Agosto 2022 - Pagina 34 di 46 - Sicilia 24h
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Questa sera, 9 agosto, ad Agrigento, appuntamento culturale con “La Notte dei Musei”: dalle ore 21 è prevista l’apertura straordinaria al pubblico della pinacoteca dell’ex Collegio dei Padri Filippini con i Fabemolle minimal band, che suoneranno brani tra i più famosi del grande Fabrizio De Andrè.

Residenti e turisti avranno l’occasione di visitare il museo in un orario insolito.

Altri momenti di animazione e intrattenimento in città concluderanno la serata.
Dunque, sempre ricco di eventi prosegue il programma dell’Estate Agrigentina, che vede insieme il Comune di Agrigento, il Parco Archeologico della Valle dei Templi, la DMO-Distretto Turistico Valle dei Templi, col patrocinio dell’Assessorato regionale del Turismo.
Cerimonia di inaugurazione nel pomeriggio di oggi alle 17,30, allo Stadio Esseneto, per tutti gli sportivi e per le famiglie che potranno seguire “ViviSport – ®Estate ad Agrigento”, torneo di calcetto itinerante “primi calci” e “Pulcini”, che si protrarrà fino al 10 settembre. Organizzato dall’ASD Mediterraneo con A.S.C Attività Sportive Confederate coinvolgerà più di un centinaio di giovanissimi in tutti i quartieri. L’evento inaugurale vedrà la presenza della squadra dell’Akragas Calcio. Agli spettatori sarà possibile assistere agli allenamenti. Poi gli atleti si presteranno a momenti di gioco con i ragazzi, per offrire loro un’indimenticabile esperienza. La partecipazione di Euroform garantirà, durante il pomeriggio,  anche diverse attività di intrattenimento per ragazzi con “I giochi di una volta”. Per la Notte di San Lorenzo, domani 10 agosto dalle 21,30, il complesso bandistico “Vincenzo Bellini” diretto dal M° Carmelo Mangione accompagnerà con la musica lo spettacolo delle stelle cadenti nell’antico borgo di Montaperto, in Piazza Caduti di Marcinelle. Grande attesa sempre domani anche per l’inaugurazione dell’installazione Video Mapping di un percorso alla scoperta del mito e dei riti associati alla Dea Demetra in collaborazione con CoopCulture a Porta di Ponte e in Piazza San Giuseppe a partire dalle 21. Fondamento dell’esperienza catartica offerta al visitatore sarà il concetto di Palingenesi, una rinascita eterna e necessaria, capace di andare oltre i concetti stessi di vita e morte delle creature.
Un messaggio di speranza e comunione fra i viventi che affonda le sue radici nel pensiero del filosofo Empedocle.

Rinascita. Che dopo una pandemia, acquista se possibile un significato ancora più imponente. Rinascita dell’uomo, della comunità, della piazza; ma anche un concetto più teologico che vada oltre la vita e la morte delle creature, umani, animali e vegetali. Un racconto che può essere fatto con ogni mezzo, ma che con suoni, immagini, arabeschi multimediali, diventa un viaggio meraviglioso e surreale. E’ quello che sarà proposto da domani (10 agosto) alle 21 al 22 agosto, nel cuore di Agrigento: il progetto si intitola Palingenesis e fa parte del programma estivo di Agrigento 2022. Un grande videomapping in piazza San Giuseppe chiuderà via Atenea in un percorso iniziatico alla scoperta del mito e dei riti associati alla dea Demetra.

Il videomapping “Palingenesis”, realizzato dai creativi di Oddagency, organizzato da CoopCulture, fortemente voluto dal sindaco Franco Miccichè. L’idea di partenza era quella di creare una galleria multimediale e sensoriale lungo tuttavia Atenea – spiega il sindaco Miccichè che “rivendica” la paternità dell’idea -, ma alla fine abbiamo deciso di racchiudere il progetto in una parte dell’arteria principale della città. Ero rimasto impressionato dai lavori di questi giovani di ODD Agency, è stato bello pensare e immaginare con loro e con CoopCulture questo percorso immersivo che potrà rivitalizzare questa strada bellissima, ma che spesso è solo di passaggio”. Per quindici giorni, gli agrigentini e i turisti potranno meravigliarsi tra volute luminose, arabeschi in 4K, sciare e venature che porteranno con sé un messaggio multiculturale di comunione tra i viventi. “Amministrare un territorio ricco di storia e cultura come Agrigento non è solo un onore ma anche e soprattutto una responsabilità. Il tesoro di cui siamo custodi merita di essere valorizzato ricorrendo ad artisti e innovatori capaci di reinterpretare il patrimonio di miti e storie custodito fra vicoli e strade, monumenti e piazze. Un impegno fra l’amministrazione e i cittadini che si rinnova con il progetto Palingenesis e coi tanti che l’hanno preceduto e che seguiranno” interviene l’assessore comunale alla Cultura, Costantino Ciulla.

