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di Dorotea Rizzo

Secondo quanto riferito da Federconsumatori Sicilia , attraverso  il comunicato stampa di oggi 18 luglio,  il  camping, la roulotte, il bungalow e la tenda sono gli antidoti al caro-vacanze 2023 e, per fortuna, in un panorama nazionale fatto di prezzi tutti in crescita, la Sicilia resta un posto ancora relativamente economico per fare vacanze low cost. Dai dati dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, infatti, emerge un boom di prenotazioni nei camping e nei villaggi, con una crescita pari al 9,8% rispetto al 2022.

Il motivo è molto semplice: gli italiani cercano di risparmiare il più possibile sulle vacanze.

Solo il 39% di loro, d’altronde, riuscirà a partire per le vacanze estive e il 52% di questo 39% non starà fuori casa più di 3-5 giorni.

In un contesto di inflazione generale molto alta, anche i costi dei campeggi sono aumentati, in ogni singola voce. Se poi consideriamo che, nella maggior parte dei casi, si tratta di campeggi in zone di mare, allora dobbiamo sommare anche i rincari dei servizi balneari.

Ma, proprio come per i servizi balneari, anche per i campeggi la Sicilia si rivela quest’anno più economica della media nazionale. Dalla rilevazione di Federconsumatori, fatta sui prezzi di listino di campeggi in provincia di Palermo, Catania e Ragusa, emergono infatti differenze di prezzo notevoli.

Nei camping siciliani l’ingresso adulti costa il 44% in meno della media nazionale, l’ingresso bambini il 31% in meno. Costano meno anche la piazzola, il posto tenda, l’attacco luce. Solo il posto moto costa un po’ di più della media nazionale, mentre si risparmia il 35% su una notte in bungalow.

“Questi   dati   faranno   felici   i   turisti   italiani   e   stranieri   –   afferma   il   presidente   di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – e anche i siciliani che quest’anno hanno scelto una vacanza nella natura nel territorio regionale. E’ però impossibile – aggiunge La Rosa – non contestualizzare questi dati: il boom dei campeggi è dovuto al fatto che i prezzi di alberghi e B&B sono andati alle stelle in tutta Italia, Sicilia compresa”.

Due persone sono morte e altre tre sono ferite, due delle quali versano in gravi condizioni, in un incidente avvenuto intorno all’1:30 di oggi sull’A20 Messina-Palermo, all’uscita dalla galleria Telegrafo lungo il viadotto Giudici. Secondo una prima ricostruzione di quanto accaduto, un’Audi, dopo aver urtato il guardrail ed essersi ribaltata, sarebbe stata centrata in pieno da una Bmw e da un’altra Audi che non sono riuscite ad evitare l’impatto. Le vittime sono i conducenti della prima e della terza auto, Maurizio Costanzo, 30 anni, di Messina, e Fabio Matera, 46 anni, di Barcellona Pozzo di Gotto. Sul posto, oltre ai mezzi di soccorso del 118, sono intervenuti Vigili del fuoco e Polizia stradale. Il tratto interessato dall’incidente è stato chiuso al transito dalle 3:30 alle 8 con pesanti ripercussioni sulla viabilità cittadina.

A conclusione del giudizio abbreviato, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Maria Pino, ha condannato a 20 anni di carcere la ragazza di 17 anni di Bagheria imputata di avere avvelenato e ucciso la madre, Teresa Spanò, 55 anni, insegnante, la notte tra l’1 e il 2 gennaio scorsi. Lei prima avrebbe mescolato una elevata dose di un farmaco, un sonnifero, nel cibo, e poi l’avrebbe strangolata. La minorenne, che ha ammesso di avere ucciso la madre per continui litigi, già nel novembre scorso avrebbe tentato di avvelenare la madre, ma lei, preda di una grave intossicazione, fu soccorsa e salvata in ospedale.

