Agosto 2022 - Pagina 16 di 46 - Sicilia 24h
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Ha organizzato serate danzanti all’interno del locale, a pochi passi dal mare di Realmonte, senza le previste autorizzazioni. Un esercente, di 42 anni, residente a Porto Empedocle, è stato denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento, per aver organizzato ed espletato spettacoli di trattenimento danzante, in una struttura priva delle prescritte autorizzazioni di Pubblica sicurezza. Inoltre, al commerciante sono state elevate sanzioni amministrative, per l’importo di alcune migliaia di euro. La scoperta un noto locale della movida, nell’ambito di specifici servizi di controllo, effettuati dai carabinieri della Stazione di Realmonte. Nel corso dell’ispezione è stato accertato che il titolare dell’esercizio pubblico aveva organizzato spettacoli, e intrattenimenti pubblici e danzanti, senza essere in regola con le autorizzazioni per l’effettuazione di tali spettacoli.

I Carabinieri di Mussomeli hanno arrestato Salvatore Piazza, 35 anni, per detenzione a fine di spaccio di sostanza stupefacente. Nel corso di una perquisizione in casa dell’uomo sono stati trovati 2 chili e 235 grammi di hashish contenuti all’interno di alcune bottiglie di plastica nascoste nella canna fumaria. Ad insospettire i Carabinieri è stato un filo metallico a forma di uncino che fuoriusciva dalla canna fumaria come a sorreggere qualcosa. Salvatore Piazza ha inoltre consegnato spontaneamente un bilancino di precisione nascosto dietro il televisore della cucina. Nel corso dell’interrogatorio il 35enne ha ammesso di consumare regolarmente hashish e che l’acquisto di stupefacente è stato finalizzato in parte al consumo personale e in parte alla vendita. E’ recluso in carcere.

L’assessore regionale a Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, interviene nel merito della grave emergenza incendi in Sicilia, rilancia il valore del Corpo Forestale e dei Vigili del fuoco, e auspica pene esemplari per i piromani. Cordaro afferma: “Di fronte a temperature così elevate, e con il vento di scirocco che ha alimentato le scintille in maniera drammatica, io non credo che possano esistere viali taglia-fuoco o uomini e mezzi del Corpo Forestale o dei Vigili del Fuoco che possano impedire quello che è accaduto, soprattutto se a questo aggiungiamo la mano dei piromani assassini. Io continuo a pensare che qualcosa si debba fare anche in termini di leggi con pene esemplari. La Sicilia è nel suo complesso uno straordinario tesoro ambientale e naturale e in qualche modo abbiamo pagato, in questi anni, il gap di un Corpo Forestale che stava per essere smantellato. Noi come Governo regionale lo abbiamo ricostituito, abbiamo fatto in modo che non si sciogliesse, e adesso lo stiamo riportando a livelli ottimali perché espleteremo i concorsi nelle prossime settimane e immediatamente dopo la campagna elettorale. Noi siamo sicuri che il Corpo Forestale sia un presidio fondamentale sul nostro territorio”.

