Ottobre 2023 - Pagina 17 di 38 - Sicilia 24h
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I Carabinieri della Compagnia di Agrigento hanno denunciato, per l’ipotesi di reato di detenzione di droga a fine di spaccio in concorso, una coppia di liberi professionisti agrigentini. Lui, 36 anni, e lei, 42 anni, sono stati sorpresi a coltivare marijuana all’interno della loro abitazione nella frazione di Montaperto. Nel corso di una perquisizione domiciliare, indotta da sospetti investigativi, i militari hanno rinvenuto e sequestrato 491 grammi di infiorescenza essiccata di cannabis, una pianta di marijuana e 32 spinelli già confezionati.

Allarme della Protezione civile in Sicilia: scirocco, 35 gradi e rischio incendi. Schifani ingaggia i riservisti della Forestale. Dichiarato lo stato d’emergenza per 10 giorni.

Al fuoco la Regione Siciliana risponde con il fuoco. La giunta regionale ha dichiarato per 10 giorni lo stato di crisi e di emergenza a fronte del grave rischio incendi sollevato dalle eccezionali condizioni meteo previste e per le quali ha già diramato lo stato di allerta la Protezione civile nazionale.

E il presidente, Renato Schifani, ingaggia i riservisti, ovvero arruola centinaia di operai forestali attualmente a riposo. E spiega: “La Regione richiama in servizio gli operai antincendio del Corpo forestale per fronteggiare al meglio le condizioni climatiche straordinarie previste in Sicilia nei prossimi giorni. Il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, mi ha consegnato una relazione climatica alquanto preoccupante, tra forti venti di scirocco e temperature più alte delle medie con punte sui 35 gradi”. Dunque, nel dettaglio, per potenziare la difesa sono stati arruolati in servizio, fino al 21 ottobre, 1.597 operai forestali che hanno già partecipato alla campagna antincendio terminata lo scorso 15 ottobre. Se necessario, il periodo di impiego sarà prorogato oltre il 21 ottobre. I riservisti sono a lavoro per le attività di osservazione, pattugliamento e lotta alle fiamme. In guerra sono anche le associazioni di volontariato, coordinate dalla Protezione civile, a supporto sia dei forestali che dei vigili del fuoco. E’ stato nominato un comandante dell’operazione. Si tratta del capo della Guardia Forestale in Sicilia, Giuseppe Battaglia.

Nel frattempo il governo Schifani ha sollecitato al governo Meloni la dichiarazione dello stato di emergenza per le migliaia di incendi boschivi e urbani che hanno colpito e devastato la Sicilia dal 24 al 27 luglio, e che hanno provocato gravi danni al patrimonio boschivo e all’agricoltura, e 5 morti. La superficie forestale percorsa da incendio in Sicilia dall’inizio dell’anno è di circa 61.000 ettari, ovvero il 63% delle aree bruciate dell’intero territorio nazionale. Palermo è la provincia più bombardata, con 23.000 ettari investiti dal fuoco di cui il 18% boschi. Poi, seconda in classifica è la provincia di Agrigento, con 9.900 ettari percorsi dal fuoco di cui il 2% di boschi.

E Renato Schifani ribadisce: “Nella gran parte dei casi le cause degli incendi vanno ricondotte in comportamenti dolosi, spesso acclarati, e solo in secondo luogo in condotte negligenti e imprudenti. Diviene, quindi, un dato consolidato che le cause degli incendi, anche di quelli che hanno percorso il nostro territorio questa estate, sono, purtroppo, da imputare all’azione dolosa e solo in alcuni casi anche colposa dell’uomo. Siamo, pertanto, di fronte alla grave recrudescenza di un fenomeno criminale, in molti casi accompagnato da premeditazione, perpetrato in concomitanza con fenomeni meteorologici estremi che favoriscono la propagazione delle fiamme, e con sicuri profili associativi in considerazione dei molteplici punti di innesco rinvenuti dalle forze dell’ordine e dai nostri forestali”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

La Corte d’Appello di Catania ha confermato la condanna a 2 anni di reclusione a carico di Veronica Panarello, imputata di calunnia a danno del suocero Andrea Stival, accusato di avere concorso nell’uccisione e nell’occultamente del cadavere del figlio di lei, Loris, trovato morto in un canalone a Santa Croce di Camerina, in provincia di Ragusa, il 19 novembre del 2014. Per tale imputazione Veronica Panarello è stata già condannata a 30 anni di carcere con sentenza definitiva in Cassazione. La donna ha sostenuto che il suocero è stato il suo amante e che lui avrebbe ucciso Loris quando il bambino avrebbe scoperto la loro relazione, minacciando di raccontare tutto al padre.

