Ottobre 2023 - Pagina 36 di 38 - Sicilia 24h
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Durante la notte 40 migranti, tra bengalesi, siriani, sudanesi, pakistani ed egiziani, sono stati intercettati dalla Guardia di Finanza a Lampedusa, a Cala Galera. Hanno riferito di essere partiti da Zuara, in Libia, pagando 4mila dollari ciascuno per la traversata. Sono stati condotti nel Centro d’accoglienza in contrada Imbriacola dove alle prime ore del mattino di oggi sono stati contati 196 ospiti, dopo i 91 trasferiti ieri sera. Ieri a Lampedusa si sono susseguiti 6 sbarchi con un totale di 158 persone approdate.

Domenica 8 ottobre ritorna il consueto appuntamento della Domenica di Carta, evento del Ministero della Cultura dedicato al patrimonio di archivi e biblioteche.

L’Archivio di Stato di Agrigento partecipa alla Domenica di Carta 2023 con l’evento dal titolo “Open. L’Archivio si racconta”.

In occasione del 60° anniversario della Legge n. 1409 del 30 settembre 1963, “Norme relative all’ordinamento e al personale degli Archivi di Stato”, sottolineando il ruolo e il valore di questi istituti della cultura, l’archivio racconterà la sua storia, le proprie attività istituzionali, i progetti e le esperienze condotte sul piano della tutela, della conservazione, della valorizzazione, della fruizione del patrimonio archivistico e della didattica.

L’evento si configura come una significativa occasione di incontro, dialogo e interazione con il pubblico per far conoscere lo straordinario mondo degli archivi attraverso i depositi archivistici, le mostre documentarie, i laboratori, le attività educative e quelle rivolte all’ accessibilità culturale.

Il percorso culturale, nel tracciare le tappe più importanti e gli obiettivi raggiunti dall’Archivio di Stato di Agrigento negli ultimi anni, vuole essere, altresì, un’occasione di riflessione sul ruolo strategico degli archivi nel più ampio contesto del patrimonio culturale italiano.

Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Sabrina Bazzano, ha condannato a 7 mesi di reclusione Andrea Cretella, 47 anni, di Porto Empedocle, per i reati di minaccia e lesioni aggravate. L’imputato, difeso dall’avvocato Giuseppe Lo Dico, avrebbe lanciato un coltello contro un dipendente di una sua pizzeria a Favara. Il ristoratore avrebbe anche reiterato minacce nei confronti del collaboratore sia al telefono che sotto l’abitazione. Il dipendente si è rivolto ai Carabinieri e si è costituito parte civile in giudizio tramite l’avvocato Salvatore Cusumano.

Il pubblico ministero di Agrigento, Maria Cifalinò, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna di tre imputati nell’ambito di un’inchiesta su un traffico di cocaina, in alcuni casi proveniente dalla Calabria e poi venduta soprattutto a Canicattì, e su affari di riciclaggio di auto: 1 anno di reclusione per Rosario Domante, 29 anni, di Favara, 2 anni di reclusione per Angelo Cipollina, 23 anni, di Canicattì, e 3 anni e 4 mesi per Vincenzo Mantione, 50 anni, di Canicattì. Il processo è in corso in abbreviato innanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli. Prossima udienza il 18 dicembre.

Un poliziotto in pensione di Messina, Giuseppe Catania, 63 anni, è stato ucciso nel lungomare di Furci Siculo, sul litorale ionico del Messinese. Il killer, un commerciante di 57 anni, Gaetano Nucifora, si è costituito alla caserma dei Carabinieri di Roccalumera, dove risiede, spiegando che il movente del delitto non è legato alla precedente attività della vittima nella Squadra Mobile ma ad affari privati. Nucifora ha utilizzato un fucile, colpendo l’ex agente da distanza ravvicinata. L’omicidio è avvenuto nella zona centrale del lungomare, in direzione di piazza Sacro Cuore.

L’ultimo interrogatorio di Matteo Messina Denaro prima della morte: “Falcone ucciso solo per il maxi processo? Riduttivo. Su Capaci vi siete accontentati”.

