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Contro i costi esorbitanti di Ita e il presunto “cartello” tra le compagnie: da giugno i collegamenti da e verso la Sicilia gestiti da Aeroitalia. L’intervento di Schifani.

Il presidente della Regione, Renato Schifani, rilancia il terzo vettore per ovviare, o quanto meno attenuare, il caro – voli da e verso la Sicilia insorto nell’autunno scorso, resosi intollerabile durante il periodo natalizio, e adesso ancora attuale e irrisolto nell’approssimarsi delle vacanze pasquali. I vertici della compagnia di bandiera “Ita” hanno risposto ad una recente lettera di Schifani assicurando costi ridotti ma non per tutti i viaggiatori, e comunque adeguandosi alle logiche di mercato. In particolare sarebbero stati esclusi dalle agevolazioni i turisti, quando invece la Sicilia è, e sarà ancora la prossima estate, una delle mete di vacanza privilegiate da italiani e stranieri. Basti considerare il traguardo dei 10 milioni di passeggeri tagliato nel 2022 dall’aeroporto di Catania. Sono ancora pendenti il ricorso all’Antitrust e l’esposto alla Guardia di Finanza firmati dal Codacons, ed a cui si è associato il governo regionale, contro il presunto “cartello” praticato dagli attuali vettori, ovvero un accordo sotto traccia tra le compagnie per mantenere e rendere ancora più redditizi i biglietti senza l’intralcio della concorrenza. Ebbene, ecco allora il terzo vettore, l’asso nella manica di Schifani, che annuncia: “La nostra battaglia contro il caro-voli va avanti. Dal primo giugno partiranno i collegamenti da Catania e Palermo verso Milano e Roma gestiti da Aeroitalia, che ha già venduto 3-4 mila biglietti a tariffe eque. Finalmente ci sarà un terzo vettore che rompe il cartello che ho denunciato all’Antitrust. È inconcepibile che una società a capitale pubblico come Ita, ricapitalizzata dallo Stato e dunque dai cittadini per 700 milioni di euro a copertura delle perdite accumulate, tre giorni fa mi abbia risposto dicendomi che devono obbedire alle logiche di mercato. Se pensano che far pagare a un siciliano 400 euro per raggiungere Roma stia in una logica di mercato si sbagliano. Se tariffe così elevate devono servire a recuperare errori strategici che hanno portato a buchi di bilancio, noi non ci stiamo. Non possono essere i siciliani a pagare gli errori di chi ha amministrato la compagnia in passato”. E poi il governatore aggiunge: “Da parte di Ita ho registrato un margine di disponibilità, aumenteranno il numero dei voli ad aprile, ma non basta. Noi andremo avanti in una battaglia di civiltà per garantire principi costituzionali come la libertà di movimento. Abbiamo il diritto-dovere di pretenderla, per far tornare i nostri ragazzi che studiano fuori, fare arrivare i turisti e accrescere il nostro Prodotto interno lordo. Su questo siamo impegnati quotidianamente”.

Giuliana Miccichè

Lo dice l’assessore regionale all’Istruzione e formazione professionale, Mimmo Turano, dopo i procedimenti emessi dall’Autorità giudiziaria nei confronti della docente in servizio alla scuola dell’infanzia dell’Istituto comprensivo Capuana-Pardo di Castelvetrano.«Si tratta di un primo passo che sarà certamente seguito da un provvedimento disciplinare emesso dall’Ufficio scolastico regionale che è preposto a questo compito – ha aggiunto Turano –. Da parte mia scriverò al ministro dell’Istruzione e del merito Valditara, perché possa prendere ulteriori provvedimenti necessari affinché questa persona non abbia più alcun contatto con il mondo della scuola, tenuto conto del clamore negativo e del turbamento che il provvedimento giudiziario a suo carico ha suscitato nella collettività e in particolare nell’ambiente scolastico, e delle conseguenti ripercussioni sull’intera istituzione scolastica regionale di cui possono essere compromesse la credibilità e l’immagine. Abbiamo il dovere – conclude Turano – di difendere il lavoro di tanti docenti degli istituti siciliani che quotidianamente trasmettono valori di legalità ed etica agli alunni e che sono alla base della scuola».