La dott.ssa V.B. (54 anni) di Naro partecipava alla procedura selettiva per il reclutamento di esperti nell’ambito del P.N.R.R.. Tuttavia, il dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri – senza alcuna motivazione – escludeva la dott.ssa V.B. dalla procedura selettiva, precludendo alla stessa di partecipare alla seconda fase della selezione.
Cosicché, la candidata, volendo conoscere le ragioni per le quali è stata esclusa, presentava istanza di accesso agli atti, che veniva parzialmente riscontrata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, trasmettendo alla candidata la documentazione oscurata dei nominativi di tutti i candidati inclusi nell’elenco trasmesso alla regione.
La candidata si rivolgeva allora all’Avv. Girolamo Rubino, che, con ricorso proposto innanzi al T.A.R. per il Lazio – Roma, chiedeva l’annullamento del silenzio formatosi sull’istanza di accesso agli atti presentata e l’accertamento dell’obbligo per la presidenza del Consiglio dei Ministri di esibire gli atti della procedura selettiva, al fine di conoscere le ragioni per le quali la dott.ssa V.B. veniva esclusa dalla procedura concorsuale.
Si costituiva in giudizio, dal canto suo, la Presidenza del Consiglio dei ministri, rappresentata e difesa dall’Avvocatura Generale dello Stato, che ha sollevato una serie di eccezioni, puntualmente smentite dagli scritti difensivi depositati dall’Avv. Girolamo Rubino in difesa della propria assistita.
L’Avv. Rubino, segnatamente, sottolineava l’illegittimità del comportamento posto in essere dalla Presidenza del Consiglio che ha finito con il sacrificare gli interessi della candidata alla procedura selettiva, primo fra tutti quello relativo a conoscere ed avere accesso agli atti della procedura concorsuale al fine, anche, di tutelare in giudizio i propri diritti ed interessi legittimi.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, accogliendo in toto il ricorso patrocinato dall’Avv. Rubino, ha ordinato alla Presidenza del Consiglio di consentire l’accesso ai documenti richiesti dalla candidata, oltre a condannare la stessa amministrazione al pagamento delle spese legali.

A Letojannni arrestato un 18enne indagato dell’omicidio del netturbino Massimo Canfora. A Salemi l’esito dell’autopsia su Manuel Spagnolo escluderebbe l’ipotesi del suicidio.

I Carabinieri, su ordine della Procura di Messina, hanno arrestato un ragazzo di 18 anni, F B sono le iniziali del nome, nato a Taormina da genitori tunisini. E’ indagato dell’omicidio del netturbino di 56 anni Massimo Canfora, scoperto morto accoltellato nella sua abitazione a Letojanni, in via Nenzi 9. Accanto al cadavere è stata trovata l’arma del delitto: un coltello da cucina con una lama di circa 10 centimetri macchiata di sangue. Alcuni testimoni hanno raccontato ai Carabinieri di avere visto il giovane allontanarsi dall’abitazione di Canfora prima dell’arrivo dei soccorsi. Il 18enne è stato rintracciato dopo poco tempo nella sua abitazione di Letojanni, con una ferita di arma da taglio sulla mano, ancora sanguinante. I Carabinieri hanno perquisito la casa trovando alcuni indumenti sporchi di sangue, che sono stati sequestrati per le analisi di laboratorio. Dai video delle telecamere di sorveglianza è emersa compatibilità tra gli indumenti del giovane in fuga e gli indumenti trovati a casa del sospettato. E nel frattempo, secondo quanto disposto dalla Procura di Marsala, è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Manuel Spagnolo, il giovane di 21 anni di Salemi che lo scorso 12 agosto, dopo quasi due giorni di ricerche, è stato trovato morto dagli operatori della Protezione civile comunale di Gibellina all’interno di un casolare in contrada Gessi a Salemi. Ebbene, lesioni da trascinamento, apparentemente poco compatibili con l’ipotesi del suicidio, sono state rilevate dal consulente medico-legale della famiglia di Manuel Spagnolo. Si attendono, adesso, gli esiti degli esami istologici e tossicologici. Le indagini dei Carabinieri proseguono.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Oggi 20 agosto ricorre il 45esimo anniversario dell’uccisione del tenente colonnello Giuseppe Russo e del professore Filippo Costa. Il delitto fu commesso nel 1977 a Ficuzza, frazione del Comune di Corleone. Sulla stele commemorativa è stata deposta una corona d’alloro, sono stati resi gli onori ed è stata letta la motivazione della medaglia d’oro al valor civile alla memoria concessa al colonnello Giuseppe Russo ucciso da quattro sicari dei corleonesi, tra cui Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca. La cerimonia si è svolta in presenza del prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, dei generali dei Carabinieri Riccardo Galletta, Rosario Castello e Giuseppe De Liso, e del sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi. L’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi, ha recitato una preghiera in suffragio delle vittime.

