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“Gravissimo il monologo gender di ieri mattina al Liceo Cannizzaro di Palermo. Grazie alla complicità determinante della Preside Anna Maria Catalano, il deputato del Pd Alessandro Zan si è potuto esibire davanti agli studenti senza alcun contraddittorio”. Lo denuncia in una nota il vicecapogruppo della Lega alla Camera, Alessandro Pagano, annunciando che “presenteremo nelle prossime ore un’interrogazione al ministro dell’Istruzione per denunciare questo ennesimo, vergognoso episodio di indottrinamento gender nei confronti degli studenti e sollecitare provvedimenti disciplinari.

Questa non è autonomia scolastica, – conclude il deputato della Lega Alessandro Pagano –  ma il frutto evidente di una squallida iniziativa politica avallata palesemente dalla preside Catalano che, già nota per il suo esplicito sostegno alla sinistra sui social, ha fatto stavolta addirittura carta straccia della nota del Miur n. 1972 del 15 settembre 2015 nella quale si chiarisce nero su bianco che le teorie gender non rientrano in alcun modo nell’insegnamento scolastico”.

Impugnata dal Governo nazionale la norma approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana che prevedeva l’erogazione di un contributo straordinario ai lavoratori della SAS che hanno prestato e prestano servizio in attività legate al funzionamento dei reparti Covid-19 e delle strutture sanitarie.
A darne notizia i deputati regionali Marianna Caronia e Carmelo Pullara  che della legge che prevede un contributo massimo di 1.000 euro per ciascun lavoratore, approvata a fine luglio erano stati i promotori.
“Dalle informazioni avute dagli uffici regionali – dichiarano – sembra che secondo il Governo nazionale i “bonus” covid possano essere dati solo a quei lavoratori che hanno un contratto collettivo nazionale: una cosa assurda che se confermata dimostrerebbe la mancata conoscenza della situazione siciliana e dell’esistenza di un contratto colellettivo regionale applicato anche al personale SAS.
Al di là di questo aspetto formale, non si può però non sottolineare l’assurdità del mancato riconoscimento del bonus a centinaia di lavoratori che hanno garantito e tutt’ora garantiscono il funzionamento dei reparti Covid-19, non in astratto ma lavorandovi giornalmente per garantirne pulizia ed efficienza.
Siamo certi, concludono Pullara e Caronia, che il Governo Regionale resisterà all’impugnativa, mantenendo la validità della legge ed erogando quindi comunque subito il bonus a questi lavoratori.”

A Palermo avrebbero tentato una rapina da migliaia di euro bloccando un uomo che raccoglie gli incassi nei distributori di benzina. I Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Pietro Di Pasquale, 44 anni, Gaetano Di Pasquale, 33 anni, Marcello Tutrone, 36 anni, e Antonino di Pasquale, 66 anni, tutti palermitani, indagati di tentata rapina aggravata. I quattro, servendosi di due auto e di uno scooter, nel settembre del 2020 avrebbero bloccato il raccoglitore del denaro tamponandolo a bordo della sua automobile, spaccato il finestrino e tentato di rubargli il borsello contenente i contanti. La vittima è però riuscita a fuggire. Grazie alle immagini dei sistema di videosorveglianza nella zona, i Carabinieri sono risaliti ai presunti autori dell’assalto. Gli arrestati sono stati trasferiti nella casa circondariale “Lorusso-Pagliarelli”, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

“Il nostro timore più grande si sta materializzando: la speranza riposta nel PNRR sta già sfumando, peggio che nelle più prevedibili delle ipotesi”, è quanto afferma Angela Foti, vicepresidente dell’Ars e deputata regionale di Attiva Sicilia in merito alla recente bocciatura dei 31 progetti di investimento presentati dalla Sicilia per la selezione dei Progetti irrigui sul PNRR.