Quali sono le caratteristiche che fanno di un pc il computer perfetto per uno studente universitario? Il portatile deve avere un buon hardware, essere compatto, non troppo pesante e soprattutto adattarsi alla vita frenetica di uno studente.

Tra le specifiche comuni di questa categoria di portatili troviamo componenti hardware di buon livello che risultano fondamentali per utilizzare più app in contemporanea e, solitamente, un’elevata portabilità.

Lo studente che si occupa di design, architettura, progettazione CAD e simili avrà necessariamente bisogno di un portatile con specifiche differenti rispetto a uno studente che frequenta facoltà umanistiche, in quanto necessita di una certa potenza grafica e quindi di prestazioni superiori.

Tra i modelli che vi proponiamo troverete portatili che offrono prestazioni di tutto rispetto nel caso abbiate esigenze che vanno oltre la semplice navigazione, ma anche laptop meno potenti (e molto economici) ideali per la prendere appunti e gestire attività meno complesse.

I migliori PC per gli studenti universitari

SPECIFICHE

Ideale per: Fotografi, video maker e designer, studenti universitari
CPU: Apple M2 8-core
Grafica: GPU Integrata 8-core – 10-core
RAM: 8GB – 24GB
Schermo: 13.6-pollici 2560 x 1664 Liquid Retina
Archiviazione: 256GB – 2TB SSD

Questa versione aggiornata del portatile più accessibile di Apple migliora tutto ciò che ha reso il modello M1uno dei modelli più apprezzati del 2021. Le prestazioni sono scattanti anche in caso ci si voglia cimentare nell’editing video 4K. Lo splendido schermo da Retina da 13,6 pollici è leggermente più grande e più luminoso di 100 nit rispetto ai display da 13,3 pollici dei modelli precedenti. Tuttavia, non siamo grandi fan del notch. Nonostante lol schermo leggermente più grande, il nuovo Air è più leggero e fisicamente più piccolo del suo predecessore.

Apple ha anche reintrodotto la ricarica Magsafe e ha aggiunto nuove colorazioni, anche se sono un po’ più tenui rispetto a quanto ci aspettassimo inizialmente. ACQUISTA SU AMAZON

SPECIFICHE

Ideale per: Studenti dal budget limitato a cui serve un portatile per svolgere attività di base come navigazione e scrittura
CPU: Intel Celeron N4020
Grafica: Intel UHD Graphics 600
RAM: 4GB DDR4
Display: 14″ Full HD LED LCD
Archiviazione: eMMC 64 GB

La potenza di elaborazione è importante, ma non sempre fondamentale. Gli studenti che frequentano facoltà umanistiche, spesso hanno bisogno semplicemente di un portatile leggero e compatto da portare con se per prendere appunti, effettuare ricerche sul browser e guardare video / serie TV in streaming durante i tempi morti. Acer Chromebook 314 consente di svolgere tutte queste operazioni in tranquillità conservando un design compatto e leggero, con un sistema operativo semplice e scorrevole che fa buon uso del modesto hardware di cui dispone. LINK ACQUISTO AMAZON

SPECIFICHE

Ideale per: Designer, videomaker, studenti universitari
CPU: Apple M1 8 core **Grafica:** Integrata con GPU da 7-8 core
Memoria : 8 GB – 16 GB unificata
Schermo: display Retina retroilluminato a LED da 13,3 pollici (2560 x 1600)
Memoria: SSD da 256 GB a 2 TB
Dimensioni: 30,41 x 21,24 x 1,61 cm