Brutta storia a Favara. Torniamo ad occuparci dell’attività amministrativa guidata dal sindaco Antonio Palumbo, forse eccedendo in comportamenti tipici stalinisti ai quali avrebbe dato una certa importanza solo quella informazione “libera” che si chiama Pravda.

Ma Favara non è Mosca, nè tantomeno San Pietroburgo; Favara è libera, non appartiene all’URSS. Quei tempi sono sostanzialmente (ribadiamo sostanzialmente) finiti per lasciare il posto a nuove ere e nuove vedute.

Favara è in Italia, in Sicilia, in provincia di Agrigento dove la libertà la si respira camminando per le strade. Altro che dittatura! I tempi sono cambiati, metodi e spunnapedi della peggiore specie sono stati spazzati via. Insomma, il “mutismo e rassegnazione” è solo un brutto ricordo.

Per tantissimi ma non per tutti. Palumbo, a fronte di un voltafaccia nei confronti dei cittadini senza precedenti (che lo hanno votato con grande entusiasmo). Un piccolo dittatore dei poveri che, con pervicacia continua a fare i cazzi propri mentre la città che lui amministra affonda inesorabilmente.

Non risponde a nessuno, non risponde al popolo, non risponde ai consiglieri comunali e soprattutto non risponde alla stampa, unico canale di intercessione tra lui e il popolo sovrano che, lo ripetiamo, lo ha catapultato li in quel posto dove lui è convinto con i suoi silenzi e i suoi minni futtu di tutti… possa continuare ad andare avanti senza alcun ostacolo.

Si mette a cazzeggiare su facebook e pensa che quella pagina sia il verbo, la veritas, il cammino corretto. Ma quando mai sindaco! Più della metà di favaresi ti hanno votato ed è a loro che devi dare conto e regione. E quando c’è l’organo competente (i consiglieri di opposizione) che segnalano criticità abnormi contro un pezzo della sua amministrazione, e cioè un assessore che si è distinto di più per i danni che ha fatto principalmente erariali che per brillantezza amministrativa, Palumbo pensa di stare alla vecchia Leningrado, dove mutismo e rassegnazione imperavano senza ostacoli.

Palumbo, ma dove credi di essere? Pensi il Palazzo di Città sia casa tua che puoi addomesticare (anche con la dittatura) a tuo piacimento? Ti sbagli Palumbo, ti sbagli. Vedi che prima o poi farai stancare già la stanchissima gente di Favara e poi i calci nel culo metaforici saranno davvero tanti. Non aspettare che si arrivi a tanto.

Palumbo, non puoi sottacere le enormi minchiate che fino ad oggi ha portato avanti un tuo assessore, da nessuno votato e da te soltanto voluto. E se davvero il Consiglio comunale non può sfiduciare un assessore, a prendere la palla in mano dovresti essere tu, conscio delle minchiate spaziali operate dal tuo assessore e prendere immediatamente provvedimenti seri e decisi.

Chi piange, oggi, è solo la città, quella enorme fetta di cittadini che oggi vorrebbe tagliarsi quella mano che ha messo la ics sul tuo nome. Come si fa a tenere ancora seduto un classico “buttafuori”, un operatore amministrativo al di sotto di ogni qualità e sospetto? Si, buttafuori. Ha fatto scappare ben 5 tecnici, stanchi di dover dire signor si quando il no era imperativo! E il sindaco, cosa fa? Aumenta l’aggravio di spese contro i cittadini che l’hanno votato, e paga un altro tecnico esterno il quale ancora non si è fatto ancora nè riconoscere nè mostrarsi all’altezza di sostituire i 5 scappati via.

Sindaco, non sei a casa tua. La città piange, soffre, muore lentamente, e tu sei stato chiamato per essere un buon medico capace di saper curare le piaghe di una città già abbondantemente ferita.

