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“Dare un’accoglienza degna ai migranti è fondamentale e sicuramente creare tendopoli o ammassare persone negli hotspot non va in questa direzione, anzi appare come una scelta non degna di uno Stato e di un’Europa che si definiscono civili”.

Lo affermano i deputati regionali di Attiva Sicilia, Angela Foti, Valentina Palmeri, Sergio Tancredi, Matteo Mangiacavallo ed Elena Pagana.

“Occorre alleggerire il territorio dalle tensioni – continuano i deputati dell’Ars – prima che queste sfocino in atti di esasperazione. Invece, continuiamo ad assistere a scelte e dichiarazioni che queste tensioni le alimentano. È una competenza nazionale? Bene, i deputati nazionali siciliani mettano da parte polemiche e opinioni da social e lavorino insieme per trovare soluzioni”.

Sono 65 i nuovi casi di Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia. Di questi 58, fa sapere la Regione siciliana, 58 sono migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa. Con i nuovi casi nell’Isola il numero dei positivi sale a 947 (4.067 da inizio emergenza) mentre il numero complessivo dei guariti 2.834, 21 in più rispetto a ieri. Stabile, invece, il numero delle vittime: 286 dall’inizio dell’emergenza.  I dati sono contenuti nel quotidiano report del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. Dei 947 positivi i ricoverati con sintomi sono 54, mentre quelli in terapia intensiva sono 9, altri 884 sono in isolamento domiciliare. Questa la ripartizione dei nuovi casi su base provinciale: 59 a Palermo, 3 a Catania, uno ciascuno a Messina, Siracusa e Ragusa.

 

 

“Invece di rispondere con atti concreti sull’emergenza immigrazione, il governo centrale trova la soluzione: creiamo campi di concentramento, che chiamano tendopoli in un deposito militare a Vizzini, abbandonato da anni. Ci troviamo con tende che ci ricordano luoghi e scene da dimenticare assolutamente”. Così il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, in conferenza stampa a Catania.

“I numeri sugli sbarchi in Sicilia sono impressionanti – ha aggiunto – solo a luglio sono arrivati 7.067 migranti; a metà agosto, oltre 3 mila arrivi. Lo scorso anno nell’intero mese di agosto i migranti sono stati in totale 1.268; a luglio, 1.088”.

“Sono soggetto attuatore per l’emergenza Covid-19: ho il diritto e dovere di agire per ciò che avviene dentro e fuori gli hotspot? A meno che non siano zona franca, come le ambasciate. Noi ci stiamo occupando di emergenza sanitaria, non di migranti. Non ci interessa chi c’è li dentro, ma le condizioni in cui stanno queste persone. Se la competenza sanitaria è dello Stato, allora lo Stato è fuorilegge”.

“Lo Stato ha competenza sui migranti. Il presidente della Regione ce l’ha in materia sanitaria. E in tempo di epidemia è chiaro che mi sto occupando di questo. Se c’è un contenitore che, secondo le autorità sanitarie, non ha i requisiti per ospitare persone in tempo di coronavirus io ho il dovere di intervenire, altrimenti compio una omissione”.

E’ quanto dichiarato dal governatore della Sicilia al Corriere della Sera ed a Il Tempo. Musumeci continua:“Io come organo dello Stato ho notificato l’ordinanza alle prefetture che rispondono al Viminale. Se chi ha l’obbligo non agisce, se ne assume la responsabilità”.

Poi, Musumeci, si rivolge al ministro Lamorgese: “Al posto di attaccarsi alla nullità dell’ordinanza si assuma per intero le sue responsabilià. Al Viminale sono confusi ed in forte ritardo. Facciano qualcosa e lo facciano presto”. “Questo mio provvedimento arriva solo adesso perchè abbiamo atteso per mesi che il governo nazionale si desse una strategia”; abbiamo capito che la risposta da Roma è fatta di silenzi e omissioni e ho dovuto adottare l’ordinanza che tutela il diritto alla salute di chi si trova in Sicilia e degli stessi migranti”.

