anni e mezzo passati dietro a lunghissimi dibattiti d’Aula e rimandi in commissione affinché la Sicilia mantenesse la propria autonomia e avesse una propria riforma delle province. 

 

Tre le norme approvate dal governo Crocetta e pubblicate in Gazzetta Ufficiale, quando già non esisteva più l’ombrello della revisione preventiva da parte del Commissario dello Stato, per poi essere irrimediabilmente impugnate – perché costantemente incostituzionali – dal governo guidato da Matteo Renzi. È cronaca dell’altro ieri, ma sembra una vita fa. Nel frattempo, un referendum costituzionale ha sancito chenulla cambiasse, affinché tutto potesse cambiare, parafrasando il capolavoro di Tomasi di Lampedusa, la fine della Seconda Repubblica e il burrascoso inizio della Terza, all’ombra della quale muoveva i suoi primi passi anche un nuovo governo dalle parti di Palazzo d’Orleans. 

 

E poi l’atteso ricorso alla Consulta. E la bocciatura, definita senza mezzi termini da Musumeci «un’offesa all’autonomia dei siciliani». È svanito così uno dei più ambiziosi disegni del governatore, quello a cui aveva puntato per l’intera campagna elettorale: il ritorno all’elezione diretta per il presidente della Provincia e il consiglio provinciale. Così ecco che, in sordina e a testa bassa, l’Assemblea Regionale Sicilia ha recepito questo pomeriggio la riforma Delrio. Con quattro anni e mezzo di ritardo e diversi tentativi di riforma ridotti puntualmente a carta straccia. 

 

Musumeci non demorde. Al contrario, lo scorso settembre il primo inquilino di Palazzo d’Orleans invitava i giovani amministratori locali siciliani a scrivere loro stessi il nuovo volto delle Province siciliane («per amor del cielo – aveva chiosato in quell’occasione – non chiamatele ex Province!»), sotto la supervisione del suo fedelissimo, Gino Ippolo. 

 

Intanto martedì prossimo, quando l’Ars darà il voto definitivo (ma l’articolato è stato ormai totalmente approvato, ad eccezione dell’articolo 1, appunto, che definisce il nome da dare alle ex Province, un punto – almeno quello – su cui Musumeci non molla) anche in Sicilia vigerà, finalmente, la riforma Delrio. Tutto il resto è ancora una sfida. Una delle più grandi che Musumeci vuole affrontare.

 

Fonte MeridioNews 

Non solo al raccolto, ma anche danni ingenti a beni e abitazioni a causa delle forti correnti, con punte elevatissime a Gangi che hanno scoperchiato abitazioni e abbattuto alberi. Il principale timore è che i temporali, previsti anche per il prossimo mese, possano mettere in ginocchio gli agricoltori nel Palermitano

Raffiche di vento a oltre cento all’ora e piogge insistenti hanno flagellato ieri la città di Palermo e la provincia con danni ingenti all’agricoltura, soprattutto nelle Madonie. A denunciarlo è la Coldiretti che all’indomani del forte temporale che si è abbattuto con inaudita violenza ha fatto la conta dei danni. Non solo al raccolto, ma anche a beni e abitazioni a causa delle correnti, con punte di 104 chilometri orari misurati a Castelbuono, che hanno scoperchiato abitazioni e abbattuto alberi. Una situazione che viene descritta nel dettaglio da Aldo Gallina, rappresentante Coldiretti di Gangi: «Una raffica di vento ieri ha investito un’abitazione e un magazzino di contrada Piano, travolgendo una casa adiacente e un’auto investite dai detriti». Ma a preoccupare maggiormente sono le importanti precipitazioni degli ultimi mesi che mettono seriamente a rischio l’economia nel cuore delle Madonie, il principale timore dell’associazione degli agricoltori.

