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Il più giovane deputato all’Assemblea Regionale è un figlio d’arte. Si tratta di Calogero Leanza, 26 anni, nato il 27 dicembre del 1994, avvocato, impegnato in varie attività sociali, figlio dell’ex presidente della Regione, il democristiano Vincenzo Leanza, morto nel 2004. Il 25 settembre è stato eletto nella lista del Partito Democratico con 4.436 voti nel collegio di Messina. Tra l’altro, conversando tra i corridoi di Palazzo dei Normanni, Calogero Leanza ha affermato: “Ho perso mio padre all’età di 9 anni. La mia famiglia ruotava attorno alla politica, mio padre non ha mai preso un giorno di ferie, e quando andavamo in vacanza affittava una sala riunioni per fare segreteria. Il mio sogno? Continuare a fare quel che mio padre ha interrotto, con la stessa passione, ma con metodo più moderno. Credo nel dialogo che è fondamento dell’opposizione costruttiva, la vera opposizione: sarà sempre un lavoro costruttivo da parte mia e attento nell’interesse dei siciliani e dei tanti e delicati impegni che dovremo affrontare nei prossimi mesi. Per tali ragioni mi concentrerò sul lavoro e nelle proposte che come Pd porteremo in Aula”.

Lo ha detto il governatore Renato Schifani nel corso dell’incontro, questa mattina, a Palazzo d’Orléans con una delegazione della associazioni promotrici del corteo contro il caro-bollette a Palermo. I rappresentanti hanno voluto consegnare al presidente un documento unitario contenente una serie di richieste contro il rincaro dei costi energetici e delle materie prime. All’incontro erano presenti anche il ragioniere generale della Regione Siciliana, Ignazio Tozzo, il dirigente generale del dipartimento delle Attività produttive, Carmelo Frittitta e il direttore generale dell’Irfis, Calogero Guagliano.

«Ho preso atto della manifestazione che è sintomo di un grandissimo malessere – ha aggiunto il governatore – Anche sul tema del caro-bollette, l’attenzione resterà massima sia nei confronti delle imprese che dei singoli cittadini. Contemporaneamente alle iniziative del governo nazionale, non ci sottrarremo dal fare la nostra parte. Al momento stiamo studiando delle modalità di utilizzo di alcuni fondi su due fronti: il primo, un rimborso sugli aumenti percentuali delle tariffe energetiche e il secondo, l’incentivo al ricorso a impianti di nuova generazione che possano garantire risparmi grazie a sistemi più moderni e innovativi».

«Sulla lunga durata – ha concluso il presidente della Regione – vogliamo puntare su una maggiore autonomia energetica: una volta insediato il governo, elaboreremo insieme delle iniziative che possano permettere di usare al meglio le risorse della nostra Isola. Mi batterò anche per avere un ritorno economico da ciò che viene estratto per ottenere delle risorse finanziare da mettere a disposizione della Sicilia».

A Palermo un bambino di poco meno di un anno è giunto morto al pronto soccorso dell’ospedale “Villa Sofia”. I medici hanno constatato il decesso e hanno telefonato ai Carabinieri per gli accertamenti del caso. I genitori, che abitano in via del Bersagliere, hanno primo telefonato ai sanitari del 118, e dopo pochi minuti hanno revocato la richiesta di intervento e sono stati loro a trasportare in automobile il piccolo, con difficoltà respiratorie.

“Continuo a percepire una costante  preoccupazione circa la mia possibile  rielezione a Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana. Così come tutti sanno, io sono una persona seria e 5 anni fa fui eletto su indicazione della maggioranza. Sono sicuro che anche questa volta sarà eletto il deputato indicato dalla nostra coalizione . Vorrei quindi rassicurare il presidente della regione: non sono necessarie dimissioni  perché io non sarò candidato alla Presidenza dell’Ars.

Questa la dichiarazione del Commissario regionale di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè.

