In Italia i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari tutti sono eroicamente in trincea al fine di fronteggiare, con gravi rischi, l’avanzata del coronavirus. E ciò a costo di enormi sacrifici personali. Ad esempio, a Palermo non sono mancati gli sciacalli di turno che hanno rubato un po’ di tutto, tra computer, oggetti vari e finanche mascherine a danno di diverse dottoresse in servizio di reperibilità notturna al Policlinico di Palermo nel reparto che si occupa dell’esame dei tamponi. Si tratta di un altro “tributo” pagato da tale categoria professionale a cui tutti i cittadini italiani riconoscono e riconosceranno sempre onore e merito.
All’ospedale di Corleone, in provincia di Palermo, sono ricoverati, perché positivi al coronavirus, un uomo, la moglie e il figlio, tutti di Giuliana. Il bambino è stato inizialmente ricoverato in Pediatria, e poi il reparto è stato chiuso e completamente sanificato. I tamponi praticati finora sul personale sanitario dell’ospedale sono risultati negativi e altri di controllo saranno eseguiti nei prossimi giorni. Il bambino e il padre sono in buone condizione di salute. L’amministrazione comunale di Corleone precisa inoltre che non sono stati registrati casi di coronavirus tra i cittadini corleonesi.