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“Sono tanti, troppi i lavoratori siciliani che ancora oggi attendono lo sblocco delle pratiche da parte della Regione per l’erogazione della cassa integrazione in deroga. Tali ritardi hanno causato e continuano a farlo, gravi disagi alle famiglie in tutta l’Isola. Bisogna al più presto fare chiarezza ed è per tale ragione che dopo una prima interrogazione presentata al Ministero del Lavoro, adesso, attraverso un secondo atto ispettivo, rivolto questa volta al Ministero della Pubblica Amministrazione, rimarchiamo con forza la confusa gestione da parte della Regione Siciliana”. Così, in una nota congiunta, i deputati siciliani del Movimento 5 Stelle Antonella Papiro, Angela Raffa, Davide Aiello, Leonardo Salvatore Penna, Azzurra Cancelleri, Filippo Scerra, Roberta Alaimo, Vita Martinciglio, Valentina D’Orso, Rosalba Cimino, Dedalo Pignatone, Vittoria Casa e Eugenio Saitta, co-firmatari dell’atto parlamentare presentato a prima firma del deputato Andrea Giarrizzo.
“Dal farraginoso funzionamento della piattaforma informatica, – continuano i parlamentari – alla quale si è potuto accedere, così come da verbali sindacali, a partire solo da fine aprile, ai mancati trasferimenti di personale che avrebbero consentito di accelerare la gestione delle pratiche, è evidente che qualcosa a livello regionale non abbia funzionato”.
“Queste pratiche – concludono i Cinquestelle – se portate avanti tempestivamente, avrebbero sicuramente fornito un contributo prezioso in un delicatissimo momento di emergenza economica e sociale, non solo agli stessi lavoratori, ma anche alle imprese che in molti casi stanno avanzando somme ai loro dipendenti. Disagi e ritardi che non sono passati inosservati, soprattutto al Governo e al Movimento 5 Stelle. Per questo motivo, adesso, attraverso il nuovo decreto cosiddetto Rilancio, le ulteriori 9 settimane di Cig in deroga che le imprese potranno richiedere fino a ottobre saranno gestite direttamente dall’Inps, saltando il passaggio con le Regioni. Lo prevede la norma frutto dell’accordo con i governatori per accelerare l’erogazione del beneficio che entra nel dl Rilancio. L’impresa farà domanda direttamente all’Inps che, in 15 giorni dall’arrivo dell’istanza erogherà un anticipo dell’assegno del 40 per cento”.

Le ricerche sono proseguite con l’impiego di due elicotteri, un aereo e due motovedette della Guardia costiera, cui si è aggiunta la nave di ricerca oceanografica «Urbano Monti», dotata di tecnologia avanzata anche per la ricerca di profondità. Domani si uniranno le imbarcazioni della flotta di Terrasini e alcuni motopesca della zona di San Vito Lo Capo e Castellammare del Golfo.

La Sicilia boccia le linee guida per le riaperture di ristoranti e stabilimenti balneari pubblicate sul sito dell’Inail e consegnate alle Regioni. L’autonomia sulle riaperture dovrà seguire le indicazioni nazionali, per regolamentare da lunedì le attività.

Sono caratterizzate da una visione ragionieristica della situazione e così sono misure inaccettabili», dice l’assessore regionale alle attività produttive Mimmo Turano in un articolo sul Giornale di Sicilia.

L’assessore in questi giorni sta incontrando le diverse categorie produttive per chiedere modifiche ed è presumibile che questa richiesta partirà entro oggi. .

“Mettere un padanista in giunta siciliana è come far entrare un rigorista olandese nella squadra di governo nazionale. Non lo faccia Presidente, ha già una coalizione parecchio brutta, palesemente inadatta a governare una grande e gloriosa Regione come la nostra. Una Regione oggi totalmente ferma al palo che non riesce neanche a dare ai cittadini la cassa integrazione pagata dallo Stato. Anche se di ‘parrocchie’ diverse siamo siciliani entrambi Presidente e la Sicilia viene prima di ogni cosa. Ci ripensi, è ancora in tempo per tornare indietro, non ci dia questa altra umiliazione, non ci faccia anche questo torto”. A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che, con un post social, lancia un appello al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci a riconsiderare la scelta di nominare un esponente della Lega quale assessore regionale alla Cultura e all’Identità siciliana.

