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La Sicilia ha il record nazionale delle persone che non hanno fatto nemmeno di una dose di vaccino. E’ quanto emerge da uno studio fatto dalla Confederazione Generale Italiana Artigianato di Mestre.

Nell’isola ci sarebbero 625.565 non vaccinati, il 24,3% di tutto il territorio nazionale nella fascia over 12. A seguire la Calabria (23,4%), la Provincia Autonoma di Bolzano (22,7%), la Valle d’Aosta (21%) e le Marche (20,4%).

Intanto nelle farmacie siciliane, anche se non c’è stata una corsa al tampone, le prenotazioni sono esaurite e le liste si trascineranno quasi certamente fino al prossimo mese di dicembre.

“Sosterrò con forza il ddl che prevede la doppia preferenza di genere per l’elezione dell’Assemblea regionale siciliana. É tempo di dare effettiva attuazione all’articolo 51 della Costituzione ed all’articolo 3 dello Statuto siciliano. La Sicilia non può rimanere l’unica regione insensibile alle norme statali che prevedono la parità di accesso alle cariche elettive e istituzionali. Sono da sempre attenta a questo tema e in una precedente legislatura regionale ho lavorato per far fare qualche passo concreto in avanti alla Sicilia, riuscendo a far approvare la legge attuale che prevede almeno la presenza di un terzo per ciascun genere nelle liste provinciali per il rinnovo dell’Ars e l’alternanza uomo-donna nel listino regionale.

Ma oggi ciò non basta più, soprattutto alla luce di quanto il parlamento regionale è riuscito a fare imponendo il doppio voto di genere per le elezioni comunali. Confido sull’autorevolezza del presidente Miccichè nel farsi garante dei principi statutari affinché il percorso della riforma per le elezioni regionali non abbia ostacoli e trovi anche ampio consenso tra le forze politiche presenti a Palazzo dei Normanni. La presenza di più donne nelle Istituzioni garantisce un surplus di determinazione e sensibilità in un mondo politico da sempre pensato per gli uomini, secondo un modello organizzativo sociale che ha penalizzato il genere femminile anche per le difficoltà oggettive che le donne hanno rispetto all’accesso al lavoro e per le carenze del welfare a sostegno della maternità. Sono certa che un’autentica e paritaria partecipazione delle donne in politica migliorerà la vita democratica della nostra regione”.

Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana, in occasione del convegno promosso da Arcidonna, Aidda, Ande e Terziario Donne presso la Sala Mattarella di Palazzo Reale a Palermo . “La nostra – conclude Lo Curto – è una battaglia per la democrazia e non a favore delle donne”.

 

Incontro in videoconferenza, questa mattina, tra i sindaci dell’Isola e i deputati e senatori eletti in Sicilia. Un confronto, organizzato dall’ANCI Sicilia, per individuare un percorso condiviso finalizzato a superare lo stato di crisi economico-finanziaria dei comuni siciliani che, in larghissima maggioranza, non hanno ancora approvato e non sono in condizione di approvare i bilanci di previsione 2021-2023 e i rendiconti di gestione 2020.

Sono stati presi in esame gli strumenti urgenti di carattere normativo e finanziario per consentire ai comuni siciliani di continuare a garantire l’erogazione dei servizi e permettere di utilizzare al meglio le tante risorse finanziarie per investimenti messe a disposizione dalla Programmazione 2021-2027 e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

I comuni siciliani, come è stato puntualizzato dal presidente dall’Associazione dei comuni siciliani, Leoluca Orlando, sono ancora in attesa che entri in vigore la norma di attuazione dello Statuto siciliano sul rinvio al 30 novembre del termine di approvazione del bilancio di previsione e del consuntivo già approvata dalla Commissione Paritetica per la Regione siciliana e in attesa dei pareri da parte dei ministri dell’Interno e dell’Economia.

“In questa particolare situazione –  ha precisato il presidente di ANCI Sicilia –  il confronto con la deputazione nazionale si è reso necessario per individuare le soluzioni di carattere strutturale relative alla perequazione fiscale, all’armonizzazione contabile dei bilanci, alla crisi finanziaria, all’assunzione di personale qualificato e al rafforzamento del sistema di riscossione dei tributi locali, partendo dalle proposte già elaborate dall’ANCI Sicilia”.

