Redazione Palermo, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 17 di 320
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“Ryanair ha tagliato i voli da Comiso, è un fatto grave, un gesto pesante. Allontana il rapporto tra il mio governo e questa compagnia.

Ryanair, come Ita, mi voleva incontrare ma io ho risposto che sarei stato disponibile a patto che la compagnia mi avesse garantito la riduzione dei prezzi dei voli da e per la Sicilia. La politica di incentivare un vettore privato dando un contributo fino a che punto viola la concorrenza e mette il territorio in difficoltà? Sta succedendo? Lavoreremo su questo”. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, alla convention di FI a Palermo.

(ANSA).

“Forza Italia è un partito aperto, accolgo con piacere Giancarlo Cancelleri. E’ stato un avversario di Musumeci, ma l’ha fatto con stile. Nel suo ruolo di vice ministro e sottosegretario ha dimostrato di fare gli interessi della Sicilia”.

Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ha annunciato in modo ufficiale l’ingresso nel partito dell’ex leader siciliano del M5s. Alle parole di Schifani, pronunciate nel corso del suo intervento alla kermesse di Forza Italia, è scattato un applauso: Cancelleri si è alzato, salutando e ringraziando.

(ANSA)

“A Giancarlo Cancelleri, che finalmente ha trovato un approdo politico, auguriamo buona vita. Giancarlo ha dato molto al Movimento, ma dal M5S ha ricevuto tutto. Se ha ricoperto incarichi prestigiosi, di certo è solo grazie al Movimento 5 Stelle. Sarebbe pertanto corretto che non sputasse sul piatto dove ha mangiato e sul Movimento che gli ha consentito di uscire dall’anonimato e di fare politica. Sulla sua collocazione finale evitiamo di fare commenti, se il partito che gli ha dato ospitalità, e in cui evidentemente si rispecchia, è il partito di Berlusconi, Dell’Utri e Schifani, la cosa si commenta da sola. E in maniera eloquente”.

“La gatta frettolosa – dice Catanzaro – ha fatto i gattini ciechi. Nel tentativo di dimostrare discontinuità rispetto ai proverbiali ritardi della passata legislatura il governo Schifani ha puntato più sulla forma che sulla sostanza, ricadendo nel vortice delle impugnative. Un governo pasticcione che ha portato in Aula una legge di stabilità che non risponde ai criteri di certezza della copertura finanziaria perché basa molte delle norme inserite su fondi Fsc che non possono essere riprogrammati perché scaduti.

Incappare in un’impugnativa alla prima legge approvata è un fatto gravissimo, ancor più perché arriva da un governo nazionale che ha lo stesso colore politico di quello regionale e con il quale ci aspettavamo ci fosse stata un’interlocuzione.

Le 15 pagine di impugnativa – continua Catanzaro – si sono abbattute come una scure sui proclami del governo Schifani, a farne le spese, tra gli altri, saranno ancora una volta i Comuni che vedono sfumare il fondo di investimento di 115 milioni previsto, la sanità, che già soffre per la carenza di personale medico, grazie alla bocciatura dei fondi destinati alle borse di studio di area medica, le famiglie meno abbienti che vedono sfumare la possibilità di accedere ai contributi previsti con il Fondo Famiglia. Se questo è il buon lavoro del governo regionale – conclude Catanzaro – c’è da essere preoccupati per l’immediato prosieguo della legislatura”.

Una delle più note esponenti dell’antimafia palermitana, la preside della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen, Daniela Lo Verde, insignita anche del titolo di cavaliere della Repubblica, è stata arrestata dai carabinieri nell’ambito di una indagine coordinata dai pm della Procura Europea Gery Ferarra e Amelia Luise con le accuse di peculato e corruzione. Si sarebbe appropriata, con la complicità del vicepreside Daniele Agosta, anche lui arrestato, di cibo per la mensa dell’istituto scolastico, computer, tablet e iphone destinati agli alunni e acquistati con i finanziamenti europei.

