Ottobre 2023 - Pagina 14 di 38 - Sicilia 24h
Home / 2023 / Ottobre (Pagina 14)

Il segretario nazionale della Democrazia Cristiana Storica Franco Ferrari, nell’ambito degli accordi sottoscritti con Forza Italia, sosterrà la candidata del generale dei carabinieri Antonio Buccoliero per le prossime elezioni europee nella circoscrizione meridionale. Buccoliero è già stato consigliere regionale della Puglia per due mandati consecutivi.  “Con l’esponente di Forza Italia–  dichiara il segretario democristiano Ferrari- abbiamo raggiunto un intesa politica e programmatica che passa dal rilancio della questione meridionale ai problemi scottanti dell’immigrazione”.  Un tema particola che sarà portato avanti da la Dc storica e da Forza Italia in Parlamento sarà quello di  dare una rappresentanza formale e giuridica alla comunità Sikh presente in Italia e al Sikhismo. All’incontro che ha sancito l’accordo con il candidato Buccolieri erano presenti per la  Democrazia Cristiana storica, il responsabile della Basilicata Carmine Flaminia e della Calabria Sergio Serra. Il segretario Ferrari a conclusione dell’incontro ha ribadito la volontà della Dc storica di   “radicare  sempre di più il partito nei vari comuni accompagnato anche dall’apertura di Caf (Caf lavoro e fisco) e Patronati (Aisop)  per l’assistenza ai cittadini che a noi si rivolgono”.

Il 22 novembre del 2022 il Tribunale di Agrigento ha condannato 3 imputati di Palma di Montechiaro perché ritenuti responsabili di avere minacciato, picchiato e rapinato di 50.000 euro tre anziani fratelli di Racalmuto. Inflitti 11 anni e 6 mesi di reclusione ad Antonino Manganello, 10 anni e 4 mesi ad Alfonso Manganello, e 8 anni e 5 mesi a Carmelo Marino. I tre fratelli di 73, 79 e 83 anni, fra cui una donna, sono stati sorpresi dai malviventi nel giardino di casa, in contrada “Zaccanello” a Racalmuto. Sono stati strattonati con violenza e minacciati dai rapinatori, che poi li depredarono di beni per circa 50.000 euro. Ebbene adesso in Corte d’Appello la Procura Generale, a conclusione della requisitoria, ha invocato la conferma della sentenza di primo grado. La settimana prossima è attesa la sentenza a conclusione delle arringhe difensive.