“Ringrazio senatori e deputati nazionali delle diverse forze politiche  – ha aggiunto Orlando – per la partecipazione, a loro abbiamo sottoposto le innumerevoli difficoltà del sistema delle Autonomie locali e l’inadeguatezza dell’attuale quadro normativo, con riferimento ad aspetti di carattere finanziario e organizzativo e alla mancata attuazione federalismo fiscale. In totale accordo, i sindaci hanno pienamente condiviso l’analisi delle problematiche e l’urgenza di avviare tempestivamente modifiche di carattere legislativo”.

Il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, Leoluca Orlando, ha esposto le maggiori criticità degli enti locali dell’Isola evidenziando come troppo spesso a livello nazionale non si conoscano compiutamente le reali esigenze, le potenzialità e le difficoltà che caratterizzano la Regione Siciliana, anche in ragione della sua speciale autonomia. È stato evidenziato come i danni derivanti dalla mancata applicazione del federalismo fiscale e dall’assenza di interventi perequativi abbiano penalizzato i comuni al punto da non metterli nelle condizioni di chiudere i bilanci e, di conseguenza, garantire i servizi essenziali ai cittadini: “È nota a tutti la situazione di precarietà economico-sociale in cui versa la Regione Siciliana che ci auguriamo possa trovare una soluzione attraverso un’adeguata interlocuzione con il Governo nazionale ricadendo favorevolmente anche sui comuni siciliani. Sembra  che ci sia, per la prima volta dopo settant’anni, la volontà di attuare la specialità dello Statuto siciliano, infatti la Commissione Paritetica ha recentemente riconosciuto la necessità di interventi finanziari in favore comuni siciliani entro il 30 novembre dell’anno in corso al fine di consentire agli stessi di recepire nei bilanci le modifiche che dovranno intervenire nel corrente anno ai fini della loro presa d’atto nei bilanci annuali”.

Rispetto alle criticità sopra evidenziate l’ANCI Sicilia ha presentato a deputati e senatori  un pacchetto di proposte in cui si chiede la drastica riduzione, almeno per un periodo triennale, dei limiti di spesa legati al Fondo Crediti Di Dubbia Esigibilità (FCDE), con termini e modalità  da concordare con il  Governo, e la deroga per le assunzioni delle figure apicali anche nei comuni in dissesto e pre dissesto.

“In mancanza di riscontri dal Governo e dal Parlamento, – ha concluso Leoluca Orlando-  i sindaci siciliani a fine ottobre si recheranno a Roma  per rappresentare le ripercussioni determinate da tale insostenibile condizione. Non bisogna dimenticare che, in base alla  normativa vigente, gli amministratori dell’Isola si aspettano il commissariamento di centinaia di comuni nei quali non potrà che registrarsi l’impossibilità di approvare i bilanci anche da parte dei commissari straordinari,  i quali non potranno che prendere atto  di una condizione di impossibilità reale e contingente”.

“Il tema di questo incontro – ha concluso il segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani, Mario Emanuele Alvano – ha messo in risalto le criticità finanziarie dei comuni siciliani che si protraggono da troppo tempo: basti pensare che 239 comuni su 391 non hanno ancora approvato il bilancio di previsione 2021-2023 mentre quei 152 che sono riusciti ad approvarlo, hanno, di fatto, dato esecuzione alle condizioni di dissesto e pre dissesto. A conferma della gravità della situazione occorre aggiungere che su 391 comuni ben 317 non hanno approvato il consuntivo 2020. Situazione che è stata confermata proprio ieri dall’assessore Zambuto il quale ha condiviso le criticità e le richieste espresse dalla nostra Associazione”.

Nel corso dell’incontro numerosi sindaci hanno illustrato le principali criticità degli enti locali riferendosi, in particolare, alla riduzione dei trasferimenti regionali e nazionali, alla difficoltà nella gestione dei tributi locali, all’alto numero di comuni in dissesto e pre dissesto, al ritardo dei pagamenti dei debiti commerciali e alla carenza di figure professionali nei servizi finanziari, negli uffici tecnici e nei servizi sociali.

Alla riunione, oltre a numerosi sindaci, hanno partecipato anche i deputati Carmela Bucalo, Giulia Grillo, Adriano Varrica, Antonella Papiro, Fausto Raciti, Giusi Bartolozzi e i senatori Fabrizio Bartolozzi e Fabrizio Trentacoste.

