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Agrigento è pronta a incontrare la commissione del ministero della Cultura che deve giudicare il dossier della sua candidatura a Capitale italiana della Cultura per il 2025. Con la nomina da parte del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano di Davide Maria Desario a presidente della giuria in sostituzione del dimissionario Mario Sechi, la commissione è tornata subito operativa.

Sono 745 i migranti soccorsi in meno di 24 ore. E oltre 2500 sono in viaggio nel Mediterraneo. Dalla Tunisia uno esodo di 900.000 profughi se la condizione politica ed economica precipita.

Travolgente recrudescenza dei flussi di migranti clandestini. Le condizioni meteo favorevoli hanno incoraggiato le partenze in massa dopo una tregua di poco meno di una settimana a causa del mare mosso. In meno di 24 ore sono approdate 800 persone. La Guardia Costiera è intervenuta in due salvataggi in area Sar Italiana, a circa 90 miglia dalla costa jonica calabrese, lungo la stessa rotta battuta dal barcone naufragato a Cutro. Nel corso della prima operazione sono stati soccorsi 745 migranti. Prima un peschereccio con 295 migranti a bordo, di cui 85 sono poi sbarcati a Crotone: 46 egiziani, 37 pakistani e 2 siriani, tutti uomini tra i quali 9 minori, partiti dalla Libia. Gli altri, tutti pakistani, tra cui una donna e alcuni minori non accompagnati, è sbarcato a Roccella Jonica. Poi, nella seconda operazione di soccorso è stato raggiunto un altro peschereccio a circa 100 miglia a est di Siracusa, con a bordo circa 450 migranti. E sono sbarcati a Catania. Nel frattempo a Lampedusa, dopo lo stop maltempo sono giunti i primi 42 a bordo di un barchino di 6 metri, partiti dalla Tunisia e provenienti da Costa d’Avorio, Guinea, Yemen, Burkina Faso e Camerun. I flussi sono destinati ad aumentare: la Guardia costiera tunisina ha intercettato 30 imbarcazioni e 2.034 migranti in viaggio nel Mediterraneo. Ed in riferimento alla pericolosamente barcollante condizione di salute politica ed economica della Tunisia, che rischia di subire la sorte della Libia dopo la “primavera araba” conclusa con la morte di Gheddafi, la presidente del Consiglio comunale, Giorgia Meloni, al Consiglio europeo ha avvertito i colleghi che se anche la Tunisia dovesse precipitare ne seguirà un esodo di almeno 900 mila profughi verso l’Italia, che non è in grado di accoglierli. La Meloni ha dunque sollecitato l’approvazione del prestito da parte del Fondo monetario internazionale per Tunisi.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Matteo Salvini, è intervenuto a Palermo al confronto – dibattito “Lo sviluppo del sistema infrastrutturale siciliano”, organizzato dall’europarlamentare della Lega, Annalisa Tardino. E ha rilanciato il progetto per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina: “Inizio dei lavori entro l’estate del 2024. Il ponte sullo Stretto è un diritto naturale del popolo siciliano. Dire non facciamolo perché c’è la mafia significa la resa economica e sociale”.

Non c’è da stare sereni.

Ancora una volta i detrattori della bellissima città di Agrigento vengono fuori come i funghi (non certo il tartufo bianco, ma semplicissimi champignon). Ovvio che per azzannare la più bella città dei comuni mortali occorrono tante armi.

Quelle che temo di più sunnu i gastimi (imprecazione, maledizione, bestemmia, un male che ti avvenga). E di gastimi, di questi tempi, la città di Agrigento si appresta ad essere colpita come già avviene da diverso tempo.

In ballo c’è la Capitale della Cultura e Agrigento rischia davvero di esserne la protagonista. Per molti, però e non per tutti.

Un noto paninaro della gattabuia (che ha ricevuto l’encomio per come ha saputo spalmare la salsa rosa nei panini con i “iustell”) è ormai da un po di tempo a gammallaria (si dice così?) in quanto la nostra città, al contrario suo e di qualche altro cialtrone di bassissima leva, non può e non deve vivere momenti brillanti.

Anche se al sottoscritto non è piaciuto per niente, non si può nascondere l’enorme successo che ha avuto lo storico concerto di fine anno in piazza stazione con Achille Lauro. Così come, è sotto gli occhi di tutti, la nostra città riesce a vivere momenti assolutamenti belli come avviene ormai da due anni. Agrigento aveva quasi dimenticato la bellezza e il fascino delle feste natalizie; così come aveva dimenticato manifestazioni importanti estive e non, che hanno portato in piazza migliaia e migliaia di persone (anche se a me piace poco) in occasione del ferragosto quando in piazza a San Leone si riversarono migliaia e migliaia di persone per assistere alle note (poco dolenti) di…Fin che la barca va… Orietta Berti, checchè se ne dica, è stato l’evento estivo. Così come i gruppi musicali hanno richiamato gente da ogni parte della Sicilia per assistere alle loro performance a Piano San Gregorio. Ed ancora il recente Mandorlo in Fiore finalmente tornato ai fasti di una volta, seppur con qualche problema inevitabile ed anche programmato. Il mezzo nano ha messo pecco anche al Giro di Sicilia (e ora vedrete che si accanirà su un giro di tangenti tra organizzatori del Giro di Sicilia e l’amministrazione comunale di Agrigento!!!) Insomma, il bello da questa città deve sparire, non deve esistere, non deve mai accadere. Altrimenti come si fa ad accusare una intera amministrazione?