E poi lo stesso assessore Emanuele Schembri (non ce ne voglia se siamo decisi e forse anche duri), non si rende conto egli stesso di non aver fatto una mazza pur avendo in mano (si fa per dire, perchè Palumbo non fa respirare i propri assessori) l’assessorato più importante di tutta l’amministrazione? Quel volano, quel motore centrale che doveva, e sottolineiamo doveva, far ripartire le sorti di Favara. Perchè Schembri, degno figlioccio dello stalinista Palumbo, non tira fuori quel rigurgito di dignità e si mette da parte, visto e considerato che lo stesso dittatore dei poveri preferisce affossare una città invece di professare il mea culpa per dire: “Sbagliavu!”

Qualcuno si aspetta un gesto così nobile da parte del primo cittadino?

La mozione presentata da ben 11 consiglieri (ma come cazzo si fa a non rispondere a metà Civico consesso) è di una gravità inaudita. E gli staliniani dei poveri Palumbo e Schembri fanno finta di nulla.

Ai consiglieri che segnalano il disastro portato avanti dall’assessore Schembri suggeriamo di cambiare via e trovare altre soluzioni atte ad impedire che Schembri possa sedere ancora un giorno in più in quella sedia che non gli appartiene certamente. Schembri deve andare a casa, è un disastro, il fallimento totale che rispecchia l’attività di una amministrazione confusa, incapace, stalinista e dittatoriale. Possibilmente brillerà in altre attività, ma con il Palazzo di Città è sciarriatu di lungo corso. Ma davvero si può essere così attaccati ad una sedia impupata solo ed esclusivamente dal sindaco?

Favara non è Mosca, Leningrado o appartiene all’URSS. Favara è dei favaresi, di quella gente onesta che vorrebbe vivere in una dimensione normale, come le altre.

Palumbo, e dai, tiralo fuori anche tu un briciolo di dignità!

 

 

La vicenda di inquinamento del lago Arancio e la impossibilità di irrigare le campagne si complica e fa emergere enti diversi che effettuano analisi e indicano esiti diversi.

Dopo lo stop imposto dall’Asp di Agrigento per i prelievi effettuati dall’Arpa in due occasioni, a luglio e settembre, oggi emerge che dai dati delle ultime analisi effettuate invece dall’Azienda Idrica Comuni Agrigentini che gestisce il depuratore comunale di Sambuca di Sicilia, non emergerebbe nessun indice inquinante.

L’Asp ha dunque deciso che si dovranno fare nuove analisi. Questo ulteriore tempo penalizza i produttori agricoli che da mesi sono in grave difficoltà per l’irrigazione nelle campagne. Per un breve periodo hanno compensato con l’acqua della diga Garcia, ma da alcuni giorni la Regione ha interrotto anche questa fornitura.

La relazione di Aica in merito ai propri prelievi, è del 10 ottobre scorso e fa riferimento a prelievi dell’11 luglio e del 4 ottobre. Riferiscono che non sono emersi valori anomali né dei paramertri chimici, né di quelli microbiologici. L’Arpa, invece, riferiva la presenza di organismi in grado di produrre tossine dannose per la salute, la cui origine sarebbe imputabile ad attività antropiche quali scarichi civili, industriali.

Giuseppe Recca

Resi noti dal Centro Gestionale Screening dell’ASP di Agrigento i dati di affluenza e partecipazione all’open day di screening oncologico recentemente organizzato presso il presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” di Agrigento in collaborazione con l’Associazione Malati in Cura Oncologica (Amico) Onlus nell’ambito delle iniziative previste dalla campagna “Agrigento in rosa, ottobre 2023, mese della prevenzione del tumore al seno”. Si tratta di numeri confortanti con più di cento accessi registrati la mattina dello scorso 10 ottobre, trenta mammografie effettuate, sei donne prenotate in altri punti screening della provincia di Agrigento, quarantacinque inviti generati per lo screening del colon retto e trentatré per i consultori familiari della provincia. Le azioni gestite in sinergia dal Dipartimento di Prevenzione e dal Dipartimento delle Scienze Radiologiche proseguiranno secondo un fitto calendario: domani, giovedì, 19 ottobre, presso la cittadella della salute di Agrigento si terrà un importante corso di aggiornamento e formazione per operatori sanitari mentre lunedì 23 e martedì 24 ottobre sono previste due giornate straordinarie dedicate alla prevenzione mammaria in contemporanea presso gli ospedali di Agrigento e Sciacca ed i poliambulatori di Palma di Montechiaro e Canicattì. Il 27 ottobre, presso la sala conferenze del “San Giovanni di Dio”, è in programma un corso di aggiornamento dedicato allo screening del tumore della mammella rivolto a tute le professioni sanitarie e ai medici di medicina generale con la partecipazione dell’Associazione Nazionale Donne Elettrici, della Fidapa BPW Italy, Inner Wheel e Soroptmist Club Agrigento. A Cammarata, sabato 28 e domenica 29 ottobre, in collaborazione con l’Associazione SolideAli, sarà possibile prenotare le mammografie di screening per le donne in fascia di età dai 50 ai 69 anni in uno dei quattro presìdi ASP e saranno eseguiti gratuitamente esami ecografici mammari alle donne in fascia d’età inferiore ai 50 anni.