“Veda Presidente – scrive Corrao sulla sua pagina Facebook – il fenomeno dei padani che prendono voti al sud è un fenomeno passeggero, il classico carro vincente su cui si fiondano carrieristi. Questo padano però, a differenza dei carri ciclici che conosciamo, è un carro abbastanza anomalo, in quanto dichiaratamente nordista e da sempre impegnato in prima linea nella mortificazione del sud e nell’attività politica di sottrarci quel poco che ci resta, quello che non ci hanno già sottratto tutti i partiti che a sud prendevano i voti e al nord portavano i denari”.

“Le capisco le motivazioni politiche – spiega ancora l’esponente M5S – e non c’è nulla di illegittimo in quel che vuole fare, però mentre il carro su cui saltare passa e cambia sempre (lo è stato quello di Berlusconi, poi quello di Renzi, poi purtroppo anche il nostro, in cui sono riusciti a saltare devastanti carrieristi dopo la morte di Casaleggio padre, oggi è quello di Salvini e anche quello della Meloni, poi saranno altri), il ricordo di aver fatto entrare i padani in giunta resterà scolpito nella memoria dei siciliani per sempre. E questo ricordo peserà come un macigno sulla storia della nostra terra e sull’eredità politica di chi lo ha permesso” – conclude l’europarlamentare siciliano.

Il bonus vacanze sarà fruibile per gli italiani con reddito Isee non superiore a 40 mila euro. E’ quanto prevede il dl rilancio approvato ieri sera dal Cdm.

Rispetto alle previsioni scende quindi il tetto di 50 mila euro. Restano i termini di utilizzo dal 1° luglio al 31 dicembre 2020, per il pagamento di servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive, nonché dagli agriturismo e dai bed &breakfast in possesso dei titoli prescritti dalla normativa nazionale e regionale per l’esercizio dell’attività turistico ricettiva.

Rimangono inalterate le cifre del bonus che è attribuito nella misura massima di 500 euro per ogni nucleo familiare, di 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e di 150 euro per quelli composti da una sola persona. Inoltre resta la percentuale di fruizione come sconto dell’80%, d’intesa con il fornitore presso il quale i servizi sono fruiti e per il 20% in forma di detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi.

Viene precisato che le spese debbono essere sostenute in un’unica soluzione in relazione ai servizi resi da una singola impresa turistico ricettiva, da un singolo agriturismo o da un singolo bed & breakfast.

Ed inoltre, il pagamento del servizio deve essere corrisposto senza l’ausilio, l’intervento o l’intermediazione di soggetti che gestiscono piattaforme o portali telematici diversi da agenzie di viaggio e tour operator.

Il distanziamento sociale nei ristoranti. Il documento Inail-Iss raccomanda di rimodulare la disposizione dei tavoli e dei posti a sedere, definendo un limite massimo di capienza predeterminato che preveda uno spazio di norma non inferiore a quattro metri quadrati per ciascun cliente, fatta salva la possibilità di adottare altre misure organizzative, come per esempio le barriere divisorie. La prenotazione obbligatoria viene indicata come ulteriore strumento di prevenzione, utile anche per evitare assembramenti di persone in attesa fuori dal locale. Durante il servizio, infatti, non è evidentemente possibile l’uso di mascherine da parte dei clienti. Lo stazionamento protratto, inoltre, in caso di soggetti infetti da Sars-CoV-2 può contaminare superfici come stoviglie e posate. Lo spazio per ogni cliente nei ristoranti deve più che triplicare passando da 1,2 metri a quattro mentre dovrà essere eliminato il servizio a buffet. Nel documento di Inail e Iss sulla ristorazione si sottolinea anche l’importanza dell’introduzione della prenotazione obbligatoria. ” Il layout dei locali di ristorazione – si legge – andrebbe rivisto garantendo il distanziamento fra i tavoli – anche in considerazione dello spazio di movimento del personale – non inferiore a 2 metri e garantendo comunque tra i clienti durante il pasto (che necessariamente avviene senza mascherina), una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets e per contatto tra persone, anche inclusa la trasmissione indiretta tramite stoviglie, posaterie. Va definito un limite massimo di capienza predeterminato, prevedendo uno spazio che di norma dovrebbe essere non inferiore a 4 metri quadrati per ciascun cliente, fatto salvo la possibilità di adozioni di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie. La turnazione nel servizio in maniera innovativa e con prenotazione preferibilmente obbligatoria può essere uno strumento organizzativo utile anche al fine della sostenibilità e della prevenzione di assembramenti di persone in attesa fuori dal locale”. Vanno eliminati – si legge ancora – modalità di servizio a buffet o similari.