Il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, e il procuratore aggiunto, Paolo Guido, sono stati ascoltati in Commissione antimafia sui temi della lotta alla criminalità organizzata. Tra l’altro, i due magistrati si sono soffermati su Matteo Messina Denaro. De Lucia ha sottolineato: “Non è mai stato il capo di Cosa Nostra, non lo abbiamo mai detto. Perché non lo è di fatto, non ha mai governato l’organizzazione. Le regole di Cosa Nostra vogliono che sia la Commissione di Palermo a nominarlo. Messina Denaro è stato il capo della provincia di Trapani. E su Palermo ha svolto una funzione carismatica, essendo l’ultimo stragista libero. E’ stato un soggetto mitizzato”. E il procuratore aggiunto Paolo Guido, che ha coordinato le indagini sfociate nella cattura, ha rivelato: “Abbiamo trovato a Matteo Messina Denaro somme di denaro non indifferenti e una contabilità puntuale e quasi ossessiva delle spese sostenute anche grazie all’aiuto della sorella Rosalia. E’ evidente che il contante gli ha consentito negli anni della malattia di vivere in modo non tracciabile. Messina Denaro ha investito ovunque, dalle rinnovabili alla grande distribuzione alimentare. Anche da lì sono arrivati ingenti capitali, e di questo ci stiamo occupando. Abbiamo scoperto una importante documentazione e stiamo avviando un percorso di ricostruzione sfruttando indizio per indizio”. E poi a domanda ha risposto: “Allo stato delle indagini, smentisco che esistano spunti per dire che la latitanza del boss è stata favorita da contesti massonici”.

Sarà interrogato il prossimo 18 luglio Marcello Dell’Utri, indagato quale mandante delle stragi del ’93. La replica del difensore: “Tesi accusatoria del tutto incredibile e fantasiosa”.

Personale delle Dia, le Direzioni investigative antimafia, di Firenze e di Milano si sono presentati a casa di Marcello Dell’Utri e nei suoi uffici in via Senato a Milano. E hanno perquisito su incarico della Procura di Firenze che, nel frattempo, gli ha notificato un avviso di garanzia. E’ indagato come presunto mandante delle stragi di Cosa Nostra del 1993, le bombe fuori dalla Sicilia, a Roma, Firenze e Milano, contro il patrimonio culturale: 10 morti e 95 feriti. Nel decreto di perquisizione si legge che “le bombe del 93 servirono per indebolire il governo Ciampi, che in quel momento guidava il Paese, diffondendo il panico e la paura tra i cittadini, in modo da favorire l’affermazione del progetto politico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, ovvero Forza Italia”. Dell’Utri, che ha già scontato una sentenza definitiva a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, “avrebbe – si legge ancora nel decreto – istigato il boss Giuseppe Graviano a organizzare e attuare la campagna stragista e, comunque, a proseguirla, al fine di contribuire a creare le condizioni per l’affermazione di Forza Italia in cambio della promessa, a seguito del favorevole risultato elettorale ottenuto da Berlusconi, di indirizzare la politica legislativa del governo verso provvedimenti favorevoli a Cosa nostra in tema di trattamento carcerario, collaboratori di giustizia e sequestro di patrimoni, ricevendo altresì da Cosa Nostra l’appoggio elettorale in occasione delle elezioni Politiche del marzo 1994”. L’inchiesta comprende anche il tanto denaro che sarebbe stato pagato per diversi anni da Berlusconi alla famiglia Dell’Utri, e che – secondo i magistrati fiorentini – sarebbe stato una contropartita per le condanne patite e il suo silenzio nei processi penali a suo carico. In riferimento ad alcuni ingenti trasferimenti di denaro è indagata per trasferimento fraudolento di valori anche Miranda Ratti, moglie di Marcello Dell’Utri, che sarà interrogato il prossimo 18 luglio. Il difensore dell’ex senatore, l’avvocato Francesco Centonze, replica: “Quella della Procura di Firenze è una tesi che già a prima vista appare del tutto incredibile e fantasiosa. Voglio prima aspettare i risultati degli accertamenti della Procura di Firenze, sicuro comunque che, da quello che è stato possibile apprendere in questa fase, si tratterebbe di materiale probatorio che è stato già ampiamente seminato dalle autorità giudiziarie che, negli ultimi 30 anni, si sono occupate dello stesso periodo storico ancora oggetto di indagine da parte dei magistrati fiorentini. Storie vecchie quindi e già messe da parte dai magistrati inquirenti, come nel caso della Corte d’Assise d’Appello di Palermo e la Corte di Cassazione, che avevano già assolto Dell’Utri nel lungo processo sulla presunta trattativa Stato-Mafia. Quel che mi colpisce è la singolare trasposizione mediatica ‘a specchio’ di ogni iniziativa istruttoria della Procura di Firenze. Atti e documenti coperti da segreto istruttorio continuano a essere oggetto di illegittima rivelazione e di successiva pubblicazione su organi di stampa. Proprio su queste fughe di notizie ho già presentato plurimi esposti all’autorità giudiziaria, da cui si attende ancora una decisione”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

