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La vicenda trae origine da una procedura concorsuale, per titoli ed esami, riservata ai soggetti iscritti negli elenchi speciali di cui all’art. 8 della L. n. 68/99 ed indetta dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo nel 2016 e finalizzata all’assunzione di n. 5 Collaboratori Amministrativi nel profilo di Assistente Sociale.
A tale procedura selettiva prendeva parte la Dott.ssa I.R., 48 anni, di Agrigento la quale sosteneva con esito positivo tutte le prove concorsuali, riportando un punteggio tale da consentirle di rientrare tra il novero dei soggetti vincitori del concorso.
Tuttavia, l’Asp di Palermo con Deliberazione del Direttore Generale n. 00829 del 25 agosto 2020 avente ad oggetto l’approvazione della graduatoria e la nomina dei vincitori del concorso, stabiliva di escludere la Dott.ssa I.R. per asserita mancanza dei requisiti necessari per partecipare alla selezione.
In particolare, l’Asp adottava tale decisione in ragione di una comunicazione ricevuta dal Centro per l’Impiego di Agrigento in cui si asseriva che, alla data di presentazione dell’istanza di partecipazione al concorso, la Dott.ssa I.R. non fosse più titolata ad essere iscritta nell’elenco speciale di cui all’art. 8 della L. n. 68/99.
Avuta contezza della propria esclusione, la Dott.ssa I.R., ritenuta l’erroneità di quanto affermato dal CPI di Agrigento, con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Mario La Loggia, richiedeva l’esperimento di specifici accertamenti in merito alla propria posizione, ad esito dei quali il CPI di Agrigento, rettificava quanto in precedenza comunicato all’Asp di Palermo, attestando la sussistenza, in capo alla Dott.ssa I.R., di tutti i requisiti necessari per prendere parte alla procedura selettiva.
Alla luce di tale rettifica, quindi, la Dott.ssa I.R., sempre con il patrocinio degli Avv.ti Rubino, Impiduglia e La Loggia, formulava apposito reclamo all’Asp di Palermo, sostenendo che l’acclarata erroneità dell’atto presupposto e posto a base della Delibera del Direttore Generale dell’Asp di Palermo n. 829 del 25 agosto 2020 non poteva che rendere illegittima anche la stessa decisione di escluderla dalla procedura concorsuale, essendo evidente la sussistenza di un rapporto di immediata e diretta dipendenza tra quanto in origine dichiarato dal CPI (ossia l’errata affermazione della perdita dei requisiti per l’inserimento nell’elenco dei lavoratori disabili) e l’esclusione della candidata.
Ebbene, l’Azienda Sanitaria di Palermo, condividendo le argomentazioni degli Avv.ti Rubino, Impiduglia e La Loggia, con Deliberazione del Direttore Generale n. 1109 del 20 novembre 2020, rettificava la graduatoria concorsuale inserendo in essa la Dott.ssa I.R. al secondo posto nominandola, per l’effetto, vincitrice della procedura selettiva.
Pertanto, la Dott.ssa I.R., potrà a breve stipulare il proprio contratto di di lavoro a tempo pieno

I signori V.N. e S.P. sono proprietari di un complesso immobiliare sito nel centro storico a Palermo.
In ragione di una promessa di vendita del complesso immobiliare in questione, i proprietari si impegnavano a presentare al Comune di Palermo una D.I.A. alternativa al permesso di costruire ai sensi  art. 5 L.R. 16/2016 al fine di realizzare, per il recupero abitativo dei locali tecnici posti nel piano ammezzato del predetto complesso immobiliare.
Dopo un sopralluogo sull’immobile e la richiesta di alcuni chiarimenti alla ditta proprietaria, il Comune di Palermo si è opposto alla realizzazione dei lavori  ritento che la previsione  dell’art. 5 della L.R. 16/16 – che consente il recupero abitativo dei vani accessori – non sarebbe applicabile  ai locali “esclusivamente tecnici” e l’intervento sarebbe altresì in contrasto con il Piano Particolareggiato Esecutivo del Centro Storico.
A questo punto i proprietari del complesso immobiliare con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airo’, anche al fine di scongiurare l’ingiustificata paralisi dell’intervento edilizio, si sono visti costretti a proporre ricorso al TAR Palermo per chiedere l’annullamento, previa la sospensione dell’efficacia, dei provvedimenti adottati dal Comune.
In particolare gli avv.ti Rubino e Airo’ hanno dedotto che i locali tecnici debbono necessariamente ritenersi ricompresi nell’alveo della disciplina regionale che consente il recupero abitativo dei vani accessori e che le predette previsioni si applicano in deroga agli strumenti urbanistici comunali.
Ritenendo sommariamente fondate le censure promosse dei difensori Rubino e Airo’, il TAR Palermo Sez. II, Presidente il dott. Cosimo Di Paola e relatore il dott. Francesco Mulieri,  in accoglimento della domanda cautelare ha ordinato al Comune di riesaminare il provvedimento negativo opposto ai ricorrenti.
Per effetto del pronunciamento cautelare del TAR, il Comune di Palermo dovrà riesaminare la pratica edilizia, entro il termine assegnato, tenendo conto delle indicazioni del Giudice Amministrativo e delle difese dei proprietari dell’immobile.