«I temporali degli ultimi mesi hanno già compromesso la semina del grano, orzo, avena e anche del foraggio – rivela ancora Gallina – Non possiamo entrare nei campi con i mezzi agricoli perché letteralmente allagati. E dopo il mese di ottobre, anche quello di novembre di preannuncia estremamente piovoso: da agosto non si è vista una settimana senza precipitazioni. Il rischio concreto è di non poter portare a termina la semina perché il periodo è proprio questo, dalla fine di ottobre fino al 25 novembre». Un allarme, quello di Gallina, corroborato anche dai dati raccolti dall‘unità operativa climatologia della Regione che, seppur in assenza di episodi eclatanti come quelli che hanno provocato le alluvioni in provincia di Messina e Catania, fotografano un numero elevato di giorni piovosi nel mese di novembre.

«Da quando si registrano i dati meteo in Sicilia, da poco più di cento anni fa, si tratta dell’estate più piovosa di sempre» afferma Luigi Pasotti, responsabile dell’unità regionale. A Palermo, tuttavia, non ci sono stati eventi eccezionali in assoluto ma «sappiamo che ormai con il deterioramento della rete di smaltimento delle acque superficiali, bastano anche 30 millimetri per generare situazioni critiche in città». In effetti, dopo gli eventi di giugno e agosto, anche ad ottobre nel capoluogo siciliano si sono verificate precipitazioni abbandonanti ma non da record, «anzi ci sono aree della provincia dove siamo in deficit, in particolare nella zona dell’invaso di Rosamarina, dove il livello è ancora basso e siamo ritornati in una fase critica, molto indietro rispetto agli standard anche solo di tre anni fa». 

Secondo l’ultima rilevazione pubblicata ieri dall’Amap, gli invasi più in sofferenza sono quello di Rosamarana (24,08 per cento) e Piana degli Albanesi (25,2 per cento), mentre appaiono in buona saluta i bacini Poma e Scanzano,rispettivamente al 41,18 e 37,54 per cento. «Al di là dei dati attuali, siamo a livelli molto meno allarmanti rispetto alla situazione che avevamo lo scorso anno», rassicura Pasotti, evidenziando come l’aspetto veramente eccezionale degli ultimi tempi sia rappresentato dalle raffiche di vento anomale con punte quasi da primato che si sono abbattute nel Palermitano meno di 24 ore fa: «Ieri nel capoluogo abbiamo registrato un picco di 72 chilometri orari, circa 20 metri al secondo, con una temperatura anomala di 30,5 gradi, di almeno 6-7 punti oltre la media stagionale». Un dato notevole anche a Castelbuono dove con 104 chilometri orari, sicuramente un evento raro, «siamo andati abbastanza vicini al record di 114 chilometri orari nel marzo del 2010 quando un ciclone mediterraneo ha investito le Madonie».

Insomma, un allarme che non cesserà anche nei prossimi giorni, con l’allerta meteo già diramata per domani e maltempo previsto per tutto il mese di novembre e che potrebbe mettere in ginocchio gli agricoltori: «Noi abbiamo già segnalato agli organi competenti i danni subiti – aggiunge Gallina – la speranza è che la Regione riconosca agli agricoltori delle Madonie un ristoro per lo stato di calamità. Tra l’altro questa è un’annata agraria particolare difficile perché abbiamo avuto difficoltà anche con i contributi. Proprio quest’anno, infatti non è stato pubblicato il bando per l’indennità compensativa che spetta alle zone di montagna e anche quello del biologico» conclude.

 

Fonte MeridioNews 

Nella proposta dell’assessore alla Sanità per superare la Seus, più spazio alle automediche e meno alle ambulanze con medico a bordo. Un’ipotesi in controtendenza con l’eccellenza del modello messinese. Mentre tiene banco il futuro dei lavoratori

Rilanciare il 118 in Sicilia, salvando quei modelli di eccellenza, come nel caso di Messina. È questa la proposta attorno a cui ruota il nuovo protocollo d’intesa siglato la scorsa settimana tra i governatori della Sicilia e della Lombardia, Nello Musumeci e Attilio Fontana. Pochi i punti fin qui noti, mentre il nuovo piano aziendale della costituenda agenzia unica Areus sarebbe in via di definizione, per essere presentato alla commissione parlamentare di merito all’Ars entro fine anno. Certamente ci sarà una sostanziale integrazione nei servizi tra elisoccorso e trasporto su gomma (ambulanze). E poi nuovi strumenti, dagli occhiali a infrarossi fino ai verricelli, passando per un aumento considerevole di auto medicalizzate (che al momento comprendono la presenza di un autista soccorritore, un infermiere e un medico), per sganciare il medico in servizio al 118 dal percorso delle ambulanze. Un aspetto che appare però in conflitto con quei numeri «di eccellenza» a cui ha fatto spesso riferimento l’assessore alla Salute Ruggero Razza.

