Gennaio 2022 - Pagina 3 di 58 - Sicilia 24h
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Ha rubato generi alimentari, surgelati, salumi, e prodotti per la casa, e dopo avere riempito due grandi borse per la spesa, è scappata velocemente. Quando i dipendenti hanno capito la donna si era già allontanata. Il furto è avvenuto in un supermercato nel rione di Bonamorone, a poche decine di metri dal cimitero comunale.

I poliziotti della sezione Volanti della Questura, e i responsabili del market, dopo avere visionato le immagini delle telecamere dell’impianto di videosorveglianza dell’esercizio commerciale, hanno appurato che la donna, un’italiana di circa quarant’anni, non ha rubato profumi, liquori, né cose costose. E’ evidente che si è trattato di un furto per necessità.

Durissima analisi sulla situazione relativa al servizio idrico integrato gestito dalla “consortile” LAICA, i cui soci sono i Comuni agrigentini (soltanto 33 anziché 43), da parte dell’associazione Titano. Il coordinatore è spietato, ma la critica rispecchia una realtà sulla quale i sindaci hanno calato il velo del silenzio.

Sono trascorsi sei mesi da quando AICA ha preso in carico la gestione del Servizio Idrico nell’ambito di Agrigento. Un servizio definito da Titano “pessimo”.

“Abbiamo anticipato- scrive Titano-  come il successo o l’insuccesso della gestione pubblica del Servizio idrico Integrato si dovesse misurare sulla soddisfazione dei cittadini utenti, garantendo loro un deciso cambio di rotta con la gestione privata del passato. Bisognava dunque scongiurare che la nuova gestione pubblica si rivelasse peggiore della precedente, ma così non è stato. I cittadini oggi ripetono come un sol uomo “si stava meglio quando si stava peggio”. È questa purtroppo la vera sconfitta della classe politica del nostro Ambito”.

L’associazione Titano ribadisce che “l’assemblea dei sindaci ha approvato un piano economico finanziario contenente già dall’inizio le premesse per l’insostenibilità finanziaria dell’azienda consortile”. Conferme che “sono già arrivate e purtroppo non ci rallegrano”.

AICA PERDE 400 MILA EURO AL MESE. “È di dominio pubblico che AICA perda quattrocentomila euro al mese e che in sei mesi di gestione ha già accumulato circa due milioni e mezzo di passivo, veleggiando verso una perdita di cinque milioni su base annua”.

AICA SI INDEBITA PER VOLONTA’ DELL’ATI. Per l’associazione Titano, AICA nasce destinata ad accumulare debiti su debiti per volontà dell’assemblea ATI. Se i cittadini stanno apprendendo solo ora, sulla propria pelle, quali sono le condizioni economiche con le quali AICA deve fare i conti, lo stesso non si può dire per le banche alle quali è stato chiesto un prestito, mai concesso”.

UN DISASTRO ANNUNZIATO. “Consapevoli della nefasta direzione intrapresa abbiamo chiesto, numerose volte, che si mettessero in campo urgenti correttivi gestionali che potessero, se non azzerare, limitare le perdite di AICA, appellandoci anche al Prefetto perché intercedesse nei confronti dei sindaci e del disastro che hanno apparecchiato”, scrive ancora Titano. “Ad AICA infatti vengono a mancare le risorse del Consorzio Tresorgenti e le utenze del Voltano, da troppo tempo promesse e mai concesse, le utenze dei nove comuni che dal primo gennaio devono entrare in AICA, le risorse idriche degli otto comuni autonomi, solo teoricamente nella disponibilità di tutto l’ambito, i proventi di tutte le utenze a forfait ancora da convertire in utenze a consumo, la riduzione dell’enorme spreco di acqua quotidianamente riversata per le strade e mai efficacemente fronteggiata sia da AICA che dai comuni convenzionati”.

E ancora: “AICA potrebbe ridurre le perdite, forse azzerarle, ma in sei mesi ATi e il Consiglio di Amministrazione di Aica di cosa si sono occupati? L’ATI, per esempio, avrebbe dovuto già proporre ad ARERA una nuova tariffa di acquisto all’ingrosso dell’acqua dopo che il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha dichiarato illegittima l’attuale esosa tariffa di Siciliacque. Questo già 7 mesi fa”.

