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“Apprendiamo dalla stampa di una lettera che il presidente Musumeci avrebbe scritto all’assessore alle Autonomie
locali, Bernardette Grasso, per chiedere l’immediato rientro in ufficio di almeno il 50% dei dipendenti della Regione siciliana, a causa di ‘disservizi e ritardi intollerabili’. Una richiesta condivisibile, ma solo se prima saranno garantite le misure necessarie a tutelare la salute dei lavoratori e dei cittadini in tutti gli uffici, da quelli centrali ai più periferici: guanti, mascherine, gel, sanificazioni, barriere, distanze fra postazioni e sistemi di prenotazione per l’utenza, oltre alla pulizia dei sistemi di climatizzazione. Attendiamo anche che l’Aran Sicilia si decida finalmente a regolare lo smart working, così come sta facendo l’Aran nazionale”.

Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del sindacato Siad-Cisal. “Ricordiamo a tutti – dicono Badagliacca e Lo Curto – che il ricorso allo smart working non è stato il capriccio di qualche direttore generale, ma un obbligo imposto dal Governo nazionale per preservare la salute di tutti gli italiani nel bel mezzo di una pandemia che ha provocato migliaia di vittime. Il rientro alla normalità è doveroso, ma ancor prima lo sono il rispetto delle regole e la tutela della salute: ci auguriamo che Musumeci abbia la certezza che in tutti gli uffici regionali, dai più grandi ai più piccoli, siano state eseguite le sanificazioni e distribuiti i dispositivi di protezione individuale, perché a noi invece non risulta. Per non parlare del fatto che le distanze sociali hanno ridotto gli spazi: gli assessorati hanno stanze così grandi da accogliere tutti i dipendenti e non solo il 50%?”.
“Le norme nazionali prevedono inoltre garanzie precise per disabili, fasce deboli e genitori – concludono i due sindacalisti – Chiediamo all’assessore Grasso la convocazione di un incontro per studiare un protocollo ad hoc che garantisca non solo le percentuali, ma anche ilrispetto delle leggi di garanzia vigenti”.

Il Tribunale del riesame di Catania ha annullato il sequestro cautelativo della casa di riposo Don Bosco di Caltagirone in cui erano stati registrati quattro decessi di ospiti con Covid-19 e 41 casi di persone positive, compresi operatori. Nell’inchiesta per epidemia colposa sono indagate cinque persone: il legale rappresentante della struttura, due componenti il Consiglio di amministrazione, la dipendente ‘zero’, che l’azienda aveva messo in ‘quarantena’ a casa dopo avere saputo da lei che il marito era risultato positivo al Covid-19, e un amministrativo dalla Rsa. Per fare luce sui decessi la magistratura ha disposto l’autopsia su 15 ospiti ospiti della casa di riposo, le cui salme sono nell’obitorio dell’ospedale San Marco di Catania. “Siamo convinti – afferma l’avvocato Dario Riccioli che assiste tre dei vertici della Rsa – che la motivazione dissequestro poggerà certamente sulla insussistenza del reato di epidemia colposa, incidendo inevitabilmente anche sull’inchiesta giudiziaria”.

Da Palermo a Milano per commettere rapine. Cinque persone sono state arrestate a Palermo a conclusione di un’indagine condotta dalla Polizia su quattro colpi, tre riusciti e uno tentato, avvenuti a Milano, ai danni di agenzie di Ubi Banca, tra i mesi di maggio e agosto 2019. Le rapine hanno fruttato complessivamente 298mila euro. La banda dei rapinatori in trasferta è stata individuata e bloccata dalla Squadra Mobile di Milano in collaborazione con la Mobile di Palermo, entrambe coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano.

La precarietà infrastrutturale che caratterizza, purtroppo,  la nostra Isola è se possibile ancora più evidente dopo la soppressione delle rotte estive da e per Roma e Milano dall’aeroporto “Vincenzo Florio” da parte di Alitalia  Esprimiamo tutto il nostro sostegno ai tanti sindaci della provincia di Trapani, ai rappresentanti istituzionali, agli operatori turistici e ai cittadini che stamattina hanno partecipato al  flash mob ‘Birgi vuole volare’  e condividiamo tutta la loro preoccupazione per le gravi conseguenze economiche che, se non troverà una soluzione immediata, si abbatteranno sugli operatori economici e sui tanti cittadini che saranno costretti ad affrontare disagi enormi  e a pagare tariffe esorbitanti per raggiungere scali cruciali come Roma e Milano.