 

Guardando la fotografia dello stato attuale del servizio di emergenza/urgenza sanitaria in Sicilia ad oggi, ecco che quel modello Messina di cui spesso si parla comprende una flotta di 38 ambulanze, di cui ben 25 con medico a bordo, alle quali si aggiungono 11 mezzi di base (con a bordo due autisti soccorritori) e due automediche. A differenza, ad esempio, di Palermo o Catania, dove le proporzioni sono ben diverse. Nel capoluogo, su 62 ambulanze della Seus (la partecipata della Regione che attualmente gestisce il servizio di emergenza su gomma), appena 20 hanno il medico a bordo, cinque sono fornite di infermiere e 34 sono quelle di base, mentre le automediche sono tre. A Catania le proporzioni si alzano un po’, pur restando lontane dal modello messinese: 42 ambulanze in totale, di cui 19 con medico a bordo, cinque con infermiere e 18 di base.

 

Insomma, da una parte si vanta l’eccellenza nei servizi di soccorso sullo Stretto. E dall’altra, però, si propone un sistema in antitesi rispetto a quel modello, aumentando il parco di automediche e slegando appunto i dottori in servizio dall’ambulanza. 

 

Tra le osservazioni ammesse da Razza nella scorsa settimana, c’è un altro tema che sta particolarmente a cuore a chi ogni giorno sale a bordo di un’ambulanza e soccorre i siciliani. Si tratta proprio degli autisti soccorritori e in particolare di quella fetta sempre più consistente di uomini e donne in servizio che vengono dichiarati dal medico del lavoro inidonei a ricoprire la mansione di autista soccorritore. Un aspetto non secondario, considerato che il contratto di lavoro con cui i circa 3000 soccorritori assunti alla Seus non prevede una ricollocazione in caso di inidoneità. 

 

Razza ha più volte posto il tema, ammettendo che il nuovo sistema Areus, all’interno del quale sarà presumibilmente attivata una convenzione con Seus, prevederà un approccio «ad ascensore» per i dipendenti della partecipata. Cioè, chi per malattia o per naturale avanzamento dell’età, non sarà più ritenuto idoneo al sollevamento di una barella, potrà essere ricollocato altrove. Una piccola rivoluzione per tutti quelli che, fino ad oggi, hanno rischiato di perdere il lavoro per ragioni di salute. 

 

È proprio guardando alla situazione degli inidonei che nei mesi scorsi tra gli autisti soccorritori della Seus è nato il Movimento unito dipendenti 118 sicilia, che ad oggi raggruppa sotto un’unica sigla oltre 500 persone che ogni giorno lavorano a bordo delle ambulanze siciliane.

 

«Il nostro movimento – spiegano dalla segreteria regionale del movimento – nasce alcuni mesi fa, quando è scomparso un nostro collega ad Agrigento. È stata una vicenda molto dolorosa che ha segnato tutti noi, lui ha tenuto nascosti i problemi fisici che la sua malattia gli causava quasi fino all’ultimo, per evitare di essere dichiarato inidoneo e perdere il lavoro».

 

Sarebbero al momento circa 40 gli autisti soccorritori dichiarati inidonei in tutta la Regione. «Alcuni, laddove possibile, sono stati spostati negli uffici amministrativi sempre dentro Seus, ma circa 15 di loro – aggiunge Alfano – hanno perso il lavoro, perché in base ai territori in cui lavoravano non c’è stato dove ricollocarli. Tutto è partito da quel collega coraggioso di Agrigento, che ha lavorato nonostante la malattia, cercando fino alla fine di risultare idoneo. È stato allora che è nata una prima chat con altri colleghi per creare un fondocassa da devolvere alla famiglia, e un fondo per chi dovesse venire a mancare. Poi dai giornali abbiamo letto il progetto sulla creazione di Areus e da lì abbiamo deciso di dar vita al nostro movimento, per proporre le nostre soluzioni alle criticità gestionali della Seus».

