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Altro traguardo raggiunto dall’Ismett di Palermo dove quattro trapianti di polmoni sono stati effettuati in poco più di una settimana, peraltro in periodo pandemico. L’eccezionale obiettivo è stato reso possibile grazie a quattro donazioni che si sono rese disponibili in rapida successione in tre diverse città: Messina, Catania e Roma. Ad essere sottoposti a trapianto sono stati tutti pazienti siciliani di età compresa fra i 23 ed i 64 anni. Mediamente nel centro palermitano si eseguono circa 15 trapianti di polmone all’anno. Sono difficili tali interventi perché il polmone è l’organo più complesso da prelevare per la sua fragilità e perché è facilmente esposto a infezioni, traumi e agenti esterni. Ecco perché solo un donatore su 10 può effettivamente donare anche i polmoni. Il responsabile del programma di Chirurgia toracica e Trapianto di polmoni dell’Ismett, Alessandro Bertani, aggiunge: “I polmoni sono l’organo target del coronavirus. Pertanto sia i donatori che i riceventi possono essere colpiti dalla polmonite da covid 19, mettendo a rischio il buon esito del trapianto. Per questo sono richiesti controlli accuratissimi prima di effettuare un prelievo o un trapianto dei polmoni”.

Il senatore siciliano Francesco Mollame, nativo del Palermitano, eletto con il Movimento 5 Stelle, ha aderito alla Lega. L’adesione è stata ufficializzata durante un incontro con Matteo Salvini e il coordinatore regionale Nino Minardo. Lo stesso Mollame afferma: “La Lega, con i suoi principi fondati sulla valorizzazione e sulla difesa di tutte le nostre realtà territoriali, oggi è l’unico partito ad avere idee chiare e innovative per lo sviluppo della Sicilia, a partire dalle infrastrutture, dal turismo, dall’agricoltura e dalla valorizzazione dell’autonomia. Ringrazio Salvini e Minardo, sono pronto a impegnarmi al massimo per la mia isola e per tutta Italia”.

Una donna di 75 anni, Francesca Paola Vizzini, di Palermo, è morta domenica scorsa dopo che i medici del 118 avevano tentato invano di rianimarla. Martedì 6 aprile alla donna era stata somministrata la prima dose del vaccino AstraZeneca.

Le figlie hanno presentato una denuncia ai carabinieri e la procura di Palermo ha aperto un’inchiesta.

Le indagini sono coordinate dal pm Claudio Camilleri. Oggi è stata eseguita l’autopsia, al Policlinico di Palermo, dal medico Elvira Ventura Spagnolo.
“Non riusciamo a darci pace – dicono le figlie della donna -.
Nostra madre era autonoma, indipendente, aveva i normali acciacchi tipici della sua età, ma godeva di buona salute.
Guidava e usciva da sola per fare la spesa. Il 6 aprile aveva ricevuto la prima dose di AstraZeneca nell’hub della Fiera del Mediterraneo, dopo una coda estenuante. E’ tornata stanca a casa e noi abbiamo inizialmente attribuito il suo stato alla giornata faticosa. Ancora giovedì era uscita da casa, ma da venerdì ha iniziato a stare peggio. Sono stati contattati il medico di famiglia e la guardia medica e le sono stati prescritti alcuni farmaci, ma la situazione non migliorava. Domenica mattina abbiamo chiamato il 118. I sanitari hanno tentato di rianimarla, ma non c’è stato nulla da fare. Alle 11 è morta”

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Palermo, nel corso di un servizio antidroga nel quartiere “Ballarò”, hanno arrestato per detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti, O G C, sono le iniziali del nome, 50 anni, palermitano. I militari hanno notato l’uomo entrare in via delle Pergole e insospettiti lo hanno raggiunto. Nel corso della perquisizione, anche nell’abitazione del 50enne, sono stati rivenuti, grazie ai cani antidroga, 650 grammi di marijuana, parzialmente divisa in dosi, oltre a 6500 euro in banconote da 20 e da 50 euro, due bilancini digitali e vario materiale utile al confezionamento dello stupefacente. L’arrestato, su disposizione della Procura, è ristretto ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