Prima di morire, Matteo Messina Denaro ha accettato di sottoporsi a quattro interrogatori, rispondendo alle domande dei magistrati che lo hanno arrestato. Non ha collaborato con la giustizia. Non fornisce alcuna notizia rilevante. Anzi, forse si tratta di tentativi di depistaggio, come in occasione dell’ultimo interrogatorio, lo scorso 7 luglio, quando Messina Denaro sulla strage di Capaci spiega: “A me sembra un poco riduttivo dire che a Falcone lo hanno ucciso per la sentenza del maxi processo. Voi magistrati vi siete accontentati che il giudice Falcone sia stato ucciso perché ha fatto dare 15 ergastoli al maxi processo?”. E il procuratore aggiunto, Paolo Guido, controbatte: “Perché fa riferimento proprio alla strage Falcone?”. E Messina Denaro risponde: “Perché penso sia la cosa più importante, da dove nasce… quantomeno da dove nasce tutto”. Guido incalza: “Tutto cosa?”. E lui risponde: “Le stragi, l’input. Sì, sì, questa strage… tutto da là parte”. Poi Matteo Messina Denaro allude al falso pentito Scarantino che sarebbe stato pilotato dal pool investigativo diretto dal questore Arnaldo La Barbera per depistare le indagini dopo la strage di via D’Amelio. E spiega: “Faccio un altro esempio: dopo non so quanti anni, avete scoperto che non c’entrava niente Scarantino, e non mi riferisco a voi, è un plurale maiestatis… Ora la mia domanda è, me la pongo, diciamo, da scemo: perché vi siete fermati ad Arnaldo La Barbera? Perché La Barbera era all’apice di qualcosa… ha capito cosa… il contesto? E se La Barbera fosse ancora vivo, ci sareste arrivati o vi sareste fermati un gradino prima di La Barbera?”. Paolo Guido controbatte: “Lei si rende conto che queste sono cose sulle quali noi ci aspettiamo delle risposte, non delle domande?”. Messina Denaro rilancia: “Perché in certe cose i magistrati si contentano e in altre cose no?”. Paolo Guido: “Noi non dobbiamo fare qui una discussione, signor Messina Denaro. Lei ha le risposte alle tante domande senza risposta sulle stragi”. E Messina Denaro replica: “Ma se ce le ho io, perché non le deve avere lei? Io che sono, più intelligente?”. E Guido ribatte: “Perché secondo la nostra ricostruzione e quello che dicono le sentenze, lei è stato uno dei protagonisti di tutta questa storia. Lei deve metterci nelle condizioni, e questo solo lei riesce a farlo, di ricostruire dei pezzetti di verità, che ci dirà lei e che le consentiranno anche di essere più sereno, rispetto alla sua storia, rispetto a questa schifezza che l’ha circondata prima e dopo e fino a qualche giorno fa. Questo è il nostro invito a riflettere”. Matteo Messina Denaro non è affatto convinto, e al procuratore aggiunto risponde: “Ascolti, dottore Guido, e veda che quello che sto dicendo è verità… tutti questi, chiamiamoli pentiti, che hanno detto, sì, qualche pezzo di verità, e hanno fatto fare dei processi, va bene, ma ognuno ha portato acqua al proprio mulino. E per farlo dicono cose che possono essere reali e coincidere con quello che cercate voi o con quello che interessa a voi, ben venga, giusto? Ma ci sono cose, però, che, per esempio, nessuno è mai arrivato, perché a me sembra un poco riduttivo dire che a Falcone lo hanno ucciso per la sentenza del maxi processo. Se poi voi siete contenti di ciò, ben venga, sono fatti vostri, ma la base di partenza non è questa… parlo di grandi cambiamenti”. Punto. Il movente della strage Falcone è legato solo alle sentenze definitive del maxi processo? E poi perchè Riina prima invia Messina Denaro e i suoi amici a Roma per uccidere più facilmente Falcone e poi gli ordina di rientrare in Sicilia, e per uccidere Falcone si ricorre ad un attentato esplosivo clamoroso? Domande ancora senza risposta. Sono le risposte sollecitate dai magistrati. E che invece adesso sono nella tomba di Messina Denaro.

La Sicilia è la prima regione nel centro – sud per totale complessivo di megawatt prodotti dal mix di fotovoltaico, eolico, idroelettrico e bioenergie. I dettagli.

