A Letojannni arrestato un 18enne indagato dell’omicidio del netturbino Massimo Canfora. A Salemi l’esito dell’autopsia su Manuel Spagnolo escluderebbe l’ipotesi del suicidio.
I Carabinieri, su ordine della Procura di Messina, hanno arrestato un ragazzo di 18 anni, F B sono le iniziali del nome, nato a Taormina da genitori tunisini. E’ indagato dell’omicidio del netturbino di 56 anni Massimo Canfora, scoperto morto accoltellato nella sua abitazione a Letojanni, in via Nenzi 9. Accanto al cadavere è stata trovata l’arma del delitto: un coltello da cucina con una lama di circa 10 centimetri macchiata di sangue. Alcuni testimoni hanno raccontato ai Carabinieri di avere visto il giovane allontanarsi dall’abitazione di Canfora prima dell’arrivo dei soccorsi. Il 18enne è stato rintracciato dopo poco tempo nella sua abitazione di Letojanni, con una ferita di arma da taglio sulla mano, ancora sanguinante. I Carabinieri hanno perquisito la casa trovando alcuni indumenti sporchi di sangue, che sono stati sequestrati per le analisi di laboratorio. Dai video delle telecamere di sorveglianza è emersa compatibilità tra gli indumenti del giovane in fuga e gli indumenti trovati a casa del sospettato. E nel frattempo, secondo quanto disposto dalla Procura di Marsala, è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Manuel Spagnolo, il giovane di 21 anni di Salemi che lo scorso 12 agosto, dopo quasi due giorni di ricerche, è stato trovato morto dagli operatori della Protezione civile comunale di Gibellina all’interno di un casolare in contrada Gessi a Salemi. Ebbene, lesioni da trascinamento, apparentemente poco compatibili con l’ipotesi del suicidio, sono state rilevate dal consulente medico-legale della famiglia di Manuel Spagnolo. Si attendono, adesso, gli esiti degli esami istologici e tossicologici. Le indagini dei Carabinieri proseguono.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)