2ª serata di Sanremo 2025 sottotono. Brillano Balti e Damiano David. 15 canzoni al secondo ascolto

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La finale di domani di Sanremo Giovani, sarà tutta al maschile; Alex Wyse sfiderà Settembre. E così scorre via la prima mezz’ora della seconda puntata di Sanremo 2025, che vede squalificate nella semifinale Maria Tomba e Lil Jolie in duetto con Vale Lp. 

Una interpretazione intensa e sentita quella di Damiano David bellissimo in smoking, che canta “Felicità” di Lucio Dalla, in bianco e nero e sullo sfondo Alessandro Borghi che prova a mettere in immagine il testo. 

Un momento di bellezza e gioia. 

Alle 21:25 inizia la gara dei primi 15 big.

Bianca Balti, co-conduttrice della seconda serata, bella e simpatica ringrazia Conti per averla fatta uscire prima di Malgioglio. 

Rocco Hunt rompe il ghiaccio, e si insinua con il suo refrain. 

Elodie stupenda in rosso porpora, intonatissima, con ballerine in accompagnamento, coniuga charme e raffinatezza anche canora.

Arriva Malgioglio con uno strascico rosso di 50 metri, sempre uguale a se stesso con un picco di peggioramento senile. 

Lucio Corsi, personalità, identità artistica e disinvoltura di un cantautore che ha tanto da dire e che sa come dirlo, come cantarlo, enfatizzando emozioni e caricando di significato ogni parola, ponendo l’accento sulla normalità che a volte salva dalle paure del vivere. 

Terzo co-conduttore Nino Frassica, che arriva con ciuffo nero su capello bianco; praticamente il negativo di Malgioglio.

Finge di sapere chi vince Sanremo, strappa una risata al pubblico. 

 The Kolors ci ha abituati al ritmo dance, da Italo Disco fino a questo “tu con chi fai l’amore” del cui testo a nessuno importa, ma che mette buonumore. 

Il Sound della Brancale è indubbiamente accattivante, con la complicità dei coristi dell’orchestra, dell’atmosfera, della sua stessa bravura, riempie il palco dell’Ariston con il mood di “aneme e core”. Insomma si sente che è bravissima anche se ha potenzialità che non utilizza e ultimamente si è votata ad altre sonorità e altre sfumature linguistiche. 

Fedez arriva sul palco che sembra in trance.

Non preciso, sorretto da suoni tecno che battono in controtempo con il suo modo di rappare.

La Michielin – che credo abbia litigato con l’esperto di outfit – canta l’inadeguatezza della fine di una storia, e non sembra in forma. 

Piange a fine esibizione; si è accorta di non aver fatto una buona performance. Capita. 

L’Ariston intona “Su di noi” di Pupo, con il coro dell’orchestra e uno stonatissimo Conti che non prende una nota. 

Al ritorno dalla pubblicità, Damiano David torna fiore tra fiori, sul palco con la sua hit “Born with a broken heart” e infiamma l’Ariston.

Tornare qui è sempre emozionate perché qui è accaduta la cosa più bella della mia carriera” – le parole del cantante prima di congedarsi. 

Frassica scherza sull’uscita di Cristicchi, che conferma una intensità interpretativa su un testo delicato che racconta di una realtà triste, commovente, quella di quando un figlio restituisce tutto l’amore ricevuto ad una mamma che pian piano dimentica tutto quello che è stato. Non serve l’intonazione perfetta in casi come questo, ed infatti è standing ovation e applausi a scena aperta. 

Quest’anno vanno molto le ballerine da coreografia; ci sono anche durante la performance di Marcella Bella che (come ieri) sembra rimandata imprigionata negli anni 80. Non si smuove di lì. 

Bresh a suo agio, che canta le sue parole adulte in una età giovane e spensierata. 

Ha qualcosa da dire. “Se il mare è salato è perché un marinaio c’ha pianto sopra”. 

Alle 23:24 esce Achille Lauro in gessato bianco, di D&G che sembra Al Pacino.

Bacia la mano a Bianca Balti e canta. 

C’è un’atmosfera sospesa e profumata di ricordi, un po’ Amarcord. È accattivante, ci sono accenni di sue stesse canzoni, ma il suo stile si affina sempre più. È comunque lui può anche autocitarsi, mentre il sax si espande sul finale.

Carlo Conti è uguale qualsiasi cosa faccia. 

È senza slancio. Finto simpatico.

Siparietto con i protagonisti del film “Follemente”. 

Torna Malgioglio che balla un valzer con la Balti, sempre raffinata. 

Giorgia sposami” urlano dal pubblico. 

Lei, ancora in nero, canta – tanto per cambiare – la fine di un amore. Un testo banale, per me; “in questa stanza buia tu sei la cura”. Lei li fa gli acuti, gli abbellimenti, è brava, ma il pezzo non decolla.

Nino Frassica esilarante, prende in giro Malgioglio, e si prende il suo spazio. 

Rkomi (anagramma di Mirko, che poi perché?!) si mangia le parole, allarga le vocali e spezza le sillabe. Al 30º secondo non lo si regge.

E tutto gira in qualche modo intorno all’amore, ma in maniera sempre la stessa. Bianca bacia e apprezza Rose Villain, che sembra urlare troppo, tra respiri messi nel posto sbagliato. 

Siparietto Bianca-Malgioglio, un po’ banale ma per Bianca una parentesi nella quale mostrare la sua simpatia e il suo glam. 

Decisamente una serata sottotono malgrado l’appeal travolgente di Damiano, la simpatia di Frassica e lo splendore della Balti. 

Sottotono, al netto – preferisco sottolinearlo -della presenza di Damiano David. 

Michielin sbaglia la performance, il sound della brancale sveglia tutti, Giorgia brava, ma la canzone è un compitino da eseguire, Rkomi improponibile, Villian poteva anche stare a casa. 

Dulcis in fundo arriva Willie Peyote, che è mood, sagacia, bravura. Pezzo arrangiato benissimo. Nel testo una frase che condivido: “C’è chi non sa più scrivere”.

Anche stasera la mia preferenza va in ordine sparso a:

Achille Lauro
Cristicchi
Lucio Corsi

Peyote
Elodie

i 5 più votati sono però:

Giorgia
Cristicchi
Fedez
Achille Lauro
Lucio Corsi

Goodnight 

A domani 

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