 

“Leoluca Orlando faccia l’ultimo gesto d’amore per Palermo: dichiari il dissesto, metta un punto con il passato e dia alla città la possibilità di ripartire in pochi mesi”.
A dirlo è il deputato siciliano del Pd Carmelo Miceli, che aggiunge: “I problemi della città sono sotto gli occhi di tutti e basta un’ondata di maltempo per mandare in tilt la città. Mi aspetto quindi che Orlando non faccia come il manager innamorato della sua azienda che non ha il coraggio di fermare la produzione o fare i necessari tagli portandola al crack. Dinanzi al blocco del piano triennale delle opere pubbliche e all’impossibilità oggettiva di una solidarietà governativa per la copertura delle perdite delle partecipate, delle spese legali e dell’anticipazione di liquidità, dinanzi alla oggettiva riduzione dei servizi che i cittadini stanno subendo, dinanzi alla proiezione di una pressione fiscale ai massimi anche in caso di riequilibrio, credo che Orlando debba fare l’unica cosa che uno come lui può fare: dichiarare il dissesto e consentire alla città di rinascere”.
Secondo Miceli non c’è tempo da perdere: “Il dissesto va dichiarato oggi, evitando di perdere mesi preziosi per l’economia cittadina. Non farlo oggi significherebbe lasciarlo fare d’imperio ad altre autorità o, peggio, al prossimo sindaco e al prossimo Consiglio Comunale come primo atto tra un anno, perdendo anche i fondi del Pnrr. Niente di più sbagliato. Niente di più mortificante per chi ha dedicato tutta la sua vita a Palermo”.

“L’ultima cosa di cui abbiamo necessità è alimentare altre sacche di precariato. Cogliamo questa occasione per rafforzare le dotazioni organiche delle Aziende sanitarie e ospedaliere che in quasi due anni di pandemia, hanno potuto contare sul contributo fondamentale di oltre 83mila nuovi operatori. È vero, la loro procedura di reclutamento ha seguito un percorso non ordinario, dettato dall’emergenza. Contratti flessibili che hanno aumentato il precariato. Oggi però abbiamo la possibilità di rimediare e  cogliere la palla al balzo, agendo per potenziare le strutture sanitarie con professionalità valide, che nei diciotto mesi di assoluta emergenza hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo e garantire un supporto encomiabile. Meritano rispetto. Ecco perché proporrò all’Ars un’azione concreta che miri alla loro tutela lavorativa”.

“Ringraziamo il ministro Patuanelli per non aver chiuso le porte in faccia alla Sicilia ed essersi impegnato a battere, in collaborazione con la Regione, tutte le strade possibili per salvare il finanziamento almeno di qualche progetto in fase molto avanzata tra quelli del Pnrr recentemente bocciati”.

Lo affermano i deputati del M5S all’Ars a commento dell’incontro a Roma tra il titolare del dicastero delle delle Politiche agricole alimentari e forestali e l’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla.

“Il Ministro – affermano i deputati 5 stelle – ha perfettamente compreso la gravità della situazione e che la bocciatura della totalità dei progetti irrigui mandati a Roma dalla Sicilia non avrebbe fatto altro che allargare il gap di sviluppo, già enorme, tra Nord e Sud. Ci auguriamo che ora la Sicilia presti molta più attenzione nella fase istruttoria dei progetti che saranno inviati a Roma per mettere il ministero nella condizioni di far scattare il semaforo verde ai finanziamenti attesissimi dal mondo agricolo. Ci auguriamo soprattutto che la severa batosta ricevuta dalla Regione serva da lezione per mettere al riparo la Sicilia nell’immediato futuro da altri gravissimi scivoloni sul fondamentale terreno della progettazione per il Pnrr”.

“Facendo seguito alle reiterate richieste presentate dall’ANCI Sicilia, che sono state alla base della mobilitazione dei comuni siciliani dello scorso mese di giugno, non possiamo che condividere l’impegno e l’iniziativa dell’assessore Zambuto per affrontare la difficile situazione economica vissuta in questi mesi di emergenza sanitaria e la profonda incertezza in merito all’erogazione delle risorse che non permette ai sindaci dell’Isola di dare sicurezza e fiducia alle comunità”.

Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia, riferendosi all’incontro che l’assessore Marco Zambuto ha chiesto ai ministri dell’Economia, dell’Interno e della Pubblica Amministrazione per trovare soluzioni alla grave situazione economico-finanziaria degli enti locali siciliani.

