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“Un  richiamo e una presa di responsabilità da parte di tutta l’Assemblea in merito alle problematiche sui rifiuti in Sicilia”. Queste le parole del deputato Edi Tamajo e componente della commissione Ambiente in Ars, dopo l’audizione a Palazzo dei Normanni dell’assessore all’Energia Daniela Baglieri.

“Una presa di responsabilità e collaborazione che deve andare oltre ad ogni gioco politico e territoriale. Mi sembra doveroso ringraziare  l’Assessore Baglieri, che attraverso la sua disponibilità ci ha illustrato oggi in aula, le eventuali risoluzioni ed i possibili scenari di una tematica che ha messo sotto scacco la Sicilia da oltre 20 anni. D’altronde la relazione finale redatta dalla commissione antimafia dona una fotografica chiara e plastica di ciò che sono stati i rifiuti in Sicilia”.

Continua il deputato regionale.  “Questo sistema malato è ovvio che va arginato da parte di tutti. Sono convinto che oggi, ognuno di noi dovrebbe lasciare alle spalle le proprie logiche politiche e le proprie appartenenze per convogliare (ognuno come può) ad una stagione di collaborazione nella risoluzione di questa tematica. Chi accusa l’Assessore ai Rifiuti  di immobilismo a parer mio sbaglia.

Il ddl. 290 ossia la riforma dei rifiuti incardinata all’Ars e l’avvio della stagione dei termo valorizzatori sono due dei tempi importanti di questo assessorato. Eliminiamo l’ostruzionismo, la demagogia, lo “sfascismo “ , e diamo tutti una mano per un problema che riguarda tutta la Sicilia”.  Conclude.

Una raccolta firme in tutta Italia per presentare un disegno di legge di iniziativa popolare che consenta a migliaia di lavoratori Asu e Lsu di avere una pensione dignitosa: è questa l’iniziativa della Cisal nazionale che, su proposta della Cisal Sicilia, coinvolgerà tutte le Federazioni del sindacato per consentire a condizioni vantaggiose il riscatto dei contributi figurativi dei lavoratori, di cui quasi 10 mila solo in Sicilia. La decisione è stata assunta ieri a Pomezia dal Consiglio nazionale della Cisal che si è riunito per la prima volta in presenza dopo lo scoppio della pandemia.
“Migliaia di lavoratori Asu e Lsu di varie amministrazioni rischiano di ritrovarsi con una pensione misera, addirittura più bassa di quella sociale – dicono Giuseppe Badagliacca, Nicolò Scaglione, Angelo Lo Curto e Gaspare Di Pasquale della Cisal Sicilia – I servizi prestati dal 1996 a oggi non sono infatti riconosciuti come rapporto di impiego e i contributi figurativi non incidono sulle somme che verranno percepite: il risultato è che il riscatto di questi anni costerebbe migliaia di euro che i lavoratori non possono permettersi”.
Da qui la stesura di un disegno di legge che consenta di applicare la sola quota a carico del lavoratore e una lunga rateizzazione o, in alternativa, una compensazione con il Tfr ponendo gli oneri del datore di lavoro a carico del Fondo di Coesione dell’Agenzia per la Coesione territoriale. Un dipendente di categoria B, per fare un esempio, con le attuali norme deve versare 66 mila euro per riscattare 10 anni di contributi figurativi, pagando 1.100 euro al mese per 5 anni; con il ddl della Cisal, invece, la somma si ridurrebbe a 17.600 euro con 120 rate da 147 euro o 180 rate da 98 euro, potendo detrarre la metà del versato nei cinque anni successivi.
“Ringraziamo il segretario generale della Cisal Francesco Cavallaro e il segretario generale della federazione Csa-Cisal Francesco Garofalo per avere accolto la nostra proposta – continuano Badagliacca, Scaglione, Lo Curto e Di Pasquale – L’obiettivo sarà la raccolta delle 50 mila firme necessarie per il ddl che poi andrà all’attenzione del Parlamento: un modo per risarcire migliaia di lavoratori di anni di precariato. La Cisal nazionale chiederà inoltre alla Funzione Pubblica di riaffermare il diritto dei lavoratori fragili a prestare servizio in modalità agile”.

“Ancora niente di fatto  aper gli ASU per la decisione del Governo di non sostenere la scelta più semplice e lineare per aumentare le ore contrattuali.
Con in più il giallo dei fondi che benché fossero già disponibili in bilancio, ora sembrano spariti e andrebbero reinseriti con un inspiegabile voto d’aula.
Speriamo che domani il Governo torni sui sui passi sbloccando questa impasse di cui fanno le spese migliaia di lavoratori.”
Lo ha dichiarato Marianna Caronia al termine dei lavori di oggi dell’Assemblea Regionale Siciliana

Circa 7,7 chilogrammi di cocaina, per un valore di mercato stimato in oltre 600mila euro, nascosti in un doppiofondo di un’auto, sono stati sequestrati da militari del comando provinciale della guarda di finanza di Palermo.

