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Buone nuove per le circa duemila imprese siciliane della pesca e i quasi cinquemila componenti dei loro equipaggi che attendono i 15 milioni di euro di aiuti dalla Regione per far fronte alla crisi economica dovuta all’emergenza sanitaria da Covid-19. L’aiuto economico è concesso alle imprese di pesca e ai componenti dei relativi equipaggi delle imbarcazioni le cui imprese armatrici abbiano sede nella Regione Siciliana o che risultino iscritte in uno dei compartimenti marittimi siciliani. Tutti gli aventi diritto non presenti negli elenchi consultabili nel sito web del Dipartimento regionale della pesca e dell’acquacoltura potranno presentare istanza  entro il 27 settembre 2021.
L’assessore dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca mediterranea, Toni Scilla, ufficializza la pubblicazione di domani della graduatoria provvisoria dell’avviso dello scorso mese di novembre a valere sul Fondo di solidarietà della pesca e dell’acquacoltura, istituito dall’attuale governo regionale con l’art. 39 della Legge 20 giugno 2019, n. 9 e rifinanziato attraverso la riprogrammazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2014-2020, il cui iter amministrativo nazionale si è completato solo da qualche giorno.
«Si avvia dunque a conclusione – sottolinea Scilla – la fase di acquisizione delle domande di sostegno economico e presto provvederemo all’erogazione degli aiuti a quanti ne hanno fatto richiesta. Il Governo Musumeci porta così a compimento un’altra azione volta al sostegno di un settore ritenuto centrale per l’intera economia regionale».
L’aiuto economico è concesso alle imprese di pesca e ai componenti dei relativi equipaggi delle imbarcazioni le cui imprese armatrici abbiano sede nella Regione Siciliana o che risultino iscritte in uno dei compartimenti marittimi siciliani. Tutti gli aventi diritto non presenti negli elenchi consultabili nel sito web del Dipartimento regionale della pesca e dell’acquacoltura potranno presentare istanza  entro il 27 settembre 2021.

Successo di visitatori nel mese di agosto per i luoghi della cultura della Regione Siciliana, fra parchi archeologici e musei. Le presenze ad agosto sono state, infatti, 546.169 con un incremento di 64.885 rispetto allo stesso mese del 2020, anno in cui erano stati registrati 481.284 ingressi.

Per andare nel dettaglio, il Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento ha registrato 156.122 visitatori rispetto ai 127 mila dello scorso anno, con un incremento di 29 mila presenze; sempre ad Agrigento, al Museo Griffo i visitatori sono stati 4.780 (nel 2020 erano stati 4.082). Al Teatro Antico di Taormina, i visitatori del mese di agosto sono stati 84.890 rispetto ai 76 mila dello stesso mese del 2020.

1.935 i visitatori dell’area archeologica di Naxos (nel 2020 gli ingressi erano stati 1.681), mentre 1.114 le presenze registrate nel mese di agosto al Mu.Me, Museo interdisciplinare di Messina, rispetto alle 1.059 dello scorso anno. Nell’area archeologica di Halaesa Arconidea 605 visitatori contro i 461 dell’agosto del 2020.
Quasi mille visitatori in più nell’area archeologica di Selinunte, dove gli ingressi sono stati 38.749 a fronte dei 37.754 dello scorso anno; incremento considerevole anche nel parco archeologico di Segesta, dove sono stati registrati 37.366 visitatori rispetto i 32.610 del 2020. Aumento anche a Marsala, al Parco Lilibeo, con 4.282 persone (nel 2020 erano 4.186) e al Museo del Satiro di Mazara del Vallo (6.493 rispetto ai 6.438 del 2020). Per quanto riguarda l’area archeologica della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, ad agosto ci sono state 25.157 presenze rispetto alle 23.310 del 2020. 2.046 i visitatori che hanno scelto Palazzo Trigona, inaugurato il 16 agosto di quest’anno dopo un importante intervento di restauro. Ottimo risultato anche al museo archeologico di Centuripe, dove i visitatori sono stati 392 (anche per merito del ritorno del “Ritratto di Augusto”) rispetto alle sole 17 presenze del 2020. In Sicilia centrale lieve flessione solo per i siti del Parco archeologico di Gela, in provincia di Caltanissetta, anche a causa dei lavori di restauro che stanno interessando il museo archeologico.

