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A Palermo la Guardia di finanza, nel corso di un controllo in un negozio, ha sequestrato oltre 39mila prodotti di materiale elettrico ritenuto non sicuro. Si tratta di luci a led, cavetti elettrici e audio-video senza marchio CE, senza istruzioni in lingua italiana e senza ulteriori indicazioni minime riguardo a produttore, importatore, luogo d’origine né istruzioni per l’uso. Le Fiamme gialle hanno segnalato il titolare dell’attività, un trentenne di origine cinese, alla locale Camera di commercio ai sensi del Codice del Consumo che prevede, oltre al sequestro amministrativo della merce, anche una sanzione fino a 60 mila euro.

Il sindaco Leoluca Orlando ha partecipato alla manifestazione, fortemente voluta dal Comune di Palermo, in piazza Verdi per esprimere solidarietà e vicinanza alla coppia omosessuale aggredita in via Maqueda. Un’occasione per ribadire l’importanza dell’approvazione del ddl Zan.

“Una piazza normale e sicura. L’aggressione – ha sottolineato Orlando – è un’offesa al cammino di una città che vuole affermare i diritti. Mandiamo un messaggio di normalità che si fonda sul diritto alla libertà. Il primo atto di libertà è l’ affermazione della propria identità, ecco perché siamo in piazza, per chiedere inoltre l’approvazione del ddl Zan. Che anzi è il minimo sindacale. È necessario fare di più. Noi sindaci faremo di tutto per riconoscere la genitorialità delle coppie omosessuali. Bisogna colmare questo vuoto legislativo”.

Un percorso itinerante a tappe che consentirà di sottoporre a screening tante persone che, a causa proprio della pandemia, sono state costrette a saltare un appuntamento irrinunciabile per la salute di tutti: quello con la prevenzione reumatologica e dermatologica.

Il progetto coinvolge il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta, l’associazione nazionale malati reumautici (Anmar), l’associazione siciliana malati reumatici (Asimar Aps) e l’associazione psoriasici italiani Amici della Fondazione Corazza (Apiafco).

Si partirà dall’ospedale Civico di Palermo, dall’8 al 18 giugno (dalle 9,30 alle 16, sabato e domenica esclusi), e si proseguirà in altre quattro città italiane.
“All’interno di quella che è un’Azienda di rilievo nazionale e di alta specializzazione – dice Salvatore Corrao, direttore dell’unità operativa complessa di medicina interna con dermatologia e reumatologia, che è un po’ l’anima dell’iniziativa – verranno allestiti vari ambulatori specialistici dove sarà possibile essere accolti per una visita di medicina interna orientata alla complessità. Saranno valutati i bisogni di salute e assistenza di ogni paziente con una particolare attenzione alla valutazione nutrizionale e della composizione corporea, del rischio cardiovascolare, metabolico e di osteoporosi. Tale approccio fa parte del modello organizzativo, messo in atto nella nostra unità operativa col supporto della direzione strategica dell’ospedale, orientato alla complessità e alla centralità del paziente dermatologico e reumatologico”.
Secondo la direzione generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute, da febbraio a dicembre 2020 sono stati persi 144 milioni di prestazioni specialistiche ambulatoriali rispetto allo stesso periodo del 2019 a causa della necessità del sistema sanitario di far fronte all’emergenza Covid-19.

ANSA

Due morti in un incidente stradale in viale Regione Siciliana a Palermo, tra un’auto e una moto. L’impatto è avvenuto nelle rampe nei pressi di via Ernesto Basile.

Le due vittime erano su uno scooter Piaggio Beverly che si è scontrato con una Bmw X3. A perdere la vita un uomo di 37 anni e una donna di 29 anni. Sono intervenuti i sanitari del 118, gli agenti di polizia e i carabinieri che hanno constato il decesso. I rilievi sono condotti dagli agenti della polizia municipale.
(ANSA)

Sono 254 i nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime ventiquattro ore in Sicilia che fanno piazzare il tasso di positività al  2.17%. Tre le vittime e  186 guarigioni. Da inizio pandemia nella nostra regione sono stati 226.678 le persone contagiate.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Catania 71; Ragusa 53; Palermo 47; Trapani 37; Siracusa 26; Enna 10; Caltanissetta 5; Messina 4; Agrigento 1.

“La rinomina di Razza? Indecente: l’ennesimo atto di egoismo di Musumeci che mette in primo piano i propri interessi e quelli della sua ricandidatura davanti a quelli della salute pubblica e dei siciliani. Questo suo atto di arroganza conferma, ove c’è ne fosse bisogno,  che quando il presidente si muove fa solo danni. Ci verrebbe da dire, meglio quando è in catalessi, come al solito”.

Lo affermano il capogruppo del M5S all’Ars Giovanni Di Caro e i componenti 5 stelle della commissione Salute di palazzo dei Normanni, Francesco Cappello, Giorgio Pasqua, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca.