Apple ha concluso il 2020 con il botto lanciando il tanto chiacchierato chip M1, che è riuscito in breve tempo a diventare un vero punto di svolta per l’azienda. Il primo portatile dell’azienda equipaggiato con il processore Apple è stato proprio MacBook Air, presentato fin da subito come uno dei prodotti Apple più interessanti degli ultimi anni. Grazie al nuovo chip M1, questo MacBook Air è nettamente migliore dei suoi predecessori, conosciuti per la compattezza e per le prestazioni mediocri. Il nuovo MacBook Air si distingue dai modelli precedenti proprio in ambito prestazionale, dimostrandosi sempre reattivo e garantendo un’ottima autonomia. LINK ACQUISTO AMAZON

SPECIFICHE
Ideale per: Studenti di materie umanistiche che hanno bisogno di un portatile compatto con una buona tastiera
CPU: Intel Core m3 di ottava generazione – Processore Intel Pentium Gold 4425Y
Grafica: Intel HD Graphics 615
RAM: 4 GB – 8 GB
Schermo: Display PixelSense da 10,5 “1920 x 1280 (220 PPI)
Memoria: 64 GB eMMC – 128 GB SSD
Connettività: IEEE 802.11a / b / g / n / ac / ax, Bluetooth 5.0, modem Qualcomm Snapdragon X16 LTE

I dispositivi Microsoft sono noti per i prezzi non propriamente popolari, motivo per cui la linea Surface Go è quella più diffusa tra gli studenti. Surface Go era il miglior tablet premium a prezzi accessibili di Microsoft e Surface Go 2 continua questa tradizione offrendo un rapporto qualità prezzo piuttosto bilanciato. Tuttavia, per un uso basilare come quello scolastico e per un mix tra navigazione e riproduzione di contenuti multimediali, questo tablet si rivela una scelta ottima. LINK ACQUISTO AMAZON

SPECIFICHE

Ideale per: Studenti di ingegneria
CPU: Da Intel Intel Core i5 1230U
Grafica: Intel Iris XE
RAM: Da 8GB a 32GB
Display: Da FHD+ Infinity Edge 13,4 poliici
Archiviazione: Da SSD PCIe NVMe 256GB integrata

Dell XPS 13 consente di scegliere tra un’ampia gamma di componenti più o meno potenti in base al budget e alle necessità. Si parte da configurazioni con processori Intel Core i5 e 8GB di RAM con schermi FHD e si arriva a soluzioni con processori Intel Core i7, 32GB di RAM e display 4K UHD+. Il prezzo varia in base ai componenti selezionati, ma nel complesso, qualsiasi soluzione scegliate, Dell XPS 13 garantisce un eccellente livello costruttivo, componenti di qualità e un livello di finiture che si trova solo sui portatili di fascia alta. LINK ACQUISTO AMAZON

SPECIFICHE

Ideale per: Studenti che giocano molto
CPU: AMD Ryzen 7 – AMD Ryzen 9
Grafica: Nvidia GeForce RTX 1650 – Nvidia GeForce RTX 3060, AMD Radeon RX 6800S
RAM: 8GB – 32GB
Display: 14-ipollici 1920 x 1080 – 2560 x 1440
Archiviazione: 512GB – 1TB SSD

I portatili da gioco non sono economici e Asus ROG Zephyrus G14 non fa eccezione. Tuttavia, nella sua configurazione base costa circa quanto un MacBook Pro da 13 pollici pur offrendo qualcosa in più in termini di prestazioni grafiche. Anche con un modello dotato di RTX 2060 Max-Q, siamo riusciti a ottenere frame rate decenti con titoli AAA come Metro Exodus con impostazioni Ultra. Ma ciò che distingue Zephyrus G14 dalla massa dei portatili gaming è il suo fattore di forma e la durata della batteria. La sua compattezza e il peso di poco inferiore ai 4 kg lo rendono abbastanza piccolo da mettere in uno zaino e portare sempre con se a lezione o sul treno. LINK ACQUISTO AMAZON

Continuano ad arrivare belle notizie per il quartiere di Villaseta. È infatti del 16 marzo la notizia dell’affidamento dei lavori alla ditta A.S.G. Group S.R.L. per i lavori di realizzazione del centro aggregativo giovanile nei locali comunali di Piazza Concordia.