Odd Agency è la società di produzione di eventi culturali che ha già realizzato con CoopCultureprogetti multimediali che hanno avuto un successo straordinario: da Exstasis ancora in corso nella chiesa di Santa Caterina a Palermo, Anima Mundi all’Orto Botanico e Al-Aziz alla Zisa a Palermo e Il sogno di Guglielmo a Monreale. L’idea di fondo è sempre quella di raccontare i luoghi della bellezza con strumenti di ultimissima generazione, creando un ponte tra chi studia i dati e chi li rende impalpabili sensazioni, quindi tra storici, letterati e architetti, e programmatori e tecnici. “Palingenesissarà un grande spettacolo multimediale, basato su un’esperienza catartica offerta al visitatore: la rinascita eterna e necessaria, capace di andare oltre i concetti stessi di vita e morte delle creature. Un messaggio di speranza e comunione fra i viventi che affonda le sue radici nel pensiero di Empedocle, e che si rende tanto più necessario in un momento in cui l’umanità si trova ad affrontare una sfida di rinnovamento e rigenerazione” spiegano da ODD Agency. Il progetto nasce dal rapporto sinergico in atto tra il Comune di Agrigento CoopCulture per la rilettura del territorio, da pensare insieme come nuova destinazione turistica.  “Per noi è una bella sfida puntare su una visione complessiva di valorizzazione  territoriale che non miri soltanto al grande attrattore della Valle dei Templi, della quale CoopCulture gestisce i servizi integrati dal 2017 – dice Letizia Casuccio, dg CoopCulture – Sempre di più dobbiamo parlare di destinazione: intercettare flussi turistici, vuol dire valorizzare il territorio e organizzare la comunità che accoglie.  Agrigento ha molto da dire, per storia, bellezza, sapori, e anche per un capitale umano straordinario”.

Lo spettacolo sarà una sorta di cammino iniziatico in sette stazioni, un unico racconto ispirato ai Misteri Eleusini sacri a Demetra. L’idea di fondo è quella di narrare una nuova venuta al mondo, il percorso compiuto da ciascuno di noi verso la luce della vita. Il grande videomapping sarà dedicato al mito di Demetra. Verrà raccontato il ratto di Persefone da parte di Ade che rapì la ninfa dal suo mondo naturale e felice; poi le tre fasi della ricerca di Demetra, l’inverno che attanaglia il mondo, il ritrovamento della figlia, la rivelazione del misterol’accettazione. Un nuovo giorno, una nuova estate, una nuova vita e un nuovo inizio.

Nella serata di ieri, la sala operativa della Guardia Costiera di Lampedusa è stata allertata da una chiamata di soccorso di un natante da diporto in procinto di affondare nelle acque antistanti Cala Pulcino dell’Isola di Lampedusa.

Due famiglie, nove persone in tutto, fra cui anche bambini e un cane, erano in mare per godersi la consueta gita turistica dell’isola quando si accorgevano che l’unità su cui viaggiavano imbarcava acqua per cause in corso di accertamento. La motovedetta SAR CP324, inviata in area, intercettava il mezzo semi affondato ad un miglio dalla costa e recuperava i malcapitati da un’imbarcazione nel frattempo intervenuta. Le persone soccorse, in buone condizioni di salute, venivano visitate dal personale medico del CISOM presente sugli assetti Guardia Costiera di Lampedusa, costatando solo uno stato di agitazione.

Dall’evento deriva la raccomandazione di verificare sempre le idonee condizioni di navigabilità dell’unità prima di intraprende il mare oltreché assicurarsi della corretta composizione delle dotazioni di sicurezza.

C’è da discutere l’ampliamento dell’impianto di compostaggio situato in contrada Manicalunga ed in vista del prossimo Consiglio comunale, che si terrà per domani, in prima convocazione ma slitterà sicuramente in seconda, stamattina la cittadina di Ioppolo Ginacaxio si è svegliata con i muri tapezzati di questo manifesto. Ecco il testo integrale.

