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“Ieri è stato pubblicato un nuovo avviso, con procedura accelerata, per il noleggio di navi da adibire alla sorveglianza sanitaria, che prevede la presentazione di offerte entro domani 16 luglio”. Lo ha detto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, durante il question time alla Camera. “Nel frattempo – ha ricordato – la nave Moby Zazà, ormeggiata a Porto Empedocle, continuerà ad essere impiegata come struttura per la quarantena fino alla conclusione del periodo di sorveglianza obbligatoria”.

Il costo delle navi-ospedale
Il costo tra le navi per le quarantene dei profughi è molto diverso, e ben più alto, di quelle delle strutture individuate a terra per lo stesso motivo. Come rileva l’Agi, lo Stato italiano, sia nell’uno che nell’altro caso, si è trasformato in affittuario, pubblicando tra aprile e luglio diversi avvisi per manifestazioni di interesse da parte dei privati. In base all’avviso del ministero dei Trasporti del 13 luglio e in scadenza il 16 luglio prossimo, una nave costerà circa 4.037.475 euro, oltre Iva, per i 101 giorni di esecuzione dell’appalto. Tale costo è costituito «da un corrispettivo a corpo ed uno a misura». Il «corrispettivo a corpo tutto compreso» si riferisce al noleggio della nave, che «dovrà stazionare in rada e potrà essere chiamata a spostamenti sulla base di esigenze connaturate al servizio prestato». Il «corrispettivo a misura» si riferisce al numero di migranti, può variare e ha come parametro 285 persone, di cui 250 migranti, per un periodo di 101 giorni, fino al 31 ottobre 2020. «Tale corrispettivo – si legge nell’allegato tecnico del bando – sarà corrisposto in funzione del numero di migranti effettivamente ospitati». Il grosso del costo complessivo risiede nel «corrispettivo a corpo», ovvero 3.030.000 euro; il corrispettivo «a misura» ammonta a 1.007.475 euro oltre Iva. Il costo delle strutture a terra, in base agli avvisi pubblicati dal ministero dell’Interno, è di 30-40 euro al giorno per profugo, desunto da bandi pubblicati da diverse prefetture. Si tratta di strutture con una capienza da un minimo di 50 posti a un massimo di 151 o quanto definito dall’Asp locale. Facendo un paragone tra i costi delle due opzioni – nave e strutture a terra – emerge con chiarezza la sproporzione: moltiplicando 40 euro (la punta alta del range per le strutture a terra) per il massimo del numero consentito di migranti e team di assistenti in una nave (285) si ottiene 11.400, che moltiplicato per 101 giorni di affitto dà 1.151.400 euro. Ovvero ben al di sotto dei 3.030.000 del corrispettivo «a corpo» dovuto come costo fisso per la nave, un milione di euro al mese.

«L’aeroporto di Trapani Birgi naviga oggi in acque più sicure per la sinergia tra Regione siciliana e Airgest, appena la situazione sarà stabile avrà senso parlare della creazione di due soli poli aeroportuali siciliani”. È la sintesi dell’incontro, fissato ad un anno dall’insediamento di Salvatore Ombra, scelto dal presidente Nello Musumeci alla guida della società di gestione dell’aeroporto Vincenzo Florio che si è svolto a Palazzo D’Orleans per comunicare l’esito della gara ex legge regionale 14/19 con la quale la sono stati stanziati oltre 9,4 milioni per incentivare la presenza di vettori aerei, secondo la normativa comunitaria, e incrementare le rotte dallo scalo di Trapani Birgi per i prossimi anni.

Presenti oltre ai vertici della Regione siciliana e di Airgest, l’assessore al Turismo, Manlio Messina, ai Trasporti, Marco Falcone, alle Attività Produttive, Mimmo Turano e la deputata trapanese regionale Eleonora Lo Curto. Per Airgest presente il consiglio di amministrazione composto da Carmen Madonia e da Saverio Caruso, il direttore generale Michele Bufo e il responsabile amministrativo Dario Sorbello.