di Dorotea Rizzo

Manca davvero poco al “Festino di Santa Rosalia” numero 399. Per la realizzazione del carro del festino della Santa Patrona della città, che sfilerà a Palermo il 14 luglio, è stato fatto un accurato studio di sostenibilità al fine di utilizzare materiale di risulta  risparmiando così denaro pubblico, in linea con lo spirito francescano di Biagio Conte e dello stesso Papa Francesco di destinare risorse e attenzione agli ultimi.

A maggio sono iniziate le fasi di progettazione e realizzazione dei bozzetti e del modello in scala del carro trionfale, esattamente nella Bottega 7 dei Cantieri Culturali alla Zisa, sede del Mu.Sa.R. (Museo diffuso Santa Rosalia) progetto dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Il 12 giugno il gruppo di lavoro, costituito dalle scenografe e scenografi dell’Alf Leila (associazione nata dall’incontro tra Maurizio Maiorana e due ex allieve dell’Accademia di Belle Arti di Palermo: Alessia D’Amico e Nikita Schifaudo) affiancate dalle allieve dei corsi di Scenografia dell’AbaPa, ha allestito il cantiere esecutivo nel piazzale a lato della Chiesa di Tutti i Popoli alla Missione di Speranza e Carità in cui è sepolto   Biagio Conte. Si tratta di un lavoro iniziato già da un po’ tempo   insieme agli artigiani e operai della Missione.La statua della Santa che sfilerà nel Carro è stata realizzata da Franco Reina per il Festino 2017 e gran parte del ferro utilizzato è di recupero grazie a una dismissione del Comune di Palermo.

“Rosalia è sogno, quello di un Festino francescano, che guarda agli ultimi e lo fa anche attraverso queste scelte che recuperano ciò che di bello è stato, ciò che ancora può essere usato e avere nuova vita – dice Fabrizio Lupo, scenografo e autore del tema del sogno di questo 399simo Festino, insieme a Gaspare Simeti, responsabile tecnico organizzativo del Comune di Palermo per il Festino; e Filippo Sapienza, storico dell’arte e autore di alcuni dei testi recitati durante le rappresentazioni del Festino -. Tra tutti i sogni che raffiguriamo nella messa in scena di questo corteo Trionfale, e che abbiamo trasferito in ogni pezzo che compone il maestoso Carro onirico del 399° Festino, c’è quello di fratel Biagio. Durante un incontro avvenuto il 26 luglio 2022, già molto malato, vedendo un bozzetto del Carro, mi chiese di porre la Santa nella parte bassa, più vicina alla gente e non isolata su un’alta torre, lontana da tutti. Il sogno di unire la gente sotto qualcosa che è al di sopra di tutto, una fede che appartiene al credente e all’ateo, al sacro e al profano, che accoglie e unisce tutto e tutti proprio come fratel Biagio che accettava tutti, soprattutto gli ultimi e li chiamava ‘gli accolti”.