“La premier Giorgia Meloni domani a Bruxelles discuterà con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dell’adeguamento delle misure del “Pnrr” italiano alle nuove emergenze che sono l’inflazione e il caro-bollette – dice Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia – , e auspichiamo che ottenga anche risposte in merito al caro-materiali (+50% da gennaio ad agosto 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021) e al caro-energia (+350%), due elementi che rendono difficile alle imprese partecipare alle gare senza un effettivo aggiornamento dei prezzi previsti dai bandi”.
“Se è vero che questo rallenta la spesa dei fondi – prosegue Cutrone – le eventuali intese su modifiche potranno comunque riguardare solo le risorse ancora da impegnare, mentre c’è da spendere in tempo i fondi già previsti dalla prima annualità del ‘Pnrr’ e avviati ai bandi. Fra questi, ci sono quelli ‘regionalizzati’, cioè affidati alla gestione diretta delle Regioni, che per la Sicilia ammontano a 9,04 miliardi, in aggiunta ai 2,5 miliardi di fondi strutturali Ue 2014-2020 da spendere entro il 31 dicembre 2023. Da un monitoraggio dell’Ance nazionale presso i vari enti locali del Paese, aggiornato a marzo 2022, risulta che per circa il 70% i progetti candidati o finanziati sono ancora allo stato di fattibilità tecnica economica e neanche aggiornati agli incrementi dei prezzi registrati nel corso dell’anno”.
“Per questa ragione ci siamo allarmati – riferisce Cutrone – e lo scorso 26 ottobre abbiamo chiesto al neopresidente della Regione, Renato Schifani, e all’assessorato delle Infrastrutture di conoscere lo stato di progettazione delle opere pubbliche finanziate dal ‘Pnrr’ e degli altri fondi europei e adesso gli chiediamo un incontro urgente per mettergli a disposizione le nostre conoscenze e competenze tecniche al fine di contribuire alla rapida attuazione delle misure, anche partecipando alla ‘cabina di regia’ che con ammirevole tempestività il presidente Schifani ha deciso di costituire. Almeno per una volta – conclude Cutrone – faremo in modo, tutti insieme, che la Sicilia non sia l’ultima, in questa irripetibile occasione dalla quale dipende la possibilità di riscatto dell’Isola”.

Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha disposto la proroga fino al 31 dicembre dei contratti dei 280 ex navigator che operano nei Centri per l’impiego della Sicilia, rispondendo così alla nota con la quale il ministero del Lavoro, lo scorso 28 ottobre, ha chiesto alle Regioni di manifestare la volontà sull’effettiva attuale esigenza di continuare ad avvalersi, fino al 31 dicembre, di tale personale che presta assistenza tecnica per il funzionamento del reddito di cittadinanza e del programma ‘Garanzia occupabilità lavoratori’ nei Centri per l’impiego. Schifani afferma: “La Regione continuerà ad avvalersi di questo personale qualificato, in attesa che si completino le procedure concorsuali per le assunzioni previste per il potenziamento dei Centri per l’impiego della Sicilia. In questo modo si dà continuità al lavoro svolto finora e si garantisce il corretto funzionamento degli uffici. L’operazione è a costo zero per la Regione, in quanto i fondi provengono dalla legge sul reddito di cittadinanza e sul potenziamento dei Centri per l’impiego”.

In provincia di Palermo, lungo la strada che collega Montelepre a Partinico, nei pressi di un incrocio pericoloso, una ragazza di 17 anni alla guida di un ciclomotore con un passeggero in sella si è scontrata con un altro ciclomotore. Ferite lievi e soccorso in ospedale. La ragazza di 17 anni ha subito una caterva di multe. Non ha l’età per condurre il ciclomotore che ha condotto: 87 euro. Mai conseguita la patente: 5.100 euro. Senza assicurazione: 866 euro. Senza casco: 83 euro. Senza casco anche il passeggero: 83 euro. Mezzo mai revisionato: 519 euro. Totale della multa che pagheranno i suoi genitori: 7000 euro.