Angela Matina, referente del Centro Gestionale Screening ASP, e Francesco Amato, referente aziendale per lo screening mammografico, ricordano che la prevenzione del tumore al seno non si conclude con il mese di ottobre ma che è possibile prenotare sempre la mammografia (per le donne in fascia target) ai numeri del Centro Gestionale Screening (0922 407538 – 407829 – 407170). Presso l’ospedale di Agrigento, peraltro, nella giornata di ieri è stato installato un nuovo e moderno mammografo con tomosintesi e tecnologia CESM in grado di incrementare ulteriormente la qualità delle indagini diagnostiche. Va ricordato che il controllo della mammella si ripete ogni due anni e che gli screening oncologici non necessitano della ricetta medica e sono gratuiti, così come sono gratuiti gli eventuali approfondimenti diagnostici degli esami dubbi o sospetti.

La slide dell’Agenda Sud è ricca di buone intenzioni ma non troviamo riscontri relativi al personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. Dichiara Francesco Puliafito Segretario provinciale SGS Messina. Personale insostituibile alla realizzazione dei processi educativi degli studenti. I collaboratori scolastici sono fondamentali nel prendersi degli studenti, gli assistenti tecnici sono un punto di riferimento cruciale per studentesse e studenti nei laboratori, dove si svolge molta dell’attività didattica; gli assistenti amministrativi sono il fulcro delle segreterie, sempre più ridotte all’osso a fronte della crescita delle incombenze burocratiche. Agenda Sud non può trascurare un dato importante che riguarda l’ampliamento del personale dichiara Francesco Napoli Segretario provinciale di Castelvetrano. In Italia la dispersione scolastica media è del 12,7%, in Sicilia raggiunge il 21,1% , contro l’obiettivo europeo del 9% entro il 2030. Al Sud, uno studente e una studentessa stanno in classe 100 ore in meno all’anno e i giovani tra i 15 e 24 anni fermi alla licenza media sono il 20 per cento, 5 punti sopra la media nazionale e 9 rispetto a quella europea. Inoltre, come risulta dall’ultimo rapporto pubblicato da Save The Children la Sicilia è al primo posto per dispersione scolastica a livello nazionale, con una media pari al 21,1% e con punte del 25%. La nostra organizzazione sindacale SGS, di fronte a una situazione che presenta gravi criticità, in termini di abbandoni e insuccesso scolastico, disagio giovanile e disuguaglianze, ha chiesto un incontro urgente al Ministro dell’Istruzione e Merito Giuseppe  Valditara conclude Giovanni Oliva Segretario provinciale SGS Scuola Trapani.

Alla scoperta di una Sciacca poco conosciuta, un groviglio stratificato di vicoli e quartieri: sarà questo il terzo ed ultimo weekend delle Vie dei Tesori a Sciacca, che correrà dall’antica Cadda (la Giudecca) fino a San Leonardo dove è stato avviato un bellissimo progetto di rigenerazione urbana di quello che un tempo era il quartiere a luci rosse. Ma sarà anche un’occasione per camminare nei vicoli alla ricerca dei ceramisti, si visiteranno botteghe e laboratori per assistere alla lavorazione e, perché no, magari carpire qualche segreto di questi artigiani che spesso producono pezzi unici ricercati dai collezionisti. E se è la ceramica che amate, non potete perdere la scalinata a zigzag di mattonelle colorate nel quartiere dei marinai dove vi racconteranno la leggenda di Bettu Ammareddu, giovane che scopre casualmente il corallo… E che dire delle acque sulfuree che da sempre sgorgano alle pendici di monte Kronio? Si andrà fino alle acque Molinelli e da lì alle vecchie terme selinuntine.