Numeri in forte aumento a Catania, dove 12.041 persone si sono recate al Teatro Romano e Odeon, rispetto alle 5.906 dello scorso anno; ingressi soddisfacenti anche per Casa Verga (1.092 visitatori), per il Museo della Ceramica di Caltagirone (1.085) e per il Museo di Adrano e le Mura Dionigiane (203 visitatori). Ottimi risultati anche a Palermo: a San Giovanni degli Eremiti 6.814 presenze (l’anno scorso erano state 5.551), 4.388 alla Galleria regionale di Palazzo Abatellis (3.422 nel 2020), mentre 4.884 sono stati i visitatori ad agosto al museo archeologico regionale Salinas (nel 2020 erano stati 2.468); 2.003 sono le persone che si sono recate alla Palazzina Cinese (lo scorso anno nello stesso periodo era rimasta chiusa); 2.584 le presenze al Museo di Palazzo Mirto (nel 2020 era chiuso); 1.293 il numero di visitatori al Museo d’arte moderna e contemporanea di Palazzo Riso, rispetto ai 678 del 2020; 467 persone hanno visitato l’Oratorio dei Bianchi (nel 2020 erano state 111). Tendenza in crescita anche in provincia di Palermo: l’area archeologica di Solunto è stata visitata da 845 persone, rispetto alle 674 dello scorso anno, mentre quella di Himera ha visto 346 visitatori (nel 2020 erano stati 166).

A Siracusa 17.901 persone si sono recate al Castello Maniace (nel 2020 erano state 17.297), 2.029 hanno scelto la Galleria regionale di Palazzo Bellomo (rispetto alle 1.453 dello scorso anno), mentre 2.720 sono stati i visitatori del Museo Paolo Orsi, che lo scorso anno nello aveva riaperto solo a partire dall’ultima settimana di agosto e aveva fatto registrare appena 317 visitatori. In provincia di Ragusa, l’area archeologica di Cava d’Ispica ha registrato 1.134 presenze (nel 2020 erano state 567), mentre il Convento della Croce di Scicli ha visto un’affluenza di 1.007 persone (994 nel 2020).

“Avere dedicato particolare attenzione ai luoghi della cultura genera risultati: il numero di visitatori registrati nello scorso mese di agosto – sottolinea l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – non è casuale, ma frutto di un lavoro metodico che dura da tempo e che è volto alla piena valorizzazione dei nostri beni culturali in chiave strategica. Il governo Musumeci, infatti, sta dando alla cultura l’importanza che merita, secondo una visione di lungo periodo che vuole dare nuova centralità alla Sicilia, proprio a partire dai luoghi e dalle testimonianze che ne raccontano la storia e l’identità”.

Sembra davvero non esserci pace per la regione Sicilia quando si parla di Covid 19. Ieri avevamo provato a sorridere vista la drastica diminuzione dei nuovi positivi dell’altro ieri. Nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo che oggi i numeri sono tornati ad essere pesanti: 878 (rispetto ai 471 di ieri) i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 a fronte di 18.682 tamponi processati in Sicilia. L’incidenza sale al 4,7% ieri era al 2,5%. La Sicilia dopo un solo giorno torna di nuovo in testa per nuovi contagi giornalieri. Gli attuali positivi sono 22.720. I guariti sono 1.754 mentre si registrano altre 20 vittime che portano il totale dei decessi a 6.657. La regione Sicilia comunica che i decessi dichiarati in data odierna si riferiscono a giorni precedenti. Sul fronte ospedaliero sono adesso 796 i ricoverati mentre in terapia intensiva sono 99.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo 129, Catania 295, Messina 169, Siracusa 107, Ragusa 53, Trapani 53, Caltanissetta 23, Agrigento 29, Enna 20.

“Governo in colpevole ritardo su programmazione ed interventi”. È questo, in sostanza, il filo rosso che ha legato oggi in aula gli interventi dei deputati del M5S Giampiero Trizzino, Gianina Ciancio, Luigi Sunseri e Roberta Schillaci, nel corso del dibattito sugli incendi, chiesto dallo stesso Movimento.

“Non è cambiato nulla da quando Musumeci, da deputato, nel 2017 denunciava inefficienze del governo Crocetta che oggi ci sono ancora”, ha affermato Sunseri, che ha sottolineato “la gestione fallimentare di un governo che non è stato in grado in affrontare degnamente una vicenda che è criminale ma anche di mancata gestione”.

Per Trizzino “Il M5S è disposto a lavorare su un ddl che metta al centro il patrimonio boschivo e allo stesso tempo valorizzi le risorse umane che sono chiamate a proteggerlo. La strada è una sola: ci vuole un corpo forestale di almeno 3000 uomini a disposizione e una classe di operai forestali presenti a tempo pieno sul territorio”.