“L’inganno della ripartizione di un pacchetto di fondi ottenuta grazie, si fa per dire, all’arretratezza del Sud ed in particolare della Sicilia – afferma Foti – vede, fin dalle prime battute, proprio la Sicilia esclusa dalla possibilità di rimettere in sesto le tanto agognate strutture idriche necessarie per rendere possibile lo sviluppo dell’agricoltura e la protezione della risorsa acqua. Poco ci interessa additare le responsabilità o gli eventuali torti: il vero punto è che i criteri stabiliti (sia che si tratti del Ministero dell’Agricoltura che la Commissione europea) non sono stati raggiunti dal nostro apparato che ha lanciato l’allarme a cose fatte, escludendo di fatto la politica. Ancora meno ci interessa il latrato di chi col suo silenzio sulla modifica del secondo pilastro della Pac transitoria ha perso diritto di cittadinanza politica e oggi rivendica, gioendo, l’ulteriore mazzata subita della Sicilia. Per questo ho richiesto alla terza commissione una seduta straordinaria di audizione dei consorzi di bonifica e dell’assessorato all’Agricoltura. La debolezza della Sicilia deriva anche e soprattutto dall’atteggiamento passivo della deputazione siciliana che siede a Roma, incapace di comprendere le emergenze dell’isola, di intercettarne le priorità e di trasferirle con adeguata autorevolezza al governo nazionale”.

“Non è accettabile – prosegue la vicepresidente dell’Ars – che tra i progetti nessuno sia finito tra quelli finanziati. Gli effetti distorti dei criteri scelti parlano da sé: il ministro Patuanelli deve prendere atto del fallimento di questa operazione. Da una prima analisi dei documenti disponibili si evince che i criteri stabiliti a monte non erano assolvibili per la gran parte degli interventi proposti. Alla stessa maniera, alcuni progetti sembrano rispondere ai criteri ma non essere stati comunque inclusi. Prova ne è che le zone del Paese più piovose e ricche di acqua sono maggiormente destinatarie di finanziamenti. La solita abbuffata offerta agli obesi”.

Foti poi evidenzia chi sono i veri sconfitti di questa “battaglia”: “Oltre alla necessaria valutazione di tutti gli aspetti che ci riserviamo alla pubblicazione delle schede di progetto, rimane una grande sconfitta per l’anello debole tra i due colossi della burocrazia: mi riferisco agli agricoltori siciliani che operano nelle zone più povere di piogge e risorse idriche, uniche vittime di questa assurda situazione che impone alla politica a tutti i livelli di individuare una strategia che renda concreti gli investimenti nel settore dell’agricoltura così come in tutti gli altri settori”.

Occhi puntati anche sulle strutture regionali e sulle difficoltà dovute alla carenza di personale: “Occorre porre al centro dell’agenda politica – sottolinea Foti – la carenza di personale adeguato negli uffici tecnici aggravata da scelte come la reiterazione del blocco del turnover e dei concorsi che, negli ultimi anni anche a causa della quota cento, ha visto inesorabilmente compromessa la capacità della nostra Regione di accedere a fonti di finanziamento della programmazione”.

“L’impresa siciliana continua a mostrare vitalità e capacità di fare sistema per riuscire a competere con sempre maggiore energia”. Così il presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese, commenta il riconoscimento dei dieci nuovi distretti produttivi che, sommati ai 13 rinnovati e riconosciuti nel luglio del 2020, fanno salire a 23 i distretti ufficialmente riconosciuti dalla Regione siciliana.

“Sostenere i distretti industriali e potenziarne la capacità di creare ricchezza e innovazione – continua Abanese – significa trasmettere nuova linfa a un modello di sviluppo locale che ha tutte le caratteristiche per affrontare e vincere la sfida del mercato globale. Non a caso, come Confindustria, abbiamo promosso sia il Distretto del marmo di Sicilia con sede a Custonaci che il Distretto Luxury hospitality per la filiera turistica, consapevoli che il futuro passa dalla sinergia tra impresa e istituzioni e che i distretti produttivi rappresentano il motore per crescere e per competere. La strada intrapresa è quella giusta e non possiamo che dare atto all’assessorato regionale delle Attività produttive di essere riuscito in breve tempo a portare a compimento le pratiche di riconoscimento. Ciò che è fondamentale adesso è non rallentare”.