L’aggiudicazione del bando legato ai fondi della Regione siciliana

Le risorse del bando sono state aggiudicate a due vettori aerei, la irlandese Ryanair per una quota maggiore e per un triennio di operatività con una stima di oltre 2 milioni di passeggeri e Albastar per un periodo di 12 mesi che consentiranno allo scalo di traguardare oltre un milione di passeggeri annui. «Ciò ha consentito – sottolinea il presidente Salvatore Ombra – alla società Airgest di competere nell’ambito degli incentivi ai vettori ad armi pari con i restanti scali nazionali, dopo il fallimento dei tentativi espletati negli anni pregressi con le procedure di gara per la promozione territoriale ex LR 24/16».

Airgest ha così costruito e messo in atto, con il fondamentale sostegno del socio di maggioranza, Regione siciliana, una serie di complessi adempimenti che hanno portato prima alla stipula di una Convenzione con il dipartimento regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo che ha permesso di utilizzare somme stanziate dal governo Musumeci lo scorso agosto e quindi l’espletamento di una nuova, efficace e trasparente procedura ad evidenza pubblica che in data 14 luglio ha visto la partecipazione e l’aggiudicazione dei due importanti vettori, Ryanair e Albastar.

I progetti tecnici presentati dai due vettori sono stati sottoposti alla verifica del MEO test,  dimostrando la redditività dell’operazione, e quindi il rispetto della normativa comunitaria. Tale misura si somma alla già nota operatività dello scalo ed al prossimo avvio della Continuità territoriale, con sei rotte finanziate dalla Regione e dal governo nazionale a partire dal 1° novembre.

Il deputato alla Camera Rosalba Cimino in seguito all’ordinanza regionale del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che ordina di far effettuare ai migranti che arrivano con le Ong una quarantena sulle stesse navi di approdo, precisa che il Governo sta continuando a lavorare per far fronte all’emergenza. «Dopo una prima gara andata a vuoto per una nuova nave traghetto da collocare tra Sicilia e Calabria, stiamo agendo attraverso una nuova gara urgente che permetta di trovare una imbarcazione che sostituisca la Moby Zazà». Il deputato siciliano, componente del Comitato Schengen ribadisce che il Governo sta lavorando per garantire la sicurezza dei cittadini. «In questo momento – spiega Cimino – non occorre fare propaganda sui migranti: la sicurezza loro e dei cittadini siciliani è garantita attraverso un controllo serrato. Chi arriva viene sottoposto a tampone e viene poi ricollocato solo dopo la quarantena effettuata sulla nave, in tutta sicurezza». Intanto, la componente ricorda che proprio in questi momenti la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese è a Tripoli per discutere dei flussi migratori. «Ieri -spiega Cimino – il ministro ha assicurato che c’è massima attenzione alla tutela della sicurezza dei cittadini, siciliani e calabresi in particolare».