Schillaci ha sottolineato la mancata tempestività degli interventi di spegnimento per l’assenza di coordinamento. “Va creato – ha detto – un coordinamento di prossimità. È inammissibile che, come è successo nelle Madonie, che il via per gli interventi debba arrivare da Palermo”.

“Dopo 4 estati, dopo 4 emergenze, dopo un’infinità di ettari andati in fiamme – ha detto Ciancio – il governo Musumeci si comporta come se si fosse appena insediato, nonostante le nostre denunce. Un esempio? Nel 2019 ho presentato una mozione per impegnare il governo regionale ad intervenire (con nomina di un commissario) laddove i Comuni non abbiano approvato il cosiddetto catasto dei soprassuoli già percorsi dal fuoco; ma dopo due anni è tutto fermo. La prevenzione è l’unico modo per fronteggiare il problema”.

In una nota inviata al presidente della Regione, Nello Musumeci, l’Associazione dei comuni siciliani spiega le motivazioni della richiesta che traggono origine dall’incongruenza tra la classificazione della  Delibera di Giunta Regionale n. 408 del 19/12/2003, e i parametri sismici contenuti nella normativa nazionale: i comuni allora classificati in zona 4 adesso sono classificabili in zona 3.

Se da un lato, nel territorio dei comuni attualmente classificati in zona 4, i parametri sismici della norma nazionale devono essere impiegati nella progettazione di edifici nuovi o per gli interventi su edifici esistenti, dall’altro non è possibile usufruire del Sismabonus, previsto solo per le zone 1, 2 e 3.

Il Sismabonus è stato introdotto con il D.L. 63/2013 per gli edifici in zona sismica 1, successivamente il D.L. n. 34/2019 ha esteso la detrazione anche alle zone classificate a rischio sismico 2 e 3. Nel 2020, con il D.L. n. 34, i benefici del Sismabonus sono stati incrementati fino al 110% per gli edifici residenziali.

“Per questi motivi – spiega Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia – i comuni erroneamente classificati in zona 4, da oltre 2 anni non possono usufruire di un’importante occasione per mettere in sicurezza gli edifici dal punto di vista sismico. Sollecitiamo, quindi, una delibera di aggiornamento dell’elenco delle zone sismiche e una nuova mappa delle stesse, confidando che venga immediatamente compresa l’urgenza e l’importanza di tale aggiornamento”

 

A Termini Imerese, in provincia di Palermo, a conclusione del giudizio abbreviato, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Claudio Bencivinni, ha condannato Piero Chiara, 23 anni, a 4 anni e 8 mesi di reclusione per omicidio preterintenzionale. Il 15 settembre del 2018, nel corso di una lite per un parcheggio conteso innanzi al Roxy Bar di Campofelice di Roccella, Piero Chiara colpì con un pugno Salvatore Terrasi, di 52 anni. Lui, Terrasi, cadde a terra, sbatté la testa e morì l’11 ottobre dopo quasi un mese in stato di coma. Il giudice ha escluso l’aggravante dei futili motivi e ha concesso le attenuanti generiche, rimettendo al tribunale civile la quantificazione del danno subito dai familiari di Terrasi, parte civile nel processo con l’assistenza dell’avvocato Salvatore Pirrone. L’avvocato Salvatore Sansone, che difende Piero Chiara, preannuncia però l’Appello, ritenendo che si sia trattato di un omicidio colposo e non preterintenzionale, anche perché, sulla scorta di una consulenza di parte, la morte di Terrasi non sarebbe stata una conseguenza delle complicazioni legate al pugno sferrato dall’imputato, ma sarebbe derivata invece da un’infezione batterica polmonare che la vittima avrebbe contratto in ospedale.

Gli ex presidenti della Regione, Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta, e 12 ex assessori delle rispettive giunte regionali, sono stati condannati anche in Appello dalla Corte dei Conti per danno all’Erario relativo alla nomina e successiva riconferma di Patrizia Monterosso a segretario generale della Regione. La Monterosso, attualmente direttore della Fondazione Federico secondo, non è stata poi confermata dalla giunta Musumeci. La richiesta di risarcimento della Procura della Corte dei Conti è stata di complessivi 893.942 euro, ma circa 576 mila euro sono adesso in prescrizione. Lombardo è condannato a risarcire 52 mila euro, Crocetta 106 mila euro. Gli ex assessori della giunta Lombardo, tra Aricò, Gallo, Spampinato, Tranchida, Trigilio, e Venturi, dovranno pagare 8 mila e 600 euro a testa. Gli ex assessori di Crocetta, tra Lo Bello, Contrafatto, Pistorio, Marziano, Gucciardi e Lantieri, 17.750 euro ciascuno.