“Grazie alle nostre sollecitazioni l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza ha preso l’impegno di sospendere la chiusura dell’ospedale di Ribera. Abbiamo condotto una battaglia di civiltà che ha dato voce ai cittadini, ai sindaci e alle istituzioni non solo per scongiurare la chiusura dell’ospedale di Ribera ma soprattutto per potenziarlo facendolo diventare un centro COVID. Siamo felicissimi del risultato, ma adesso vigileremo sugli impegni dell’assessore sino a quando il termine di chiusura del pronto soccorso, così come stabilito dalla rete ospedaliera vigente, non verrà sospeso o addirittura cancellato del tutto”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Giovanni Di Caro che con i sindaci i cittadini e i comitati, ha incalzato l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza a scongiurare la chiusura del pronto soccorso dell’Ospedale Fratelli Parlapiano e ad attivare il reparto COVID utile per tutto il territorio agrigentino. “Il dato macroscopico e più assurdo – spiega Giovanni Di Caro – è che sino ad oggi il reparto malattie infettive non fosse mai stato operativo in provincia di Agrigento. Dopo 15 anni finalmente la Unità Operativa Complessa viene attivata e sarà avviata proprio a Ribera dentro un sistema che lo renderebbe polo di riferimento per le malattie infettive in generale”- conclude Di Caro.

“Sicilia: your happy Island”, un nuovo logo a colori per rilanciare l’isola nel panorama turistico internazionale e per attrarre i visitatori nel segno dei colori che sono simbolici di tutto il territorio. Il logo ha i colori del giallo come il sole che scalda la Sicilia, blu come le sue acque profonde, arancione (due toni, uno più scuro e l’altro più chiaro) che richiamano i suoi agrumi più famosi ed apprezzati, verde come le chiome dei suoi alberi carichi di leggenda, azzurra come il cielo terso che la incorona, rossa come il magma che ne rispecchia la potenza ancestrale. Lettere colorate, per scrivere Sicilia, congiunte graficamente per non interrompere il flusso di sensazioni e restare unite in eterno, innamorate del loro risultato. Ma anche un video per rilanciare le immagini più suggestive della Trinacria. Sono stati presentati stamani nel Villino Florio all’Olivuzza, dall’assessore regionale del Turismo Manlio Messina, alla presenza dell’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà. Il logo è stato realizzato da “World 2.0 Srl” di Catania, mentre le immagini del video sono di Paolo Barone. “La Sicilia è stata fortemente penalizzata dal lockdown di tre mesi che se da un lato hanno cambiato il mondo dall’altro hanno azzerato la nostra economia che da sempre vive di turismo e dell’indotto ad esso legato – ha detto l’assessore Manlio Messina -. Gli imprenditori siciliani e tutta la filiera del turismo, alberghi, tour operators e agenzie di viaggio, guide turistiche, ristoratori, artigiani sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto da quando è scoppiata la pandemia Covid-19. Oggi, come governo Musumeci, vogliamo dire al mondo – ha aggiunto- che la Sicilia è un’isola felice e che desideriamo condividerla, perché abbiamo imparato a condividerla, con orgoglio e piacere, che sono poi i tratti caratteristici della nostra accoglienza”.

“Ieri come gruppo abbiamo partecipato come già attivamente fatto in sede di predisposizione nella competente commissione alla approvazione della norma sulla semplificazione amministrativa in Sicilia detta anche “sburocratizzazione”.

Ad affermarlo sono i deputati del gruppo Autonomisti l’On. Pullara Carmelo, l’On. Di Mauro Roberto e l’On. Compagnone Giuseppe.

“Certo una buona norma piena di contenuti,-  spiegano i 3 parlamentari-  che potrà dare nuova linfa ed impulso in questo particolare momento di avvio dopo il lockdown determinato dal Coronavirus. Non possiamo però negare che l’approvazione dell’emendamento voluto dal governo, a nostro avviso di dubbia costituzionalità, in ordine alle deroghe di norma in caso di emergenza cui il Presidente della Regione può applicare ha in noi fatto nascere più di una perplessità. Abbiamo ciò non di meno lealmente come sempre dato il nostro supporto a questa volontà del governo onestamente non concordata preventivamente con la coalizione ma fatta planare direttamente nell’agone parlamentare. Il buon senso e lo spirito di coalizione ci ha fatto determinare per un atteggiamento ancora un volta disponibile, ma come parlamentari ma anche come alleati non possiamo pensare sempre di abdicare con generosità e per spirito di lealtà.