Fermiamo il possibile ampliamento dell’impianto di compostaggio che si trova in contrada Manicalunga.

Il ristudio del Piano Regolatore Generale del nostro Comune, a causa di “un errore materiale”, NON di poco conto, potrebbe favorire la possibilità di un ampliamento dell’impianto di compostaggio da 10 mila a circa 20.000 mq, con una capacità di lavorazione di sostanze organiche di 100.000 T/Annue rispetto alle 26 mila T/Annue già autorizzate.

Tali fatti, sono emersi nella seduta del Consiglio Comunale aperto che si è svolta nel pomeriggio del 26 luglio scorso a seguito della richiesta di convocazione da parte del Comitato Aria Pulita.

Nella stessa seduta si è preso atto anche di alcune analisi effettuate su campioni di terreno ed acqua prelevate, su incarico dell’associazione Mare Amico, in prossimità dell’impianto. Se le risultanze di dette analisi dovessero essere comprovate e collegate alla gestione dell’impianto, le preoccupazione di oggi si trasformeranno subito in un grido di allarme sia per il presente che per il futuro dei nostri figli e del nostro Paese.

L’Amministrazione, dinanzi alle richieste di chiarimenti, ha spiegato la propria posizione per bocca del Sindaco e del Dirigente dell’Ufficio tecnico che hanno confermato l’”errore materiale”, meglio definito da loro come un “refuso”. Il Sindaco, in particolare ha dato la propria disponibilità ad un incontro chiarificatore tra il suo  consulente di fiducia , dr La Barbera ( specificatamente incaricato a redigere il nuovo PRG) e il Comitato Aria Pulita dichiarando in modo categorico che né lui né la sua Amministrazione erano favorevoli, sia  direttamente che indirettamente, all’ampliamento dell’impianto di compostaggio.

In tale seduta, anche il Consiglio Comunale nella sua interezza, si dichiarava favorevole a trovare ogni possibile consona soluzione a far sì che tutto quanto rilevato dal Comitato e dalla documentazione prodotta, “errori materiali” e criticità dell’impianto, rientrassero entro i limiti del LECITO e del POSSIBILE.

Tuttavia, poco confortanti sono state le dichiarazioni del consulente di fiducia del Sindaco, dr La Barbera,  il quale, nella riunione tenutasi nella mattinata del 1/08/2022 al Comune, ha dichiarato di non ritenere utile e necessario in questo momento apportare le giuste correzioni richieste negli elaborati e nelle tavole planimetriche di cui al nuovo schema del PRG, già approvate dal Commissario ad acta Arch. Salvatore Cirone in data 9/03/2020 ed inviate all’assessorato regionale competente per la loro approvazione… “perchè c’è tempo!”

 

Ancor meno confortante è stato, poi, il RIFIUTO del gruppo dei consiglieri di maggioranza a firmare insieme al gruppo di minoranza la richiesta di convocazione di una nuova seduta di Consiglio Comunale aperto finalizzato all’approvazione di un atto di indirizzo politico che rendesse UNIVOCAMENTE desumibile la REALE volontà dell’Amministrazione e del Consiglio medesimo a correggere gli ERRORI MACROSCOPICI presente nel nuovo schema del PRG che potrebbero comportare l’ampliamento del sito di compostaggio.

Non c’è più tempo da perdere!

CHIEDIAMO l’immediata correzione degli “errori” presenti nello schema del nuovo PRG!!!

Il grido disperato elevato dal Comitato “Aria Pulita” ed al quale anche noi, consiglieri di minoranza ci uniamo, non può rimanere inascoltato.

Qui non si tratta di decidere “contro o a favore di chi” stare!

Qui si tratta di rivendicare, difendere e garantire quanto sancito nell’art. 41 Cost. : “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.”

pinsamu a saluti, ma SERIAMENTE!!