Nel 2003, il Sig. P.L.A., originario di Agrigento, presentava apposita domanda per l’arruolamento quale Agente della Polizia di Stato, ma veniva escluso dal concorso per asserita inidoneità attitudinale.
Avverso tale provvedimento, con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, il Sig. P.L.A. proponeva un contenzioso innanzi al Giudice Amministrativo che veniva definito dal TAR-Lazio, il quale annullava l’illegittimo provvedimento del Ministero.
Frattanto l’aspirante poliziotto completava il periodo di servizio di leva prefissato nella Polizia di Stato, al termine del quale tuttavia l’Amministrazione respingeva nuovamente l’istanza di trattenimento in servizio permanente formulata dal Sig. P.L.A., nuovamente per presunta carenza dei requisiti attitudinali, sicchè, quest’ultimo veniva dichiarato cessato dal servizio a decorrere dal 2005.
Pertanto, il Sig. P.L.A., sempre assistito dagli Avv.ti Rubino e Impiduglia, proponeva un ulteriore ricorso innanzi al TAR-Palermo, al fine di ottenere l’annullamento del provvedimento con cui era stata rigettata la richiesta di trattenimento in servizio.
Ancora una volta tale ricorso veniva accolto dal T.A.R., il quale, in accoglimento delle censure dei predetti legali, rilevava l’illegittimità del provvedimento impugnato annullandolo.
In esecuzione del suddetto giudicato, il Sig. P.L.A. veniva quindi finalmente ammesso a frequentare il corso di formazione per allevi agenti della Polizia di Stato, ed infine nominato, ora per allora, agente ausiliario di leva della Polizia di Stato dal 2004 al 2005 e, trattenuto in servizio a domanda per ulteriori 12 mesi, ai fini giuridici dal 2005 ed economici dal 2007.
Inoltre, con successivo provvedimento il Sig. P.L.A. veniva altresì nominato, al termine del periodo di prova, agente della Polizia di Stato, ai fini giuridici dal 2007 ed economici dal 2009.
Ebbene, a fronte di tali circostanze, il Sig. P.L.A., sempre con il patrocinio degli Avv.ti Rubino e Impiduglia, adiva nuovamente il Giudice Amministrativo per ottenere la condanna del Ministero dell’Interno al risarcimento dal danno ingiusto conseguente alla ritardata assunzione in servizio, nella misura delle retribuzioni non percepite nella qualità di agente ausiliario di leva per il periodo compreso dal 2005 al 2007 e delle differenze tra la retribuzione spettante come agente di Polizia di Stato e quella effettivamente percepite agente ausiliario di leva dal 2007 al 2009.
Detti difensori rilevavano che nell’ipotesi di ritardata assunzione derivante da un illegittimo comportamento dell’Amministrazione, si configurasse un danno patrimoniale ingiusto che deve essere riconosciuto, laddove venga provato, come nel caso di specie, il nesso di causalità sussistente tra la condotta tenuta dalla P.A. e il danno ingiusto patito dall’interessato.
Ebbene, il Consiglio di Stato, con sentenza del 9 ottobre 2023, condividendo le argomentazioni difensive sostenute dagli Avv.ti Rubino e Impiduglia ha accolto l’appello proposto dal Sig. P.L.A. e per l’effetto, ha imposto al Ministero dell’Interno, ai sensi dell’art. 34, co. 4 c.p.a. di proporre, entro 60 giorni dalla notifica della pronuncia, il pagamento di una somma, a titolo di risarcimento da danno ingiusto derivante da tardiva assunzione, che tenga conto di tutte le retribuzioni non percepite dal Sig. P.L.A., oltre, alla differenza tra le retribuzioni corrisposte quale agente ausiliario di leva e la retribuzione di agente di Polizia di Stato, cui avrebbe avuto diritto.
Ed inoltre, il Consiglio di Stato ha condannato il Ministero soccombente al pagamento delle spese processuali in favore del Sig. P.L.A., il quale avrà diritto anche all’indennizzo previsto per l’irragionevole durata del giudizio ai sensi della Legge Pinto.

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro del Comando provinciale di Agrigento, in collaborazione con i colleghi delle stazioni di Palma di Montechiaro e Licata, hanno ispezionato due aziende agricole a Licata. Sono stati scoperti 11 braccianti agricoli in nero, sprovvisti di regolare contratto d’assunzione e, probabilmente, anche sfruttati. Tra loro sia italiani che stranieri. I titolari delle due aziende agricole, due imprenditori di 54 e 50 anni, entrambi di Canicattì, sono stati denunciati. Ad entrambi sono inoltre mosse contestazioni in materia di formazione e sicurezza del personale. Sanzioni per un totale di 42.000 euro.

A Sciacca nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Giovanni Paolo II è morto Giacomo Ciaccio, 78 anni, di Sciacca, coinvolto in un incidente stradale mercoledì scorso a Sciacca, in contrada Raganella, dove lui, alla guida di un’automobile Fiat Panda, per cause in corso di accertamento, si è schiantato contro un’altra automobile. Indagini, per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro fatale, sono in corso ad opera dei Carabinieri della locale Compagnia.

Soluzione del governo regionale allo stallo dei collegamenti marittimi verso le isole minori della Sicilia. Dettagli e interventi.

La giunta regionale ha risolto la condizione di stallo dei collegamenti marittimi con le isole minori della Sicilia. Sarà la compagnia di navigazione Sns (Società navigazione siciliana), che effettua già le corse per conto del ministero dei Trasporti, a effettuare anche i collegamenti attualmente garantiti dalla Regione. Pertanto la concessione fino al 2028 alla Sns è stata estesa anche ai trasporti gestiti dalla Regione che applicherà la convenzione statale con la Sns. Il presidente Schifani commenta: “E’ stato un nostro dovere trovare una soluzione per evitare che le condizioni di trasporto ormai critiche potessero sfociare in cause di emergenza sanitaria e sociale, come tra l’altro anche i sindaci delle isole hanno rappresentato”. Il costo dei nuovi servizi, relativo a quattro lotti (Eolie, Egadi, Pantelleria e Ustica) è stato quantificato in 14 milioni di euro all’anno a carico della Regione. E l’assessore ai Trasporti, Alessandro Aricò, sottolinea: “Dopo le varie gare andate deserte siamo a una svolta. Riteniamo di avere individuato l’unica soluzione percorribile per garantire il trasporto con le isole siciliane”. E la compagnia “Caronte & Tourist”, già nell’occhio del ciclone giudiziario e dei sequestri cautelativi, commenta: “Siamo soddisfatti perché si sblocca una situazione che rischiava di compromettere il trasporto marittimo in Sicilia, con grave lesione dell’interesse pubblico. Comunicheremo immediatamente ai sindacati la sospensione della procedura di licenziamento collettivo che avevamo doverosamente (e dolorosamente) avviato. Il mantenimento dei livelli occupazionali è senza alcun dubbio il risultato più importante di tutta questa complicata partita”.