Insomma, sabato e domenica ultime occasioni anche per entrare alla Badia Grande dove ci si affaccia dal vertiginoso matroneo; al Palazzo dei Gesuiti con quel tesoro nascosto che è la biblioteca storica, ogni volume qui è una magnifica ossessione di chi lo studia, la sfoglia con cura estrema; al Museo del Mare del complesso Fazello, che fu voluto dall’archeologo scomparso Sebastiano Tusa, e dove oggi sono esposte le opere di Franco Accursio Gulino dedicate all’isola Ferdinandea; all’antichissima San Nicolò La Latina dove un Crocifisso medievale fa innamorare e un’artista farà da guida; alla Chiesa del Purgatorio che un tempo era collegata con un “comunichino” al “ritiro” delle prostitute pentite; alla Chiesa dell’Itria, che ospita le tombe dei nobili avversari, Peralta e Luna; alla chiesa del Collegio dei Gesuiti dove vi troverete di fronte un bellissimo San Giovanni Battista attribuito al Domenichino.

Le foto in bianco e nero di una leggenda, l’aeroporto fantasma della Regia Aeronautica durante la Seconda guerra mondiale, perfettamente mimetizzata tra uliveti e pascoli: lo racconta la mostra documentaria curata da Nicola Virgilio al Collegio dei Gesuiti.

Alla casa Museo Scaglione c’è una collezione ottocentesca “di ambientazione”; e bisogna solo immaginare le grandi quantità di grano nelle Grotte del caricatore, le fosse-magazzino scavate nella roccia viva, collegate tramite cunicoli detti “cannoli“. Se il Museo del corallo Nocito è un racconto di storia artigiana di quattro generazioni, le collezioni preziose del Mudia, il Museo d’arte sacra, narrano la devozione saccense. Infine, uno sguardo alla città dall’ alto, per chiudere in bellezza anche questa edizione: si può gettare dai tetti della chiesa del Carmine o dalla torre campanaria di San Michele. Richiestissime le lezioni di yoga al tramonto al giardino Scandaglia, molto apprezzate le esperienze dedicate al mondo dell’olio. Tra le passeggiate in programma, quella di Nico Miraglia, ottantenne figlio di Accursio, sindacalista e presidente della prima Camera del Lavoro siciliana, ucciso dalla mafia nel 1947, farà rivivere le ultime ore di vita del padre.

Nei primi due weekend sono stati oltre 1500 i visitatori che hanno scelto Sciacca dove il festival è tornato per il sesto anno di seguito, con il supporto del Comune, del main sponsor UniCredit, in collaborazione con Poste Italiane e le numerose associazioni del territorio. Al fianco del festival principale, ecco il progetto satellite Terre dei Tesori: aprono cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura, trenta aziende siciliane  per la maggior parte di terza generazione, tutte da scoprire e visitare. Domenica sarà possibile visitare Sciacca anche da Palermo con i pullman AutoService, partenza alle 8 e rientro alle 17,30.

La Valle dei Templi com’era e com’è. Un percorso immersivo, indietro nel tempo, che consentirà ai visitatori di scoprire com’era in origine il Parco Archeologico. Una visita con audioguida, accompagnata da ricostruzioni virtuali della Valle dei Templi all’epoca del suo maggior splendore, il V secolo a.C.  Il progetto Valle dei Templi 3D è un vero e proprio viaggio nel tempo, reso possibile grazie ad un’ audio-video-guida che affianca al tradizionale percorso di visita, un’ esperienza visiva che permette di vedere i templi dell’antica Akragas ricostruiti in tutto il loro antico splendore.

“La Valle dei Templi diventa sempre più attrattiva, un unicum tra presente e passato per immergersi, attraverso la realtà virtuale, in un viaggio che l’ha vista protagonista della nostra storia – interviene l’assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato – . Un ulteriore tassello affinché Agrigento si faccia trovare pronta, in vista della sfida che l’attende come Capitale della cultura italiana nel 2025”.

E’ un progetto frutto della sinergia tra il Parco Valle dei Templi e CoopCulture – che gestisce i servizi aggiuntivi – con la collaborazione del CNR- Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione.