 

Più volte, si diceva, l’assessore Razza ha ribadito l’esigenza della creazione di una nuova agenzia, anche nell’ottica di dare una risposta a quei soggetti che vengono dichiarati inidonei al servizio di autista soccorritore. «Ben venga – sottolineano ancora dalla segreteria -, anche perché col passare degli anni diventeremo tutti inidonei a sollevare barelle pesanti e spesso in situazioni estreme. In queste condizioni è facile incappare in qualche danno fisico».

 

Tuttavia, non si limitano a dire«non vogliamo perdere il lavoro». Il Movimento dipendenti 118 Sicilia avanza invece proposte rispetto alle possibili soluzioni. Ad esempio il ricollocamento degli inidonei nei cosiddetti box di ripristino. Si tratta di stanze adibite nei pronto soccorso in cui si trovano le attrezzature di riserva a disposizione del 118. «Lì – sottolineano – si possono monitorare le condizioni del paziente e interscambiare i presidi sanitari. Perché spesso magari arriviamo in pronto soccorso con un politraumatizzato e non possiamo far ripartire l’ambulanza fino a quando il paziente indossa i presidi sanitari, dalla spinale al collare, del mezzo di soccorso del 118. E l’ambulanza automaticamente si ferma, possibilmente causando ritardi verso altri servizi». Oltre che il proliferare delle chiamate alle ambulanze private, visto che il mezzo pubblico è bloccato (le cosiddette eccedenze negli ultimi anni si sono decuplicate).

 

Così, ecco che nei box di ripristino, dove rimangono le attrezzature di proprietà del 118, gli inidonei potrebbero prestare un servizio utile a ridurre i tempi morti delle ambulanze. «In questo modo, naturalmente dopo il triage, potremmo lasciare in carico il paziente al pronto soccorso, recuperare per esempio una nuova spinale dal box di ripristino e far ripartire l’ambulanza. Il collega inidoneo resterebbe invece in pronto soccorso: seguirebbe il paziente, recupererebbe i presidi sanitari del 118, si occuperebbe della pulizia e sterilizzazione degli strumenti, per poi rimetterli nel box di ripristino a disposizione dell’ambulanza successiva».

Fonte MeridioNews 

Il ministro dell’Interno è intervenuto a seguito dell’intervento dei poliziotti della Squadra Mobile di Palermo e di Agrigento di fermo del boss sambucese, Leo Sutera. Matteo Salvini ha scritto sui social: “Arrestato il boss Leo Sutera, capo di Cosa Nostra ad Agrigento e fedelissimo di Matteo Messina Denaro. Complimenti alla Polizia di Stato: così le giornate cominciano bene”.

La segretaria generale uscente della Flc Cgil Sicilia, Graziamaria Pistorino, è stata confermata alla guida dell’organizzazione dall’Assemblea dei delegati siciliani che si è riunita a Terrasini (Palermo) per il IV Congresso regionale.

 

“Ringrazio i delegati regionali della mia organizzazione – ha detto Pistorino – per la fiducia che mi hanno rinnovato. Continuerò il lavoro portato avanti dalla Flc Cgil Sicilia, a tutti i livelli e in tutti gli ambiti, per la tutela e la promozione dei diritti dei lavoratori di tutti i comparti della conoscenza: dalla scuola all’università alla ricerca alla formazione professionale”.

 

“Ma soprattutto – ha aggiunto – non smetteremo mai di batterci quotidianamente perché anche in Sicilia si raggiungano gli stessi standard qualitativi e quantitativi delle Regioni più avanzate del nostro Paese. La Sicilia e gli studenti siciliani, infatti, ancora oggi subiscono un gap di infrastrutture e servizi inaccettabile, che rischia di peggiorare ulteriormente a causa del regionalismo differenziato proposto nel Def dal governo nazionale. I nostri ragazzi devono avere le stesse opportunità di crescita di tutti gli altri”.

 

Al Congresso hanno partecipato, tra gli altri, il segretario generale nazionale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, e il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro.

