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Il M5S all’Ars torna a chiedere chiarezza sul piano vaccini in Sicilia per evitare confusione e corsie preferenziali a personale non impegnato in prima linea nella lotta al Covid o non a rischio.

“È fondamentale – affermano i deputati 5 stelle, componenti della commissione Salute dell’Ars, Francesco Cappello, Giorgio Pasqua, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca – che l’assessore Razza venga in commissione  a comunicare i criteri per la somministrazione del vaccino, che onestamente non sono per nulla chiari, considerato che abbiamo avuto notizia di assurdi  sconfinamenti rispetto alle direttive nazionali. Abbiamo già chiesto la convocazione dell’assessore in commissione Salute e attendiamo risposte”

“Esprimiamo forti perplessità sulle condizioni di sicurezza delle 831 istituzioni scolastiche siciliane in vista dell’imminente riapertura”. Lo scrivono in una nota congiunta le organizzazioni sindacali siciliane di Flc Cgil, Cisl scuola e Uil scuola, tra l’altro escluse dalla quasi totalità dei tavoli prefettizi che si sono riuniti per decidere e valutare la situazione in cui si trovano le scuole in vista dell’imminente avvio delle lezioni previste per l’8 gennaio.

“Chiediamo un immediato confronto con le istituzioni – aggiungono – col presidente Musumeci, con gli assessori all’istruzione, ai trasporti e alla sanità e con il direttore generale dell’Usr Sicilia, per approfondire le reali condizioni delle scuole, alla luce di un’emergenza sanitaria che è ancora altissima, considerato il numero elevato di decessi e di contagiati delle ultime giornate”.

“In Sicilia gli studenti sono più di 700.000, di cui più di 240.386 delle scuole secondarie di II grado – continuano i sindacati – mentre 831 sono invece le istituzioni scolastiche articolate in 4.102 sedi. A tal proposito tante sono le domande alle quali bisogna dare una risposta: le 4.102 sedi sono tutte sicure? Il sistema dei trasporti, le cui criticità son ben note a tutti, è in grado di garantire quei parametri minimi di sicurezza che riguarderanno decine di migliaia di studenti? Siamo sicuri che l’articolazione dell’avvio e della fine delle attività in diversi turni, utilizzando tra l’altro gli stessi mezzi, sia la soluzione ottimale?”.

“Abbiamo il timore che si possa riproporre la stessa situazione dell’ottobre scorso – proseguono – quando l’avvio del nuovo anno scolastico, dopo la lunga pausa estiva, ha contribuito a generare la seconda ondata ancora oggi in corso. Molti esperti e addetti ai lavori prevedono, dopo il 15 gennaio, una terza ondata che pare possa essere ancora più aggressiva delle prime due”.

“Attendere qualche ulteriore giorno prima di riaprire le scuole, attivare una cabina di regia regionale, oltre a dei tavoli di coordinamento provinciale con la presenza delle parti sociali – concludono – ci sembra una scelta coraggiosa e coscienziosa, non solo per non rendere vani tutti i sacrifici fatti in queste lunghe settimane, ma soprattutto per salvaguardare gli studenti, il personale scolastico e di riflesso tutte le famiglie che in qualche modo ruotano intorno al mondo della scuola”.

“La ripresa delle lezioni a scuola deve realizzarsi in piena sicurezza – a dirlo è Vincenzo Figuccia deputato della Lega all’Ars e coordinatore provinciale del partito. Sarebbe intollerabile – prosegue – che si ripetesse quanto accaduto negli scorsi mesi dove le famiglie e la comunità scolastica tutta, sono state gettate nel marasma degli Usca e i docenti costretti a lavorare in una trincea di incertezze. Il ministro Azzolina continua ad insistere circa l’urgenza di una ripresa delle attività curriculari. Siamo d’accordo soltanto nella misura in cui il governo equipaggi di tutti i servizi ogni singolo attore coinvolto. Corpo docenti, personale ata, famiglie e studenti, esigenze che si declinano nella rapida opportunità di vaccinare il personale, nell’urgenza di potenziare il trasporto pubblico locale e di garantire spazi e locali idonei. Le stesse mamme delle quali ho raccolto le preoccupazioni, vanno rassicurate in ordine ad una ripresa costante e sicura. Per cui, contro ogni forma di slogan governativo, chiediamo che la riapertura delle scuole assuma nella forma e nella sostanza queste priorità, altrimenti è strumentale parlare di diritto allo studio”

“Quanto sta accadendo non è accettabile. Occorre muoversi ed agire in ossequio a quelle che sono le rigide indicazioni ministeriali”. Fp Cgil Sicilia prende posizione attraverso una nota indirizzata all’Assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza.