“La Valle dei Templi diventa sempre più accessibile a tutti, perché questo percorso consentirà di viverla andando indietro nel tempo, ascoltando storie e mondi lontani, scoprendo le architetture e le costruzioni originali, il tutto attraverso il proprio smartphone”, dice Roberto Sciarratta, direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei Templi.

Dopo approfonditi studi,  sono stati realizzati modelli dei templi in tre dimensioni fedeli agli originali, non solo dal punto di vista delle forme architettoniche, ma anche nella resa verosimile dei materiali e degli apparati decorativi. La realtà virtuale ha assunto il felice ruolo di mediatore tra il mondo scientifico e quello del grande pubblico. “Agrigento nel 2025 sarà Capitale della cultura italiana e il Parco Archeologico si prepara ad accogliere turisti e visitatori rendendosi sempre più innovativa e accessibile a quanti vogliono scoprirlo. Grazie a Valle del templi 3D adulti e ragazzi potranno vivere un’esperienza in presa diretta della storia” aggiunge Letizia Casuccio direttore di CoopCulture.

Misurazioni e rilievi, inventariazione sistematica dei reperti, analisi delle fonti e testimonianze storiche, individuazione di sculture e elementi architettonici asportati nel corso dei secoli, colorazioni originarie: tutto questo viene restituito in immagini leggibili e facilmente comprensibili grazie alla realtà virtuale. Il visitatore avrà così la possibilità di “rivivere” la Valle dei Templi non come frutto della fantasia, ma come ricostruzione filologicamente valida. Valle dei Templi 3D diventa quindi uno strumento di potenziamento della visita: consiste in un’applicazione per smartphone, scaricabile da App Store e Play Store, che contiene “viste” di diversi templi e aree sacre ricostituite in 3D. La ricostruzione virtuale degli edifici a 360° a tutto schermo, sovrapponibile alla visione reale dei monumenti, produce uno straordinario effetto di potenziamento percettivo e un’immediata comprensione dell’aspetto originario dei templi, senza più sforzi di immaginazione da parte del visitatore. Inoltre, per permettere una migliore visione e ovviare ai problemi del riflesso della luce solare sullo schermo, nella biglietteria è possibile ritirare un parasole in cartone, leggero e portatile, creato appositamente per ospitare smartphone di vario genere e dimensione. Il prodotto Valle dei Templi 3D prevede un percorso di 2 ore circa ed è scandito da 11 punti di interesse con commenti audio e gallerie di immagini, 8 dei quali arricchiti da panorami in Virtual Reality a 360° della Valle. Il percorso parte da Porta Quinta, per passare poi dal Tempio dei Dioscuri e dal Santuario delle divinità Ctònie e proseguire lungo la via Sacra fino al Tempio di Giunone a cui sono dedicate due visioni in Virtual Reality. Il percorso è georeferenziato e scandito da una segnaletica presente in loco, realizzata con pietre di calcarenite, materiale che si accorda visivamente ai colori della pietra locale.

Il Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento è uno dei luoghi più ricchi di fascino in Sicilia e un’area archeologica tra le più importanti del mondo, nonché Patrimonio dell’Umanità UNESCO fin dal 1997. La Valle è tra i siti archeologici meglio conservati della civiltà greca classica e corrisponde ai resti dell’antica Akragas, nucleo originario della moderna Agrigento. Adesso l’antica Valle dei Templi sarà ancora più “vicina” al pubblico grazie a questa speciale e immersiva visita.

Il percorso Valle in 3D al momento è disponibile in italiano e in inglese. L’utente interessato potrà scansionare il QR code presente sul cartello nella biglietteria di Porta V, che lo rimanderà sull’App Valle dei Templi. L’esperienza di visita costa 7,99 euro.

Il dottore Calogero Crapanzano, responsabile del Centro Salute mentale dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso, è stato momentaneamente trasferito in altra sede. La decisione è stata presa all’unanimità dall’azienda sanitaria provinciale di Agrigento per tutelare il giovane professionista che, nella notte tra domenica e lunedì, ha subito una intimidazione con scritte sui muri esterni dell’area destinata alla Salute mentale. Resta adesso da capire se si tratterà di una decisione definitiva o se più avanti il professionista tornerà a prestare servizio a Licata.