In particolare, i dirigenti scolastici, in forza del loro ruolo di pubblico ufficiale, “in maniera spregiudicata e per accaparrarsi i cospicui finanziamenti comunitari connessi”, avrebbero attestato falsamente le presenza degli alunni all’interno della scuola anche in orari extracurriculari. Questo per “giustificare l’esistenza di progetti Pon di fatto mai realizzati o realizzati solo in parte, nella considerazione che la mancata partecipazione degli studenti avrebbe inciso in maniera direttamente proporzionale sulla quota parte dei fondi destinati per ciascun Pon alla Dirigenza”. Gli approfondimenti investigativi avrebbero messo in luce una gestione illecita “anche per per procedure di acquisto e fornitura di generi alimentari per il servizio di mensa della scuola”, e materiale informatico come tablet, Pc, e Iphone comprati con fondi europei e destinati agli alunni. Nell’ufficio di presidenza era cosi’ custodita una ingente quantita’ di generi alimentari e di costosi dispositivi informatici destinati agli studenti, che sarebbero stati prelevati dalla preside e dal suo vice Daniele Agosta – anche lui ai domiciliari, come la dipendente della R-Store, ditta che commercializza materiale infromatico, Alessandra Conigliaro – per “proprie ed esclusive necessita’”.

Le indagini avrebbero permesso di verificare come la dirigenza dell’istituto avrebbe affidato stabilmente, contro le norme, la fornitura di materiale tecnologico a una sola azienda in forza di un accordo corruttivo volto all’affidamento di ulteriori e importanti commesse in cambio di molteplici illecite dazioni di strumenti tecnologici di ultima generazione. “Le condotte poste in essere dai due pubblici ufficiali – affermano gli inquirenti – risultano particolarmente gravi alla luce della loro completa adesione a logiche di condotta meramente utilitaristica, della strumentalizzazione dell’azione amministrativa e dalla vocazione a ritenere la pubblica amministrazione come un pozzo dal quale attingere costantemente qualsivoglia utilita’, dagli strumenti tecnologici di ultima generazione ai generi alimentari”. Ad aggravare il quadro, per come emerge dal provvedimento cautelare, la dirigente “ha costantemente alimentato la propria immagine pubblica di promotrice della legalita’ nonostante il quotidiano agire illegale e la costante attenzione ai risvolti economici della sua azione amministrativa”. Nel 2020 la dirigente scolastica fu nominata cavaliere del lavoro dal Quirinale per il suo impegno durante la difficile fase del Covid in un quartiere, quello dello Zen, tradizionalmente complesso.

Nei giorni scorsi un cane è morto a Palermo dopo che due cliniche veterinarie gli avrebbero rifiutato le cure in quanto il proprietario del cane non aveva i soldi (1.500 euro) per pagare le cure.  Ora l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA ha deciso di inviare alla procura di Palerm un esposto per fare luce sulla vicenda e sulle responsabilità delle cliniche veterinarie nella vicenda che ha poi portato alla morte del cane. “Crediamo – scrivono gli animalisti di AIDAA- che quanto successo stando ai dati oggi in nostro possesso sia una questione che merita un approfondimento legale perchè a nostro avviso la morte di quel cane ha delle responsabilità che vanno acceertate e poi punite ai temini dell’articolo 544 del codice penale, Andando oltre l’apetto stretmente legsle- conclude il comunicato AIDAA- riteniamo che questa vicenda sia vergognosa in quato tale e cosi come non comprendiamo di fronte a tanto dolore dell’animale se le cose stanno cosi un veterinario possa rifiutarsi di curare un cane malato”.