L’Ance Sicilia chiede allo Stato di favorire lo sblocco immediato dell’acquisto dei crediti fiscali del “Superbonus 110%” da parte delle banche e degli intermediari finanziari e alla Regione di intervenire per sostenere il sistema creditizio siciliano in difficoltà nell’affrontare questa vicenda. Se ciò non accadesse, a breve l’Agenzia delle Entrate potrebbe richiedere ai proprietari degli immobili, con i cantieri fermi da mesi, di restituire le somme finora percepite più le sanzioni perché i lavori non sono stati completati nei termini. E occorre salvare da sicuro fallimento le imprese edili coinvolte che attendono da mesi di recuperare gli investimenti anticipati.
Nonostante il fatto che l’avversione ostinata del governo nazionale a questa misura abbia bloccato sin da maggio il recupero dei crediti e migliaia di cantieri, il ricorso al “Superbonus 110%” continua a crescere a dismisura: a luglio ha toccato numeri record. Infatti, secondo l’ultimo report dell’Enea, in Italia lo scorso mese gli investimenti ammessi a detrazione sono saliti a 39,7 miliardi per 223.951 cantieri, cioè 4,5 miliardi in più e +25mila cantieri in un mese rispetto ai 35,2 miliardi di giugno per 199.124 interventi. Anche in Sicilia l’incremento segue questa proporzione a luglio, con 15.427 ristrutturazioni per 2,7 miliardi di spese asseverate (erano 13.855 i cantieri a giugno per 2,4 miliardi di euro).
Uno studio dell’Ance nazionale dimostra che allo Stato il “Superbonus 110%” in realtà costa solo il 53% di quanto spende, in quanto il 47% rientra nelle casse pubbliche sotto forma di tasse, Iva e contributi vari. A conti fatti, su 38,7 miliardi di crediti ammessi a detrazione a giugno, 18,2 miliardi rientrano allo Stato e 13,9 miliardi sono finanziati dall’Ue, quindi il costo effettivo per il bilancio pubblico nazionale è di appena 6,6 miliardi.
L’Ance Emilia-Romagna, da parte sua, ha calcolato che i 38,7 miliardi spesi dallo Stato fino a giugno generano nel Paese un valore economico pari a 124,8 miliardi, un risparmio di 15,3 miliardi come minori consumi energetici, un taglio delle emissioni pari a 979mila tonnellate di CO2 e la produzione di 37 milioni di kWh l’anno da fonti rinnovabili.
L’Ance Sicilia denuncia che l’atteggiamento di ostinata avversione finora tenuto dal governo nazionale – che ha criminalizzato il “Superbonus” dove operano le imprese sane, invece di concentrarsi sugli altri bonus edilizi più esposti a truffe con operatori senza scrupoli o appena nati – di fatto ha prima rallentato a gennaio l’acquisto dei crediti da parte delle banche e poi lo ha bloccato del tutto a maggio, quando ha ritenuto banche e intermediari “corresponsabili” dei controlli e delle eventuali truffe, ingenerando tensione e paura e l’obbligo di creare rigidi protocolli burocratici finora impensabili.
Neanche la recente modifica normativa che consente l’intervento di un quarto cessionario ha sbloccato la situazione, dato che si attende ancora l’interpretazione autentica dell’Agenzia delle Entrate sulla “corresponsabilità”. Quindi banche e intermediari, secondo quanto le imprese riferiscono all’Ance Sicilia, in atto o continuano a non acquistare crediti perché ancora non sanno bene come e a chi cederli, oppure per coprirsi da eventuali rischi li svalutano eccessivamente: su ogni 110 euro ne pagano 97 e anche meno, contro i 100-103 di poco tempo fa. Costringendo molte imprese che non hanno sufficiente liquidità in cassa a rivolgersi a società finanziarie che, pur valutando di più il credito, chiedono interessi altissimi al limite dell’usura.
Per tutte queste ragioni l’Ance Sicilia chiede al governo nazionale di semplificare questa misura che si è rivelata fondamentale per la ripartenza del Paese (basti pensare che il 30% dell’extragettito fiscale del primo semestre 2022 certificato dal Mef in 14,3 miliardi è generato dagli interventi finanziati con il “Superbonus” per 4,2 miliardi) e di sbloccare con norme chiare e di buon senso l’acquisto dei crediti fiscali.
Alla Regione l’Ance Sicilia chiede di intervenire in aggiunta allo Stato per sostenere il sistema creditizio siciliano che, a differenza di altre aree del Paese, ha minori capacità finanziarie e operative per rispondere velocemente all’enorme bisogno delle imprese di monetizzare gli ingenti investimenti approntati.
E alle banche Ance Sicilia chiede di sostenere le imprese sane siciliane nel momento in cui saranno riaperti i plafond per i cantieri pronti a partire in tutta l’Isola, in atto bloccati proprio perché manca il cessionario finale dei crediti, le banche, appunto, che sono chiamate a compensare in questa occasione le mille difficoltà in cui si muovono in Sicilia gli imprenditori del settore delle costruzioni, supportando energicamente l’economia dell’intera regione.