Le regole per i parrucchieri. Lunedì ci sarà il primo banco di prova per il secondo step della Fase 2, anche se le difficoltà già si intravedono: i documenti tecnici riguardanti negozi, bar, ristoranti, spiagge, estetisti e parrucchieri fissano paletti molto stringenti. Questi ultimi, ad esempio, potranno essere aperti anche domenica e lunedì, dovranno allestire degli spazi all’aperto per far attendere i clienti e distanziare le postazioni di due metri. Non sarà possibile neanche leggere una rivista e lo shampoo sarà obbligatorio, così come mascherine, guanti e visiere per i lavoratori e mascherine per i clienti. Tutte norme che, come quelle per bar e ristoranti, hanno già suscitato le reazioni delle associazioni di categoria che le hanno bollato come “irricevibili” e “del tutto inapplicabili”. Molti hanno già detto che a queste condizioni non potranno riaprire, perché soprattutto per chi ha locali piccoli sarà impossibile far rispettare il distanziamento sociale senza andare in perdita.”

Prenotazione obbligatoria negli stabilimenti balneari. Stabilimenti aperti con entrata su prenotazione , ombrelloni distanziati di almeno cinque metri, piscine chiuse e igienizzazione dei lettini se si danno a un nuovo utente. “Per consentire un accesso contingentato agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate si legge in una nota dell’Inail – viene suggerita la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie. Si raccomanda, inoltre, di favorire l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte contactless o attraverso portali/app web. Vanno inoltre differenziati, ove possibile, i percorsi di entrata e uscita, prevedendo una segnaletica chiara. Per garantire il corretto distanziamento sociale in spiaggia – prosegue – la distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è pari a cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila a quattro metri e mezzo. È opportuno anche privilegiare l’assegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che soggiornano per più giorni. In ogni caso è necessaria l’igienizzazione delle superfici prima dell’assegnazione della stessa attrezzatura a un altro utente, anche nel corso della stessa giornata. È da evitare, inoltre, la pratica di attività ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti e giochi di gruppo e, per lo stesso motivo, deve essere inibito l’utilizzo di piscine eventualmente presenti all’interno dello stabilimento”.

Distanza lettini sulla battigia due metri – Per lettini e sdraie non posizionati sotto l’ombrellone dovrà essere garantita la distanza di almeno due metri. La distanza minima tra le file degli ombrelloni sarà pari a cinque metri mentre sarà di 4,5 metri sulla stessa fila. Sdraio e lettini dovranno essere distanti di almeno due metri e le distanze potranno “essere derogate per i soli membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante”. Per le cabine, va vietato l’uso promiscuo ad eccezione dei membri del medesimo nucleo familiare o per soggetti che condividano la medesima unità abitativa. E’ da vietare – si legge nel documento – l’attività ludico sportiva, i giochi di gruppo, le feste e gli eventi. Saranno chiuse le piscine e per la fruizione di servizi igienici e docce andrà rispettato il distanziamento sociale di almeno 2 metri, a meno che non siano previste barriere separatorie fra le postazioni.

Prenotazione mare anche per fasce orarie – Per favorire un accesso contingentato negli stabilimenti “la prenotazione, anche per fasce orarie, preferibilmente obbligatoria, può essere uno strumento organizzativo utile anche al fine della sostenibilità e della prevenzione di assembramenti, favorendo altresì un’agevole registrazione degli utenti, anche allo scopo di rintracciare retrospettivamente eventuali contatti a seguito di contagi”.

Bambini in spiaggia con distanziamento sociale – “Deve essere garantita vigilanza sulle norme di distanziamento sociale dei bambini in tutte le circostanze”- Lo si legge nel documento Inail-Iss sulla balneazione e gli stabilimenti balneari nella fase due dell’emergenza da Covid 19. Nel documento si ricorda anche che bisogna nel complesso ” evitare promiscuità nell’uso di qualsiasi attrezzatura da spiaggia, possibilmente procedendo all’identificazione univoca di ogni attrezzatura”.