A Palermo, al palazzo di giustizia, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale ha assolto dall’imputazione di peculato, con la formula “perché il fatto non sussiste”, gli ex vertici della Rap, la società comunale palermitana che gestisce la raccolta dei rifiuti. Gli assolti sono Sergio Marino, Roberto Dolce, Maria Concetta Orlando e Giuseppe Lopes. Avrebbero utilizzato soldi della società per pagare alcune sanzioni penali a loro inflitte in ragione delle cariche ricoperte in Rap, così appropriandosi indirettamente di denaro pubblico. Gli avvocati difensori, anche sulla scorta della giurisprudenza della Cassazione, hanno dimostrato la liceità dell’azione degli imputati che hanno speso fondi della società in quanto le contravvenzioni si riferivano non a condotte illegittime personali ma a quanto commesso nell’esercizio delle funzioni. Peraltro il pagamento anticipato delle contravvenzioni ha determinato un risparmio per la Rap.

di Dorotea Rizzo

La città di Palermo, domani, giovedì 13 aprile, nel giorno dell’anniversario della morte, renderà   omaggio a   Letizia Battaglia, fotografa di fama internazionale   che con le sue fotografie “ha dato lustro alla città di Palermo, narrandola e diffondendone l’immagine in tutto il mondo”.

Si comincia alle 16 al “Caffè Stagnitta” di Discesa dei giudici che espone le gigantografie di alcune celebri immagini della fotografa, diventate attrazione per turisti e palermitani, con un momento di raccoglimento. Si prosegue alle 20 con un’esibizione musicale sula scalinata del teatro Massimo, per l’occasione illuminato di rosa. Si legge così da una nota ufficiale del sindaco Roberto Lagalla: “L’illuminazione rosa come la tinta della sua capigliatura, simbolo di quella femminilità che ha sempre voluto immortalare, e al contempo, della rottura con quei luoghi comuni che la definiscono, espressione di ribellione, creatività e di quella visione illuminata della realtà fotografata, fissata nei suoi scatti, che ne hanno sempre caratterizzato e contraddistinto la lunga carriera”.

Anche l’’Istituto italiano di cultura di Parigi”, con oltre novanta fotografie, inaugurerà una mostra interamente dedicata alla sua opera, per celebrare il primo anniversario della morte.

Il Tribunale di Palermo ha condannato a 5 anni di carcere, per il reato di “induzione indebita a dare o promettere utilità”, Leonardo Busalacchi, 73 anni, ex impiegato civile all’ufficio Direzione marittima della Capitaneria di Palermo, coinvolto in una indagine della Guardia di Finanza del 2017 su un giro di mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio delle patenti nautiche e delle certificazioni per lavorare su navi da crociera o mercantili. Altri quattro imputati sono stati già giudicati in abbreviato e condannati. Una cinquantina di candidati sarebbero stati contattati dagli imputati che avrebbero assicurato che se avessero seguito i loro corsi a pagamento avrebbero superato facilmente le prove. I docenti dei corsi sarebbero stati poi parte della commissione d’esame che avrebbe agevolato i candidati comunicando loro le domande in anticipo. Busalacchi è stato condannato anche a risarcire il Ministero dei Trasporti.

“Apprendo mezzo stampa di fatti che coinvolgono un collaboratore del mio staff in vicende che hanno a che fare con la droga. Al netto della sua professionalità e competenza, ho ritenuto di licenziarlo con effetto immediato”.

Lo dichiara il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno appresa e verificata la notizia che Giancarlo Migliorisi è stato sorpreso mentre acquistava cocaina.

Migliorisi, capo della segreteria tecnica della presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, due giorni fa, è stato trovato in possesso di tre grammi di cocaina dalla polizia. A cedergli la sostanza stupefacente lo chef  Mario Di Ferro che è stato arrestato e sottoposto a obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria.

“Sono sempre stato contro ogni tipo di droga e, proprio la scorsa settimana, insieme ad altri deputati dell’Ars, ci siamo sottoposti al test del capello. Il gesto di Migliorisi è ingiustificabile e va condannato. Pertanto, ho ritenuto di provvedere al suo allontanamento dal mio ufficio”, ha concluso Galvagno.