Ho sempre sostenuto  che dell’intellettuale come “coscienza critica” ce ne sia ancora bisogno e che la sua estinzione minerebbe la democrazia. Mi sono anche chiesto: dove sono finiti gli anticonformisti, eretici, che con fermezza introducevano dubbi persino alle certezze ideologiche. Forse si sono estinti, essendo figli di di questa società che poco dà in termini culturali e morali? Vorremmo che gli intellettuali fornissero una voce “diversa ” sui grandi temi dell’economia, della politica, del lavoro, della scuola, del sindacato, in un momento in cui la connivenza e la compiacenza sembrano caratterizzare i rapporti dei nostri grandi media con il potere politico. Vorremmo che si facessero da parte i tuttologi, ospiti fissi dei salotti televisivi,  i sociologici che periodicamente ci aggiornano sui temi vitali per la società ad esempio l’amore e l’amicizia. Vorremmo che si facessero da parte i filosofi delle stranezze e tutti coloro che sono troppo accondiscendenti nei confronti del potere del mercato. Vorremmo che gli intellettuali, quelli degni di questo nome, costituissero una specie di “fronte” di democrazia pulsante, richiamando l’attenzione su tutti quei problemi che i mass- media tendono a marginalizzare.  Viviamo in un mondo privo di sollecitazioni idealistiche. Chi ce la potrà mai fornire una spinta ideale se anche gli intellettuali gettano la spugna. La speranza è che si sveglino ,che si “tuffino” con le loro ferme ingerenze nella politica, che riprendano la capacità di fare pressioni sul potere, rivoluzionando le “idee”. Oggi prevale il silenzio che in una società in crisi come questa è sempre preoccupante perché in questo silenzio diventa assordante il grido scomposto dei populisti e dei demagoghi.  Non voglio credere che sono finiti i tempi in cui Pasolini lanciava anatemi contro la televisione e il consumismo; in cui Sartre manifestava con gli operai davanti ai cancelli della Renault; in cui Danilo Dolci Sociologo e attivista della non violenza, soprannominato il Gandhi della Sicilia promuoveva di  lotte contro la mafia, la disoccupazione, la fame endemica sospinti dall’assenza dello stato e dalle disparità sociali.

Il coordinatore provinciale del movimento politico “Servire Agrigento”, Raoul Passarello, con un post su Facebook ha annunciato la propria candidatura alle elezioni Regionali del 25 settembre, e ha scritto: “Con coraggio e impegno mi metto a servizio della provincia di Agrigento. Come ho sempre fatto. Da giornalista prima e con ‘Servire Agrigento’ dopo. Con la stessa determinazione mi candido all’Assemblea Regionale Siciliana contro la politica delle furbizie, dell’irresponsabilità, delle ingiustizie e a favore delle istanze di una terra straordinariamente bella e incredibilmente tradita da quanti avrebbero dovuto rappresentarla.
Sono al fianco di Caterina Chinnici per interpretare la voglia di riscatto di un territorio che attende più opportunità, più lavoro, più sanità e più infrastrutture. Oggi è il tempo delle scelte e della responsabilità”.

Il difensore del generale dei Carabinieri del Ros, Mario Mori, l’avvocato Basilio Milio, interviene sulle motivazioni della sentenza di assoluzione. I dettagli.