Elementi di continuità e di differenziazione tra vecchia e nuova formulazione dell’articolo 41 del D.Lgs. n. 148/2015 sono al centro dell’approfondimento del 12 aprile 2021 con cui la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro risponde ai quesiti più frequenti in materia di prepensionamento del contratto di espansione. Le FAQ riepilogano gli indirizzi interpretativi emersi nella tavola rotonda dello scorso venerdì 9 aprile, che ha visto gli esperti di Fondazione Studi confrontarsi con i dirigenti dell’Inps e rappresentanti di Confindustria a partire anche dalla disciplina operativa indicata dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale attraverso la circolare n. 48/2021.
Tra i punti affrontati dagli esperti, l’identificazione della platea di beneficiari, le modalità di verifica del requisito anagrafico e contributivo, gli elementi di supporto del datore di lavoro per il calcolo preventivo della spesa a carico dello Stato ma anche la strada per riepilogare i costi a carico dello stesso datore di lavoro per l’accesso al prepensionamento e le casistiche di imprese rientranti nel novero delle aziende destinatarie. Il documento analizza inoltre le principali differenze tra il prepensionamento previsto dall’isopensione e quello contemplato dal contratto di espansione.

Al via, nell’ospedale di Acireale, la terapia con anticorpi monoclonali contro Covid-19. La prima somministrazione è avvenuta ieri nel reparto di terapia semintensiva Covid, diretto da Giuseppe Rapisarda, a un paziente con Covid, le cui condizioni cliniche rientravano nei requisiti previsti per il trattamento.

L’uomo, di 62 anni, proveniente dalla Lombardia, è stato trovato positivo al tampone di controllo nellAeroporto di Catania. Ora è ospitato presso il Covid Hotel dell’Asp di Catania, coordinato dal Mario Raspagliesi. “Le sue condizioni cliniche – dice l’Asp catanese – sono state ritenute idonee per il trattamento con anticorpi monoclonali e grazie alla sinergia fra Ospedale acese e Covid Hotel, nel pomeriggio di ieri, è stato sottoposto a terapia.
Trascorso il periodo di osservazione, senza alcuna complicanza, è ritornato al Covid Hotel. Soddisfazione e apprezzamento sono espressi dalla Direzione strategica dell’Asp di Catania: «Un esempio concreto che rivela ancora una volta l’importanza del tracciamento e del lavoro sinergico fra Ospedale e Territorio.
Ringraziamo gli operatori per la professionalità e la capacità di fare squadra. Una rete assistenziale solida e moderna è garanzia di salute per i cittadini».

La politica, anzi la polemica politica faccia un passo indietro e lasci che le decisioni importanti per la vita delle persone siano assunte su basi puramente scientifiche e quindi con un parere vincolante del CTS. Questo per far sì che finisca un periodo dove alla incertezza dei numeri si accompagna l’incertezza di decisioni a volte di chiusura e a volte di apertura che da un lato non sembrano risolvere la crisi epidemiologica e dall’altro sembrano aggravare la crisi socio-economica.
La politica si occupi intanto di reperire e organizzare al meglio tutte le risorse economiche, logistiche e professionali per dare slancio alla campagna vaccinale e assicurare alle famiglie e alle imprese non soltanto rimborsi ai limiti dell’elemosina ma veri aiuti che diano serenità economica.

Dall’incontro avutosi ieri tra l’assessore all’Agricoltura Toni Scilla e i sindacati di categoria firmatari del contratto e cioè Flai Cgil-FFai Cisl- Uila Uil e Ugl con i rappresentanti nelle persone di Tonino Russo , Pierluigi Manca, Nino Marino , Giuseppe Messina e Franco Arena, sembra che si sia trovata la giusta quadratura per arrivare al mettere in atto la tanto attesa della riforma del settore Forestale.

