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“Abbiamo più volte segnalato la grave carenza di organico che colpisce la RAP, insieme ad altre fragilità strutturali. L’annuncio improvviso di imminenti nuove assunzioni, addirittura con un bando in pubblicazione la prossima settimana, sembra però l’ennesima sparata di un’amministrazione allo sbando.

Come non ricordare infatti che ancora si aspetta il passaggio di quasi cento dipendenti Reset alla RAP? E come non ricordare che nessuna assunzione è possibile senza un piano organico del fabbisogno, a sua volta parte integrante di un piano di sviluppo industriale. Come non ricordare che nessuna assunzione può essere pianificata senza un bilancio consuntivo? Insomma non vorremmo che la solita cricca di Orlando & C. tenti si sviare l’attenzione, per altro rimandando ancora una volta la soluzione dei problemi, che non può invece essere rinviata vista l’attuale emergenza igienico-sanitaria.”

Lo dichiarano Marianna Caronia e Igor Gelarda, consiglieri comunali
della Lega a Palermo.

Ricognizione della popolazione non vaccinata, sedi fisse di vaccinazione nei Comuni con meno del 60 per cento di vaccinati, obbligo di uso della mascherina all’aperto se in luoghi affollati, divieto di accesso negli uffici pubblici se privi di green pass. E, ancora, obbligo di tampone per partecipare a cerimonie se non si è completato il ciclo vaccinale e tampone obbligatorio anche per chi arriva dagli Usa. Da domani (14 agosto) al 23 istituita la “zona ad alto rischio” a Rosolini, in provincia di Siracusa. Sono queste alcune delle misure di contrasto alla pandemia previste nella nuova ordinanza appena firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci.
«Oltre il novanta per cento dei ricoverati in terapia intensiva – sottolinea Musumeci – riguarda persone non vaccinate, numeri altissimi anche nei reparti di degenza ordinaria. Il protocollo per le cure domiciliari, così come avevamo promesso, é stato già approvato dal Comitato tecnico scientifico, ma non è possibile fare finta di niente: non è possibile pensare che i comportamenti individuali e i mancati controlli possano essere concausa di un calo di attenzione. Questa ordinanza – aggiunge – individua adeguate misure di protezione per la limitazione del contagio e per favorire una sempre maggiore vaccinazione tra tutti i cittadini. Potremmo vivere un Ferragosto sereno e un’estate tranquilla e dare sicurezza ai nostri concittadini. Serve, però, un maggiore senso di responsabilità da parte di tutti, ma soprattutto di quella minoranza che questo senso di responsabilità lo ha smarrito».
Censimento della popolazione non vaccinata
In particolare, le Asp dovranno fornire ai medici di base e ai pediatri gli elenchi dei propri assistiti non ancora vaccinati affinché i sanitari possano invitarli, singolarmente, a effettuare la vaccinazione.
Punti vaccinali fissi nei Comuni
Quotidianamente, le Asp diffondono il numero dei vaccinati per ogni singolo Comune, invitando i sindaci a promuovere campagne di vaccinazione decentrata. Dal 16 agosto, infatti, in tutti i Comuni nei quali la percentuale di vaccinati è inferiore al 60 per cento le Asp istituiranno una sede fissa di vaccinazione che sarà operativa fino al raggiungimento del target del 70 per cento di vaccinati tra i residenti.
Tamponi e green pass
Il costo del tampone molecolare per il contestuale rilascio del green pass è sempre a carico del richiedente. Così come i tamponi rapidi nei drive in per i soggetti non vaccinati.
Uso della mascherina
Obbligo di portare la mascherina sempre con sé e di indossarla anche in tutti i luoghi aperti al pubblico particolarmente affollati.
Accesso agli uffici pubblici
Solamente chi è in possesso del green pass può accedere fisicamente agli uffici pubblici. Chi non è vaccinato dovrà utilizzare esclusivamente la modalità telematica.
Cerimonie private
A compleanni, matrimoni, lauree e feste private si potrà partecipare solo con tampone effettuato nei due giorni precedenti, ad eccezione di chi ha completato il ciclo vaccinale.
Ferragosto
Dal 14 al 16 agosto i sindaci provvedono a disporre misure di contenimento quali il divieto di falò in spiaggia e di assembramento, l’obbligo di mascherine nei luoghi turistici particolarmente frequentati.
Controlli in porti e aeroporti
Obbligo di tampone, nei porti e aeroporti siciliani, anche per chi arriva dagli Usa o via abbia transitato nei 14 giorni precedenti. Il controllo è già previsto per chi proviene da: Malta, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia e Paesi Bassi.