Avrebbe narcotizzato l’uomo col quale intratteneva una relazione per impossessarsi di 2.500 euro in contanti. I carabinieri della stazione Altarello di Baida hanno eseguito un fermo emesso dalla procura di Palermo, nei confronti di una 20enne, accusata di rapina aggravata.

I militari nel corso delle indagini avrebbero accertato che la giovane, mentre era a casa dell’amante, l’avrebbe derubato dopo averlo addormentato versando in una bibita diverse gocce di un sedativo. È stata la figlia della vittima a presentare la denuncia.
I carabinieri hanno sentito testimoni e acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza della farmacia dove era stato comprato il farmaco. Nel corso della perquisizione in casa hanno ritrovato la confezione del farmaco che potrebbe essere stato usato. Il provvedimento di fermo è stato convalidato dal Gip, che ha disposto per la giovane gli arresti domiciliari.

“Non mancherà certamente il supporto mio, in commissione Bilancio, e quello dell’Udc in Aula all’emendamento che stanzia due milioni di euro per i comuni che non riescono a far fronte con proprie risorse ai servizi di assistenza per gli alunni disabili. Al collega capogruppo Pd Giuseppe Lupo che ha portato come esempio la grave situazione venutasi a determinare a Monreale, voglio dire che occorre guardare anche all’ineffabile situazione che vive Trapani, dove un sindaco “sinistro” qual è Giacomo Tranchida, peraltro del Pd, da febbraio scorso ha lasciato nello sconcerto le famiglie con figli disabili ai quali nega il diritto all’assistenza sostenendo assurdamente che non spetti al comune assicurarlo.
Davanti a tanta protervia sarebbe il caso che nel Pd qualcuno muovesse un dito per dire che Tranchina sbaglia gravemente ed impedisce al contempo il diritto allo studio ai disabili. Nella sua totale arroganza, il sindaco Tranchida si è spinto a dire che i servizi di assistenza personale agli studenti disabili devono essere garantiti dalle istituzioni scolastiche, affermando il falso e smentendo persino una nota ufficiale dell’Ufficio scolastico provinciale a firma della dottoressa Catenazzo, che ribadiva come tali servizi specialistici fossero a carico dei comuni che provvedono con personale adeguatamente formato. Tranchida si trincera invece dietro un parere non vincolante nè obbligatorio del Cga che non ha alcun valore rispetto agli atti ministeriali con i quali si definisce in modo inequivocabile la competenza in materia. Ogni tanto Lupo, che peraltro è sempre presente in Aula e certamente avrà sentito le mie rimostranze sui “fattacci” di Trapani che lasciano al palo gli studenti disabili, dovrebbe quantomeno alzare il telefono o la voce e redarguire un sindaco come Tranchida che mostra la sua totale inadeguatezza”.
Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.

Il vice presidente della Regione, e assessore all’Economia, Gaetano Armao, intervenendo ad un incontro nella sede di Sicindustria a Palermo, ha espresso delle riserve nel merito dell’impiego dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza in Sicilia. E ha affermato: “Sono 50 i miliardi di euro a disposizione della Sicilia, ma a decidere sarà una cabina di regia nazionale che al momento non si è mai riunita. E’ normale che la Sicilia sappia cosa si finanzia col Pnrr leggendolo in alcuni fogli? Sono molto preoccupato per l’efficienza della spesa. Nel Documento di economia e finanza regionale ho calcolato che per la Sicilia saranno disponibili 50 miliardi di investimenti aggiuntivi rispetto a quelli ordinari di bilancio. E’ una massa finanziaria senza precedenti”.

l’Art. 36 e la stabilizzazione dei lavoratori ASU ormai si stà trasformando nell’araba fenice di irraggiungibile e mitologica speranza.

