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“Prendiamo atto che le indicazioni contenute nella  circolare del Dipartimento regionale  della Protezione civile n. 20 del 5 giugno 2020  sono in linea con quanto previsto dall’articolo 12 della precedente Ordinanza del Presidente della Regione n. 22 del 2 giugno 2020  e   consentono un’apertura domenicale generalizzata di tutti gli esercizi commerciali”. Ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia.

“Chiediamo, però, che la Regione intervenga – continua Orlando – per fare definitivamente chiarezza rispetto al dibattito in corso sull’opportunità o meno delle aperture domenicali delle attività commerciali, anche con le necessarie modifiche legislative, e che a tal fine si avvii un confronto sia con le organizzazioni sindacali e di categoria sia con i comuni”.

“Riteniamo necessario – conclude Orlando – che si arrivi ad una scelta di equilibrio tra diritti, anche di sicurezza, dei lavoratori e le esigenze di ripresa e di sviluppo delle attività commerciali”.

 

“Gli incendi provocati da ignoti ai barconi abbandonati dopo aver traghettato decine di clandestini sull’isola di Lampedusa, nell’indifferenza del governo e del sindaco, sono solo il primo segnale di una situazione allo sbando. Lasciare una comunità in balia del traffico di esseri umani, trattando le sue coste come discariche e ignorando ogni richiesta di ripristino della legalità da parte dei suoi cittadini, non può che condurre a reazioni incontrollate”. È quanto afferma l’europarlamentare della Lega, Francesca Donato, sugli incendi che stanotte hanno visto coinvolti alcuni barconi abbandonati a Lampedusa.

“Qui non siamo di fronte ad atti di violenza – aggiunge la parlamentare europea – ma ad un segnale di allarme che dovrebbe far svegliare il Ministro dell’Interno e tutte le autorità competenti sul fatto che i quotidiani sbarchi di clandestini stanno sfiancando la resistenza dei Lampedusani, lasciati soli a gestire un afflusso incontrollato di individui a cui lo Stato destina risorse illimitate, mentre lascia alla fame migliaia di cittadini italiani”.

“Soltanto la Lega – conclude la Donato – aveva riportato l’ordine e la serenità nell’Isola durante il precedente governo, poi tutto è ricominciato come prima se non peggio. Il Ministro Provenzano, dalla sua visita di oggi, inizi ad occuparsi degli italiani del sud, e offra soluzioni concrete che sollevino finalmente Lampedusa e la Sicilia dall’onere ormai insostenibile di essere il centro ufficiale di smistamento dei clandestini, su cui gli scafisti e i loro mandanti possono sempre contare. I siciliani non ne possono più e se ci saranno degenerazioni violente, questo governo ne sarà l’unico responsabile”.

 

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha firmato un’ordinanza che consente, su base volontaria, l’apertura dei negozi la domenica, ad eccezione di supermercati, outlet e centri commerciali. L’ordinanza è già in vigore da questo fine settimana. Lo stesso Orlando spiega: “Si tratta di un provvedimento volto a favorire la ripresa economica e sostenere gli operatori commerciali, purché si mantenga alta la vigilanza sul rispetto delle norme di prevenzione covid. La priorità assoluta resta infatti la tutela della salute”.

Non è ancora ufficiale: il Giro d’Italia 2020 dovrebbe partire dalla Sicilia ad ottobre. E forse, ad inaugurare la competizione ciclistica potrebbe essere una cronometro a Palermo, prima di una tappa a Monreale. Il Giro, causa Covid, è stato rinviato da maggio scorso al 2021. Invece gli organizzatori sono a lavoro per anticiparlo ad ottobre. Se non vi fosse stata l’emergenza sanitaria, dopo tre tappe in Ungheria, la carovana sarebbe giunta in Sicilia. Il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, spiega: “Il 12 maggio scorso era prevista la prima tappa italiana, con partenza da Monreale. Adesso aspettiamo la conferma ufficiale che il Giro 2020 ci sarà ad ottobre e che passi da noi. Per Monreale sarebbe una grande opportunità, dopo questo periodo di buio. Arrivati a Monreale, i ciclisti dovrebbe proseguire su viale Regione Siciliana per poi, dopo aver percorso corso Calatafimi, prendere la Palermo-Sciacca e proseguire verso Agrigento”.

Un uomo di 51 anni è stato arrestato dai Carabinieri nel Trapanese allorchè avrebbe commesso ripetuti abusi su tre dei suoi quattro figli, che hanno meno di 14 anni. A suo carico, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale continuata. Dall’indagine, avviata nel giugno 2018 a seguito di alcune segnalazioni giunte ai Carabinieri della Procura, è emerso che l’uomo avrebbe abusato dei tre figli sin dal 2012. Due anni addietro, dopo i primi accertamenti, i quattro minorenni sono stati trasferiti in una comunità protetta e segreta. Nel frattempo gli inquirenti sono impegnati a valutare anche eventuali responsabilità della madre dei bambini.