La procura di Palermo sta valutando l’apertura di una indagine dopo la violenta alluvione che ieri ha messo in ginocchio la città. Decine di auto travolte dall’acqua o rimaste intrappolate nei sottopassaggi della circonvallazione allagati, strade trasformate in fiumi in piena, persone costrette a mettersi in salvo abbandonando le macchine sospinte via dalla pioggia. L’indagine dovrebbe accertare eventuali responsabilità nell’assenza di misure necessarie a prevenire e fronteggiare l’emergenza meteo che, dato non ancora confermato, potrebbe aver ucciso due persone. Non ci sarebbero corpi nel sottopasso di via Leonardo da Vinci dove la bomba d’acqua di ieri ha intrappolato decine di auto. Le macchine, riferisce all’ANSA il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina, sono state tutte rimosse tranne una. Un’ispezione esterna avrebbe però escluso la presenza di cadaveri a bordo. “I vigili del fuoco – dice Cocina che ha partecipato a una riunione in Prefettura per il coordinamento dei soccorsi – hanno compiuto un grande lavoro per il ripristino della normalità. C’è ancora, nel punto più basso, meno di un metro d’acqua. Il tratto è stato accuratamente ispezionato e non ci sono tracce di persone o di cadaveri che eventualmente galleggerebbero. I lavori proseguono ma siamo ottimisti sull’assenza di vittime”.
Oltre 300 interventi, molti dei quali ancora in corso, e lo sgombero di diverse abitazioni: è questo il bilancio dell’attività svolta da ieri a Palermo dai vigili del fuoco in seguito alla bomba d’acqua che si è abbattuta sulla città e che ha messo a dura prova tutte le squadre in servizio al comando provinciale. I pompieri hanno fatto evacuare diverse palazzine a rischio di crollo tra via Marabitti e via Spedalieri. In alcuni edifici sono presenti delle crepe vistose all’esterno e i residenti non sono riusciti a chiudere le porte d’ingresso. Le squadre dei vigili del fuoco, coordinate dal comandante provinciale Agatino Carrolo, sono impegnate oltre che nei sottopassi di viale Regione Siciliana, dove un testimone ha segnalato che due persone sarebbero rimaste intrappolate all’interno dell’abitacolo di un’auto sommersa dall’acqua e dai detriti, anche nella zona di Baida dove un torrente di acqua e fango ha trascinato diverse vetture per centinaia di metri.

Fino ad ora agli organi di polizia non è stata presentata alcuna denuncia di scomparsa. Il “giallo” potrà essere risolto solo in seguito al dragaggio completo dell’acqua e all’ispezione delle auto.

Disastro: è questa l’unica parola che può descrivere quanto è successo ieri pomeriggio a Palermo. Un disastro climatico, economico, amministrativo ma, per fortuna, non anche umano: l’unica buona notizia è che non sembrerebbero esserci state vittime.

Federconsumatori Sicilia prende atto delle parole pronunciate ieri dal Presidente della Regione Nello Musumeci e da quelle pronunciate oggi in conferenza stampa dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Ma prende atto anche delle innumerevoli segnalazioni che arrivano da parte dei cittadini in merito a caditoie otturate e immondizia che galleggiava ovunque.

Che l’evento atmosferico sia stato eccezionale è impossibile da negare: lo dicono i numeri. Ma quello che è successo ieri, molto probabilmente, è stato anche l’effetto di un colossale concorso di colpe in cui tutti gli attori hanno una responsabilità, chi piccola e chi grande: dal cittadino che getta il sacchetto di plastica a terra che va ad ostruire le caditoie, all’Amministrazione Comunale che non è solerte nel ripulirle, dal Centro Funzionale Decentrato-Idro della Protezione Civile Regionale Sicilia che forse ha sottovalutato la situazione meteo, agli innumerevoli enti pubblici coinvolti negli ultimi anni nei blocchi dei lavori dei collettori fognari.

Questo conferma – commenta il Presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – che il concetto di tutela del territorio riguarda tutti e non è uno slogan astratto da ecologisti. E se il territorio è la città di Palermo, dove il cemento da decenni vince sul verde pubblico, la tutela è ancor più difficile. Ma ancor più necessaria. Chiediamo un intervento urgente ed efficace della Magistratura – conclude La Rosa – perché solo una inchiesta approfondita potrà stabilire se quel che è successo ieri era realmente inevitabile e se le conseguenze che abbiamo visto non potevano essere mitigate da opportune azioni preventive“.

Un accertamento urgente delle responsabilità, tra l’altro, è necessario anche al fine di stabilire se potranno esserci dei risarcimenti per i danni subiti dai cittadini, chi dovrà pagarli e in che modo e misura. “In città – spiega il Presidente di Federconsumatori Palermo, Lillo Vizzini – ci sono decine di automobili danneggiate, garage e scantinati allagati, commercianti che hanno perso migliaia e migliaia di euro di merce a causa dell’acqua che è entrata in negozio. Molte di queste persone erano già in forte difficoltà a causa del recente lockdown e ora si ritrovano con danni enormi e senza alcuna assicurazione che li copra. Chi pagherà per tutto ciò?“.