“Di tutto ciò non si parla. Il dibattito sembra concentrarsi solo sul prestito regionale di 10 milioni di euro che la maggioranza dei sindaci e rispettivi Consigli Comunali non ha ancora approvato e forse non approverà mai. Le perplessità da noi espresse sulle modalità di attuazione di questo prestito oggi sono ancor più rafforzate dal flusso di cassa di AICA, in profondo rosso”, continua Titano.

QUEI 10 MILIONI DUREREBBERO POCO. “Viste le ingenti perdite mensili, i 10 milioni, se fossero approvati da tutti e subito nelle disponibilità dell’azienda, durerebbero ben poco e andrebbero ad ingrossare l’ammontare dei debiti che AICA sta già accumulando. In altre parole si tratta di un prestito impossibile da ripagare se non si inverte la tendenza dell’azienda ad accumulare passività. Se non si trova una banca che voglia prestare denaro alla prima azienda dell’ambito agrigentino (40 milioni di fatturato annuo) perché non ci sono garanzie che il prestito venga ripagato, perché lo stesso lo si chiede alle già disastrate finanze dei comuni?”, aggiunge Titano.

AUMENTO DI TARIFFA IN VISTA. Dulcis in fundo il regolamento ARERA prevede la rivalutazione delle tariffe entro i primi sei mesi del 2022, le quali, vista la condizione economica dell’azienda, saranno sicuramente in aumento per poter ripagare con le bollette il costo dell’intera gestione”.

I SINDACI SI SONO VOLATIZZATI. “Sembrano lontanissimi i tempi nei quali schiere di fasce tricolore sfilavano a favor di telecamere, beandosi di aver riportato l’acqua pubblica nel nostro ambito, vantandosi di essere l’esempio che tutta Italia avrebbe dovuto seguire. Dove sono oggi quelle facce giulive? Perché non spiegano ai loro concittadini come hanno fatto in sei mesi a mandare in malora il fiore all’occhiello che tutta Italia ci invidia?

corrieredisciacca.it

Sono 6.141 i nuovi casi di coronavirus registrati in Sicilia nelle ultime ventiquattro ore a fronte di 41.715 tamponi processati. L’indice di positività è al 14.72%. Le vittime sono 27 mentre i guariti sono 1.160. Attualmente in Sicilia ci sono 242.444 persone positive al covid, + 5.037 rispetto a ieri.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Catania 1.378; Palermo 1.375; Messina 1.010; Ragusa 686; Siracusa 611; Trapani 384; Caltanissetta 329; Agrigento 326; Enna 125

Il motocross era la sua passione, le gare e le uscite domenicali non mancavano mai, ma oggi è stata una domenica fatale per Salvatore Camilleri,  21enne agrigentino, molto conosciuto in città per la sua passione del motocross.
Questa mattina Salvatore, era uscito presto di casa per raggiungere  con un gruppo di amici contrada Fauma, tra Montaperto e Porto Empedocle, per dilettarsi nel suo amato sport il motocross.

Il giovane, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe perso il controllo della sua moto e si è schiantato contro un albero. Gli amici che erano con lui si sono subito accorti della gravità dell’incidente e dopo aver chiamato il 118 sul posto è atterrato anche un elicottero, ma purtroppo per il giovanissimo agrigentino non c’è stato nulla da fare.

Sul posto ci sono i carabinieri che si stanno occupando dei rilievi. Le indagini sull’accaduto sono state affidate alla polizia.

307, 5 kg di rifiuti, per lo più di plastica. È questo il bottino della raccolta di oggi , 30 Gennaio, effettuata sulla spiaggia di Timpi Russi e organizzata da Marevivo Sicilia in collaborazione con l’Associazione Ricreativa Stagionale Timpi Russi.

Tantissime le famiglie accorse con bambini al seguito. Un fatto quest’ultimo che ci ha davvero reso felici e speranzosi che il nostro ambiente ed il nostro mare magari un domani saranno in mani più sicure e responsabili.
Sono anche intervenuti cinque studenti dell’Istituto Amato Vetrano, accompagnati dai docenti e dalla preside Prof.ssa Caterina Mulè, ma anche il gruppo sportivo Kitesurfsciacca.