“I siciliani rischiano di apparire razzisti. Ma non lo sono mai stati. Non lo siamo. Protestano semmai contro un governo immobile, non è giusto ammassare migranti. Non è giusto vederli fuggire nelle campagne senza saperne più nulla. E nemmeno che il governo italiano intervenga in Tunisia in agosto e non a febbraio, quando aveva il dovere di farlo, per bloccare quella che impropriamente chiamano ‘invasione’, ma che è la corsa di migliaia di disperati in una terra come la Sicilia dove la disperazione ha segnato il codice genetico dei propri abitanti”.

Poi una stoccata al Premier Conte: “Il premier Giuseppe Conte, aggiunge, “fa finta di niente sull’emergenza migranti, come se la Sicilia non fosse parte dell’Italia. Da due mesi chiediamo lo ‘stato di emergenza’ su Lampedusa. Non si sono neppure degnati di dare una risposta”.

Intanto, stamani, la nave quarantena Aurelia, ha raggiunto l’isola di Lampedusa per il trasbordo di una parte dei più di 1200 migranti presenti nell’hotspot di contrada Imbriacola.

Nella struttura la situazione è drammatica. Non ci sono posti letto e molti migranti dormono sotto gli alberi.

“I nostri operatori sanitari, che non smetterò mai di ringraziare per quanto stanno facendo, mi hanno appena informato che a Lampedusa sono stati individuati 38 nuovi migranti positivi al Covid-19. È l’ennesimo episodio. Sinceramente non comprendiamo l’atteggiamento del governo centrale che, oltre a non chiudere i porti siciliani, a più di due mesi dalla nostra richiesta non si è ancora pronunciato sullo “stato di emergenza” per quell’isoletta. Ciò che amareggia, in particolare, è l’indifferenza nei confronti di una piccola comunità che del sentimento di accoglienza e del senso di sacrificio ne ha fatto negli anni una ragione di vita”.

Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

“Il Viminale non può continuare a mantenere un atteggiamento di inerzia che nuoce gravemente alla salute pubblica e in particolare del popolo siciliano, senza trovare soluzioni e parlando solo di ordinanza nulla. Intervenga, invece, immediatamente con un decreto che disponga gli sgomberi degli Hotspot, trasferendo i migranti in strutture sicure anche dal punto di vista sanitario, per evitare fughe e nuovi contagi, mettendo nel conto che in Sicilia di posti idonei e disponibili non ce ne sono”.

È quanto afferma l’europarlamentare Francesca Donato (Lega), che interviene su questa vicenda.

“Questa dovrebbe essere la logica conseguenza delle dichiarazioni ministeriali che hanno parlato di proprie competenze sulla materia e non del Presidente Musumeci. E aggiungo che lo stesso Viminale, se non si attivasse nemmeno a fronte della gravissima emergenza creatasi, si assumerebbe la piena responsabilità per ogni prossima degenerazione della situazione, oltre a dimostrare di disconoscere la fondatezza di quello che sia i sindaci, che lo stesso Presidente della Regione siciliana, dicono da mesi”.

“In ogni caso, in coerenza di quanto affermato anche oggi, il Sindaco di Lampedusa potrebbe disporre autonomamente lo sgombero dell’Hotspot, a maggior ragione a fronte dell’inaccettabile sovraccarico di persone ivi presenti: siamo arrivati a 1700 migranti ammassati nella struttura, che avrebbe capienza massima per 100”.

L’europarlamentare ha poi invitato l’assessore regionale al Territorio a svolgere un sopralluogo al porto di Lampedusa. “Una situazione davvero insostenibile – ha aggiunto la Donato –  con tutte le barche ammassate al molo che rendono ormai impossibile il lavoro degli operatori turistici. Quindi auspico che l’assessore intervenga per far sì che il porto venga al più presto liberato da queste imbarcazioni abbandonate”.