Infine, Federconsumatori Sicilia non può che ringraziare tutti gli uomini e le donne che, per lavoro o per solidarietà, hanno operato nelle ultime ore per mettere in sicurezza le persone in pericolo e per far tornare la città di Palermo alla normalità.

“La verità sugli ormai immancabili allagamenti di Palermo che mettono a rischio l’incolumità di tutti. I cittadini devono sapere se un semplice spostamento per lavoro o per altre svariate motivazione, foss’anche solo una passeggiata, può trasformarsi in una tragedia in quella che è la  quinta città d’Italia, ma che spesso finisce per essere, per tantissimi versi, la capitale del terzo mondo. Per  questo abbiamo chiesto un’audizione urgente in commissione Ambiente e Territorio dell’Ars, convocando i vertici del Comune di Palermo, sindaco in primis, della Protezione civile, rappresentanti della Regione e di comitati civici”.

 Lo affermano i deputati  del M5S all’Ars Roberta Schillaci e Giampiero Trizzino, che si augurano che la notizia di possibili vittime possa essere smentita.

“Come portavoce all’Assemblea regionale dei miei concittadini – dice Schillaci – sento il dovere di chiedere ampie e dettagliatissime spiegazioni su una vicenda che ieri ha messo in ginocchio la città e non solo nel tratto relativo a via Regione Siciliana. Gli allagamenti a Palermo, purtroppo, sono una tristissima e pericolosa costante e vogliamo sapere quali sono le misure messe in atto o meno per prevenirle ed evitarle, e di chi sono le responsabilità di eventuali omissioni”.

“L’audizione – si legge nella richiesta di audizione  -mira anche ad effettuare una ricognizione sullo stato attuale della principale arteria che collega le autostrade per Palermo e Trapani, alla luce  della eccezionale e inusuale portata d’acqua che potrebbe avere generato cedimenti strutturali, con un focus specifico  sul ponte Corleone, già particolarmente fragile e considerato a rischio”.

All’audizione è stata richiesta la presenza dell’ assessore regionale al Territorio, di quello delle Infrastrutture e Mobilità, del dirigente generale della Protezione civile, del Prefetto, del sindaco di Palermo, dell’assessore comunale alla Mobilità  e di rappresentanti di comitati civici ed associazioni.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, interviene a seguito della bomba d’acqua che si è abbattuta su Palermo, e commenta: “Oltre un metro di pioggia è caduta a Palermo in meno di 2 ore. La pioggia più violenta nella storia della città almeno dal 1790, pari a quella che cade in un anno. Una pioggia che nessuno, nemmeno i meteorologi che curano le previsioni nazionali, avevano previsto, tanto che nessuna allerta di Protezione civile era stata emanata per la nostra città Se l’allerta fosse stata diramata, sarebbero state attivate le procedure ordinarie che, pur nella straordinarietà degli eventi, avrebbero potuto mitigare i rischi. Ma non è il momento della polemica che lascio ad altri, anche perché so bene che la Protezione Civile opera con grande professionalità basandosi su delle previsioni meteorologiche fatte da altri e che evidentemente nessuno poteva fare con accuratezza”.

“Quanto accaduto ieri a Palermo è il segno tangibile di come la città sia allo sbando e il sindaco Orlando incapace di governarla. È bastata soltanto una bomba d’acqua per mettere in ginocchio la città, diventata teatro spettrale di allagamenti nelle sue arterie principali. Palermo si è trasformata in un pericolosissimo acqua park”.

È quanto affermano l’europarlamentare della Lega, Francesca Donato, assieme al capogruppo della Lega a Palazzo delle Aquile Igor Gelarda e al consigliere Alessandro Anello, commissario provinciale Lega.