Le fiamme gialle hanno arrestato il ‘corriere’, originario della provincia di Reggio Calabria, che è risultato percettore del reddito di cittadinanza.

La vettura era stata bloccata per un controllo nei pressi dello svincolo autostradale di Buonfornello in direzione Palermo. La sostanza stupefacente è stata trovata anche grazie all’intervento del cane antidroga Elisir: era conservata in panetti nascosti in un vano realizzato nel paraurti posteriore dell’auto. L’uomo, dichiarato in arresto, è stato condotto nella casa circondariale Cavallacci di Termini Imerese.
(ANSA).

“Altro che stabilizzazione degli Asu, per loro e per  gli ex Pip non ci sono nemmeno i soldi per gli stipendi di quest’anno. Dal governo l’ennesima doccia fredda su questi lavoratori. È ora di dire basta, è inaccettabile che vengano presi in giro in questo modo”.

Lo affermano i deputati regionali del M5S Nuccio Di Paola e Giovanni Di Caro, dopo che oggi in commissione Bilancio è stato bocciato dal governo, con l’avallo del ragioniere generale della Regione, l’ emendamento della commissione Lavoro al ddl sulle variazioni di bilancio che prevedeva di destinare agli Asu le somme già stanziate per loro per integrare il monte orario di questi lavoratori.

“Ci è stato detto – riferiscono i due deputati – che è assurdo pensare a di trovare coperture per orari aggiuntivi per gli Asu, quando attualmente non ci sono nemmeno i soldi per pagare a loro e agli ex Pip gli stipendi per arrivare a fine anno. Mancherebbero infatti 3 milioni di euro per gli Asu e 800 mila euro per gli ex Pip”.

“Questo comportamento del governo Musumeci – continuano Di Paola e Di Caro – è inaccettabile per due motivi. Da un lato, infatti, non si capisce come mai in commissione Lavoro abbia avallato e addirittura firmato l’emendamento che dava via libera alle ore aggiuntive per poi fare questa retromarcia; dall’altro ha tenuto un operato quantomeno discutibile: se non ci fosse stata la nostra azione, infatti, non avremmo scoperto che per questi lavoratori mancano le risorse per gli stipendi”.

“Quanto avvenuto oggi – concludono i due parlamentari – non fa altro che rafforzare la nostra sensazione che il governo stia continuando a giocare sulla pelle di questi lavoratori”.

Riparte il progetto regionale di medicina scolastica avviato nel 2020 per gli alunni della scuola primaria e secondaria, ma interrotto per l’emergenza sanitaria. Da dicembre 2021 i medici torneranno nelle scuole elementari e medie siciliane.

E’ stato deciso stamattina a Villa Magnisi nel corso di un incontro operativo tra i vertici istituzionali firmatari di un protocollo: assessorato regionale all’Istruzione rappresentato da Roberto Lagalla, assessorato regionale della Salute, rappresentato da Ruggero Razza, Ordine dei medici di Palermo, rappresentato da Toti Amato in rappresentanza degli altri otto Omceo provinciali, e l’Ufficio scolastico regionale rappresentato da Stefano Suraniti.

Il progetto, che aveva già riscosso l’apprezzamento degli alunni e delle famiglie nella sua prima fase di realizzazione, quest’anno si arricchirà del contributo di nove referenti provinciali Omceo e di dieci associazioni sanitarie di volontariato.

I firmatari del progetto hanno ridefinito tempi, percorso e obiettivi.  Il ruolo dei medici in classe non si limiterà alle lezioni di primo soccorso o di promozione della salute e della prevenzione come fattore indispensabile per permettere ai più piccoli di adottare da adulti stili di vita sani.

Grazie ai medici volontari, sono previste visite specialistiche (oculistiche, odontoiatriche, cardiologiche, ortopediche e di prevenzione all’obesità) per diagnosticare in tempo alcune delle malattie più frequenti dell’età evolutiva. A loro sarà affidato anche il compito di segnalare eventuali carenze igienico-sanitarie o rischi legati all’alimentazione delle mense.

“Attraverso l’accesso diretto nelle scuole dei medici volontari – ha detto l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla – stiamo proponendo alle scuole, su loro stessa richiesta, un ventaglio di attività: dal tema fondamentale dell’informazione a quello della prevenzione sanitaria. E’ una pagina importante che recupera, oltre alla funzione preventiva, una dimensione di solidarietà e di eticità”.