E’ stato denunciato dai Carabinieri di Trapani il ladro di carburante che finora in estate ha imperversato a danno di tanti bagnanti nella zona di San Giuliano. Ritornando dalla spiaggia hanno trovato il serbatoio della benzina delle loro automobili vuoto. Un cittadino ha pure immortalato l’autore dei furti in una foto poi virale sul web. Dopo una minuziosa attività di indagine, il 27enne trapanese è stato incastrato oltre che dalla foto diffusa su internet anche da alcuni video estrapolati dai Carabinieri dalle telecamere di sorveglianza.

I Carabinieri, su ordine della Procura di Messina, hanno arrestato un ragazzo di 18 anni, F B sono le iniziali del nome, nato a Taormina da genitori tunisini. E’ indagato dell’omicidio del netturbino di 56 anni Massimo Canfora, scoperto morto accoltellato nella sua abitazione a Letojanni, in via Nenzi 9. Accanto al cadavere è stata trovata l’arma del delitto: un coltello da cucina con una lama di circa 10 centimetri macchiata di sangue. Alcuni testimoni hanno raccontato ai Carabinieri di avere visto il giovane allontanarsi dall’abitazione di Canfora prima dell’arrivo dei soccorsi. Il 18enne è stato rintracciato dopo poco tempo nella sua abitazione di Letojanni, con una ferita di arma da taglio sulla mano, ancora sanguinante. I Carabinieri hanno perquisito la casa trovando alcuni indumenti sporchi di sangue, che sono stati sequestrati per le analisi di laboratorio. Dai video delle telecamere di sorveglianza è emersa compatibilità tra gli indumenti del giovane in fuga e gli indumenti trovati a casa del sospettato.

L’ex Procuratore Generale Roberto Scarpinato, capolista al Senato per i 5 Stelle, spiega le ragioni del suo impegno in politica. L’intervento.

L’ex Procuratore Generale di Palermo, Roberto Scarpinato, è capolista al Senato nella Sicilia occidentale per il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni Nazionali del 25 settembre. E intervenendo a “Il fatto quotidiano” ha spiegato le ragioni del suo impegno in politica. E tra l’altro ha affermato: “Siamo in una fase regressiva dello Stato democratico che alcuni politologi definiscono come il ritorno della “clanizzazione” della politica. Il moderno Stato costituzionale nasce dal superamento dei clan, cioè dei gruppi di potere locali che prima si contendevano a proprio esclusivo vantaggio le risorse dei territori. Oggi, venuti meno i grandi progetti collettivi, la contesa politica reale rischia di regredire a competizione tra clan sociali, gruppi di interesse, ristrette oligarchie interessate solo a spartirsi le risorse collettive. La democrazia italiana è fragile e sempre a rischio di involuzione autoritaria. La storia italiana è stata segnata da una criminalità di settori significativi delle classi dirigenti. Non a caso la giustizia è sempre rimasta al centro del dibattito politico. I miei colleghi stranieri non riescono a comprendere come e perché in Italia si arrivi a rischiare una crisi di governo per temi come la riforma della prescrizione che altrove interessano solo specialisti di settore e sono relegati ad argomenti secondari. Ho dovuto fare loro un breve riassunto della storia politica nazionale per spiegare quale era la vera posta politica in gioco dietro l’apparente tecnicismo della questione. E’ in corso un inquietante processo di restaurazione del passato di cui si colgono tanti segnali. E’ un passato di convivenza tra Stato e mafia, di occulte transazioni tra Stato legalitario e Stato occulto, un passato di rimozioni e di amnistia permanente tramite amnesia collettiva, che sta tornando ad essere la cifra del presente e del futuro. Ho scelto di candidarmi con il Movimento 5 Stelle perché Giuseppe Conte mi ha assicurato che la questione mafia, cancellata in questa campagna elettorale dall’agenda degli altri partiti, sarebbe rimasta invece centrale in quella dei 5 Stelle”.