Redazione Palermo, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 16 di 320
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“Finalmente una sentenza che entra nel merito e cancella quella lettera scarlatta che mi sono portato addosso quando ipocritamente si è parlato di “spese pazze” nei gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana. Ero certo dell’esito favorevole nel giudizio di Appello poiché come giurista, prima ancora che come uomo politico, sapevo di avere agito secondo il principio di legalità sancito in Costituzione ed in linea con le norme vigenti durante i miei mandati. Avendo letto il dispositivo della sentenza voglio precisare che l’assoluzione è stata pronunciata perché il fatto non sussiste, e che solo per un importo di due mila euro, che non sono riuscito a ricostruire come spesa, è stata dichiarata la prescrizione”. Lo afferma Rudy Maira, ex deputato all’Assemblea regionale siciliana.

Ha presentato istanza di scarcerazione al tribunale del Riesame Daniela Lo Verde, la preside antimafia della scuola Giovanni Falcone allo Zen di Palermo arrestata per corruzione e peculato. Secondo la Procura europea, che ha coordinato l’inchiesta, la donna si sarebbe appropriata del cibo della mensa scolastica acquistato con i fondi europei e di una serie di tablet e pc destinati ai progetti per gli studenti. Anche uno dei due co-indagati, il vicepreside Daniele Agosta, ha presentato istanza di scarcerazione. Non si è rivolta ai giudici del Riesame, invece, Alessandra Conigliaro, la dipendente del negozio di elettronica che, in cambio di regali ai due dirigenti scolastici, avrebbe ottenuto in esclusiva e in assegnazione diretta le forniture alla scuola.

A Palermo, alla Zisa, i Carabinieri hanno trovato nel sottotetto di un palazzo in via Cipressi 6 chili e mezzo di cocaina e 6 chili di hashish, nascosti in alcuni sacchetti. I militari hanno arrestato un impiegato incensurato di 64 anni. In casa dell’uomo è stata trovata la chiave che apre lo spazio condominiale dove è stata trovata la droga. Nel corso dell’udienza di convalida, l’impiegato, difeso dall’avvocato Valentina Aronica, ha dichiarato che tutti i condomini hanno la chiave e che lui è estraneo al ritrovamento della droga. In quella zona del condominio vi sono le cisterne dell’acqua e le antenne della televisione. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Giuliano Castiglia, gli ha restituito la libertà per carenza di gravi indizi di colpevolezza. Sono in corso le indagini per scoprire chi ha nascosto la droga.

Sono accusati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio o del servizio. Misure disposte nell’ambito di indagine sulle procedure di attribuzione incarichi in merito a progetti finanziati e approvati dall’assessorato alla Salute della Regione Siciliana.

Campagna è vicepresidente dell’Ordine dei medici. Missale è funzionario amministrativo dello stesso Ordine. Giuseppe Arcidiacono un cardiologo e si era autocandidato alla poltrona di sindaco di Catania per Fratelli d’Italia. Sebastiano Felice Agatino Ferlito è un odontoiatra.

Ci sono poi diversi indagati, tra cui gli ex assessori regionali Razza e Scavone.

A Palermo i Carabinieri della compagnia Piazza Verdi hanno sequestrato una serra indoor di marijuana con quasi 250 piante, trovata all’ultimo piano di una palazzina del quartiere Ballarò. I militari sono stati allarmati dalle segnalazioni di un insolito viavai in un edificio in via San Giosafat, nel centro storico, pericolante ed in totale stato di abbandono. Con l’aiuto dei Vigili del fuoco, e avvalendosi dei cani antidroga, i Carabinieri sono entrati nella palazzina e hanno scoperto la piantagione con le piante dell’altezza media di circa 1 metro, nonché 5 sacchi di plastica contenenti oltre 2 chili di marijuana già pronta per la vendita, e poi lampade, tubi di aerazione e materiale vario per la coltivazione. Dopo lo smantellamento della serra e il sequestro delle piante, si procederà adesso alla campionatura della sostanza per le rituali analisi a cura del competente laboratorio del comando provinciale di Palermo, in attesa di disposizioni sulla distruzione da parte dell’autorità giudiziaria.

Dopo il pronunciamento del Tar rientra alla casella di partenza, o quasi, il concorso per 487 posti per diplomati nei Centri per l’impiego. I dettagli.