La Sicilia è la quarta regione d’Italia nel 2022 per totale complessivo di megawatt prodotti dal mix di fotovoltaico, eolico, idroelettrico e bioenergie. L’Isola è la quarta anche per potenza connessa nel primo semestre 2023 prodotta con il fotovoltaico. Invece adesso nell’ultimo semestre si è riscontrata una frenata. I dati sono di Terna, elaborati da Legambiente, e di un apposito Osservatorio per Confindustria.

La Sicilia, che solo per un terzo soddisfa con le rinnovabili il proprio fabbisogno energetico, quest’anno ha minore potenza da fotovoltaico: 102 megawatt contro i 130 del 2022. E’ decollato però il numero di impianti connessi alla rete: oltre 12 mila contro i circa 4.300 dell’anno precedente. Il vero boom è avvenuto nel 2022 rispetto al 2021: la potenza connessa è aumentata del 600 per cento. Nell’attuale periodo si conteggia una riduzione del 26 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta però di valori parziali e bisognerà attendere la fine dell’anno per i dati definitivi. La Sicilia, tipicamente terra del sole insieme ad altre regioni del Sud, brilla per produzione da fotovoltaico ma è scavalcata da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che di potenza connessa, grazie al fotovoltaico, ne hanno molta più della Sicilia. E ciò nonostante il potenziale solare siciliano sia gigantesco, e ben tre delle dieci città più soleggiate d’Europa si trovino sull’isola: Catania, Messina e Palermo che, ad esempio, si avvantaggia di una media di 340 ore di sole al mese. Finanche la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha prospettato la Sicilia come hub energetico dell’Europa. Ed ecco perché sul fotovoltaico si scommette sempre più, soprattutto con piccoli impianti: quelli fino a 10 chilowatt costituiscono oltre il 90 per cento del totale. Per l’Osservatorio di Confindustria “la crescita delle fonti rinnovabili è a trazione prevalentemente fotovoltaica, mentre il comparto dell’eolico cresce ma non decolla, e il comparto dell’idroelettrico continua a rimanere quasi inerte”.

Pochi giorni addietro Engie ha inaugurato a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, il primo e più grande parco agrovoltaico d’Italia, che unisce produzione di energia pulita e la coltivazione di prodotti sostenibili. L’energia generata dall’impianto sarà immessa direttamente nella rete nazionale e l’80% di essa alimenterà le attività di Amazon in Italia. Engie ha in programma di costruire un secondo impianto agrovoltaico a Paternò, in provincia di Catania. La Sicilia sarebbe davvero un hub energetico se i progetti per centinaia, se non migliaia, di impianti per la produzione di energia da fotovoltaico ed eolico non fossero ancora bloccati tra le pastoie burocratiche di Regione e Stato. Si stima che, ai primi mesi del 2023, vi siano circa 9 mila megawatt in attesa di autorizzazione per l’impatto ambientale nelle Commissioni competenti regionali e nazionali. E, inoltre, la Sicilia potrebbe rifornire l’Italia di una determinante quantità di gas se fossero installati i rigassificatori a Porto Empedocle e o ad Augusta, per estrarre i miliardi di metri cubi di gas che, secondo il Ministero competente, sono custoditi nel sottosuolo siciliano.

Giuliana Miccichè

Brutto incidente stradale sulla strada statale 115 in territorio di Licata. Per cause in corso di accertamento, a scontrarsi sono stati due mezzi. Il sinistro è avvenuto ad inizio “Variante” nel tratto da via palma verso Gela, proprio sul rettilineo ed è stato un frontale tra una vettura ed un camion del mezzo di soccorso stradale. Ci sono feriti. Sul posto, oltre ad un’ambulanza del 118 in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso, è atterrato pure un velivolo dell’elisoccorso per il trasporto aereo dei feriti.

La Statale è stata momentaneamente chiusa al transito.

Prende forma l’intenzione espressa nell’aprile 2021, dall’amministrazione Miccichè al dipartimento delle infrastrutture di Palermo, di riattivare l’attività di cantiere con l’affidamento dei lavori ad altra impresa previo esperimento di procedura ad evidenza pubblica per i lavori di parte pubblica, accertata per i lavori di parte privata, dalla sentenza n. 933 de. 2.10.2020 la condizione di impresa in liquidazione volontaria della ditta consegnataria dei lavori, con cui si è risolto il rapporto di lavoro.