“Anci Sicilia,  Anci Sardegna e Anci Calabria chiedono l’attivazione immediata del tavolo politico-istituzionale col Governo per intraprendere, da subito, un’azione energica di contrasto al fenomeno degli incendi che investa anche gli aspetti pedagogici e di educazione ambientale e il necessario rafforzamento dei sistemi di prevenzione, di intervento e di lotta attiva al fuoco”.
Queste le principali richieste avanzate da Leoluca Orlando, Emiliano Deiana e Marcello Manna, presidenti di Anci Sicilia, Anci Sardegna e Anci Calabria, in una lettera inviata al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, al ministro dell’Economia, Daniele Franco, al ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e al ministro per il Sud, Mara Carfagna.
“Le Anci regionali della Sardegna, della Sicilia e della Calabria  – si legge nella nota – pongono all’attenzione del Governo la drammatica situazione, ancora in corso, relativa agli incendi nei nostri territori nei quali hanno bruciato e bruciano migliaia di ettari di boschi, di foreste, di terreni agricoli; incendi che hanno causato vittime, devastato il paesaggio, ucciso animali, distrutto aziende, flagellato gli ecosistemi e la biodiversità”.
“In rappresentanza dei comuni delle aree colpite  – continuano Orlando, Deiana e Manna – chiediamo al Governo un tavolo politico-istituzionale coi Ministri competenti affinché si pongano le basi per un’equa fase di ricostruzione ambientale, forestale, agricola, economica e paesaggistica dei territori colpiti; una ricostruzione ambientale che deve avere nei comuni e nelle comunità locali il fulcro e il motore di ogni politica e di ogni azione. In tale contesto di ricostruzione assumono connotati centrali le azioni di prevenzione che devono essere perseguiti nel tempo e non soltanto con l’approssimarsi della stagione estiva; azioni di prevenzione che investono una più ampia ed energica comprensione del fenomeno dei cambiamenti climatici e che necessitano politiche di sistema, locali e globali, in grado di contrastarli realmente”.
“Pertanto – concludono i presidenti di Anci Sicilia, Anci Sardegna e Anci Calabria – occorre orientare robusti investimenti sull’ambiente, sul paesaggio, sulle aree montane e le “terre alte”, sui boschi e sulle politiche forestali, sui parchi e le aree protette, sulla ruralità, sul contrasto all’abbandono dei paesi, delle aree interne, delle aree lasciate incolte ai fini di prevenzione degli incendi, delle terre agricole che possono trovare nel PNRR e nella Programmazione Europea 2021-2027 strumenti adeguati, se condivisi con le comunità locali e le loro rappresentanze, in grado di invertire la rotta”.