“Lo abbiamo fatto spinti dal dovere morale e sindacale rispetto ad un tema di eccezionale rilevanza socio-sanitaria – affermano il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, e il Responsabile regionale dei Medici, Mimmo Mirabile – siamo tempestati da segnalazioni, connotate da disagio e malumore, di numerosi operatori della sanità siciliana in merito alle dinamiche che stanno caratterizzando la conduzione della campagna vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19.  Già alcune perplessità, a parte qualche gesto simbolico, erano sorte in occasione del V- day – sottolineano Agliozzo e Mirabile –  ma via via il quadro complessivo ha subito un’evoluzione che non può trovarci assolutamente concordi. Nei giorni a seguire, infatti, anzichè concentrare, esclusivamente, le risorse sulla protezione del personale dedicato a fronteggiare l’emergenza pandemica e sui soggetti più fragili (operatori sanitari e sociosanitari del personale ed ospiti dei presidi residenziali per anziani) in diverse Aziende,  – evidenziano ancora Gaetano Agliozzo e Mimmo Mirabile – ci viene segnalata l’effettuazione di numerose vaccinazioni a personale che non sta in prima linea e che sicuramente non è il più esposto al contagio.  Quello  che sta avvenendo non è tollerabile. Riteniamo debbano essere applicate le indicazioni ministeriali secondo rigidi protocolli di priorità e trasparenza che assicurino, lo ribadiamo, la vaccinazione prioritariamente ai soggetti e agli operatori maggiormente a rischio e secondo corretta programmazione (inclusi i MMG e i PLS ). E evidente che non basta l’azione, generosa e meritoria, del personale attualmente impegnato nelle attività vaccinali, ma necessita di una governance. Serve istituire una cabina di regia che coordini le operazioni nel territorio siciliano e determini – concludono Agliozzo e Mirabile – una puntuale applicazione di indicazioni e protocolli con una implementazione nella somministrazione dei vaccini che in atto procede a rilento in ambito regionale”.

“Mi sembra una polemichetta radical chic su un maschilismo inesistente” così il deputato regionale della Lega Vincenzo Figuccia risponde alle critiche e alle richieste di dimissioni a proposito delle sue parole sulla mancanza di donne nella giunta Musumeci.
”Con una sorella consigliera comunale – continua Figuccia – dubito si possa sostenere  che io sia contro  l’impegno delle donne in politica. Francamente non comprendo in che cosa si concretizzi il maschilismo nel sostenere che le donne  vanno supportate non perché donne ma perché sono brave”.
“L’isterismo di una certa sinistra da salotto che spesso utilizza le donne come elemento decorativo mi conferma che le mie parole hanno toccato nel vivo un’ ipocrisia generalizzata che vuole le donne specie protetta e non protagoniste di una parità incentrata sul merito. Tuttavia alla loro cattiveria  rispondo con un sorriso” conclude il deputato regionale.

Con un appello che ha fatto il giro della Sicilia, cinquecento donne chiedono le dimissioni di Vincenzo Figuccia, deputato leghista all’Assemblea regionale siciliana, che è intervenuto nei giorni scorsi con “una frase violenta e maschilista” sulla mancanza di donne nel rimpasto della Giunta guidata da Nello Musumeci.

“Ciò che conta non è ciò che gli assessori hanno in mezzo alle gambe ma ciò che hanno in mezzo alle orecchie. E soprattutto come lo usano per il bene dei siciliani”, aveva esternato il deputato della Lega.  “Una caduta di stile che dimostra – scrivono nella lettera il gruppo di siciliane, che raccoglie studentesse e professoresse, attrici, professioniste, attiviste e giornaliste – l’arroganza al potere, l’avidità e l’ignoranza di chi si crede impune”.

L’affermazione di Figuccia è “la conferma, ancora una volta, di una subcultura presente oggi in una parte della politica, quella più violenta e conservatrice che crede ancora che il potere di decidere della vita degli altri deve essere maschio”.

Per le firmatarie dell’appello l’esclusione di donne dal Governo regionale è “una notizia desolante” che fa cominciare “nel peggiore dei modi” il nuovo anno per la Sicilia, ma è “al passo con quanto emerge ogni giorno da notizie e dati statistici. Non dimentichiamo che – scrivono ancora il gruppo di donne – dal 1947, a sedere sugli scranni di Sala d’Ercole sono state appena 46 donne sul totale degli 811 deputati eletti all’Assemblea. Poco più del 5 per cento. La nostra Isola è ultima per disponibilità di posti al nido (meno di 10 bambini su 100) e al tempo pieno (meno di 6 bambini su 100). E fanalino di coda su scala europea per occupazione femminile. Anche in Sicilia abbiamo più laureate e diplomate rispetto ai coetanei uomini, eppure quasi 8 donne su 10 non lavorano”. “Solo la rappresentanza politica di una diversità di genere, etnia, religione, orientamento sessuale, provenienza geografica, lingua, opinione politica, condizione personale e sociale – concludono – può realmente migliorare il mondo in cui viviamo. Non basteranno le scuse, non stavolta. Il leghista Figuccia si dimetta”.