Dalla data di sottoscrizione dell’atto integrativo a febbraio del 2022 che di fatto ha modificato il protocollo di intesa del 18.02.2011 del programma denominato “ programma di Riqualificazione Urbana per alloggi a canone sostenibile nel Comune di Agrigento – denominato “ La Terra Vecchia di Girgenti “, afferma l’assessore Principato, a testa bassa senza note e proclami, ci siamo interessati del progetto rideterminato per la parte economica in € 5.407.990,03.

Undici anni dalla precedente sottoscrizione 2011-2022 e dopo 2 anni dalla risoluzione contrattuale 10/2020, con la sottoscrizione dell’atto integrativo a febbraio 2022, che prevede  la soppressione della proposta da parte privata e l’inserimento di ulteriori n. 6 alloggi a canone sostenibile, mediante ristrutturazione dell’edificio superstite dell’isolato 76 (edificio 4 adiacente all’ex istituto Schifani), abbiamo rimesso in moto, perché ci crediamo fortemente il progetto in variante strutturale e morfologica del progetto di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile ricadenti all’intrerno del Piano particolareggiato del Centro Storico.

  • Ci siamo rimboccati le maniche, afferma la’ssessore Gerlando Principato, in pochi mesi è’ stato nominato per la consulenza specialistica nella redazione del progetto e nel rapporto con gli enti il Arch. Giovanni Picciuca, è stato nominato il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione l’Arch. Daniela Bandiera, è stato nominato in aprile il progettista dell’intervento, l’arch.Ivano Agostara, dipendente del Comune di Agrigento, il Responsabile Unico del Procedimento indicato nel Dirigente del Settore VI – Lavori Pubblici Ing. Alberto Avenia, è stato nominato Dott. Ing. Palumbo Piccionello Carmelo per la parte relativa l’ingegneria strutturale e geotecnica.

«Abbiamo rispettato i tempi che ci eravamo prefissati – afferma l’assessore Gerlando Principato – abbiamo già ottenuto, tutti i pareri necessari per la conformità dei lavori proposti (Soprintendenza BB.CC.AA., e l’attestazione di Conformità Urbanistica) inoltre i lavori hanno la “copertura” finanziaria e quindi immediatamente appaltabili».

Adesso manca solo l’ultimo atto, il più importante per i cittadini e per il risanamento di parte del centro storico, l’attivazione, da parte degli uffici comunali, delle procedure per l’affidamento dei lavori.

« Il progetto in variante, non modifica gli obiettivi perseguiti dal progetto originario. La variante infatti prevede la realizzazione di n° 9 alloggi all’interno delle aree appartenenti all’Ex Istituto Schifani e n° 6 alloggi da realizzare mediante la ristrutturazione dell’edificio n°4 in adiacenza , ed un tempo parte integrante dell’Ex Istituto Schifani. Le caratteristiche residenziali degli alloggi saranno pressoché identiche a quelle previste nel progetto originario, accessibili a persone con disabilità l’80% delle abitazioni ai fini residenziali, percentuale di accessibilità superiore ai minimi fissati dalla legge.

La variante conferma ed implementa le opere di urbanizzazioni primarie e secondarie annesse agli alloggi prima citati.

In particolare rimane confermata la realizzazione delle seguenti opere:

  • Realizzazione di un centro socio-ricreativo;
  • Riqualificazione della Via Barone, Via Madonna delle Nevi, Scalinata Sant’Antonio, Cortile Guarraci, Cortile Vicari, Cortile Cardella, Via Raccomandati.

Inoltre la variante prevede

Il restauro e riutilizzo dell’antica chiesa di S Giovanni di Dio;

il restauro e la funzionalizzazione dei locali seminterrati rinvenuti nell’area antistante la chiesa di S. Giovanni di Dio;

la realizzazione di un parco archeologico urbano;

la riconnessione degli antichi percorsi urbani tra il cortile raccomandati il cortile Guarraci ed il piano della chiesa;

Il ripristino del collegamento tra il piano della chiesa e la via Madonna della Neve.

La ristrutturazione, nel rispetto della volumetria originaria e finalizzata alla realizzazione di n°6 alloggi, dell’edificio ricompreso nell’isolato 76 ed adiacente all’Ex Istituto Schifani (edificio 4)

«Credo che stiamo mantenendo le promesse fatte da questa amministrazione in campagna elettorale – afferma l’assessore Gerlando Principato – la nostra attenzione verso il centro storico continua a dare i risultati sperati.