Sull’emergenza incendi che sta devastando la Sicilia, il Codacons presenta oggi una istanza alla Regione volta ad accertare se gli enti locali abbiano messo in atto tutte le misure previste dalle legge per proteggere il patrimonio boschivo ed evitare roghi.
La Legge-quadro in materia di incendi boschivi n. 353 del 2000 obbliga gli enti locali a istituire, dopo l’approvazione di un apposito piano regionale, il catasto dei terreni volto ad individuare “i soprassuoli già percorsi dal fuoco nell’ultimo quinquennio, avvalendosi anche dei rilievi effettuati dal Corpo forestale dello Stato. Il catasto è aggiornato annualmente. L’elenco dei predetti soprassuoli deve essere esposto per trenta giorni all’albo pretorio comunale, per eventuali osservazioni. Decorso tale termine, i comuni valutano le osservazioni presentate ed approvano, entro i successivi sessanta giorni, gli elenchi definitivi e le relative perimetrazioni” – spiega il Codacons – Vogliamo sapere se la regione abbia adempiuto agli obblighi previsti dalla legge e quanti procedimenti abbia avviato sul fronte dei fondi incolti per obbligare i proprietari a provvedere alla pulizia dei terreni e prevenire incendi.
Se emergeranno omissioni e negligenze, i vertici regionali saranno denunciati per omissione di atti d’ufficio, concorso in disastro colposo e concussione, e chiederemo il sequestro dei loro beni personali onde risarcire la collettività danneggiata e l’ambiente compromesso. E in caso di vittime e feriti, dovranno rispondere anche di concorso per omissione in omicidio colposo e lesioni.
Proprio sul fronte dei danni subiti dalla popolazione, il Codacons lancia oggi una azione risarcitoria per tutti i residenti della Sicilia danneggiati dagli incendi degli ultimi giorni, cittadini che – attraverso il modulo che sarà pubblicato domani sul sito dell’associazione – potranno chiedere fino a 10mila euro ciascuno a titolo di indennizzo.
“Basta con la bufala della calamità naturale, gli incendi sono opera dell’uomo e sono causati spesso da comportamenti omertosi e negligenti degli enti locali, che non tutelano l’ambiente e permettono la distruzione del territorio – attacca il presidente regionale Giovanni Petrone – Il Premier Draghi, invece di promettere improbabili rimboscamenti e ricorrere ai fondi europei per calamità che di naturale non hanno proprio nulla, avvii una commissione d’inchiesta con Nas e Guardia di Finanza volta ad accertare cause e responsabili dell’emergenza roghi che, ogni estate, puntualmente si ripresenta in Sicilia, distruggendo migliaia di ettari di patrimonio boschivo”.

“Ancora una volta i dati sull’andamento dei contagi e sui ricoveri in Sicilia destano preoccupazione e spingono la nostra isola verso un ritorno alla zona gialla che rappresenta una vera e propria mannaia sull’economia.

Occorre mantenere alta, se non altissima l’attenzione ed attuare il massimo di tracciamento dei casi positivi, per evitare che la ripresa dei contagi legati alla variante Delta torni ad esercitare una pressione insostenibile sul nostro sistema sanitario.
Per questo chiediamo al Governo Regionale e ai Commissari ad-hoc per l’emergenza Covid di incrementare l’attività e la possibilità di fruizione dei servizi di tampone rapido, tornando ad avere USCA diffuse nel territorio e ampliando tempi e modi di accesso ai diversi centri attivati nelle diverse province.”
Lo dichiarano Marianna Caronia e Carmelo Pullara, deputati regionali della Lega.

Parte il 18 agosto dal Parco Archeologico di Selinunte con la performance musicale di Fabrizio Puglisi, “Mediterraneo Jazz”, rassegna musicale itinerante dove si sperimenta la congiunzione di suoni e luoghi.

Questo nuovo appuntamento culturale organizzato da Curva Minore, è stato realizzato per dare continuità ad un progetto fortemente voluto e sognato dal musicista Lelio Giannetto che ne aveva ideato e scritto il programma.

Luoghi della rassegna saranno l’area archeologica di Selinunte, il Museo d’arte contemporanea Riso a Palermo e l’ex Tonnara Florio di Favignana.

La concezione del suono, così come l’ha intesa il fondatore di Curva Minore e amico Lelio Giannetto, – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – continua la straordinaria esperienza della musica come attraversamento delle soglie, superamento dei perimetri e delle gabbie, dove luoghi e tempi, mito, storia e percezioni del presente, trovano un punto d’incontro. Avevamo condiviso con Lelio la realizzazione di Mediterraneo Jazz come una terra promessa della sperimentazione del suono e dell’ascolto”.