Il progetto della Regione per la riforma forestale adesso c’è “nero su bianco” come dicono i rappresentanti e sarà messa in atto dopo il passaggio in Giunta. Fatti concreti che dovrebbero arrivare quanto prima e impegnare la platea  dei lavoratori ad ampio raggio – “Siamo utili in qualsiasi attività di prevenzione e gestione territoriale si possa mettere in campo – dice Antonio David operaio  e responsabile di Forestali News – Conosciamo i boschi e il modo di gestirlo per il bene comune, lavoratori abituati ad essere impegnati in qualsiasi settore , proprio perchè ognuno di noi ha un’esperienza personale da mettere al servizio del territorio,comuni e quant’altro”.

I sindacati al tavolo con l’Assessore Toni Scilla hanno ribadito l’intento di formare due soli contingenti cioè la fascia OTI ove transiteranno gli attuali lavoratori che svolgono 151 giorni lavorativi, e un altro contingente di 181 o 151 giornate cui transiteranno gli attuali lavoratori che svolgono 151 e 78 giornate l’anno. Una presenza più attiva sul territorio a libro paga della Regione ma che possono svolgere anche mansioni al di fuori del settore boschivo. Se ben si ricorda i confederali hanno avuto il consenso di  213 amministrazioni comunali per  l’impiego di tale forza lavoro nell’iniziativa di “Sveglia Regione” dello scorso anno, ove i sindaci hanno ribadito che l’utilizzo dei forestali nei loro comuni è un’ottimo impiego per far fronte alla carenza di operai nei loro organici.

I sindacati sono impegnati attualmente nel riconoscimento del decreto sostegno anche per il settore dell’agricoltura e delle pesca , settore rimasti ai margini di tale decisione del governo e le manifestazioni davanti le prefetture regionali saranno un invito a riconoscere anche alle categorie l’importanza di tale sostegno per altrettante famiglie che aspettano un aiuto economico in questo periodo di pandemia. La perdita di migliaia di giornate lavorative in agricoltura rimarcano l’introduzione del bonus per gli stagionali insieme alla sua compatibilità con il reddito di emergenza, in aggiunta al riconoscimento della cassa integrazione stabile nella pesca e, la garanzia per gli operai rurali nelle zone colpite da calamità naturale

E’ caos a pochi giorni dalla zona rossa dichiarata in città fino al prossimo 14 aprile.  Secondo il Comune, la Regione commetterebbe un primo errorcalcolando che i residenti a Palermo sono 647.422 ed invece sono 640.720.

Se si utilizzasse il dato corretto il rapporto fra popolazione e nuovi positivi salirebbe già a 243 nuovi casi settimanali per 100 mila abitanti. Ma sarebbe l’unica anomalia che rilevano al Palazzo di città.

Un aereo tedesco Junker Ju-88 è stato ritrovato dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, su segnalazione di un diving, a circa 1,5 miglia dalla costa nelle acque di Ognina-Siracusa.
Il velivolo, che si presenta molto frammentato, mostra diverse parti di alluminio sparse su un ampio areale, segno di un violento impatto o di un’esplosione in volo.

Tra gli elementi ritrovati un motore aeronautico Junker Jumo 211 ed un portello in alluminio con un oblò circolare d’ispezione in vetro del vano motore, caratteristica questa di un solo modello Junker. Questi elementi identificano con ragionevole certezza il relitto di un bimotore bombardiere multiruolo Junker Ju-88. Il relitto è stato individuato da Fabio Portella, titolare del Diving “Capo Murro” di Siracusa.

Questo ritrovamento – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – insieme a quello avvenuto tempo fa di un identico velivolo nelle acque antistanti capo S.Elia ad Augusta – assume un carattere particolarmente importante come testimonianza delle operazioni aeronavali dello sbarco alleato in Sicilia (Operazione Husky) che videro l’8a Armata Inglese e l’aviazione dell’Asse impegnate nell’area di Siracusa. Si tratta di testimonianze importanti, che contribuiscono a ricostruire gli scenari di cui la Sicilia fu protagonista durante la seconda guerra mondiale”.

Il rinvenimento dell’aereo militare – spiega Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare – mette in luce il profondo interesse della Regione per la ricerca sottomarina e al contempo evidenzia la grande collaborazione esistente con i diving, nella costante ricerca e tutela del nostro mare, che, in questo caso, ci offre un ulteriore tassello del mosaico della cultura, questa volta orientato a ricostruire gli scenari di una storia a noi più vicina”.