”Anche in Sicilia, con un più 16,4 per cento fatto registrare  nel primo semestre  2021 rispetto a giugno 2020, è boom delle esportazioni, a riprova dell’efficacia del Patto dell’export voluto dal ministro Luigi di Maio“.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Giovanni Di Caro, commentando i dati  comunicati nella  15esima edizione del Rapporto Export 2021 dell’Ufficio Studi di Sace.
“In  tutta Italia – dice Di Caro – sì è assistito ad una grossa ripresa  del settore, cosa che fa ben sperare di superare i livelli pre-pandemia.  Abbiamo la fortissima esigenza di metterci alle spalle questo lunghissimo e devastante periodo di crisi che ha messo tantissime imprese in ginocchio”.

“L’accesso a scuola degli studenti disabili è messo a repentaglio in Sicilia da atti di bullismo istituzionale che in questi giorni si stanno reiterando con un rimpallo di competenze tra enti e istituzioni che negano di fatto il diritto allo studio a migliaia di persone. Oltre alla grave situazione che coinvolge le scuole superiori dove è a rischio l’assistenza igienico-personale a causa di un teatrino burocratico che coinvolge i Liberi Consorzi e le Città metropolitane, anche per gli alunni disabili del primo ciclo dell’Istruzione ci sono conseguenze pesanti per il rimbalzo di competenze tra Comuni, Stato e singole Istituzioni scolastiche in ordine alla formazione dei collaboratori scolastici per l’assistenza agli alunni disabili. In tutto ciò alcuni Comuni si distinguono per l’ignavia e tra questi spicca Trapani che già dallo scorso anno ha sospeso il servizio. Credo che una decisione unilaterale come quella del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida sia da definire come un atto di torpore morale che mostra totale indifferenza alle sofferenze delle famiglie. Sul denegato diritto allo studio dei disabili occorre una mobilitazione delle coscienze contro logiche burocratiche che fanno piombare la Sicilia nel terzo mondo rispetto ai diritti riconosciuti e ormai consolidati.

La Regione Siciliana lo scorso anno con una norma apposita, stanziando anche risorse in finanziaria, aveva definito le linee guida alle quali uniformarsi per scongiurare ritardi e inadempienze nell’assistenza agli studenti disabili, ma nonostante ciò assistiamo con sdegno alle inefficienze di una burocrazia malata che fa il paio con la malapolitica e l’inadeguatezza di sindaci che, come quello di Trapani Tranchida, si comportano come Pilato a danno di chi è meno fortunato ed indifeso. Auspico che il governo regionale con il presidente Musumeci e gli assessori Lagalla e Scavone si facciano latori di un’azione che metta davanti alle proprie responsabilità il Ministero dell’Istruzione per intervenire con norme chiare che non lascino dubbi e superino anche l’attuale interpretazione del parere espresso del Cga al quale molti sindaci si sono uniformati mettendo a rischio l’assistenza igienico personali agli studenti disabili, che invece va assicurata immediatamente e sin dal primo giorno di scuola. Invito anche le famiglie a non rassegnarsi e ad adire anche i Tribunali per vedersi riconosciuto il diritto allo studio per i propri figli”.

Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.

 

“La commissione Ecomafie sarà a Palermo per chiudere il ciclo delle audizioni per l’indagine sulla “Depurazione della acque reflue urbane in Sicilia”.
Giovedì 16 settembre alle 10.30 Palazzo delle Aquile incontro con il sindaco Leoluca Orlando per siglare protocollo d’intesa per la legalità tra Comune e Commissione.
Nel pomeriggio, ore 14.30, presso la prefettura di Palermo audizioni del presidente della regione Sicilia Nello Musumeci, Toto Cordaro assessore Territorio e Ambiente, Daniela Baglieri assessore Energia e Servizi pubblica utilità, Marco Zambuto assessore Autonomie locali e Funzione pubblica.
Al termine delle audizioni ci sarà punto stampa del presidente Stefano Vignaroli presso la sala Dalla Chiesa in prefettura.
Venerdì la commissione effettuerà sopralluoghi con la Guardia Costiera con motovedetta adibita al campionamento delle acque.
“È la prima volta che la commissione Ecomafie fa un’indagine specifica su questo tema. Un lavoro articolato e complesso che ha necessitato molto tempo. Un lavoro che si chiude con le audizioni dei vertici della regione Sicilia e porterà ad una relazione esaustiva di tutto il ciclo della depurazione delle acque, le sue criticità e le necessarie e indifferibili azioni che devono essere intraprese”.

Stefano Vignaroli presidente commissione Ecomafie