Incontro con l’assessore regionale al territorio Cordaro

Migrants on a rubber dinghy are approached to be rescued by the vessel Responder, run by the Malta-based NGO Migrant Offshore Aid Station (MOAS) and the Italian Red Cross, in the Mediterranean sea, Thursday, Nov. 3, 2016. Accordant to MOAS 147 people, of which 20 women, were rescued. (Francesco Malavolta/MOAS via AP) [CopyrightNotice: Francesco Malavolta]
Nel corso dell’incontro le associazioni hanno ribadito come le periferie di Palermo vadano risanate a partire dai bisogni delle persone che le abitano, rilanciandone lo sviluppo locale e favorendo l’inclusione sociale. Hanno inoltre proposto che i 47 ettari del fondo San Gabriele sul quale dovrebbe essere realizzato l’hotspot siano trasformati in orti urbani da affidare ai cittadini per renderli fruttuosi e valorizzare l’area dal punto di vista ambientale, culturale e associativo.
L’assessore ha sottolineato come la sua posizione sia “tendente ad accogliere l’indirizzo del consiglio comunale di Palermo che ha deliberato la contrarietà alla realizzazione dell’hotspot.
Tuttavia ci sono dei passaggi tecnici da realizzare, tra cui quello fondamentale del Cru (Consiglio regionale dell’urbanistica) che ancora non è stato convocato perché manca la comunicazione ufficiale da parte del Comune della decisione del consiglio e della relativa documentazione a corredo della decisione”. “Va ricordato – ha concluso Cordaro – che il ministero per ragioni particolarmente specifiche può imporre la realizzazione.
Parlerò con il neo-ministro dell’Interno, Salvini, per capire quale sia l’orientamento del nuovo governo”.