L’intervento, per il quale è previsto un investimento totale di 400mila euro, prevede la realizzazione di un nuovo centro aggregativo nei locali comunali, precedentemente occupati dalla Polizia Locale e nei sottostanti locali che ospiteranno una biblioteca digitale, in cui verranno conservati e resi disponibili esclusivamente documenti in formato digitale, gestiti e catalogati elettronicamente ed il cui accesso potrà essere effettuato telematicamente.

Il centro aggregativo sarà un ulteriore luogo di incontro, di attività educative, formative, ricreative, didattiche e di socializzazione che offrirà ai fruitori servizi informativi e percorsi formativi e ricreativi volti a sostenerne il percorso di crescita. Previste nel rispetto dell’ambiente, numerose soluzioni derivanti dalla green technology, quali il ricorso a fonti di energia rinnovabili ed a sistemi attivi e passivi di contenimento dei consumi energetici, in attuazione delle linee programmatiche del PAESC del Comune di Agrigento.

«Siamo in linea con i tempi che come amministrazione ci eravamo prefissati per l’avvio dei lavori – commenta l’assessore Gerlando Principato -. La ditta aggiudicatrice ha presentato un’offerta con un ribasso del 6.50% per un importo lavori di 283.260,39 euro, da parte del Comune di Agrigento. Con questi nuovi interventi insieme a quelli di piazza Concordia, Villaseta ed i ragazzi del quartiere, avranno finalmente un centro aggregativo comunale nel quale avranno la possibilità di svolgere attività formative, educative e didattiche».

Fanno quasi tenerezza i dirigenti medici del reparto di Cardiologia dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento i quali, attraverso una lettera-appello si rivolgono alla popolazione, quasi come a non avere un punto di riferimento istituzionale come ad esempio l’assessore regionale alla Sanità, Volo, il presidente della Commissione Sanità Laccoto e il Commissario all’Asp di Agrigento Zappia. Non c’è una famiglia dell’intera provincia di Agrigento che non debba ringraziare il primario Giuseppe Caramanno e la sua equipe, Giovanni Vaccaro, Diego Milazzo, Salvo Geraci, Gerlando Pilato ed Ilenia Di Liberto. Un vero e proprio capolavoro. E li, in quella stanza, avvengono i miracoli.

E poi, i dirigenti del reparto Cardiologia; perchè subito dopo l’interventistica occorre controllare e monitorare 24 ore su 24 il paziente che ha subìto l’intervento: preparazione, professionalità, rapporti umani. Anche in questo caso, un vero e proprio capolavoro.

I numeri parlano da soli, così se c’è qualcuno che volesse sporcare le acque lo mettiamo subito in castigo: 300 infarti acuti, 1.000 angioplastiche e 2.000 coronarografie. Tutto ciò accade in un solo anno. Forse nemmeno a Milano!

Abbiate pietà del seguente linguaggio, ma quando ci vuole, ci vuole: ma di che minchia stiamo parlando? E quando si spiattellano questi numeri, inoppugnabili, non c’è storia. Non si guarda indietro, non si guardano le ripicche, non si guardano gli errori umani che possono verificarsi o che si sono verificati. Quelli passano, la morte, invece, non ti da scampo. Non si guarda al passato. Sarebbe un grave errore. Quello che è stato è stato, andiamo avanti. La vita è una, sacra, intoccabile.

Del resto, questo giornale, è stato sempre attentissimo ai problemi sanitari siciliani con spiccato riferimento alla “questione agrigentina” sollevando, spesse volte, feroci confronti tra chi scrive e i vertici sanitari siciliani.