Oggi l’Assessore al lavoro della Regione Siciliana Dr. Scavone ha convocato per l’ennesima volta il tavolo tecnico permanente composto dalle OO.SS. rappresentative dei lavoratori ASU.

Anche in questa occasione abbiamo ascoltato le diverse posizioni, espresse in ordine sparso, che rappresentano la variegata condizione di questi lavoratori, che non permetteranno certamente il raggiungimento dell’agognata stabilizzazione.

Per chi non è a conoscenza della tragedia Asu, ricordiamo che il Governo Musumeci, finalmente dopo tanti Governi che hanno di fatto letteralmente ignorato il “lavoratore ASU”, ha avuto il coraggio e la dignità morale di voler affrontare la loro stabilizzazione.

Questo coraggio è stato offeso e calpestato da una decisione vergognosa del Governo Nazionale che ha impugnato l’art. 36 della legge di stabilità Siciliana.

Questa impugnativa non è ancora stata risolta e da quanto appreso riteniamo che il Governo Nazionale continui a non volersi confrontare sulla soluzione degli ASU Siciliani e non comprendiamo il perchè di questa volontà distruttiva.

L’Assessore Scavone ha comunicato alle OO.SS. che la Sicilia sta ancora attendendo di potersi confrontare con il Ministro del Lavoro Orlando affinchè si possano esporre le buone ragioni in difesa del diritto alla stabilizzazione di questi lavoratori.

Il Segretario Sinalp Sicilia Dr. Andrea Monteleone con la Dirigente Sindacale Mirella Di Piazza hanno volutamente evidenziato questo atteggiamento negativo del Governo Nazionale, offensivo verso tutti i Siciliani.

Considerare l’intero popolo siciliano non meritevole di attenzione vanifica 150 anni di unità e certifica la pervicace volontà dell’Italia a voler considerare la Sicilia come una colonia non meritevole di alcuna attenzione.

Il Segretario Sinalp Monteleone invita l’Assessore ad avere il coraggio e la volontà di denunciare questo atteggiamento del Governo Nazionale ed in questo caso il Sinalp sarà al suo fianco.

Pur di richiamare il Governo Nazionale alle sue responsabilità il Sinalp è disponibile a sottoscrivere la nota di denuncia di questo atteggiamento, offensivo dell’intera Sicilia, che l’Assessore vorrà indirizzare al Governo Nazionale e siamo certi che anche le altre OO.SS. saranno altrettanto disponibili a sottoscriverla per il bene ed il rispetto di 4.571 lavoratori che da 24 anni subiscono una violenza sociale, giuridica e professionale inaudita.

Dalle parole dobbiamo passare ai fatti, se veramente siamo parte integrante di questa Italia non è ammissibile, non è accettabile essere offesi e vilipesi in questo modo dall’attuale Governo Nazionale.

In merito all’utilizzo dei fondi accantonati per il primo anno di stabilizzazione, si è discusso sull’opportunità di utilizzarli per pagare una integrazione oraria a tutti gli ASU; a tale proposito Monteleone con la Dirigente Sinalp Mirella Di Piazza hanno precisato che tale soluzione potrà essere accettata solo se il Governo Musumeci confermi che tale scelta non andrà ad inficiare successivamente la stabilizzazione ASU per mancanza di copertura economica.

Su questa opzione si ragionerà a breve con l’Assessore Scavone affinchè non si trasformi in un boomerang contro gli stessi lavoratori.

A termine dell’incontro il Segretario Andrea Monteleone e la Dirigente Regionale Mirella Di Piazza hanno invitato l’Assessore a produrre una nota, condivisa da tutte le OO.SS. presenti, per imporre al Governo Nazionale una risposta sulla stabilizzazione degli ASU e se necessario il Sinalp con i propri iscritti sarà in prima linea davanti al Ministero del Lavoro affinchè si chiuda definitivamente questa bruttissima pagina della nostra storia con l’ottenimento della ormai agognata stabilizzazione.