Il concorso per 487 posti per diplomati nei Centri per l’impiego rientra alla casella di partenza, o quasi. Dopo una valanga di ricorsi e richieste di rettifica, la Regione ha deciso di annullare le graduatorie formalizzate il 29 novembre. Non saranno ripetute le prove selettive ma cambieranno in modo sostanziale i punteggi. L’assessorato agli Enti Locali, diretto da Andrea Messina, ha emesso due avvisi che annunciano l’annullamento in auto-tutela delle due selezioni più partecipate del maxi concorso bandito a inizio 2021: quella che assegna 311 posti da operatore del mercato del lavoro, e quella per 176 da istruttore amministrativo contabile. In totale sono 487 posti per i quali hanno ambito oltre 146 mila concorrenti, alcuni dei quali in corsa anche per altri 537 posti per laureati (regolarmente assegnati). Sull’assessorato si è abbattuta una raffica di ricorsi, subito accolti dal Tar. Il principale riguarda il sistema di attribuzione dei punteggi alle lauree triennali (1) e alle lauree specialistiche e magistrali (1,5). In particolare il bando prevedeva che i due punteggi fossero sommabili. E quindi chi possiede entrambi i titoli avrebbe acquisito 2,5 punti, ovvero 1,5 in più rispetto a chi ha solo la laurea magistrale o del precedente ordinamento. Il Tar ha chiarito che “l’unica interpretazione legittima del bando sia quella dell’applicazione di 1 punto per ogni laurea triennale e di complessivi 1,5 punti non solo nel caso di diploma di laurea o di laurea magistrale ma anche nel caso di laurea specialistica inglobante la triennale”. In estrema sintesi, a molti candidati sarà sottratto 1 punto.

Al via il percorso per le stabilizzazioni del personale Covid nel Servizio sanitario regionale. Una direttiva firmata dall’assessore alla Salute, dopo l’intesa dello scorso 31 marzo tra la Regione e le organizzazioni sindacali, concede agli enti e alle aziende della Sicilia un periodo fino a trenta giorni, a partire da oggi, per aggiornare i propri piani del fabbisogno e individuare i posti vacanti da destinare, nel rispetto del limite del 50 per cento delle complessive risorse assunzionali, a quei lavoratori che hanno prestato servizio in area sanitaria, socio-sanitaria e amministrativa durante l’emergenza pandemica.

Se i posti disponibili dovessero risultare inferiori al numero di personale che ha diritto alla stabilizzazione, gli enti e le aziende potranno chiedere una rimodulazione motivata dei piani triennali di fabbisogno e della relativa dotazione organica.

L’assessorato ha disposto anche la sospensione delle procedure concorsuali già bandite o non ancora concluse con l’approvazione della graduatoria definitiva, così da consentire una rideterminazione del numero dei posti messi a concorso, tenendo anche conto dei soggetti che hanno maturato i requisiti per la stabilizzazione. Lo stop non interessa però le procedure di reclutamento dell’area medica, utili a fronteggiare la cronica carenza di personale riscontrata nel Sistema sanitario regionale.

Il personale precario Covid che abbia maturato almeno sei mesi di servizio durante il periodo dell’emergenza e che, però, a causa dei limiti di legge, è rimasto escluso dalle procedure di stabilizzazione, si vedrà riconosciuto un punteggio premiale sino a un massimo di 7 punti nei bandi di selezione. Una garanzia che dovrà essere prevista anche nell’abito delle selezioni sospese e che saranno riavviate dopo la riapertura dei termini per l’adeguamento alla direttiva dell’assessorato.

Fino alla definizione degli adempimenti previsti dal protocollo, gli enti e le aziende hanno la facoltà di prorogare i contratti in essere, sempre nei limiti di legge, se necessari per garantire il corretto ed efficiente svolgimento delle attività di gestione.

“Non siamo stupiti per gli attacchi ai limiti della volgarità che stanno arrivando da parte del gruppo dirigente del Movimento 5 Stelle, evidentemente spaventato dal significato del passaggio a Forza Italia di Giancarlo Cancelleri, rispetto all’attrattività del nostro partito e rispetto alla libertà di pensiero che proprio in quel “Movimento” si è tentato di impedire.
Stupisce piuttosto la cultura giustizialista espressa dalle parole di Giuseppe Conte, che pure prima della sua avventura politica era un avvocato; sono ulteriore segno del nervosismo che regna in questo momento nel “Movimento” e della sua incapacità di essere attrattivo rispetto a chi vuole impegnarsi per la Sicilia. Ci sembra quasi di vedere la classica volpe che incolpa l’uva della propria incapacità.
Non nascondiamo invece lo stupore per le parole del collega Marco Intravaia, che sembra dimenticare il gruppo parlamentare “Attiva Sicilia verso Diventerà Bellissima” costituito all’ARS nella precedente legislatura sotto l’egida del Presidente Musumeci. Gruppo parlamentare di cui facevano parte 4 deputati eletti nel Movimento Cinque Stelle (Elena Pagana, Sergio Tancredi, Matteo Mangiacavallo e Angela Foti) tutti poi passati proprio nel partito di Intravaia e tutti non rieletti all’ARS.
All’amico Intravaia suggerisco più attenzione nel giudicare “sconcertanti” i cambi di partito, visto che rischia di insultare anche coloro con cui sta tutt’ora condividendo il proprio percorso politico.”

Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana, Stefano Pellegrino.

“Ryanair ha tagliato i voli da Comiso, è un fatto grave, un gesto pesante. Allontana il rapporto tra il mio governo e questa compagnia.

Ryanair, come Ita, mi voleva incontrare ma io ho risposto che sarei stato disponibile a patto che la compagnia mi avesse garantito la riduzione dei prezzi dei voli da e per la Sicilia. La politica di incentivare un vettore privato dando un contributo fino a che punto viola la concorrenza e mette il territorio in difficoltà? Sta succedendo? Lavoreremo su questo”. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, alla convention di FI a Palermo.

(ANSA).