Il reparto di Cardiologia-Emodinamica dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, negli ultimi 20 anni, si è rivelato tra i più brillanti nel panorama del sud Italia. Del resto i numeri di sopra parlano da soli; ogni giorno, in Emodinamica di Agrigento, viene salvata una vita. Senza se e senza ma.

Sol chi non lo prova non potrà mai comprendere fino in fondo ciò che accade quotidianamente nel reparto di Emodinamica dell’ospedale di Agrigento; gente che arriva praticamente morta, quasi con l’encefalogramma piatto, e che ad un tratto dopo il miracoloso lavoro svolto dagli emodinamisti agrigentini si risveglia, apre gli occhi, sorride e ringrazia.

Un reparto del genere dovrebbe, al contrario, essere foraggiato di personale medico, infermieristico (altro fiore all’occhiello) e così via dicendo.

I Dirigenti medici lanciano un grido di allarme che noi riteniamo assolutamente legittimo. “Non può un reparto di cardiologia privarsi di tre medici e di oltre 400 ore mensili di lavoro” – si legge nella nota inviata all’opinione pubblica.

Spostare i medici al San Giacomo D’Altopasso, al Barone Lombardo e al pronto soccorso è una sopraffazione che non consente di lavorare serenamente a chi, come detto prima, salva almeno una vita al giorno.

Anche perchè, diciamolo francamente, quando arriva un infartuato a Licata o a Canicattì, la prima cosa che si organizza, dopo una flebo interlocutoria, è il trasferimento ad Agrigento il più presto possibile. In quei nosocomi possono solo defibrillare. Altro no.

Dunque, facciamo come il cane che si morde la coda. Portiamo i medici a Licata e a Canicattì (dove il riposo è quasi assoluto) e poi ce li ritroviamo ad Agrigento perchè accompagnano il paziente infartuato! Adà, picciò, come recita il titolo: un cugliuniamu.

Nella nota i dirigenti medici Cardiologi di Agrigento chiedono soltanto di “poter continuare a svolgere il proprio lavoro, così come sempre fatto: guardando in faccia i nostri pazienti e sapendo che gli stiamo garantendo i più alti livelli di assistenza”.

La nota continua: “Il reparto di Cardiologia non è una guardia medica. La popolazione deve essere certa di andare in un posto che non sia per forza il più vicino che non coincide spesso con il più efficiente, perché gli standard quantitativi non permettono di raggiungere prestazioni qualitative adeguate, aumentando il rischio clinico”.

Un grido di allarme legittimo e sacrosanto che, purtroppo, non viene ascoltato dai vertici regionali.

E allora, a questo punto, vuol dire che inizieremo una battaglia con i vertici siciliani della Sanità, i quali, non possono e non devono girarsi dall’altra parte e far finta di non comprendere i problemi esposti dai cardiologi agrigentini.

All’assessore regionale della Sanità siciliana, Giovannuzza Volo, preso la andremo a trovare per capire da vicino cosa vuole fare con la “questione Cardiologia Agrigento”. Nel frattempo, la preghiamo direttamente di interessarsi al grave problema esistente ad Agrigento e, magari, sorridere e applaudire un po di meno quando si inaugurano posti sanitari che, francamente, lasciano il tempo che trovano. Signori tutti, con la vita non si scherza. La politica, una volta per tutte, la smetta di favorire clientelismo di infimo ordine e promuovere, invece, situazioni che sono altamente professionali.

E poi la Margot si incazza, quando la chiamiamo così.

Applaude a Ribera e dorme su Agrigento.