Dopo la sentenza emessa dalla Cassazione, sono in stato di arresto di alcuni degli imputati del “cerchio magico” di Silvana Saguto a fronte delle condanne d’Appello confermate.

L’ex presidente della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, poi radiata dalla magistratura, è stata arrestata dalla Guardia di Finanza in una clinica a Palermo dove è stata ricoverata da 20 giorni. Adesso è reclusa nel carcere “Pagliarelli”. Il marito, Lorenzo Caramma, è stato trasferito anche lui nello stesso penitenziario. Nel carcere di Rebibbia a Roma si è costituito il professore Carmelo Provenzano. L’avvocato Gaetano Cappellano Seminara si è invece presentato agli agenti della Polizia penitenziaria di Bollate, in provincia di Milano. Sono in stato di arresto poche ore dopo la sentenza emessa dalla Cassazione che ha confermato le condanne inflitte dalla Corte d’Appello di Caltanissetta il 24 febbraio del 2022 per, a vario titolo e in particolare, corruzione e concussione. Il verdetto è definitivo, e quindi esecutivo, per i capi d’imputazione, soprattutto i più gravi di corruzione e concussione, confermati dalla suprema Corte che, invece, per altre contestazioni, di minore rilievo, ha annullato le pene inflitte rinviando la trattazione ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Caltanisetta. Ed è stata la Procura generale di Caltanissetta a firmare il provvedimento di esecuzione della pena. Il rinvio ai giudici di secondo grado sarebbe funzionale solo a rideterminare l’entità della pena rivalutando le contestazioni di reato oggetto del rinvio. Dunque, più nel dettaglio, la sesta sezione penale della Corte di Cassazione, presieduta da Giorgio Fidelbo, ha trattato la sentenza dei giudici d’Appello che hanno inflitto a Silvana Saguto 8 anni e 10 mesi di reclusione. Poi Gaetano Cappellano Seminara 7 anni e 7 mesi. Poi Carmelo Provenzano 6 anni e 10 mesi. Poi Roberto Nicola Santangelo, amministratore giudiziario, 4 anni e 2 mesi. Poi Lorenzo Caramma 6 anni e 2 mesi. Poi l’ex prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, 3 anni. Poi Walter Virga, amministratore giudiziario, 1 anno e 4 mesi. Poi al tenente colonnello della Guardia di finanza Rosolino Nasca, già in servizio alla Dia, Divisione investigativa antimafia, di Palermo, sono stati comminati 2 anni e 8 mesi. Poi 1 anno e 10 mesi al preside della facoltà di Giurisprudenza ad Enna, Roberto Di Maria. Poi Maria Ingrao, la moglie di Provenzano, 2 anni e 8 mesi. E 2 anni e 8 mesi anche a Calogera Manta, cognata di Carmelo Provenzano. Infine è stato condannato a 4 mesi il figlio di Silvana Saguto, Emanuele, per una tesi di laurea che sarebbe stata scritta dal professore Provenzano. Tra le motivazioni addotte dai giudici che si sono susseguiti tra il primo e il secondo grado di giudizio si legge: “Silvana Saguto poteva contare sistematicamente sulla disponibilità dell’avvocato e amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, e poi del professor Carmelo Provenzano, ex docente alla ‘Kore’ di Enna e amministratore giudiziario anche lui: soggetti comprensibilmente inclini ad assecondare le pretese della Saguto per conseguire vantaggi che non sarebbero spettati. In sintesi, lei avrebbe affidato gli incarichi delle amministrazioni giudiziarie, e loro avrebbero ricambiato con favori di vario genere. Non era un’associazione a delinquere, ma un patto corruttivo permanente”. E poi, traendo spunto dal contestato episodio dei 20mila euro consegnati la sera del 30 giugno del 2015 alla Saguto nella sua abitazione, tutti in banconote da 50 euro, da Cappellano Seminara dentro un trolley, la Procura generale ha aggiunto: “Le risultanze delle indagini hanno dimostrato come la principale fonte di reddito di Lorenzo Caramma, ingegnere e marito di Silvana Saguto, negli anni dal 2006 al 2015 siano proprio i compensi corrisposti da Cappellano Seminara quale libero professionista e quale amministratore giudiziario. Cappellano Seminara non riceveva lucrosi incarichi dalla Saguto per le sue indiscusse capacità professionali quanto invece perché lo stesso poteva ricambiare attraverso il conferimento di incarichi al marito e attraverso le dazioni di utilità indebite. E il docente Carmelo Provenzano otteneva incarichi dagli amministratori nominati dalla Saguto, e in cambio si sarebbe adoperato per spianare la strada universitaria al figlio di lei Emanuele, e aiutarlo a raggiungere l’agognato traguardo della laurea. Pertanto le amministrazioni giudiziarie sarebbero diventate agenzie di collocamento di amici, parenti o persone segnalate dalla giudice Saguto e dai vari amministratori giudiziari nominati”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