L’ANCI Sicilia chiede che fra le categorie a rischio da inserire, prioritariamente, nella campagna vaccinale, in corso, contro il Covid-19, siano considerate anche le persone con disabilità e  in particolare  coloro che hanno problemi psichici, che mostrano, purtroppo, notevoli difficoltà nell’applicare le prescrizioni restrittive, quali distanziamento e uso della mascherina.

“A tal proposito – dichiara il presidente dell’ANCI Sicilia, Leoluca Orlando – esprimiamo apprezzamento per la sollecita attenzione ricevuta dal Commissario per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19, Domenico Arcuri che mi ha assicurato che si sta lavorando per includere tra le priorità alcune categorie critiche tra cui i disabili”.

In arrivo nelle casse dei 390 Comuni siciliani quasi 380 milioni di euro. Emanato dall’assessorato regionale dell’Economia il decreto d’impegno di spesa relativo ai 263,5 milioni del Fondo perequativo degli enti locali per l’anno 2020 e ai 115 milioni del Fondo investimenti. Si tratta di risorse ottenute dalla riprogrammazione del Piano sviluppo e coesione (Psc) per il 2020 e destinate al contrasto degli effetti Covid.
Una boccata d’ossigeno per le amministrazioni locali in gravissime difficoltà finanziarie, per favorire la spesa per investimenti con una significativa riduzione dei tributi locali (Tari e suolo pubblico comunale) a beneficio di cittadini e degli operatori economici. Un’operazione portata avanti dal governo Musumeci, condotta con l’Anci Sicilia, in attuazione della legge regionale di stabilità.
“Grande la soddisfazione per questo obiettivo raggiunto entro l’anno – affermano gli assessori all’Economia, Gaetano Armao, e alle Autonomie locali, Bernardette Grasso – l’intervento congiunto di Regione e Comuni ha puntato sul sistema Sicilia, abbiamo scelto di fare squadra istituzionale. Con l’impegno di tali risorse, i Comuni e tutti gli operatori economici coinvolti potranno affrontare con più serenità l’anno che verrà. Con la considerevole riduzione dei tributi locali e maggiore liquidità per finanziare gli investimenti, sarà possibile programmare la sperata ripresa. Ringraziamo l’Anci per la proficua collaborazione istituzionale”.
Le risorse della riprogrammazione si aggiungono ai 340 milioni del contributo ordinario ai Comuni e ai 100 milioni disponibili per i buoni alimentari, facendo lievitare a oltre 800 milioni i fondi per gli enti locali dell’Isola.

Elena Pagana è la nuova capogruppo all’Assemblea Regionale Siciliana di Attiva Sicilia, il progetto civico nato lo scorso maggio. Prende il posto di Matteo Mangiacavallo per un avvicendamento ampiamente programmato.

Pagana, 29 anni di Troina, laureata in Giurisprudenza, è al primo mandato all’Ars. È vicepresidente delle Commissioni parlamentari “Statuto” e “Affari istituzionali” e componente della Commissione “Regolamento”.

“Ringrazio i deputati del mio gruppo – afferma Pagana – per avermi affidato questa responsabilità. Si apre un anno importante nel quale il Parlamento siciliano può essere centrale per dare adeguate risposte ai cittadini siciliani che si aspettano molto da chi li rappresenta. Nello spirito di Attiva Sicilia lavoreremo alacremente con proposte che partano dal rilancio economico e che diano segnali di attenzione ai più deboli, a coloro che più di tutti hanno pagato la crisi economica che si è collegata all’emergenza sanitaria. A loro dobbiamo risposte certe, superando ogni pregiudizio ideologico e guardando al bene comune”.

“Per Attiva Sicilia il 2021 sarà un anno importante – afferma il capogruppo uscente, Matteo Mangiacavallo – abbiamo un programma ben chiaro che vogliamo perseguire, a partire dalla piena attuazione dello Statuto Siciliano: una battaglia sulla quale non arretriamo e alla quale Elena Pagana darà ulteriore slancio. Il mio impegno si sposta ora sull’organizzazione territoriale del progetto di Attiva Sicilia che in questi pochi mesi ha già ottenuto consensi inaspettati: evidentemente la gente riconosce il buon lavoro che stiamo facendo”.

“Dal leghista Figuccia un linguaggio volgare, non giustificabile per un rappresentante delle istituzioni democratiche. Me ne dispiaccio per lui. Certamente non sentivamo il bisogno di una metafora di così cattivo gusto. C’è da chiedersi se le tante donne che lo avranno votato sentano di avere il cervello al posto giusto. Nella Lega, Figuccia, da neofita si scopre Enea che anziché Anchise riprende sulle spalle quel Bossi del celodurismo. Non ricordo mai di aver sentito pronunciare volgarità al collega Figuccia che probabilmente nell’abbracciare la fede leghista ha mutuato il linguaggio scurrile del Bossi della prima ora”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.