Conseguentemente ci aspettiamo,- concludono i deputati – ma forse non solo noi, un maggiore coinvolgimento della coalizione nelle scelte strategiche di indirizzo politico a partire dalla norma da noi presentata sull’identità siciliana, quella sulla riforma sui rifiuti e/o quella sull’urbanistica ed altre senza fare mancare lo sguardo a quella sui beni culturali in questi giorni in discussione nella competente commissione ma che vede il governo assente”.

“Settore matrimoni al collasso, migliaia di coppie in angoscia e la Regione che fa? Dorme!”. Lo affermano i deputati del m5s all’Ars, Valentina Zafarana e Nuccio di Paola, dopo il rinvio a data da destinare dell’audizione in programma oggi a palazzo dei Normanni con gli operatori del settore e i vertici regionali per definire i dettagli della ripartenza.

“Assurdo – affermano i due deputati – in altre regioni sono già arrivate precise indicazioni per il settore dei ricevimenti nella fase post lockdown, mentre qui  è ancora buio fitto, con l’intero settore che annaspa e migliaia di coppie in angoscia perché non sanno come e quando pianificare il giorno che hanno aspettato per una vita. E la Regione che fa? Dorme! Oggi l’audizione è stata rinviata a data da destinare per l’assenza dell’assessore alle attività produttive, Turano, che, a quanto pare, sarebbe stato impegnato in una videoconferenza con i wedding-planner, snobbando così tutti gli altri operatori e, soprattutto, i rappresentanti dei cittadini”.

 “Musumeci e la sua giunta – dicono Zafarana e Di Paola – hanno totalmente snobbato il settore del wedding,  sia nella fase emergenziale che in quella della ripartenza da Covid-19.  La settimana scorsa abbiamo incontrato gli operatori del settore che ci hanno manifestato la loro totale delusione per l’assenza di attenzione della Regione Siciliana verso un comparto che ogni anno in Sicilia produce un sostanzioso fatturato. Migliaia di giovani coppie che avevano programmato le nozze per questa primavera, estate e autunno oggi brancolano nel buio, così come non sanno niente gli operatori del settore. Pensiamo alle sale ricevimenti, ai fotografi, ai video maker, ai fiorai, ai produttori e venditori di abiti da cerimonia  e a  tutto l’indotto che ogni anno fa lavorare migliaia di siciliani, regalando vere ed uniche emozioni”.

“Formuliamo il nostro apprezzamento nei confronti dell’impegno di Guardia di Finanza e Procura nissena volto a individuare dipendenti infedeli dell’Urega di Caltanissetta/Enna. Avevamo visto bene quando, nei mesi scorsi, il Governo Musumeci aveva avviato la riorganizzazione degli uffici proprio per evitare i bivacchi nei corridoi. Preso atto infatti di un numero sovrabbondante di dipendenti negli Urega, abbiamo ridotto del 30 per cento gli organici in tutte le province attirandoci persino le contestazioni e il malumore dei sindacati. Tre dei dipendenti che oggi risultano indagati, peraltro, erano già stati trasferiti. Anche gli altri saranno sottoposti a dei provvedimenti, in attesa che la giustizia faccia il suo corso e chiarisca le responsabilità”.

Lo afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, a seguito dell’operazione “Ghost” condotta da Procura e Guardia di Finanza di Caltanissetta. 

“Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione in merito alle ultime dichiarazioni, apprese dalla stampa, secondo le quali il Governo nazionale non sarebbe in grado di assicurare i  termoscanner nei 25 aeroporti nazionali che tornano, da oggi, ad essere operativi a seguito del decreto firmato, in queste ore, dalla ministra dei Trasporti Paola De Micheli e dal ministro della salute Roberto Speranza e chiediamo che vengano invece assicurati tutti i controlli necessari con il coinvolgimento del personale degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (USMAF)”. Ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia.

“Un’applicazione scrupolosa e attenta dei protocolli sanitari,  finalizzata al contenimento della diffusione del Covid-19, nella fasi di check-in, imbarco e controllo passaporti  – continua Orlando –  è oggi più che mai indispensabile e va semmai implementata   per evitare e scongiurare la tanto paventata seconda ondata di diffusione del virus”.

“Sollecitiamo pertanto – conclude il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani- l’intervento urgente dei ministri dei Trasporti, della Salute, per il Sud e il MISE perchè  vengano assicurati i necessari screening sanitari  su passeggeri e personale aeroportuale e affinchè il trasporto aereo possa tornare alla sua piena operatività in totale sicurezza”.