 

 

 

 

Dentro una vaschetta di pasta al forno, diretta ad un detenuto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, sono stati nascosti ovuli pieni di droga, scoperti dallo scanner metal detector in dotazione alla casa circondariale. All’interno della vaschetta di alluminio sono stati contati 14 ovuli confezionati con fogli di alluminio, contenenti cocaina, hashish e pasticche varie. Il destinatario sarebbe stato un detenuto nel reparto dove sono reclusi i barcellonesi in attesa di giudizio. Indagini sono in corso.

Per la Consulta delle associazioni, organo previsto dall’Aica, vi è mancata trasparenza nelle procedure di selezione del nuovo Consiglio di Amministrazione. Una lettera è stata inviata al Prefetto.

“A seguito della richiesta della Consulta di rendere pubblici i nomi e i curricula dei candidati al nuovo consiglio di amministrazione di AICA è stata fornita alla stampa una lista di nomi come se questo bastasse a mettere a tacere le ostinate richieste di trasparenza”, lamenta la Consulta.

Un atteggiamento che “oltre a non essere rispettoso nei confronti dell’utenza di un’azienda pubblica coma AICA, non soddisfa a pieno il necessario principio di trasparenza richiamato più volte nello Statuto. Non si è voluto espletare questo passaggio cruciale per il futuro del gestore con le procedure ad evidenza pubblica come ci si sarebbe aspettati in un contesto normale”.

La Consulta lamenta anche che “il presidente Provvidenza ha più volte ribadito l’adesione della procedura seguita ai dettami dello statuto, ma ha omesso di dire che in nessun caso lo statuto prevede una deroga al principio di trasparenza”.

La Consulta ritiene “gravissima la mancata pubblicazione sul sito del gestore della lista dei nomi e dei curricula. La mancata pubblicazione sul sito dei criteri di scelta che i sindaci adopereranno per la nomina del nuovo organo di gestione”.

Insomma, è sbagliato improvvisarsi amministratori di una azienda pubblica e la pubblicazione delle competenze dei candidati “sarebbe stato un passaggio scontato, per di più previsto per legge”.

Scorrendo rapidamente la lista dei candidati, la Consulta evidenzia che “non si può non notare le chiare appartenenze politiche, degne delle peggiori pratiche spartitorie della prima Repubblica e risulta altresì evidente che, a meno di poche personalità, la competenza e l’esperienza in materia di Servizio Idrico Integrato è in generale scarsa o nulla”.

Per la cronaca, anche il commissario straordinario Fiorella Scalia si è candidata a far parte del Cda. Per la Consulta, Scalia “ha approvato d’imperio il nuovo piano di fabbisogno del personale contro il parere dei Revisori contabili”.

Quanto costa all’azienda l’approvazione di detto piano? Quali sono le coperture finanziarie? Perchè viene approvato quest’ultimo provvedimento con carattere di necessità ed urgenza e si rimanda invece il budget triennale e il piano degli interventi?”

Altri dettagli sugli altri indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla rete di protezione della latitanza di Matteo Messina Denaro. Incontri e corrispondenze di lettere.