“Premesso – dicono i deputati 5 stelle – che l’assessore rientrante andava messo da parte anche prima dell’inchiesta della magistratura per la sua manifesta incapacità, tanto da fare presentare alle opposizioni una mozione di censura nei suoi confronti, non comprendiamo cosa sia cambiato dal momento delle dimissioni ad oggi. A questo punto ci chiediamo perché Musumeci le abbia accettate, facendo ora questa retromarcia che sa dell’ennesima beffa ai siciliani. Razza in ogni caso rimane l’assessore che era consapevole del fatto che veniva artatamente alterato il denominatore del rapporto tra tamponi positivi e tamponi effettuati. Alla luce di questo, quale credibilità può avere un assessore simile?”.

“Un termoutilizzatore per risolvere l’emergenza rifiuti? Dite a Musumeci che non è giocando con le parole che risolve un problema che gli è chiaramente sfuggito di mano da tempo. Chiami le cose col proprio nome e dica chiaramente che vuole costruire un inceneritore: i siciliani ne hanno abbastanza di essere presi in giro da lui”.

Lo affermano i deputati regionali del M5S, componenti della commissione Ambiente dell’Ars: Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito.

L’unica certezza – dicono – è che sui rifiuti, e non solo, Musumeci ha fallito completamente e ora cerca di buttarla in caciara. Ha appena affermato che i rifiuti in Sicilia sono in mano ad un oligopolio di aziende private. E poi, contraddicendo se stesso, annuncia un bando per costruire un inceneritore, da affidare a chi? Ovviamene ad un privato, col risultato che se oggi abbiamo 3, 4 aziende che si spartiscono ‘la torta’, domani ce ne rimarrà solo una”

“Ormai è del tutto evidente – aggiunge Trizzino – che Musumeci non ha idea di come si risolva l’emergenza, perché chi conosce la materia sa che nella gestione dei rifiuti prima si parte dalla riduzione, poi si passa al recupero, poi al riciclo e solo alla fine (per quel poco che resta) allo smaltimento (in discarica, o dentro al forno di un inceneritore). Invertire questo percorso serve esclusivamente a favorire le aziende private, le stesse che Musumeci dice di voler combattere”.

“A completare il quadro delle contraddizioni di Musumeci – concludono i deputati 5 stelle – c’è la sua dichiarazione contro la burocrazia regionale. Qualcuno farebbe bene a ricordargli che è lui che la dirige da quasi quattro anni”.

A Palermo i Carabinieri hanno arrestato Giuseppe Inchiappa, 50 anni, indagato di detenzione abusiva di armi e munizioni. Nel corso dei controlli alla Zisa e Santa Maria di Gesù, con l’impiego di oltre 100 Carabinieri, i militari hanno scoperto un vero e proprio laboratorio per la modifica delle armi. Oltre all’attrezzatura, sono stati sequestrati anche un revolver calibro 6 con canna modificata, due “scacciacani” calibro 8 ancora da modificare, una pistola a gas Beretta e 50 cartucce calibro 6,35.

Sentenze di assoluzione in Corte d’Appello a Palermo nell’ambito dell’inchiesta su una presunta truffa al Servizio sanitario nazionale, che ha provocato, il 18 febbraio del 2013, il sequestro, ad opera dei Carabinieri del Nas, il Nucleo anti-sofisticazioni, di una farmacia e di una parafarmacia a Porto Empedocle, e di un’altra parafarmacia ad Agrigento. Secondo i capi d’imputazione, le parafarmacie sarebbero state trasformate in farmacie, vendendo farmaci senza fustelle e con ricette in bianco firmate da medici compiacenti. Sono stati assolti, “perché il fatto non sussiste”, il farmacista Mario Terrana, 67 anni, di Porto Empedocle, e i medici Andrea Savatteri, 70 anni, di Porto Empedocle, e Carmelo Amato, 69 anni, di Agrigento. I tre in primo grado sono stati condannati. Ed altri sei imputati, tra medici e farmacisti, sono stati già assolti dal Tribunale di Agrigento ancora in primo grado.

A Palermo, al palazzo di giustizia, la giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Claudia Rosini, a conclusione del giudizio abbreviato nell’ambito delle inchieste antimafia, su rapporti con la politica e massoneria deviata, tra Licata e Campobello di Licata, cosiddette Halycon e Assedio, ha emesso 8 condanne e 3 assoluzioni. Sono stati inflitti 20 anni di reclusione ad Angelo Occhipinti, 66 anni, presunto nuovo capo della famiglia mafiosa di Licata, poi 12 anni a Raimondo Semprevivo, 48 anni, imprenditore edile, presunto braccio destro di Occhipinti, poi 12 anni a Giovanni Mugnos, 54 anni, 10 anni e 8 mesi a Giuseppe Puleri, 41 anni, 10 anni e 8 mesi ad Angelo Lauria, 46 anni, 10 anni e 8 mesi a Lucio Lutri, 61 anni, funzionario della Regione Siciliana, 10 anni e 8 mesi a Giacomo Casa, 65 anni, e 2 anni e 4 mesi a Marco Massaro, 36 anni. Gli imputati assolti sono Vito Lauria, 50 anni, Angelo Graci, 33 anni, e Giuseppe Galanti, 62 anni.