“Il Presidente Musumeci è giustamente passato ai fatti, dopo i numerosi appelli rivolti dal Governo regionale e dalla Lega al Governo romano, rimasti inascoltati a causa della deliberata scelta di Conte e Lamorgese di abbandonare la Sicilia ad un’invasione senza precedenti. La misura è ormai colma”. Così Annalisa Tardino, europarlamentare Lega e Coordinatrice della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni per il Gruppo Identità e Democrazia commenta la conferma dell’avvenuta pubblicazione dell’ordinanza con cui il Presidente Musumeci ordina l’immediato sgombero degli hotspot e dei Centri di accoglienza dei migranti collocati nel territorio della Regione Siciliana.

“Si tratta di un atto necessario, che arriva dopo oltre 17.000 sbarchi illegali, di cui 7.000 dalla Tunisia, per cui sappiamo già non esserci esigenze di protezione internazionale o di asilo, e con zero ricollocamenti europei. Un provvedimento che mira a ricostituire la legalità nel nostro territorio e a tutelare la salute dei cittadini, dinanzi ad un Governo irresponsabile, smentito anche dagli stessi sindaci iscritti ai partiti che sostengono la maggioranza e che non fa gli interessi dei siciliani e degli italiani, ma di chi si arricchisce con il business dell’accoglienza e di chi, in Europa, vuole lasciare la patata bollente dell’immigrazione interamente nelle mani dei paesi di frontiera.

E proprio all’Europa mi rivolgo- continua la Tardino- perché se Lampedusa e la Sicilia sono le porte dell’Europa intera, l’UE deve fare la sua parte senza se e senza ma. Si cominci accogliendo la nostra richiesta di convocare il Presidente Musumeci in audizione al Parlamento europeo nel più breve tempo possibile, per discutere delle misure urgenti da adottare per affrontare questa grave minaccia alla salute e alla sicurezza dei nostri cittadini. Siamo stanchi di ascoltare promesse ipocrite e discorsi falsamente buonisti, Bruxelles ha ricevuto le nostre proposte per fermare questa emergenza, adesso deve passare ai fatti.

Musumeci ha il pieno sostegno della Lega, a partire da quello del nostro leader Matteo Salvini, e non ci fermeremo finché l’Europa e il Governo nazionale non si assumeranno le loro responsabilità e troveranno delle soluzioni. In alternativa, vadano a casa per manifesta incapacità” – conclude l’eurodeputata siciliana.

Presunte diversità di valutazione sui controlli sanitari hanno fatto scattare la protesta. Sarebbe avvenuto all’aeroporto di Palermo all’arrivo di un volo diretto da Barcellona. A raccontarlo sui social una passeggera che è anche uno stretto collaboratore del consigliere comunale d’opposizione Fabrizio Ferrandelli. In sostanza la donna racconta di avere visto i turisti spagnoli lasciati liberi, mentre quelli siciliani controllati a dovere. Il volo in questione è del 18 agosto quindi 5 giorni fa e i controlli non erano ancora del tutto organizzati ma l’ordinanza della Regione con la stretta sui rientri da Spagna, Grecia e Malta è del 12 agosto ed entrata in vigore, nella più estensiva delle interpretazioni, il 14 agosto quindi 4 giorni prima. L’ordinanza nazionale che stende anche alla Croazia è successiva.

E intanto è polemica sull’ordinanza di Musumeci che riguarda i Migranti che viene messa a confronto proprio con la disorganizzazione nella gestione dei turisti “Mentre Musumeci prova a scaricare sui migranti responsabilità per l’aumento dei contagi la realtà di queste ore ci parla di controlli disorganizzati nei porti e negli aeroporti dell’Isola – dice il Presidente dell’antimafia regionale Claudio Fava – sarebbe il caso che il presidente Musumeci si occupasse di questo. Ma capiamo come sia molto più facile spostare l’attenzione sul comodo tema dei migranti, sicuramente più semplice che spiegare dove siano finiti i 75 milioni promessi per il turismo o i fondi per le attività produttive dell’isola”