“Il presidente Mattarella ha lanciato un richiamo alla responsabilità e a interrompere le speculazioni politiche sulla pandemia. Dicendo che bisogna “creare convergenze e collaborazione fra le forze di cui disponiamo perché operino nella stessa direzione”. Noi facciamo nostre le sue parole in occasione della mozione di censura all’assessore Razza e in questa ottica, pur essendo convintamente un gruppo di minoranza, Attiva Sicilia ha scelto di esprimere voto contrario a questo atto che consideriamo inopportuno soprattutto nei tempi. Il Governo Musumeci non ha bisogno dei nostri voti, come dimostrato oggi e in occasione della mozione di sfiducia votata pochi mesi fa. Noi siamo convinti che la politica non sia un gioco o una ricerca smodata di like, in particolare in questa fase storica, e soprattutto noi rimaniamo dalla parte dei siciliani”.
È quanto affermato da Matteo Mangiacavallo, capogruppo di Attiva Sicilia, nella seduta all’Ars nella quale è stata discussa la mozione di censura all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

In arrivo da Bruxelles 660 milioni di euro per l’agricoltura siciliana. L’Unione europea finanzierà il settore con 330 milioni di euro all’anno per il 2021 e per il 2022. «Abbiamo ottenuto dall’Ue sul Programma di sviluppo rurale che viene esteso al 2022 – ha detto questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Orleans il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – 330 milioni di euro per il 2021 e altrettanti per il 2022.
Somma che ci consentono di potere intervenire per portare a esaurimento le graduatorie di alcuni bandi, a cui numerosi agricoltori avevano partecipato».
All’incontro in web conference presenti anche l’assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera e il dirigente generale del dipartimento Agricoltura Dario Cartabellotta. Tra gli interventi previsti dal Psr, anche misure per l’insediamento per i giovani in agricoltura (50 milioni per 250 aziende), la lotta al virus della tristeza degli agrumi (25 milioni per 1.600 ettari), opere di viabilità rurale (70 milioni di euro per 100 strade), investimenti nelle aziende (50 milioni per 300 aziende), metodi di agricoltura sostenibile (80 milioni di euro per 2924 aziende), benessere degli animali (20 milioni di euro), paesaggio Nocciolo dei Nebrodi (20 milioni di euro), progetti di filiera del florovivaismo (15 milioni di euro).
Le procedure tecniche saranno definite entro questo mese. «Il nuovo Piano di sviluppo rurale privilegerà il green new deal e il farm to fork – ha spiegato Cartabellotta – e avremo questo orizzonte».
«In termini di spesa comunitaria – ha aggiunto l’assessore Bandiera – siamo arrivati a superare il miliardo di euro. Somme già giunte nelle tasche degli agricoltori. Un risultato non affatto scontato visto il pregresso. In questi due anni abbiamo superato gli obiettivi di spesa e siamo al lavoro per farlo anche adesso, nonostante il blocco del Covid».

“Le parole pronunciate nell’audio messaggio del direttoregenerale della Sanità Mario La Rocca ai manager delle aziende ospedaliere, con la polemica che ne è seguita, vanno ricondotte alla reale situazione sui posti letto Covid davvero disponibili in Sicilia.

L’assessore Ruggero Razza ha l’obbligo di informare tutti i sicilianichiarendo se i posti indicati al governo nazionale siano quelli effettivi. Va anche confermato il dato che ciascun dirigente ha comunicato per capire se qualcuno si è reso responsabile volutamente
di errori e se il sistema oggi è rispondente alle indicazioni date.
Ascoltando più volte l’audio del direttore generale La Rocca se ne comprende lo sprone ai dirigenti delle aziende ad aprire i posti letto programmati, ma certamente le modalità, i toni e le parole non sono impeccabili. Malgrado ciò l’idea che se ne è tratta è quella di
irregolarità nella immissione dei dati nel sistema. Se così fosse saremmo davanti a gravi manchevolezze. Per questa ragione gli elementi oggetto dell’audio devono essere certi e riscontrati subito. Da un lato va evitata una pericolosa polemica fondata sul nulla, dall’altro sarebbe più grave lasciare qualsivoglia dubbio o minimizzare comportamenti che, se dovessero propendere per ipotesi di reato, andrebbero denunciati alla magistratura. Per questo motivo abbiamo chiesto alle direzioni delle Aziende di fornire tutte le informazioni utili a capire cosa sia accaduto”.

Lo afferma Nicola D’Agostino, capogruppo di Italia Viva all’Assemblea regionale siciliana.

A Palermo una donna ha ferito la figlia di 8 anni con un coltello. La bambina ha lievi ferite al collo e al volto, è in ospedale e le sue condizioni non sono gravi. La sorella minore della vittima, 6 anni, che ha assistito alla scena, ha iniziato a urlare attirando l’attenzione dei vicini che hanno telefonato ai carabinieri. I militari sono subito giunti nel condominio e a loro la donna, separata, avrebbe replicato che intendeva suicidarsi. E’ stata accompagnata in caserma dai carabinieri. La sua posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria.