“Il Festino di Santa Rosalia di quest’anno, che mi piace definire come il 400-1 – ha detto il sindaco Roberto Lagalla – è molto importante perché è quello che ci condurrà al Festino del quattrocentesimo e quest’anno si ispira a due figure che hanno rappresentato nel migliore dei modi Palermo e che a questa città hanno dato tanto, diventando preziosi esempi da custodire. Mi riferisco a padre Pino Puglisi, del quale quest’anno ricorre il trentesimo anniversario dell’uccisione per mano mafiosa, e al missionario laico Biagio Conte, un’altra figura entrata di diritto nella storia di Palermo, della quale abbiamo il dovere di non disperderne l’eredità”.

A Palermo i Carabinieri hanno inquisito Michele Micalizzi, 73 anni, appena scarcerato. Lui si sarebbe nuovamente mobilitato per assumere il controllo delle attività illecite nel mandamento “Tommaso Natale”. A lui e ad altre dieci persone sono state notificate misure cautelari: otto in carcere e tre agli arresti domiciliari. Le ipotesi di reato contestate dalla Procura sono: associazione mafiosa, estorsione e tentato omicidio aggravato. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia, dall’aggiunto Marzia Sabella e dai sostituti Giovanni Antoci e Felice De Benedittis. I Carabinieri hanno ricostruito l’organigramma del mandamento di “Tommaso Natale”, che include le famiglie di Partanna Mondello, Tommaso Natale e Zen-Pallavicino. Il bastone del comando sarebbe stato in mano a Micalizzi, genero di Saro Riccobono, fra i boss prime vittime dei corleonesi alla conquista di Palermo. Il pizzo è stato imposto a tappeto, soprattutto alle attività commerciali di Sferracavallo e Mondello. La pressione mafiosa sarebbe stata esercitata attraverso l’imposizione dei servizi di vigilanza e delle forniture di pesce e frutti di mare a molti ristoratori.

Una donna è rimasta ferita a una gamba, colpita da arma da fuoco, questa sera a Palermo, in via Giovanni Bruno, tra Boccadifalco e Poggio Ridente. In un primo momento, al personale del 118 allertato da una voce maschile poco dopo le ore 21, era stato riferito come una donna si fosse ferita in modo accidentale con un coltello. Una volta giunti presso la zona alla periferia del capoluogo siciliano, però, i sanitari si sono resi conto che la donna era stata invece raggiunta da un colpo di pistola alla gamba. La donna ha perso molto sangue dalla ferita ed è stata ricoverata d’urgenza in ospedale. A occuparsi delle indagini è la polizia di Stato, giunta sul posto per ricostruire quanto accaduto. Sospettato di aver aperto il fuoco al culmine di una lite poi degenerata sarebbe il marito della donna. In corso le indagini.

Italpress

Dunque l’eredità testamentaria di Silvio Berlusconi ha destinato 30 milioni di euro a Marcello Dell’Utri, e, si apprende adesso, una parte sarà utilizzata per incrementare e arricchire il patrimonio culturale di Agrigento. Infatti Dell’Utri a “La Stampa” ha rivelato: “Sto costituendo una grande biblioteca siciliana nella Valle dei Templi. Sarà il mio dono e anche quello del mio amico Silvio per Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025. Sarà pronta per quella data e quando l’inaugureremo sarà un bell’evento”. Il progetto è stato già avviato prima della morte di Berlusconi. E’ a lavoro il Parco archeologico della Valle dei Tempi, che ha ottenuto la disponibilità del senatore, da sempre un appassionato collezionista di libri antichi.

A Palermo, nottetempo, in viale Diana, nei pressi di Casa Natura, all’interno del Parco della Favorita, i Vigili del fuoco sono intervenuti a seguito della segnalazione di un’automobile in fiamme. Nell’abitacolo hanno trovato un ventenne morto carbonizzato. Come è stato sommariamente ricostruito, l’incidente è avvenuto dopo le 2 di notte in direzione Mondello. Al giovane, per cause da accertare, sarebbe sfuggito il controllo del suo mezzo, un’Alfa Mito, e si è schiantato contro un albero fuori strada. La sua auto si è incendiata. Inutile è stato l’intervento dei sanitari. Indagini in corso.