A  Pergusa è stato presentato il nuovo movimento politico “Siciliani per la Costituente”, a cui hanno aderito sindaci, amministratori e consiglieri comunali di diverse città siciliane. Nel corso dell’assemblea, che si è svolta in presenza del presidente della Regione, Nello Musumeci, sono state esposte le linee guida organizzative ed annunciate alcune iniziative, come l’incasso integrale delle accise petrolifere mantenuto in Sicilia, la benzina a metà prezzo per i siciliani, e il riconoscimento della insularità da inserire nella Costituzione, e per cui è stata già avviata una raccolta di firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare che determini l’ abbattimento dei costi per i trasporti di persone e merci”.

 

Man FF TeatroDue Amici, due Artisti straordinari che hanno fatto la storia della musica italiana: Roby Facchinetti e Riccardo Fogli saranno protagonisti di un imperdibile tour teatrale che li vedrà nuovamente insieme nelle principali città, sulle note dei successi che hanno conquistato intere generazioni, in Italia e all’estero. Porteranno sul palco brani dei repertori da solisti, oltre alle canzoni più celebri dei Pooh.
Lunedì 17 dicembre si esibiranno sul palco del Teatro Metropolitan di Catania (ore 21), per l’unico concerto in Sicilia del tour teatrale: con l’organizzazione di Puntoeacapo e la direzione artistica di Nuccio la Ferlita.
“INSIEME” è il progetto a due voci che vede la produzione artistica di Roby Facchinetti, la “voce” dei Pooh che ha scritto la maggior parte della storia musicale della band con i testi indimenticabili di Valerio Negrini e Stefano D’Orazio.
L’album contiene otto grandi inediti e tre brani storici, due dei Pooh e uno di Riccardo Fogli, reinterpretati in chiave duo, ed è stato anticipato dal singolo “STRADE” accompagnato da un video, diretto da Gaetano Morbioli e girato nella suggestiva cornice della Rocchetta Mattei, storica rocca nei pressi di Bologna. (http://vevo.ly/yxtULI).

ERMAL META In Teatro con GNU QUARTET

11 febbraio 2019 Catania Teatro Metropolitan

12 febbraio 2019 Palermo Teatro Al Massimo

PREVENDITE DISPONIBILI DALLE ORE 15 DI OGGI22/10 

SUWWW.PUNTOEACAPO.UNO

Reduce dal grandissimo successo del tour estivo, che lo ha visto esibirsi anche nella splendida location del Teatro antico di Taormina, Ermal Meta riparte per una nuova avventura, nei Teatri affiancato dagli GnuQuartet. Non mancherà la Sicilia, con due imperdibili date, organizzate da Puntoeacapo: lunedì 11 febbraio CATANIA (Teatro Metropolitan, ore 21), martedì 12 febbraio PALERMO (Teatro Al Massimo, ore 21), con la direzione artistica di Nuccio La Ferlita.

Le canzoni, con nuovi ed esclusivi abiti da sera, cuciti su misura da nuovi arrangiamenti per viola, violino, violoncello e flauto, entreranno in “punta di fioretto” in molti tra i Teatri più belli d’Italia. 

Questa la costante, il fil rouge che unisce la musica dal vivo di Ermal Meta, in qualsiasi versione la si ascolti: la bellezza… colei che ci salverà.

Lo scorso venerdì 19 ottobre Ermal Meta ha pubblicato il video del nuovo singolo “9 primavere”, quarto estratto dal suo ultimo album “Non abbiamo armi”.

ERMAL META: dal Forum di Assago al Palazzo dei Congressi di Lugano; di sold out in sold out dalla prima tappa all’ultimo concerto del Non Abbiamo Armi Tour, celebrato con il Disco di Platino per l’album Non Abbiamo Armi e con l’Oro per il singolo Dall’Alba al Tramonto (in precedenza, va ricordato anche il Platino per Non Mi Avete Fatto Niente).