Su spiagge libere decisioni locali – Tenendo conto delle specifiche caratteristiche delle spiagge libere “dovranno essere localmente definite puntualmente le modalità di accesso e di fruizione, individuando quelle più idonee ed efficaci”. Dovranno essere affissi nei punti di accesso alle spiagge libere – si legge – cartelli in diverse lingue contenenti indicazioni chiare sui comportamenti da tenere, in particolare il distanziamento sociale di almeno un metro ed il divieto di assembramento. Va mappato e tracciato il perimetro di ogni allestimento (ombrellone/sdraio/sedia), – ad esempio con posizionamento di nastri – che sarà codificato rispettando le regole previste per gli stabilimenti balneari, per permettere agli utenti un corretto posizionamento delle attrezzature proprie nel rispetto del distanziamento ed al fine di evitare l’aggregazione. Tale previsione permetterà di individuare il massimo di capienza della spiaggia anche definendo turnazioni orarie e di prenotare gli spazi codificati, anche attraverso utilizzo di app/piattaforme on line.Tale modalità favorirà anche il contact tracing nell’eventualità di un caso di contagio. Dovranno poi” essere valutate disposizioni volte a limitare lo stazionamento dei bagnanti sulla battigia per evitare assembramenti”. Devono essere assicurate opportune misure di pulizia della spiaggia e di igienizzazione delle attrezzature comuni, come ad esempio i servizi igienici, se presenti. È opportuno, ove possibile, conclude il documento, affidare la gestione di tali spiagge ad enti/soggetti che possono utilizzare personale adeguatamente formato, valutando altresì la possibilità di coinvolgimento di associazioni di volontariato, soggetti del terzo settore, etc., anche al fine di informare gli utenti sui comportamenti da seguire”.

Palestre e sport di base.“Le riapriremo massimo entro il 25 maggio, se possibile anche prima. Deve partire tutto lo sport di base, devono riaprire tutti quei centri che sono una grande risorsa nelle città italiane”, ha annunciato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora in Parlamento sottolineando che il governo è pronto a trovare risorse per tutte quelle realtà che potrebbero avere problemi ad attuare il protocollo di sicurezza. Perché anche in questo caso si tratta di indicazioni molto complesse tanto che l’Unione Italiana Sport (Uisp) ribadisce che proprio sul tema della sicurezza “continuano a mancare la chiarezza necessaria per subordinare i relativi comportamenti dei vari soggetti sportivi alla riapertura”.

Il ricambio di aria. Un altro aspetto di rilievo è il ricambio di aria naturale e la ventilazione dei locali confinati, anche in relazione ai servizi igienici, che spesso sono privi di possibilità di aerazione naturale.

«Riaprire le sale cinematografiche dell’Isola e renderle sicure ed efficienti». Con questo obiettivo il governo Musumeci ha deliberato di stanziare cinque milioni di euro da destinare all’assegnazione di contributi a fondo perduto. Potranno beneficiarne il pubblico e il privato, le micro e piccole imprese, gli enti locali territoriali e soggetti no-profit. Con le somme messe a disposizione si potrà procedere a: riattivare i cinema chiusi o dismessi; realizzare nuove sale o trasformare quelle esistenti per aumentarne il numero degli schermi; ristrutturare e adeguare gli impianti tecnologici, le apparecchiature e gli arredi.

Ogni soggetto potrà presentare un solo progetto. I contributi variano da cinquantamila a centomila euro e coprono dal 70 per cento alla totalità dell’investimento, in base alla tipologia dell’ente beneficiario. Spetta al dipartimento regionale dei Beni culturali provvedere a redigere un apposito bando, da pubblicare nei prossimi giorni. Nell’Isola sono 230 i cinema, tra i quali numerosi multi-sala.

«La Sicilia – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – ha bisogno di spazi culturali accessibili e a norma di legge, luoghi di incontro e di confronto, formativi e di aggregazione sociale. E la Regione deve sostenere finanziariamente proprietari e gestori. Ecco perché dopo aver pensato alle sale teatrali stiamo pensando alle sale cinematografiche. Quando in un paese “chiude” un cinema è un pezzo della nostra stessa vita che va via. Abbiamo il dovere di arrestare questo triste fenomeno e in questa direzione va la nostra iniziativa».