Con invito a dedurre notificato, la Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana contesta al Sindaco Orlando, all’Ingegnere Munafo’, ex Commissario Straordinario della Città Metropolitana di Palermo, ed all’ex Segretario Generale della Città Metropolitana di Palermo, Salvatore Currao, un presunto danno erariale derivante da una serie di irregolarità connesse alla erogazione delle indennità di risultato in favore dello stesso Currao.
La Procura Regionale, in particolar modo, individua due voci di danno.
La prima (87.000,33), addebitata al solo Currao, concerne la presunta indebita percezione della indennità di risultato relativamente alle annualità 2010,2011,2012,2013.
In particolar modo, osserva la Procura, il Segretario Currao avrebbe omesso di denunciare il fatto produttivo del danno, ovverosia la presunta indebita percezione da parte del medesimo degli emolumenti in questione.
Secondo la Pubblica Accusa, l’Ex Segretario Generale era tenuto a segnalare all’Amministrazione di appartenenza l’illecita percezione di tali emolumenti per effetto della mancata attivazione del sistema di valutazione della performance.
La violazione dell’obbligo di denuncia, secondo la Procura Regionale, non consente al Currao di eccepire la prescrizione del danno erariale prevista nell’ipotesi di decorrenza di cinque anni dal fatto dannoso
La seconda voce di danno, relativa alle annualità 2014, 2015, 2016, 2017, viene invece imputata pro quota al Sindaco Orlando (euro 25.905,6), all’Ing. Munafo’ (19.091,33), ed allo stesso Dottore Currao (euro 29.998,19).
Più nel dettaglio, la Procura Regionale imputa al Sindaco Orlando ed all’Ing. Munafo di aver adottato una serie di provvedimenti con cui sarebbe stata riconosciuta al Dottore Currao l’indennità di risultato, senza aver previamente attivato il “c.d. sistema di valutazione della performance”, ovverosia lo specifico procedimento volto alla verifica dell’effettivo raggiungimento degli obbiettivi assegnati al dipendente della P.A..
La Procura Regionale contesta invece al Dottore Currao di non aver assunto alcuna iniziativa utile ad impedire l’indebita percezione del beneficio economico.
L’Ing. Munafo’ ha conferito mandato all’Avv. Girolamo Rubino al fine di dimostrare l’infondatezza delle tesi accusatorie della Procura e, per l’effetto, la piena liceità del proprio operato.

Per i pubblici ministeri della Dda Francesca Dessì e Geri Ferrara i sei indagati dell’operazione “Passepartout” devono essere rinviati a giudizio. Si tratta dell’inchiesta che ha svelato un presunto intreccio fra la famiglia mafiosa di Sciacca e una parte della politica. L’udienza preliminare, davanti al gup di Palermo Fabio Pilato, è stata fissata per il prossimo 9 settembre. Fra i principali imputati figura Antonello Nicosia, 48 anni, di Agrigento, assistente parlamentare della deputata di Italia Viva, Giusi Occhionero, accusato di associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti Nicosia sarebbe stato il braccio destro del capomafia Accursio Di Mino, tornato libero dopo due condanne per mafia. Insieme avrebbero gestito affari e persino progettato un omicidio. A Nicosia si contesta di avere strumentalizzato la sua funzione di collaboratore parlamentare per accedere in alcune carceri siciliane, venire a contatto con boss e trasmettere all’esterno i messaggi che servivano alla gestione della famiglia mafiosa.

Insieme a Nicosia e Dimino è coinvolta nella vicenda anche la parlamentare Occhionero, accusata di falso con l’aggravante di avere agevolato l’associazione mafiosa.
La deputata, in particolare, avrebbe dichiarato falsamente, in diverse attestazioni indirizzate alle case circondariali di Agrigento, Sciacca e Palermo che, nel dicembre del 2018, Nicosia “prestava una collaborazione professionale diretta, stabile e continuativa”. Dinanzi al Gup sono anche i fratelli Paolo e Luigi Ciaccio, 33 anni e Massimiliano Mandracchia, 47 anni, accusati di favoreggiamento personale con l’aggravante dell’avere agevolato l’associazione mafiosa. I tre avrebbero messo a disposizione locali di propria proprietà e utenze telefoniche per aiutare Nicosia, Dimino e altri associati a eludere le investigazioni e trasmettere messaggi. Nicosia e Dimino si trovano in carcere dal 4 novembre, giorno in cui è scattata l’operazione.