I Carabinieri hanno arrestato sette persone indagate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio e detenzione ai fini di spaccio in concorso di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina, hashish e marijuana, nei Comuni di Isola delle Femmine, Capaci e Carini. Per quattro di loro è scattata la custodia cautelare in carcere per tre i domiciliari. Il provvedimento è del Gip del Tribunale di Palermo. L’indagine, coordinata da un gruppo di sostituti e diretta dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, è scaturita dall’arresto in flagranza di reato di uno degli indagati, il primo febbraio 2018, per detenzione ai fini di spaccio di 34 dosi di cocaina. L’attività investigativa si è protratta tra febbraio 2018 e novembre 2019 attraverso intercettazioni telefoniche e numerosi servizi osservazione e pedinamento. L’organizzazione avrebbe contato su una fitta rete di pusher, un capo e numerosi clienti.

Il sindaco annuncia: “Siamo molto preoccupati per la salute pubblica, firmo un’ordinanza, in vigore da domani, giovedì, con la quale si vieta lo stazionamento in centro città dalle 16 alle 22 e per l’intera giornata sia sabato che domenica. Nelle isole pedonali si potrà soltanto camminare o mettersi in fila per entrare nei negozi. Non si potrà inoltre sostare in spiaggia in tutto il litorale di Palermo, sabato e domenica. Inoltre ho inviato una nota all’Azienda sanitaria, all’Assessorato regionale alla pubblica istruzione e all’Ufficio scolastico regionale perché se non ho garanzie sulla sicurezza all’interno delle scuole dell’obbligo sono pronto a chiuderle con una ordinanza. Farò come ha fatto il sindaco di Bagheria che ha chiuso le scuole fino a sabato a causa dell’alta percentuale di contagi. Certamente sarà un provvedimento che dipenderà proprio dai dati relativi alla diffusione del virus nelle scuole dell’obbligo, perché sugli istituti superiori non posso intervenire. Rivolgo infine un appello a tutti a stare a casa il più possibile”.

“Ribadiamo la necessità immediata di un fondo da destinare a soggetti pubblici e privati, per sostenere i costi per la messa in scena degli spettacoli in calendario che si svolgono nei teatri e che saranno trasmessi via streaming.  In molti Comuni amministrati dal centro destra, si sta già facendo, ma c’è bisogno di un aiuto da parte del Governo. In comuni come Treviso, Potenza, Novara, Monza, Piacenza, Verona, Lodi, Pavia, Monza, Civitavecchia, Pisa  e Genova si sta andando avanti e le Regioni stanno procedono con  i bandi, ma c’è bisogno di un fondo da parte del Governo. Vanno pagati attori e maestranze: gli spettacoli vanno messi in scena, c’è questa necessità e priorità, per evitare che scompaiano intere compagnie e trovarci tra un paio di mesi, privi di questo immenso patrimonio della nostra cultura”.  

Lo dichiara la senatrice Lucia Borgonzoni capo dipartimento Cultura della Lega, il presidente della regione Calabria Nino Spirlì con gli assessori leghisti con delega alla cultura di molte regioni italiane Alberto Samonà (Sicilia), Stefano Bruno Galli (Lombardia), Mirko Bisesti (P.A Trento), Giuliano Vettorato (P.A Bolzano), Cristiano Corazzari (Veneto), Giorgia Latini (Marche), Vittoria Poggio (Piemonte) ai quali si aggiungono anche gli assessori Paola Agabiti (Umbria, Lista Tesei) e Andrea Biancareddu (Sardegna, UDC).

“La pediatria dell’ospedale cervello di  Cervello di Palermo ha   già chiuso i battenti, si parla di chiusura dell’Ostetricia dello stesso ospedale, che fa 1500 parti all’anno, e di altri reparti in Sicilia.  Ci chiediamo: dove finiranno i pazienti sfattati dall’improvvisazione di Razza e Musumeci? Qui si rischia non solo di capitolare davanti all’avanzata del Covid, ma anche di mettere la pietra tombale sulla sanità siciliana”

Lo affermano i deputati del M5S componenti della commissione Salute, Giorgo Pasqua,  Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca.

“Ora – dicono i deputati 5 stelle  – che a Razza manca la terra sotto ai piedi, dopo aver dormito in primavera ed estate, non realizzando i posti letto Covid che avrebbe dovuto realizzare, l’assessore sembra tornare sconsideratamente  verso  quegli ospedali misti da cui si era partiti, ma rivelatisi subito inadeguati perché ad alta probabilità di rischio contagio.  Non solo, ci chiediamo, e soprattutto chiediamo a Razza, dove finiranno i pazienti sfrattati dalla sua incapacità?  Ci dica, se lo ha, qual è sul il suo piano B, quali sono le alternative obbligatorie a queste chiusure, per non abbandonare al proprio destino ampie fasce della popolazione.   Non si può continuare ad improvvisare, come si sta facendo ora sotto l’avanzata del virus, è in gioco il destino della sanità siciliana”.