Sull’asse Roma – Palermo la tensione sale ai massimi livelli. Da un lato il presidente della Regione Musumeci promette e firma l’ordinanza con la quale entro le 24 di domani tutti i migranti presenti negli hot-spot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’isola”, dall’altro fonti del ministero dell’Intero stroncano tale iniziativa, definendola priva di validità e competenza territoriale. La decisione, seguita da ordinanza firmata, è stata presa – spiega Musumeci – perché “allo stato non è possibile garantire la permanenza nell’isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio”. “La Regione Siciliana, mediante le Asp territorialmente competenti, – prosegue l’ordinanza – mette a disposizione delle autorità nazionali il personale necessario ai controlli sanitari per consentire il trasferimento dei migranti in sicurezza”. Il provvedimento di 33 pagine firmato da Musumeci dispone inoltre che “al fine di tutelare e garantire la salute e la incolumità pubblica, in mancanza di strutture idonee di accoglienza, è fatto divieto di ingresso, transito e sosta nel territorio della Regione Siciliana da parte di ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle Ong”. “La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza comporta le conseguenze sanzionatorie previste dalla legge vigente”, conclude. Dopo le prime ufficiose prese di posizione da parte del Ministero dell’Interno, che contesterebbero a Musumeci l’assenza di un effettivo titolo per firmare un provvedimento di questo tipo, il presidente è intervenuto sui social. “Tutti conoscono il mio rispetto per le istituzioni. Ma pretendo lo stesso rispetto per la mia gente. Da Roma non abbiamo avuto altro che silenzi: sullo stato di emergenza richiesto per Lampedusa due mesi fa – dice -, sui protocolli sanitari da applicare, sulle tendopoli da scongiurare, sui rimpatri che dovevano iniziare il 10 agosto e di cui non si parla più, sul ponte aereo per i negativi. Nulla. Solo silenzio. Il governo centrale è arrivato impreparato e non si è posto alcun problema sulla gestione di un numero enorme di sbarchi durante la pandemia. E adesso il problema è diventato la mia ordinanza? Il ministro dice che è nulla? Quindi la responsabilità è loro. Bene, sono usciti allo scoperto! Ma io, a differenza di quelli che parlano e straparlano da casa, sono entrato nell’hotspot di Lampedusa – continua -. E so bene che quelle strutture non sono adeguate sotto il profilo sanitario. Sono un rischio costante per i migranti e per chi ci lavora. Piuttosto che prendersela con me o con i siciliani, provino a fare sentire la loro voce in Europa e si diano un piano serio per tutelare gli italiani. Facciano qualcosa… o meglio facciano quello che non hanno ancora fatto! Noi andremo avanti”.

“La Sicilia non può continuare ad essere trattata come il campo profughi d’Europa. La palese indifferenza di Conte e del ministro dell’Interno Lamorgese rispetto all’emergenza dovuta ai continui sbarchi di migranti – molti dei quali positivi al Covid – suona come un’intollerabile offesa al popolo siciliano, i cui sforzi e i sacrifici di questi mesi rischiano di essere vanificati da scelte politiche irresponsabili”.

“Bene ha fatto il Presidente della Regione Nello Musumeci a predisporre un’ordinanza di sgombero di tutti gli hotspot e centri d’accoglienza che si trovano in Sicilia”.

A sottolinearlo è l’assessore regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana Alberto Samonà, che aggiunge “la misura è colma: la Sicilia e i Siciliani, che sono un popolo tradizionalmente accogliente, meritano rispetto da un governo nazionale che in questi ultimi mesi si è voltato dall’altro lato, rendendosi così corresponsabile di questa invasione annunciata”.

“L’iniziativa del Presidente Musumeci – prosegue l’assessore Samonà – è l’unica risposta possibile rispetto alla gravissima latitanza del governo Conte, per il quale, evidentemente, i sempre più frequenti arrivi di immigrati e le ripetute fughe dai centri di accoglienza in piena emergenza coronavirus non sono un problema”.

“Conte faccia l’unica cosa da fare: prenda atto del fallimento della propria politica sui migranti, chiuda i porti e fermi il traffico di esseri umani, rimpatriando chi, nel frattempo, è arrivato in Sicilia”.