“Un confronto che riteniamo assolutamente necessario – ha concluso Orlando – per superare le gravissime criticità dell’intero sistema delle autonomie locali in Sicilia a causa dell’omessa attuazione del federalismo fiscale e dell’armonizzazione contabile, un gravoso ritardo che rende impossibile l’approvazione dei bilanci comunali e che penalizza i cittadini”.

 

A Palermo la fitta pioggia caduta nelle ultime ore  ha causato sottopassi allagati, strade impraticabili e incidenti stradali dovuti all’asfalto scivoloso. Per queste ore la Protezione civile aveva diramato una allerta meteo arancione, proprio in vista delle condizioni meteorologiche avverse previste.

La situazione più preoccupante quella di Partanna Mondello. Le strade, come sempre avviene in questi casi, si sono trasformate in un fiume di fango; una frana ha minacciato alcune abitazioni in via Grotte di Partanna (la strada a cui si riferiscono queste immagini). Diverse squadre sono al lavoro con le ruspe per liberare le strade dal fango e per cercare di soccorrere i residenti rimasti intrappolati nelle auto o nelle abitazioni. Sul posto anche il consigliere comunale Ottavio Zacco: “I vigili del fuoco sono impegnati nella zona della frana ma le abitazioni sono invase dall’acqua e dal fango. Ho chiesto alla protezione civile di portare le pompe idrovore, la situazione è drammatica”.

Intanto questa mattina gli agenti della polizia municipale di Palermo sono impegnati in via Paruta, nella parte alta di corso Calatafimi: il tratto di strada è allagato ed è stata bloccata l’entrata dei veicoli per permettere l’intervento degli operatori della Rap. A causa del maltempo si è registrato un incidente nel sottopasso in via Belgio con un veicolo che, forse a causa di una pozzangera, è finito contro il guard rail. Sul posto l’infortunistica stradale.

In via Pirandello un grosso albero si è abbattuto sulle auto in sosta invadendo anche parte della strada, per fortuna senza causare danni a persone in transito. Allagamenti anche in via Ugo La Malfa, in via Ernesto Basile, nella zona degli ospedali Civico e Policlinico a Mondello. Allagamenti anche al Borgo Vecchio, all’angolo fra via Archimede e piazza della Pace, dove gli scantinati risultano completamenti allagati e in via Pecori Giraldi, l’acqua ha invaso la corsia dei tram.

Allagamenti anche in provincia

Una lunga notte per i vigili del fuoco impegnati in diversi fronti a causa della forte pioggia che si è abbattuta nel Palermitano. Disagi anche sulla statale 113 tra Villabate e Ficarazzi. Acqua alta anche sulle autostrade Palermo-Catania e Palermo-Mazara del Vallo. A Casteldaccia dove, a causa della furia del maltempo, si è aperta una voragine in via Pietro Nenni. La strada è stata transennata.

“La circolare di ieri del Dipartimento del Personale della Regione Siciliana, sul rientro in ufficio dei lavoratori a partire dal 15 ottobre, sembra dimenticare i tanti soggetti fragili che per legge hanno diritto a continuare lo smart working. Una svista incredibile e gravissima, chiediamo al Governo di intervenire subito a tutela della salute di centinaia di persone”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Csa-Cisal, in riferimento alla circolare n. 109192 emanata il 12 ottobre.

“La circolare si limita a precisare che tutto il personale tornerà in servizio da venerdì – spiegano Badagliacca e Lo Curto – ma non si fa alcun cenno ai lavoratori fragili per i quali la normativa statale consente la prosecuzione del lavoro agile, anche attraverso diversa mansione. La Regione rispetti la legge e la salute dei dipendenti e si occupi semmai di definire il Pola, il Piano organizzativo del lavoro agile, da cui deriveranno i risparmi promessi allo Stato centrale”.

Sport e solidarietà a braccetto domani, a partire dalla 10,30 al Cus di via Altofonte 80 a Palermo, per la terza edizione di “Eroi nella vita, campioni nello sport”, grazie alla quale i deputati del M5S all’Ars consegneranno 60 borse di studio da 500 euro cadauna ad altrettanti atleti disabili siciliani.
L’iniziativa, realizzata dal M5S Sicilia in collaborazione del Panathlon Area 9 Sicilia, grazie alla restituzione di parte degli stipendi dei deputati 5 stelle all’Ars, consentirà a 60 giovani atleti paralimpici tra i più promettenti della Sicilia di praticare l’attività sportiva.
In coda alla premiazione ci saranno alcune esibizioni sportive di scherma, sitting volley, tennis, bocce e basket.