La rassegna ha in programma workshop, laboratori, perfomance e concerti. I musicisti coinvolti, di livello internazionale, proporranno al pubblico un’esperienza di partecipazione attiva all’ascolto.

Il cartellone prevede dal 18 al 21 agosto al Parco Archeologico di Selinunte la performance musicale di Fabrizio Puglisi; seguirà l’Explosion quintet che, in prima assoluta, assembla musicisti del calibro di Cristiano Calcagnile, Sebastian Gramms, Wolter Wierbos, Carl Ludwig Hubsch e Fabrizio Puglisi. A seguire il quartetto speciale Alti e Bassi – duo+duo Sicilia/Germania, l’Iperbolic Super Band una brass band accompagnata dalle percussioni di Domenico Sabella e Cristiano Calcagnile. Da segnalare il progetto speciale sostenuto dal MiC, Bassmasse Sizilien realizzato con un’orchestra composta da 15 talentuosi contrabbassisti guidati da Sebastian Gramss.


Il 26 e 27 agosto al Museo di Arte Contemporanea di Palazzo Riso performance blues del gruppo romano dei Roots Magic, a cui seguirà nuovamente il progetto speciale Bassmasse Sizilien diel Sebastian Gramss, ripensato per il museo Riso.


Dal 16 al 18 settembre presso i suggestivi spazi della ex Tonnara Florio di Favignana è prevista la partecipazione esclusiva dell’Instant Composers Pool I.C.P., la più importante orchestra internazionale con base ad Amsterdam, la cui storia ha cambiato il volto della musica europea, spaziando tra scrittura musicale ed esperienze di improvvisazione, che realizzeranno un programma di scambio con i musicisti della Banda Aegusea Kids di Favignana – diretta da Ignazio Galluppo. La programmazione prevede, inoltre, la partecipazione di un altro gruppo musicale di base ad Amsterdam, la Zebra Street Band. Infine, la giovane cantante di Levanzo Margherita Abita, oggi alla ribalta internazionale insieme alla Barcelona Gipsy Balkan Orchestra, dialogherà col virtuosissimo violinista Joao Silva (Portogallo).

Mediterraneo Jazz è supportato dal MiC – Ministero Cultura, dall’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, dall’Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo, dal Comune di Favignana, dall’ Associazione Banda Aegusea, dall’Ambasciata Olandese FPK Fonds Podiumkusten e si svolge in collaborazione con il Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, RISO – Museo d’arte contemporanea della Sicilia, Museo Regionale Interdisciplinare “Agostino Pepoli”.

Sapevamo che di Musumeci non potevamo fidarci, ora ne abbiamo l’ennesima prova. L’aumento di stipendio della sua portavoce è più o meno quello che temevamo che fosse, nonostante il presidente in maniera indignata ha fatto di tutto per smentirci quando abbiamo denunciato la faccenda. Pertanto ora ci resta poco da fare, presenteremo un ddl per cassare la legge approvata in finanziaria che ha dato il via libera all’indecente ritocco degli emolumenti per la giornalista, facendoli lievitare fino alla sproporzionata cifra di circa 150 mila euro lordi l’anno”.

Lo afferma il deputato del M5S all’Ars, Giorgio Pasqua, che nei prossimi giorni presenterà un ddl all’Ars per cercare di mettere una toppa a quella che definisce “l’ennesima indecenza dell’indencente esecutivo Musumeci”.

E’ stato appena pubblicato – dice Pasqua – il decreto del dipartimento della Funzione pubblica che smaschera l’ennesima porcata del governo regionale che Musumeci aveva cercato di smentire in tutti i modi. E come tradizione vuole è stato fatto in pieno agosto, sperando che la vicenda passasse sotto silenzio. Ci dispiace, ma non sarà così. Anzi, faremo di tutto per costringere il governo a fare marcia indietro in un momento in cui azioni del genere sono pessimi segnali per la cittadinanza, quasi alla canna del gas, alle prese con emergenze di ogni tipo e con una crisi economica devastante”.