L’avvocato Basilio Milio

Nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia all’epoca delle stragi del ’92 e ’93, il generale dei Carabinieri del Ros, Mario Mori, come emerge dalle motivazioni appena depositate dalla Corte d’Assise d’Appello di Palermo, è stato assolto con la formula “perché il fatto non costituisce reato”, ovvero il fatto contestato, la trattativa, esiste, ma non costituisce reato perché Mario Mori, insieme ai colleghi Subranni e De Donno avviò “l’iniziativa improvvida” – come scrivono i giudici – di un dialogo con la mafia tramite Vito Ciancimino al fine di evitare altre stragi, quindi a tutela dell’interesse generale e fondamentale dello Stato alla difesa della pubblica incolumità. Inoltre, insinuandosi nella spaccatura tra gli stragisti di Riina e i moderati di Provenzano, avrebbero ammorbidito la pressione su Provenzano guadagnando, più o meno indirettamente, la cattura del più pericoloso Riina. Ebbene, il difensore di Mario Mori, l’avvocato Basilio Milio, ritiene opportuno e doveroso sottolineare che non è corretto, come ha titolato la stampa nazionale, scrivere che la trattativa vi è stata, “almeno – spiega – nel senso deteriore del termine”. Più nel dettaglio, l’avvocato Milio afferma: “Diversi titoli di giornale sostengono che la trattativa ci fu, ma a leggere la sentenza si percepisce tutta un’altra cosa. La Corte d’Assise scrive che ci furono contatti tra i Carabinieri del Ros e Vito Ciancimino, cosa che nessuno ha mai negato, ma non che ci fu la trattativa, almeno nel senso deteriore che al termine è stato attribuito. Peraltro – aggiunge l’avvocato – i giudici, in più di un passaggio, tengono a precisare che il termine trattativa mal si concilia col reato ipotizzato dall’accusa. La trattativa, qualsiasi trattativa che non si discosti dall’accezione comune con cui è intesa tale locuzione, postula un’interlocuzione tra due o più parti finalizzata a giungere ad un accordo che si sostanzi in reciproche rinunce e concessioni. Essa prefigura quindi uno scenario incompatibile con il reato di minaccia a Corpo politico dello Stato, che è il reato contestato. Anche a prescindere da questo, a me di questa sentenza, che comunque ristabilisce la verità su quanto accaduto, preme sottolineare due punti principali: intanto esclude la responsabilità morale dei vertici dei Carabinieri del Ros dell’epoca nella morte del giudice Paolo Borsellino, e poi nega la loro responsabilità giuridica in merito al reato di minaccia allo Stato, affermando che nel cercare il dialogo con Vito Ciancimino avevano come esclusiva finalità la tutela degli interessi collettivi. Insomma, agirono per fermare le stragi, quindi per salvare delle vite umane e tutelare l’incolumità e la sicurezza pubblica. Infatti, tra le motivazioni testualmente si legge: ‘Agirono avendo effettivamente come obbiettivo quello di porre un argine all’escalation in atto della violenza mafiosa che rendeva più che concreto e attuale il pericolo di nuove stragi e attentati’. Inoltre, la sentenza di primo grado, che ha condannato Mori e Subranni a 12 anni di carcere ciascuno, indicava la cosiddetta trattativa come movente della strage di via D’Amelio, mentre nelle motivazioni appena depositate questa conclusione è totalmente smentita e, anzi, si indica nell’inchiesta mafia-appalti svolta dal Ros la possibile causa della decisione di Cosa Nostra di stringere i tempi dell’assassinio di Borsellino, assassinio, precisa la Corte, comunque già in itinere”. E poi Basilio Milio riflette così: “A Palermo 30 anni fa avevano i morti ammazzati agli angoli della strada, i giudici che saltavano in aria con le autobombe e lo Stato, dopo la morte di Borsellino, aveva proclamato pubblicamente la sua resa allo strapotere mafioso. Non a caso i giudici che hanno assolto Mario Mori per la mancata cattura di Provenzano hanno definito quella scelta di contattare Ciancimino non ‘improvvida’ ma ‘lodevole e meritoria”. E poi l’avvocato conclude: “Quel che conta sono le conclusioni a cui sono giunti i giudici, che costituiscono l’ennesima sconfessione dei teoremi giudiziari che perseguitano da 20 anni chi ha combattuto veramente Cosa Nostra”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Il consigliere comunale del movimento “Onda” di Agrigento, Pasquale Spataro, denuncia, e documenta in foto, “l’estrema condizione di degrado in cui versa la strada che conduce al cimitero comunale di Piano Gatta, a rischio dell’incolumità pubblica”. E afferma: “E’ una strada dissestata e piena di buche. E poi, all’interno del cimitero i vialetti sono impraticabili, con ciottoli talmente grandi e aguzzi da rendere, in alcuni tratti, il cammino quasi impossibile, soprattutto per le persone più anziane. E poi le erbacce, cresciute a dismisura, ricovero e ricettacolo per vari insetti pericolosi. Andare a trovare i propri defunti è diventato davvero difficoltoso e pericoloso. Si tratta quasi di superare un percorso ad ostacoli tra le voragini presenti sul manto stradale degno di una trazzera di campagna.