E’ stata stilata la prossima stagione di eventi al Piano San Gregorio, di assoluta spettacolarità, e i detrattori già storcono il naso (già che l’hanno bello…). La solita nenia: l’abusivismo del cazzo che ha distrutto i sogni di una intera città, ma non con i palazzoni o le costruzioni in zona A,B,C,D,E,F,G, e così via dicendo, ma grazie a mascalzoni detrattori che hanno avuto la complicità di altrettanti mascalzoni che volevano rappresentare la legge. Erano altri tempi.

Loro sono fuori, loro non partecipano a nulla, sono solo detrattori e gastimiatura. Certo, avessero dato qualche assessoratino mal promesso oggi le cose andrebbero in modo diverso. Tutto sarebbe stato spettacolare, bellissimo e degno di una città come Agrigento!

Il nano dello street food dei poveri adesso si lascia andare a performance di tutto rispetto; si riscopre professore universitario de La Sapienza di Roma, “corregge” (minchia dove siamo arrivati!) chi commette un errore nel proprio parlare (il sindaco) e si erge ad un vero e proprio professore in un video con tanto di bacchetta in mano per redarguirlo. Lui, si lui.

Confessione: il momento più brutto per un giornalista agrigentino è quando riceve i suoi comunicati; di fatto perde più tempo a correggere tutti gli strafalcioni che scrive che per redigere l’intero articolo (ci vuole il pallottoliere). Una vera e propria ecatombe che con l’italiano e la sua grammatica ha poco o nulla a che vedere in ogni suo rigo.

Non possiamo, però, (e concludiamo) non essere un attimino ottimisti. Vengo e mi spiego.

Il nano della vastedda della Valle del Belice vuole emulare le gesta di un ritrovato amico (che fino a due mesi addietro lo accusava di essere un pezzo di merda...) il quale, meno di tre settimane fa si lasciò andare a previsioni giudiziarie (con tanto di tempi di condanna e pagamento di tutte le spese giudiziarie) nei confronti di un pregiudicato agrigentino, già amministratore della nostra città. Inutile sottolineare che il Silvan dei poveri sbagliò tutto e la Corte di Appello di Palermo ribaltò dalla a alla zeta le previsioni del nano 1: il condannato è stato lui!

Orbene; il nano della mortadella Bologna, anche lui, si è lasciato andare a previsioni su un caso agrigentino riguardante l’amministrazione comunale, a quanto pare, di prossima sentenza. Prevede condanne per tutto e tutti, esemplari e devastanti. Quasi il carcere a vita (che comunque non si augura nemmeno al peggiore nemico…). E perchè no, vista la violenza inaudita nelle sue parole, la sua acredine devastante e la voglia di eliminare il nemico, anche una eventuale condanna a morte lo renderebbe felice.

Certo, le profezie del nano 1 che definifa un mese fa il suo nuovo amico mezzo nano uno sciacallo di pessima fattura, fanno ben sperare i destinatari di prossime sentenze giudiziarie.

Intanto, è doveroso da parte degli agrigentini, cominciare a comprare un bel paio di corna rosse e metterle in tasca. E se mettete una testa d’aglio sul cruscotto della propria auto non sarebbe male. Certo, l’odore non è di quelli che ti affascinano, però stai lontano da malanni, catastrofi e gastimi di ogni natura.

N.B. Se ti imbatte, mi raccomando, rispettiamo le distanze, non solo per il Covid.

Le sue camicie hanno una tasca particolare…

 

 

 

Ha lasciato davvero tanto dolore la scomparsa di Vincenzo Re avvenuta ieri sera mentre si accingeva a giocare una partita di calcetto.

Vincenzo era ben voluto da tutti, ma forse tutti non se ne erano accorti. Facebook è letteralmente impazzito da quando si è saputo della morte di Vincenzo. Fiumi e fiumi di commenti, centinaia e centinaia di amici, parenti, semplici conoscenti hanno avuto modo di sottolineare quanto peserà la mancanza di Vincenzo, soprattutto nel mondo dello sport dove il 49enne aveva un ruolo ben specifico nel gruppo degli ultrà agrigentini.