“Orlando vive ormai da anni in una sorta di mondo parallelo, dedicandosi a tutto tranne che alla sicurezza e al benessere dei suoi cittadini, cercando ripetutamente di nascondere i propri fallimenti: già il Censis nel luglio dello scorso anno aveva inserito Palermo tra le ultime città in Europa per qualità della vita e adesso anche la classifica del Sole 24 ore lo vede ultimo, come gradimento dei sindaci italiani”.

“Un quadro impietoso al quale si aggiunge il goffo tentativo, attraverso una sua dichiarazione a mezzo stampa, con la quale tenta disperatamente di venire meno alle sue responsabilità su quanto accaduto gettando l’intera responsabilità ad una pioggia che, a suo dire, non cadeva a Palermo dal 1790”.

“Una via di fuga che però non lo mette al riparo dal giudizio dei cittadini che ogni giorno è sempre più netto. Restare sotto questa amministrazione, che da anni ignora i problemi veri e non ha mai voluto lavorare al progetto infrastrutturale, di cui si è a lungo parlato, per evitare questi allagamenti, è un pericolo per ogni palermitano o per chiunque passi da qui”.

“Serve, dunque, un immediato cambio del governo cittadino – concludono i tre esponenti della Lega – che esprima un nuovo corso per ridare a Palermo la dignità perduta e la sicurezza cui ha diritto. Orlando deve rassegnare immediatamente le dimissioni”.

 

Le vicende legate agli sbarchi dei migranti che in questo periodo stanno sempre più intensificandosi, vedasi quelli avvenuti a Roccella Jonica in Calabria che hanno causato la quarantena per 25 poliziotti del Commissariato di Siderno, compreso il dirigente, quelli avvenuti a Pozzallo, nonché la non più tollerabile situazione di Lampedusa dove gli sbarchi avvengono di continuo ed in numero spropositato rispetto alla
possibilità della struttura di accoglienza, è l’ennesima conferma che tale gravosa situazione non può più essere gestita, in prima istanza, come un problema di ordine e sicurezza pubblica.

Gli sbarchi dei migranti avvenuti recentemente a Roccella Jonica in Calabria e quelli avvenuti a Pozzallo e Lampedusa in Sicilia, e più in generale tutti gli sbarchi che in questo periodo estivo aumentano sempre più in Italia, come primo Paese di approdo della porta mediterranea, stanno avendo delle ricadute negative a carico dei poliziotti che non sono più sostenibili, dichiara il Segretario Generale dell’Unione Sindacale Italiana Poliziotti Vittorio COSTANTINI troppi operatori delle Forze dell’Ordine, in questi ultimi giorni, sono a serio rischio di contagio, ciò è la dimostrazione lampante che la questione relativa ai migranti, continua ad essere gestita nel modo sbagliato, non è più possibile che il prezzo da pagare, per le inefficienze gestionali di livello politico, ricada sempre sulle spalle delle Forze dell’Ordine, ed è
inammissibile che il tema della sicurezza delle Forze dell’Ordine, soprattutto in un momento di emergenza sanitaria, continui ad essere sottovalutata come se nulla fosse.

E’ arrivato il momento continua il Segretario COSTANTINI che le Istituzioni politiche si rendano conto che la tematica dei migranti non può più essere gestita, in prima istanza, come un problema di ordine e sicurezza pubblica; le Forze dell’Ordine in questi casi devono intervenire, in modo eventualmente residuale, per sovrintendere le operazioni di sbarco, ciò vuol dire, continua il Segretario dell’U.S.I.P. COSTANTINI che in prima battuta necessita l’intervento del personale medico sanitario specializzato che sia in grado di effettuare un tampone ad ogni migrante presente, onde individuare già a monte eventuali positivi, di guisa che le operazioni di sbarco possano avvenire in totale sicurezza, sia per il bene di tutti gli operatori, della locale cittadinanza e anche per il bene dei migranti stessi.