E’ snervante vedere che un capoluogo di provincia come Agrigento appaia materialmente come lo scenario di un campo di battaglia ridotto in macerie. L’assessore competente (non ricordo neanche come si chiami vista la sua assenza totale dal contesto comunale) è almeno a conoscenza dei fatti? E se sì, cosa ha fatto fino ad oggi? Ma è obbligatorio assumersi responsabilità amministrative quando per le questioni più disparate non si è in grado di onorare il proprio incarico? Neanche i morti hanno dignità in questa città, neanche si può piangere con serenità i propri cari. Ma siamo ad Agrigento o al terzo mondo? Ma veramente non si è in grado di dare risposte, le più elementari, ai cittadini? Ma si può continuare con questo passo amministrativo? Ognuno tragga le proprie conseguenze, e si arrivi ad una soluzione per questa città che merita amministratori vogliosi, pronti a dare il proprio contributo e non come mero premio, che non si capisce per cosa e perché.”

A meno di imprevisti si riunirà domani il vertice del centrodestra per decidere il candidato presidente della Regione. Le proposte dei singoli partiti.

Da Palermo vola ancora una volta verso Roma la trattativa per la scelta del candidato presidente della Regione. Le forze politiche che compongono la coalizione si sono riunite nel capoluogo siciliano, all’Hotel delle Palme, e, a conclusione, tramite una nota congiunta, riferiscono: “Al termine del vertice del centrodestra, al quale hanno partecipato i rappresentanti di Forza Italia, Lega, Udc, Mpa, Noi con l’Italia e Nuova DC, si è convenuto di non porre alcuna pregiudiziale e alcun veto sulle ipotesi delle candidature in campo proposte dai partiti, e di chiedere ai vertici nazionali una riunione urgente, insieme ai coordinatori regionali del centrodestra, per trovare la sintesi sul candidato alla presidenza della Regione”. Attorno allo stesso tavolo si sono seduti Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale di Forza Italia, il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Giampiero Cannella, poi Anastasio Carrà e Pippo Fallica della Lega, il segretario regionale dell’Udc Decio Terrana con Toto Cordaro, poi Roberto Di Mauro dell’Mpa, il commissario della Nuova DC Totò Cuffaro, e Antonello Antinoro di Cantiere Popolare – Noi con l’Italia. E il segretario regionale della Lega, Nino Minardo, rilancia: “E’ importante che il centrodestra sia tornato a discutere per trovare un accordo. Adesso dobbiamo fare in fretta per cominciare a parlare dei temi e dei programmi della campagna elettorale. Siamo già in ritardo”. Peraltro, lo stesso Nino Minardo ha confermato all’Italpress che la Lega ha proposto due candidati alla presidenza della Regione: uno è lui, e l’altro è Alessandro Pagano. Fratelli d’Italia invece avrebbe ribadito il solo nome del governatore uscente Nello Musumeci. E il coordinatore del partito di Giorgia Meloni per la Sicilia orientale, l’ex sindaco di Catania Salvo Pogliese, afferma: “E’ legittimo che ciascuna forza politica avanzi la sua proposta per il candidato alla presidenza della Regione al vertice con i leader nazionali. Lo farà anche Fratelli d’Italia, riproponendo la candidatura del presidente uscente: per noi in campo c’è solo Nello Musumeci”. Per Forza Italia vi sarebbe una lista più ampia di candidati: Stefania Prestigiacomo, Gianfranco Miccichè, l’ex presidente del Senato Renato Schifani, l’attuale direttore generale della Fondazione Federico secondo, Patrizia Monterosso, e la presidente nazionale dell’Aiop, Barbara Cittadini. E lo stesso Miccichè, a termine dell’incontro palermitano, è intervenuto così: “In questo vertice ci sono stati significativi passi avanti, nella misura in cui non ci sono veti per nessuno. Domani ci sarà il vertice con i leader nazionali e regionali a Roma: il partito a cui sarà assegnata la presidenza della Regione deciderà il candidato”. Totò Cuffaro accelera: “Non ci sono pregiudiziali nei confronti di nessun candidato, nemmeno di Musumeci. Ma dobbiamo fare presto a scegliere, entro il 14 bisogna presentare sia le liste che il nome del candidato alla presidenza della Regione”.

Giuliana Miccichè (Teleacras)