La Questura di Agrigento è in lutto. E’ morto, a causa di una grave malattia, l’assistente capo Luca Pizzuto, in servizio al Commissariato di Porto Empedocle. “La Questura di Agrigento con infinito dolore saluta l’assistente capo Luca Pizzuto. Vogliamo ricordarti così come eri, sensibile, amante della vita, padre amorevole e collega stimato”. La Questura lo ricorda così con un post sulla propria pagina Facebook. In pochi minuti sono state lasciate decine di messaggi di cordoglio e stima da parte di amici, colleghi e conoscenti.

Improvviso cambio di rotta per quanto riguarda le condizioni meteorologiche in Sicilia. Se negli ultimi giorni il sole ha continuato a “regnare” indisturbato sull’Isola, domani i siciliani si ritroveranno a fare i conti con il maltempo.

Sono previsti rovesci e temporali su gran parte della Regione. Pertanto, la Protezione civile regionale ha diramato un’allerta meteo gialla su quasi tutto il territorio siciliano: sono escluse Ragusa e Siracusa, in cui non dovrebbero verificarsi precipitazioni.

Nuova assoluzione per due gestori di un circolo di Porto Empedocle. La Procura di Agrigento, a seguito di un accertamento fatto dagli agenti della stazione dei carabinieri di Porto Empedocle il 6 aprile 2019, durante lo svolgimento della partita Juventus – Milan, hanno denunciato due soci del “Circolo Empedocle” perchè in tale qualità e al fine di trarne profitto, pur avendo un contratto di tipo familiare/residenziale, non commerciale ed in assenza di accordo con il legittimo distributore “SKY s.p.a., abusivamente trasmettevano in chiaro agli avventori del precitato locale un servizio criptato disponibile a pagamento, che ricevevano per mezzo di apparato consistente in un televisore servito da un decoder atto alla decodificazione di trasmissioni ad accesso condizionato.

A seguito di tale denuncia la Procura della Repubblica richiedeva ed otteneva dall’Ufficio per le Indagini Preliminari del Tribunale di Agrigento un decreto penale di condanna alla pena di euro 7.750 di multa. A tale decreto gli imputati, B. S. e A. A. si rivolgevano all’avv. Giuseppe Aiello il quale presentava opposizione al decreto utilizzando le stesse argomentazioni che qualche mese fa aveva visto la assoluzione di 5 gestori di sale da gioco, mandati a processo per gli stessi motivi. Il giudizio si svolgeva innanzi al Tribunale di Agrigento, dott. Dubini. Alla prima udienza, l’avv. Giuseppe Aiello, alla luce della documentazione contenuta nel fascicolo del PM, rinunciava ai propri testi e chiedeva che il processo fosse deciso allo stato degli atti.  A questo punto anche il P.M. chiedeva la assoluzione degli imputati a cui si associava la difesa degli stessi. Il Tribunale di Agrigento assolveva gli imputati perchè il fatto non costituisce reato.