Come avevamo previsto – spiega Pasqua – a dispetto di quanto asserito dal presidente della Regione, la remunerazione della portavoce si assesterà annualmente molto ad di sopra dei 100 mila euro, per la precisione sui 150 mila euro lordi l’anno, considerato che per 7 mesi e 24 giorni alla giornalista saranno liquidati 87 mila euro lordi”.

“Una legge – conclude Pasqua – può anche essere cassata da un’altra legge, per questo nei prossimi giorni presenterò un ddl per cercare di riportare lo stipendio del portavoce del presidente della Regione a cifre più accettabili. So benissimo che le cifre in ballo non cambieranno di una virgola le sorti della Sicilia, ma quello che conta sono i messaggi che partono dai palazzi del potere verso l’esterno. E questo è veramente pessimo, specie se si considera il terribile momento che stiamo vivendo”.

La Sicilia, così come la Sardegna, almeno per un’altra settimana, fino a lunedì 23 agosto, saranno ancora in zona bianca. L’apposita Cabina di regia nazionale si riunisce domani, venerdì, per stabilire il colore delle regioni. I dati di riferimento però sono quelli del martedì precedente. In entrambi i casi, sia in Sicilia che in Sardegna, i tassi di occupazione ospedaliera ordinaria e in terapia intensiva non superano rispettivamente il 15 e il 10%, ovvero la soglia per il regresso in zona gialla.

A fronte della disastrosa emergenza incendi in Sicilia, le forze politiche di opposizione all’Assemblea Regionale Siciliana proporranno al presidente Gianfranco Miccichè una seduta d’aula straordinaria del Parlamento regionale, in vacanza già da fine luglio, che si svolga entro il 20 agosto, per discutere dell’emergenza e su come intenda procedere il governo Musumeci. La richiesta sarà firmata dai deputati del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle, di Centopassi e Italia Viva, che affermano: “Oltre a dichiarare lo stato di crisi e d’emergenza, e a mettere qualche piccola toppa a devastazione ampiamente compiuta, occorre individuare di chi sono le responsabilità e quali misure di prevenzione dei roghi sono state ignorate. La situazione è tragica, checché ne dicano alcuni esponenti dei gruppi di maggioranza che provano a buttarla in caciara, addossando le colpe al governo nazionale. Non capiamo, e dobbiamo capirlo, come sia stata possibile questa progressione degli eventi e come il governo si sia fatto sorprendere da uno degli avvenimenti estivi più puntuali della Sicilia: gli incendi”.

«Ci chiediamo con quale faccia il ministro Patuanelli venga in Sicilia. A discutere di cosa, dopo avere massacrato il comparto agricolo siciliano sottraendo risorse, penalizzando il presente e compromettendo il futuro dei tanti giovani che vedevano nella coltivazione della terra una nuova speranza di occupazione».

Lo affermano Alessandro Aricò e Sergio Tancredi, rispettivamente capigruppo all’Ars di DiventeràBellissima e Attiva Sicilia, aggiungendo: «Della sua solidarietà per gli incendi che stanno devastando la Sicilia non sappiamo cosa farcene, visto che è responsabile in prima persona dell’abbandono di quelle terre che incoltivate e prive di presidi sono facile preda del fuoco e dei criminali che lo propagano. Patuanelli i voti vada a cercarseli altrove, chieda scusa alla Sicilia e passi ai fatti perché delle sue promesse e delle sue assicurazioni non sappiamo cosa farcene, considerando anche che l’accordo siglato sulla Pac 2023-2027 ha comportato una riduzione dei fondi per l’Italia per oltre 6 miliardi di euro, come da lui stesso ammesso».