Durante l’estate 2018 ha realizzato un tour indimenticabile; al di là dei numerosissimi sold out e delle decine di migliaia di persone che sono accorse sotto ai palchi – circa 100.000 paganti – va sottolineata la bellezza delle location che hanno ospitato il Non Abbiamo Armi Tour: dal Foro Italico di Roma, al Real Belvedere di Caserta; da Piazza Santissima Annunziata a Firenze, al Castello Scaligero di Villafranca (VR); da Villa Manin in provincia di Udine a l’Abbazia di San Galgano a Chiusdino (SI); dall’Anfiteatro di Tharros in Sardegna al Teatro Antico di Taormina (solo per citarne alcune)…

www.facebook.com/ermalmetainfo

www.instagram.com/ermalmetamusic / https://twitter.com/metaermal

 

PREVENDITE DISPONIBILI DALLA ORE 15 DEL 22/10/18 

sul sito www.puntoeacapo.uno

INFO BIGLIETTI

CATANIA 11/02 TEATRO METROPOLITAN

POLTRONISSIMA € 48,50

POLTRONA € 39,10

DISTINTI € 29,00

PALERMO 12/02 TEATRO AL MASSIMO

PLATEA € 57,50

GALLERIA € 46,00

PALCHI € 34,50

 

 

Due grandi artisti

Oltre 50 

Due Amici, due Artisti straordinari che hanno fatto la storia della musica italiana: Roby Facchinetti e Riccardo Fogli saranno protagonisti di un imperdibile tour teatrale che li vedrà nuovamente insieme nelle principali città, sulle note dei successi che hanno conquistato intere generazioni, in Italia e all’estero. Porteranno sul palco brani dei repertori da solisti, oltre alle canzoni più celebri dei Pooh.

Lunedì 17 dicembre si esibiranno sul palco del Teatro Metropolitan di Catania (ore 21), per l’unico concerto in Sicilia del tour teatrale: con l’organizzazione di Puntoeacapo e la direzione artistica di Nuccio la Ferlita.

“INSIEME” è il progetto a due voci che vede la produzione artistica di Roby Facchinetti, la “voce” dei Pooh che ha scritto la maggior parte della storia musicale della band con i testi indimenticabili di Valerio Negrini e Stefano D’Orazio.

L’album contiene otto grandi inediti e tre brani storici, due dei Pooh e uno di Riccardo Fogli, reinterpretati in chiave duo, ed è stato anticipato dal singolo “STRADE” accompagnato da un video, diretto da Gaetano Morbioli e girato nella suggestiva cornice della Rocchetta Mattei, storica rocca nei pressi di Bologna. (http://vevo.ly/yxtULI).

Due grandi artisti

Oltre 50 di carriera trionfale

Con i Pooh hanno scritto la storia della musica italiana

ROBY FACCHINETTI e RICCARDO FOGLI

“INSIEME TOUR TEATRALE”

°° UNICO CONCERTO IN SICILIA°°

Lunedì 17 dicembre – ore 21

CATANIA – TEATRO METROPOLITAN

 Prevendite disponibili dalle ore 16.00 di oggi 23/10 su www.puntoeacapo.uno

Due Amici, due Artisti straordinari che hanno fatto la storia della musica italiana: Roby Facchinetti e Riccardo Fogli saranno protagonisti di un imperdibile tour teatrale che li vedrà nuovamente insieme nelle principali città, sulle note dei successi che hanno conquistato intere generazioni, in Italia e all’estero. Porteranno sul palco brani dei repertori da solisti, oltre alle canzoni più celebri dei Pooh.

Lunedì 17 dicembre si esibiranno sul palco del Teatro Metropolitan di Catania (ore 21), per l’unico concerto in Sicilia del tour teatrale: con l’organizzazione di Puntoeacapo e la direzione artistica di Nuccio la Ferlita.

“INSIEME” è il progetto a due voci che vede la produzione artistica di Roby Facchinetti, la “voce” dei Pooh che ha scritto la maggior parte della storia musicale della band con i testi indimenticabili di Valerio Negrini e Stefano D’Orazio.

L’album contiene otto grandi inediti e tre brani storici, due dei Pooh e uno di Riccardo Fogli, reinterpretati in chiave duo, ed è stato anticipato dal singolo “STRADE” accompagnato da un video, diretto da Gaetano Morbioli e girato nella suggestiva cornice della Rocchetta Mattei, storica rocca nei pressi di Bologna. (http://vevo.ly/yxtULI).

www.robyfacchinetti.it – www.riccardofogli.net

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