Vi sono altri indagati, già sottoposti a perquisizione domiciliare, nell’ambito delle indagini sulla rete di protezione della latitanza di Matteo Messina Denaro. Si tratta dell’imprenditore agricolo Gaspare Ottaviano Accardi, 58 anni, conosciuto col soprannome di “Gaspare lu pinzirutu”, e di sua moglie, Dorotea Alfano, 54 anni. E poi Leonarda Indelicato, 50 anni. Ai tre si contestano le ipotesi di reato di favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena con l’aggravante mafiosa. E così è anche per Laura Bonafede, l’insegnante figlia del defunto capomafia di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede, e moglie dell’ergastolano Salvatore Gentile. Laura Bonafede è stata ritratta da un video in un supermercato a Campobello intenta a conversare con Messina Denaro. La coppia Accardi-Alfano e Leonarda Indelicato avrebbero frequentato spesso l’abitazione di Emanuele Bonafede e Lorena Lanceri, dove Messina Denaro si è recato a pranzo e a cena quasi ogni giorno prima dell’arresto. Anche loro tre, Accardi, Alfano e Indelicato, sono stati registrati dalle telecamere di video-sorveglianza che hanno colto Messina Denaro incontrarsi in strada con Lorena Lanceri e poi entrare nella sua abitazione, in via Mare 89 a Campobello di Mazara. Più in particolare, Accardi e Alfano, marito e moglie, sarebbero stati ospiti nella casa di Emanuele Bonafede e Lorena Lanceri nelle stesse occasioni in cui è stato presente Messina Denaro. Leonarda Indelicato, invece, nella casa di Bonafede e Lanceri avrebbe lavorato come domestica. Ancora in riferimento a Laura Bonafede, dalla corrispondenza che lei avrebbe intrattenuto con Messina Denaro emerge una sorta di gelosia della donna per Lorena Lanceri, la “Diletta” di Messina Denaro, che nei pizzini sarebbe indicata col nome in codice di “Tramite”. E Laura Bonafede avrebbe scritto al boss: “Ho visto Margot (si riferisce all’Alfa Romeo “Giulietta” di Messina Denaro) alle 18:56 dal ‘Tramite’. Stranamente non mi sono arrabbiato, non sono andato su tutte le furie come di solito mi succede. Mi ha dato parecchio fastidio, questo non lo posso negare. Mi ha dato fastidio non sapere cosa stessi facendo in quel momento, non sapere se eravate soli, se ti saresti fermato ancora a lungo, se … se … se … potrei dire mille se. Dopo quello che ho detto quando vidi Margot di mattina, ho pensato che non l’avrei vista più in quella zona per evitare di farmi avere delle reazioni, perché non l’avevo più vista, e questa cosa mi faceva incavolare ancora di più. Ma oggi ho pensato: almeno non si nasconde da ‘Blu’. Contorto come pensiero? No, solo che preferisco sapere e non essere preso in giro”. E la Bonafede, dopo essersi accorta ancora dell’Alfa Romeo “Giulietta” davanti casa di Lorena Lanceri, avrebbe scritto ancora a lui: “Carissimo amico mio, mi accingo a chiudere questa mia, è una lunga lettera con arrabbiature, tristezza e tanta nostalgia. Non vedo l’ora di leggerti. Oggi sono passato e ho visto Margot. E ho provato quella sana invidia del perché tutti sì e io no. Vuol dire che era scritto così”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Un’operazione antidroga è stata condotta oggi dai Carabinieri del Comando provinciale di Caltanissetta. Gli indagati destinatari di misure cautelari sono 15, di cui 14 arrestati in carcere, e uno ai domiciliari. Approvvigionandosi di stupefacenti attraverso canali nelle province di Agrigento e Catania, avrebbero gestito un fiorente traffico e spaccio al dettaglio, anche durante l’emergenza covid, di cocaina, marijuana e hashish tra Mussomeli, Sutera, Campofranco, Acquaviva Platani, Villalba e alcune zone della provincia di Agrigento. Nel corso delle indagini, che si sono protratte dall’ottobre del 2019 al giugno del 2022, è stata arrestata in flagranza di reato una persona e sequestrati 130 grammi di cocaina e quasi 2 chili di marijuana.

Contro “le stragi del sabato sera”: nel corso degli ultimi due sabato notte, i poliziotti della Stradale di Agrigento, coordinati da Andrea Morreale, sono stati impegnati in posti di blocco avvalendosi anche di un laboratorio mobile con a bordo un medico della Polizia. E ciò per un responso rapido all’analisi dei campioni salivari. Sono stati denunciati a piede libero alla Procura 11 automobilisti ubriachi alla guida. Ad un altro, con uno tasso di 0,80 grammi di alcol per litro di sangue, è stata imposta una sanzione amministrativa. A tutti è stata ritirata la patente. Due degli automobilisti sono fuggiti all’alt ma sono stati acciuffati.