“Non ho mai usato questi toni nei loro confronti. Certi toni non mi appartengono”.
Così a LaPresse il presidente dell’Ars e coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Micciché, che smentisce l’intervista rilasciata al quotidiano ‘La Stampa’.
Per chiarire la questione il coordinatore di Forza Italia in Sicilia ha chiamato sia il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa che il governatore Nello Musumeci.
“Accolgo di buon grado la completa smentita di Gianfranco Miccichè che mi ha telefonato per scusarsi di dichiarazioni che il quotidiano La Stampa gli attribuisce, in cui come disperata arma finale, attacca Musumeci, me e addirittura Giorgia Meloni con la vetusta accusa di fascismo tanto cara alla estrema sinistra orfana del comunismo. Sono certo che Gianfranco è stato travisato, infatti nessun esponente politico cosciente e non disturbato potrebbe sottoscrivere quel testo contrario ad ogni logica umana e politica”.
Lo dice il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa riferendosi all’intervista del leader siciliano di Forza Italia al quotidiano La Stampa in cui tra l’altro gli viene attribuita la frase: Meloni “da fascista qual è si è accodata a La Russa fascista siciliano come Musumeci”.
“Ho detto a Miccichè – aggiunge La Russa – che ringrazio per la telefonata, che se la smentita può risolvere il problema dei rapporti personali, l’articolo impone però un pronto chiarimento politico, reso necessario anche dall’improvvido coinvolgimento nell’articolo di Silvio Berlusconi, descritto arbitrariamente come consapevole e coinvolto in una strategia che non gli appartiene utile a danneggiare gli alleati. Al contrario, Berlusconi a cui pure mi appello perchè si distingua da affermazioni cosi’ gravi da minare irreparabilmente il centrodestra da lui fondato e consenta di ricompattare in Sicilia una coalizione che gli avversari vorrebbero scardinare proprio perchè destinata a vincere con Lagalla a Palermo e con Musumeci in Regione. Non è più possibile rimanere in posizioni equivoche che servono solo a danneggiare il centrodestra”.
“Il Presidente dell’Assemblea è incompatibile con ruolo che svolge, che impone sobrietà, equilibrio e senso delle Istituzioni, l’ho detto e continuerò a dirlo in ogni sede, e questo nell’interesse della Sicilia e dei siciliani. Quel che accade oggi determina un punto di non ritorno”.