L’ANCI Sicilia chiede un incontro urgente al Governo nazionale e al Governo regionale per affrontare la crisi del sistema degli Enti locali siciliani e  la gravissima emergenza socioeconomica dell’Isola. Alle criticità di natura finanziaria e di liquidità denunciata più volte dai Comuni siciliani e scaturita in molti casi in una condizione di dissesto e pre-dissesto, anche a causa della insufficiente capacità amministrativa dei territori, della gestione integrata dei rifiuti e della ridotta capacità di riscossione dei tributi locali si aggiunge oggi, la gravissima emergenza sanitaria e   socio economica scaturita  dalla pandemia da COVID-19 che pone in prima linea i sindaci nella gestione di un’emergenza che non ha eguali nella storia.

Questi in sintesi i contenuti di una nota formale a firma del presidente dell’ANCI Sicilia Leoluca Orlando, inviata, in queste ore, al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci e al presidente dell’ANCI Antonio Decaro

“La attuale condizione di emergenza sanitaria cui si collega una pesante emergenza socioeconomica dovrà essere affrontata adeguatamente anche con riferimento alla sopravvivenza stessa dei Comuni unitamente a quella di diversi settori che abbiamo il dovere di sostenere nella fase anche successiva e di non prevedibile durata. Ormai da tempo Comuni, Liberi Consorzi Comunali e Città Metropolitane della Sicilia risentono, sul piano finanziario e organizzativo, degli effetti della coesistenza di una speciale autonomia regionale spesso in stridente contrasto con la natura statale di vincoli e prescrizioni in settori di vitale importanza. Alle complessive criticità di natura finanziaria e di liquidità si aggiungono, molto spesso,  quelle più specifiche sull’incidenza delle norme in materia di personale degli Enti locali e di comuni in dissesto e pre-dissesto”. Dichiara Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia

“Tale situazione è stata aggravata dalle ulteriori difficoltà scaturite dalla pandemia da COVID-19 che  oltre a creare una gravissima emergenza sanitaria, ha messo in ginocchio il tessuto produttivo rischiando di far collassare gli Enti locali. La situazione è resa, se possibile,  ancora più complessa dal fatto che,  per l’anno in corso, – aggiunge il presidente Orlando –  la possibilità di approvare i bilanci e continuare ad erogare servizi essenziali è legata alla definizione di un Accordo tra lo Stato e la Regione Siciliana e ad una modifica delle regole sull’utilizzo dei fondi comunitari”.

“Nel corso dell’Assemblea straordinaria degli Enti Locali siciliani dell’11 maggio scorso, alla quale hanno partecipato buona parte dei Sindaci dell’Isola, è emerso che per affrontare tale complessa situazione – conclude Orlando – sia necessaria la sottoscrizione di un vero e proprio Patto tra Stato, Regione ed Enti Locali  ed è per questo che sollecitiamo il presidente Conte e il presidente Musumeci ad incontrarci per individuare soluzioni condivise a tutela dei cittadini, di famiglie e imprese”.

“Trovo offensivo che qualcuno oggi all’ARS abbia definito l’emergenza Covid e la necessità di fornire aiuti alimentari alla popolazione come una opportunità di campagna elettorale per i Sindaci.

Credo che mai come ora i Sindaci, tutti i sindaci di tutte le città grandi e piccole e di qualsiasi appartenenza politica, stiano sostenendo uno sforzo straordinario, anche per sopperire ad evidenti e gravi ritardi e carenze da parte dello Stato. Rimandare le elezioni amministrative era oggi un atto dovuto e necessario in un più ampio piano di prevenzione della diffusione. Che qualcuno abbia provato a farne oggetto di polemica politica e, peggio, di scontro istituzionale con i Sindaci, è un fatto disdicevole.”

Lo ha dichiarato poco fa Marianna Caronia intervenendo in Aula all’Assemblea Regionale Siciliana sul disegno di legge per il rinvio delle elezioni amministrative e commentando le parole pronunciate poco prima dalla Capogruppo dell’UDC.

“Dall’Udc, al centrosinistra, alla Lega: se l’identità siciliana per Musumeci è il trasformismo, Matteo Francilla sarà l’uomo giusto nel posto giusto.”

Questo il commento di Claudio Fava, presidente della Commissione Regionale Antimafia, alle notizie che vedono il sindaco di Furci Siculo quale possibile assessore ai Beni Culturali e all’identità siciliana del Governo Musumeci, su proposta della Lega.