“Entro la fine dell’anno – ha commentato il presidente dell’Omceo di Palermo Toti Amato, membro del direttivo Fnomceo – le nostre scuole potranno usufruire dei servizi medico scolastici che se non fossero state cancellate avrebbero permesso oggi di fronteggiare meglio l’epidemia da covid, negli anni di migliorare gli aspetti igienico-sanitari e di rafforzare quel raccordo tra famiglie e medici del territorio necessario alla sorveglianza sanitaria e alla formazione protettiva dei minori”.

“Il progetto rappresenta un’efficace azione sinergica tra istituzioni pubbliche – ha concluso Angela Fontana dirigente dell’Ufficio scolastico regionale – per realizzare un percorso formativo e di sensibilizzazione che risponde ad una necessità di supporto reale delle scuole”.

“La violenza e gli atti di vandalismo al pronto soccorso del ‘Civico’ di Palermo non possono trovare in alcun modo giustificazione. Nel condannare fermamente quanto accaduto, esprimiamo totale solidarietà al personale medico e sanitario, costretto a operare spesso in difficili condizioni. Chiediamo che vengano messi in campo tutti i mezzi per prevenire il ripetersi di tali assurdi episodi e assicurare quel clima di serenità indispensabile in ogni presidio ospedaliero”.
Lo dichiarano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars.

Seus, Csa-Cisal: “Ritardi sulla nomina del Cda, società allo sbando”

Palermo, 9 novembre 2021 – “Dopo due mesi dalle dimissioni del vecchio Consiglio di Amministrazione, la Seus 118 si ritrova ancora senza una guida e senza un direttore generale: una società con più di 3 mila dipendenti e che svolge un servizio così delicato affidata al collegio sindacale per la sola amministrazione ordinaria. Pura follia. Chiediamo al Governo di procedere immediatamente alla nomina del nuovo Cda per offrire garanzie ai lavoratori e ai siciliani”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca, Claudio Dolce e Fabio Mondello del Csa-Cisal.

“Ancora violenza. Gli ospedali sono ormai campi di battaglia dove malati e familiari possono tranquillamente dare sfogo a tutta la loro rabbia incontrollabile, salvo poi essere fermati dalle forze di pubblica sicurezza e contare i danni”. E’ il commento del presidente dei medici Toti Amato sulla devastazione del pronto soccorso dell’ospedale Civico a Palermo avvenuta ieri sera per mano dei familiari di una sessantenne arrivata in codice rosso per un infarto e poi deceduta nonostante le cure immediate dei sanitari.

Per i medici siciliani non c’è più tempo da perdere. Così, a stretto giro il presidente dell’Omceo Amato, come componente del direttivo della Federazione nazionale Fnomceo e a nome di tutti i camici bianchi, reitera la richiesta di  incontro urgente al Prefetto di Palermo per rappresentare la pericolosità di quanto sta accadendo ogni giorno nelle aree emergenziali e i presidi di guardia medica contro medici e sanitari, strutture ospedaliere comprese.

Gli Omceo siciliani e la Fnomceo, guidata dal presidente Filippo Anelli, esprimono coralmente tutta la solidarietà ai colleghi e ai sanitari del Civico, rinnovando il loro impegno “forte e ad alta voce” nella sensibilizzazione di tutte le autorità preposte al controllo della sicurezza e alla tutela della dignità professionale di tutti i sanitari.

A Palermo una donna di 60 anni è morta ieri a tarda sera all’ospedale Civico. Lei è giunta al Pronto soccorso in condizioni critiche, preda di un infarto. I sanitari hanno tentato in tutti i modi di salvarla, e poi sono stati costretti a comunicare ai familiari l’avvenuta morte. Ebbene, a tal punto si è scatenato un putiferio. I familiari si sono scatenati in escandescenze, hanno devastato le attrezzature e inveito anche contro i metronotte presenti sul posto. Solo l’intervento della polizia, che ha identificato gli esagitati, ha restituito ordine. Nonostante ciò il Pronto soccorso è stato chiuso per due ore. In proposito a quanto accaduto, interviene il sindacato Nursind, che commenta: “Esprimiamo solidarietà ai lavoratori e ai pazienti per una vicenda che purtroppo ricorda quanto pericoloso sia ancora lavorare la notte nei pronto soccorso. Il sindacato apprezza l’impegno dell’amministrazione in questi anni per garantire la sicurezza e propone di potenziare ulteriormente le misure, ad esempio garantendo il posto di polizia, che al momento è presente solo la mattina e il pomeriggio”.