L’Unione Sindacale Italiana Poliziotti è contro ogni forma di imbarbarimento della vita sociale, volta alla militarizzazione dei confini, alla costruzione di barriere afferma il Segretario Generale Vittorio COSTANTINI ma ciò non vuol dire che l’accoglienza, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo di emergenza epidemiologica, debba essere gestita senza pensare all’incolumità delle
Forze dell’Ordine, continuando il Segretario COSTANTINI dichiara non è possibile, ad esempio, che all’Hot Spot di Lampedusa si trovino ben 1000 migranti a fronte dei 300, come numero massimo, previsti per questa struttura, perché ciò vuol dire mettere in serio pericolo gli operatori di Polizia preposti per quel servizio e se a questo si aggiunge che il problema della mancanza di personale comporta che i
poliziotti sono costretti a turni massacranti, ci si rende conto che tutto ciò sta diventando una vera e propria miscela esplosiva.

Il Segretario COSTANTINI infine chiede al Governo Conte segnali concreti di attenzione nell’immediato rispetto a tale problema, attraverso tutte quelle operazioni di supporto necessarie ad agevolare il compito delle Forze dell’Ordine, dell’esorbitante numero di migranti presenti e dell’eccessiva calura dovuta alla stagione estiva; dopodiché sarà necessario che il Governo Conte cominci a pensare ad un piano di concreto ripianamento degli organici delle Forze dell’Ordine, ormai ridotte all’osso, nonché ad un piano di accoglienza dei migranti che non riguardi solo l’Italia ma che coinvolga in modo serio tutta l’Europa, non siamo più di fronte ad un problema emergenziale, siamo di fronte ad un problema di natura epocale che richiede inevitabilmente il contributo di tutti i Paesi Europei.

Domenica 19 luglio 2020 ricorre il XXVIII Anniversario della strage di via D’Amelio in cui furono uccisi il Magistrato Paolo Borsellino e gli Agenti di Polizia Emanuela Loi, Agostino Catalano, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli ed Eddie Walter Cosina.

In occasione di questo Anniversario il Movimento Agende Rosse organizza una serie di iniziative. A causa dell’emergenza Covid che stiamo vivendo, la maggior parte delle iniziative si terrà esclusivamente online mentre in via d’Amelio sarà presente un presidio per tutta la giornata.

Il programma delle iniziative online nella giornata di domenica 19 luglio 2020:

MATTINA:

ore 10.30 – 12.30: ‘Viaggio nella Costituzione’. I giovani dialogano sui primi dodici articoli della Costituzione italiana con:
– Alessandra Algostino, Professoressa di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino
– Gaetano Azzariti, Professore di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
Modera l’incontro Carmen Duca (Movimento Agende Rosse)

POMERIGGIO:

ore 15.30 – 16.45: Presentazione dell’aggiornamento del video ‘Nuove ipotesi sul furto della Agenda Rossa’ (video a cura di Angelo Garavaglia Fragetta del Movimento Agende Rosse).

ore 16.58: Minuto di silenzio. Salvatore Borsellino legge la poesia ‘Giudice Paolo’ di Marilena Monti.

ore 17.10: Collegamento con la ‘Casa di Paolo’ (via della Vetriera, Palermo).

ore 17.30: Presentazione del dossier ‘Mafia e giustizia nella provincia di Messina’ curata da Federica Fabbretti (Movimento Agende Rosse).

ore 18.00 – 20.00: ‘Cedimenti nella legislazione antimafia: riforme necessarie o inammissibili benefici per la criminalità mafiosa?’ Incontro-dibattito su recenti sentenze in materia di ‘carcere duro’ ed ‘ergastolo ostativo’ per detenuti di criminalità organizzata. Intervengono:
– Sebastiano Ardita, Magistrato e membro del Consiglio Superiore della Magistratura.
– Marco Patarnello, Magistrato presso il Tribunale di Sorveglianza di Roma.
– Fabio Repici,