«Voglio manifestare la piena collaborazione all’Arma dei Carabinieri e al neo prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, nella lotta al caporalato e al lavoro “nero” in agricoltura». Lo dichiara Rosalba Cimino, deputata parlamentare del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Agricoltura, in occasione della cerimonia celebrativa per i 206 anni dalla fondazione dell’Arma dei carabinieri. «Oggi, nel resoconto annuale, è stato toccato un tema importante e spesso trascurato come quello del caporalato. Voglio ringraziare le forze dell’Ordine per l’impegno nella nostra provincia – dichiara Cimino-. Il caporalato è ancora vivo e presente nelle nostre terre, ma grazie alle forze dell’Arma, che negli ultimi anni ha eseguito importanti operazioni per fermare un vero e proprio schiavismo, si sono fatti enormi passi avanti. I numeri sul lavoro “nero” dimostrano come sia importante anche l’appoggio dei cittadini, affinché ogni sfruttamento venga denunciato. Noi, parlamentari della commissione Agricoltura, siamo sempre disposti a collaborare per far vincere la legalità». Il deputato conclude augurando buon lavoro al prefetto e alle forze dell’Arma.

Occorre ricomporre la frattura esistente tra chi amministra e chi ha una visione della società che non si piega alla mera logica del profitto e del consumo. La pandemia, nella sua drammaticità ha messo a nudo le profonde contraddizioni del nostro tempo e ci ha rivelato come ogni grande progetto ha senso se pone al centro l’essere umano con la sua coscienza e la bellezza. In un tempo di guerre non dichiarate quale quello che viviamo, la riflessione ci riconduce all’essenziale e ci invita ad essere visionari; a quella “lucida follia” di chi vuole intepretare l’esistente tentando di amministrare nel rispetto della memoria e tutelando ciò che è prezioso, caro e amato”.

Così l’Assessore dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonàintervenendo a Palermo alla conferenza stampa per l’assegnazione del premio internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa. “La cultura – ha sottolineato l’assessore Samnà – ha, oggi più che mai, il compito di rappresentare quel “vaccino” che rafforza e fortifica. E alla giornalista che gli ha chiesto se anche lui  come Guzel Jachina, la giovane scrittrice russa vincitrice del premio – ritiene che la cultura sia la stampella del sistema politico, Alberto Samonà ha risposto che essere stampella vuol dire riconoscere che il sistema è claudicante. E in effetti malato è un sistema che si lega alle logiche del consumo e perde di vista il senso dell’uomo, delle cose e della storia. Sarò un assessore visionario – ha affermato Alberto Samonà – ma cercherò di amministrare i Beni culturali della Sicilia percorrendo sentieri che conducano nella direzione di un autentico rinascimento”.

Per i matrimoni, in Sicilia è ancora caos, e per migliaia di coppie, in attesa di convolare a giuste nozze dopo anni di attesa, sono ore di angoscia, senza contare i danni per il settore dei ricevimenti, indotto compreso , che nell’isola muove ogni anni un giro di affari di alcuni miliardi di euro”.
Dal governo regionale, a differenza di quanto accaduto in altre regioni, non sono ancora arrivate precise indicazioni per la ripartenza, costringendo i promessi sposi a palpitare ancora e migliaia di ristoratori, fotografi, videomaker, produttori , venditori di abiti da cerimonia, tipografi, etc a rimanere ancora al palo e a fare i conti con una crisi che rischia di sferrare loro il colpo fatale.
Sulla vicenda chiedono chiarezza i deputati del M5S all’Ars Valentina Zafarana e Nuccio Di Paola, che hanno chiesto un’audizione degli operatori del settore e dei rappresentanti del governo in commissione Attività produttive. Per rendersi conto della gravità della situazione i due parlamentari hanno già incontrato una delegazione di imprenditori che operano nel ramo wedding.
“Musumeci e la sua giunta – dicono Zafarana e Di Paola – hanno totalmente snobbato il settore del wedding, sia nella fase emergenziale che in quella della ripartenza da Covid-19. In queste ore abbiamo incontrato gli operatori del settore che ci hanno manifestato la loro totale delusione per l’assenza di attenzione della Regione Siciliana verso un comparto che ogni anno in Sicilia produce un sostanzioso fatturato. La Commissione Attività produttive ascolti immediatamente cosa hanno da dire questi operatori che non hanno ancora ricevuto nessuna linea guida sulle modalità della ripartenza”.
“Mentre in altre regioni, come la Campania – spiegano i deputati – sono stati emanati precisi protocolli per consentire la ripartenza dei festeggiamenti dei matrimoni e consentire così una programmazione che, come sappiamo nel caso delle nozze, viene avviata anche con anni di anticipo, in Sicilia regna la più totale confusione. Migliaia di giovani coppie che avevano programmato le nozze per questa primavera, estate e autunno oggi brancolano nel buio, così come non sanno niente gli operatori del settore. Pensiamo alle sale ricevimenti, ai fotografi, ai fiorai e tutto l’indotto che ogni anno fa lavorare migliaia di siciliani regalando vere ed uniche emozioni. In commissione Attività produttive cercheremo di capire perché ad oggi nulla è stato fatto”.