Presunte tangenti pagate per ottenere una sepoltura al cimitero “dei Rotoli” di Palermo: il Tribunale ha condannato l’ex direttore per corruzione. I dettagli.

Il cimitero di Santa Maria dei Rotoli, nel quartiere Vergine Maria a Palermo, è il più ampio della città. E’ stato costruito a ridosso di Monte Pellegrino nel 1837 quando, a seguito dell’epidemia di colera, il cimitero di Sant’Orsola non fu più sufficiente ad accogliere le salme. Adesso, ironia della sorte, non vi è alcuna epidemia di colera, ed è il cimitero “dei Rotoli” non più sufficiente ad accogliere le spoglie mortali dei palermitani tanto che centinaia di bare sono da tempo ammassate ovunque. Tuttavia se si avesse pagata una tangente allora il posto dove seppellire il caro estinto sarebbe saltato fuori. Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Lirio Conti, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato a 5 anni e 10 mesi di reclusione l’ex direttore dei cimiteri del Comune di Palermo, Cosimo De Roberto, e ha assolto i titolari delle agenzie funebri Nunzio Trinca, Giulio Bonanno e Natale Roberto Catalano della San Michele, difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Silvana Tortorici, il fioraio Rosolino Lo Cicero, l’impiegato addetto alle tumulazioni Andrea Senapa, e il collaboratore amministrativo del cimitero, Rodolfo Zanardi. Sono stati tutti imputati di corruzione. L’inchiesta ruota intorno ad un presunto giro di mazzette pagate per accelerare le sepolture al camposanto di Palermo, da anni in emergenza per la carenza di posti. La Procura della Repubblica ha proposto in requisitoria tre condanne e tre assoluzioni. I Carabinieri avrebbero ricostruito il percorso di alcune tangenti, ognuna da 800 euro, grazie a cui, anche se ai “Rotoli” vi è cronica mancanza di spazio, parecchi cittadini sarebbero riusciti ad evitare che i loro cari defunti fossero custoditi nel deposito del cimitero. All’ex direttore De Roberto è stato contestato anche il reato di peculato perché avrebbe utilizzato il furgone del Comune, destinato al cimitero dei “Rotoli”, per il trasloco della figlia.

Luigi Genovese – inizialmente tra gli 8 deputati regionali eletti nel collegio di Messina, e poi invece, a seguito del riconteggio, superato dalla Lega per un margine di 30 voti, con il relativo seggio assegnato all’uscente Pippo Laccoto – presenterà ricorso al Tar, assistito dagli avvocati Marcello Scurria e Francesca Andò che spiegano: “Abbiamo seguito tutta la vicenda. Il risultato elettorale era basato su verbali pieni zeppi di errori. A Messina non abbiamo trovato un ufficio centrale in grado di voler controllare questi documenti, ci siamo scontrati con un muro di gomma. Abbiamo chiesto una verifica ma l’ufficio centrale si è chiuso dietro un formalismo inspiegabile. Si è falsato un risultato chiaro, c’è qualcosa che non va. La richiesta era semplice, bastava confrontare i verbali e la tabella di scrutinio. I verbali dovrebbero essere lo specchio della tabella ma ci hanno detto che non possono guardare. E’ come chiedere di tradurre dal cinese con il vocabolario accanto e non usarlo. Non chiediamo voti in più ma vogliamo che sia accertato la genuinità del voto”.

A Palermo, al cimitero di Sant’Orsola, una donna è caduta dentro una tomba, sprofondando per tre metri, a causa del cedimento della lastra di marmo su cui era salita. Dell’incidente si sono accorte alcune persone in visita al cimitero, che hanno telefonato ai Vigili del fuoco. La donna, rimasta sempre cosciente, è stata imbracata e messa in salvo. E’ stata soccorsa dai sanitari del 118. Ha subito delle fratture.