Domani, dalle 9,00 alle 11,00 verrà allestita la camera ardente all’interno dell’ospedale San Giovanni di Dio per quani vogliono dare l’ultimo saluto a Vincenzo. Subito dopo la salma verrà trasferita nel cimitero di Favara dove nel primo pomeriggio si terrà una breve cerimonia in forma strettamente privata.

L’Editore, il Direttore e tutto lo staff giornalistico e tecnico di sicilia24h.it si stringono attorno al dolore di mamma Fulvia, papà Totò e il fratello Daniele.

Nel centenario della morte di Giovanni Verga, continua l’omaggio allo scrittore e drammaturgo catanese nella stagione di prosa del teatro Pirandello di Agrigento. Il 28 e 29 marzo andrà in scena, in un nuovo allestimento, “La roba”, con regia di Guglielmo Ferro che vede tra i protagonisti l’attore Enrico Guarneri. In scena con lui ci saranno Giampaolo Romania, Nadia De Luca, Francesca Ferro, Rosario Marco Amato, Elisa Franco, Alessandra Falci, Gianni Fontanarosa, Giuseppe Parisi e Maria Chiara Pappalardo. Per “La Roba” sono previsti anche matinées per gli studenti delle scuole. 

Lo spettacolo inizialmente in programma il 23 e 24 marzo è stato posticipato per questioni legate alla compagnia.

Il Commissario straordinario della Camera di Commercio di Agrigento, Giuseppe Termine, che è anche socio fondatore del Consorzio universitario Empedocle di Agrigento, si scaglia contro la delibera che ha apportato le modifiche allo Statuto del Consorzio presieduto da Antonino Mangiacavallo. Termine ribadisce che le modifiche apportate allo statuto non possono essere valide perché ai fini della validità della deliberazione occorre la presenza di tutti i soci fondatori.
“Peccato – dice Giuseppe Termine – che io non ero presente all’Assemblea ordinaria dei soci”.
Per onor di cronaca tra i soci fondatori dell’Empedocle Consorzio Universitario Agrigento figurano il Comune di Agrigento, con 200 quote del valore nominale di € 516,45 cadauna, pari complessivamente ad euro 103.290,00, e la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Agrigento con quote n. 66 del valore nominale di € 516,45 cadauna, pari complessivamente ad € 34.085,70.
Giuseppe Termine, pertanto, ai revisori dei conti chiede, in considerazione della palese invalidità del procedimento che ha determinato le modifiche statutarie vigenti, di disporre, una volta eseguiti gli opportuni accertamenti, i provvedimenti consequenziali che si riterranno opportuni al fine di ristabilire la piena legalità ed il buon andamento dell’amministrazione dell’Ente”.

Dopo una settimana circa di tregua, a causa del mare mosso, adesso a Lampedusa sono sbarcati, a bordo di un barchino di 6 metri e poi soccorsi dalla Guardia costiera, 42 migranti originari di Costa d’Avorio, Guinea, Yemen, Burkina Faso e Camerun. Sono partiti da Sfax in Tunisia. Tra di loro anche 14 donne e 1 minore. I 42 sono stati trasferiti nel Centro d’accoglienza in contrada Imbriacola, aggiungendosi alle 203 persone già presenti.

Matteo Messina Denaro ha rinunciato al mattino di oggi ancora una volta a comparire al processo in corso innanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta, nell’aula bunker del carcere Malaspina, in cui è imputato di essere stato uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio. L’avvocato difensore d’ufficio designato, il canicattinese Calogero Montante, che dopo la sua rinuncia al mandato per ragioni di incompatibilità ha ricevuto minacce telefoniche, è stato dispensato dall’incarico allorchè adesso è stata accolta la sua rinuncia per motivi di salute addotti con un certificato medico. Al suo posto la Corte, presieduta dal giudice Maria Carmela Giannazzo, ha designato come difensore d’ufficio l’avvocato Adriana Vella, che ha affermato: “Messina Denaro è un imputato come gli altri e lo difenderò come farei per chiunque altro. Il fascicolo è molto ampio, e quindi devo studiarlo. Io non ho paura, se una fa il proprio lavoro non deve temere nulla. Mi spaventa solo l’impegno che dovrò affrontare in questi giorni ma non il fatto che difendo Messina Denaro”.

 

Cinque migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana sono annegati e altri 28 risultano dispersi dopo che la loro barca si è capovolta al largo della Tunisia. Così hanno reso noto al mattino di oggi gli attivisti del Forum tunisino per i diritti sociali ed economici. Cinque corpi di migranti sono stati recuperati e altri cinque migranti sono stati salvati. La barca, con a bordo immigrati soprattutto dalla Costa d’Avorio, sarebbe affondata perché sovraccarica. E’ partita dalla regione costiera di Sfax in direzione di Lampedusa. Si ritiene che circa 21.000 migranti dall’Africa sub-sahariana si trovino attualmente in Tunisia in attesa della partenza.