Sono state raccolte tante bottiglie di plastica ma anche flaconi, tantissimo polistirolo, tubi da irrigazione, scarti edilizi, recipienti e perfino un carrettino abbandonato probabilmente l’estate scorsa da un venditore ambulante e che ha richiesto non pochi sforzi per essere dissotterrato. Il tutto era principalmente accumulato in un’ansa della spiaggia che era diventata il ricettacolo di rifiuti restituiti dal mare, ma anche trasportati dalle acque che durante l’alluvione di Novembre hanno invaso i terreni circostanti.
Adesso questi dati saranno caricati sull’app Clean Swell dell’Ocean Conservancy che monitora lo stato di salute del nostro mare andando a individuare le quantità e le categorie di rifiuti più frequenti.

Presente anche una rappresentanza della Capitaneria di Porto di Sciacca. Nelle prossime ore i rifiuti saranno ritirati dalla ditta incaricata dal Comune di Sciacca che ha appoggiato l’iniziativa.

Marevivo Sicilia ringrazia tutti gli intervenuti, il Comune di Sciacca , la Capitaneria di Porto e i membri dell’Associazione Ricreativa Timpi Russi, in particolar modo Monica Craparo e Fiorella Sutera per aver segnalato lo stato di pericolo ambientale venutosi a creare sulla spiaggia.

L’associazione è già al lavoro per la pianificazione di altre pulizie, prima fra tutte quella del 10 Febbraio che rientra nel progetto “Adottiamo lo Stazzone” che stavolta coinvolgerà gli alunni delle classi quinte della scuola primaria dell’IC Mariano Rossi, un progetto che con continuità costante sta sottoponendo la zona a interventi frequenti di pulizia della spiaggia mai visti prima, intervenendo anche nella sensibilizzazione ambientale e nella conoscenza di uno dei borghi più belli della città di Sciacca.

E così la signora Ilanda Vecchia ha raggiunto il prestigioso traguardo dei cento anni.
Abita ad Agrigento, da sola, ed è autosufficiente. Cucina, lava, stira e guarda la tv. La figlia, unica, abita a qualche centinaio di metri dalla mamma, spesso la va a trovare per fare due chiacchiere.
La signora Iolanda, dicevamo, ha una figlia, 4 nipoti e 3 pronipoti. Il traguardo dei cento anni è stato festeggiato insieme al sindaco di Agrigento Francesco Miccichè e al suo medico di famiglia, dott. Vito Maggio il quale ha la donna fra i propri iscritti.
E proprio al dott. Vito Maggio chiediamo sulle condizioni di salute della signora Iolanda. Dice: “La signora sta benissimo, è perfettamente lucida ed è in grado di organizzare la propria giornata con tutte le faccende domestiche da approntare. Mangia nella norma, non eccede, e spesso fa le analisi che risultano essere sempre ottimali. Evidentemente ha qualche acciacco,  – conclude il dott. Maggio – ma non dimentichiamo che ha raggiunto i cento anni…”
Alla signora Iolanda vanno gli auguri della nostra redazione.

Agli occhi del mondo l’Italia resta la nazione stabile e credibile, che rispetterà gli impegni e che saprà arrivare ordinatamente alla fine della legislatura

Erano mesi che il presidente Mattarella continuava a ripetere che non voleva correre il rischio di ricoprire nuovamente il ruolo al Quirinale, perché per sé, giustamente, aveva altri progetti. Ed invece si è trovato a dire nuovamente sì, con grande spirito di responsabilità di fronte al paese e perché a chiederglielo, dopo una settimana di nulla di fatto, è stato Mario Draghi, prima ancora che lo facessero i leader di partito. Draghi che rispose di sì alla chiamata di Mattarella quando fu necessario prendere il comando a Palazzo Chigi.

Questa settimana appena trascorsa ha senza dubbio sottolineato quanta crisi nella politica italiana ci sia, quanti pastrocchi sono in grado di fare persone che dovrebbero invece avere cultura, competenza e capacità strategiche per ottemperare a scelte che sono indispensabili per il buon prosieguo della democrazia.

È stata una pagina indegna e per nulla edificante per la classe politica italiana, quella che si è consumata in questo delicato momento di scelta, ma si deve guardare avanti e governare al meglio fino al 2023.

Le figure carismatiche e competenti per ricoprire il ruolo c’erano, si sarebbe potuto andare in altre direzioni. Ma la verità è che non ce ne sono così tante da poter avere una rosa ampia su cui scegliere e questo è significativo anche di come negli ultimi decenni stia scendendo la qualità nel mondo politico.

Ma se la politica è colpevole di questo momento disdicevole, va specificato che non tutti i paratiti e i leader politici hanno uguali colpe. Certo non si può non sottolineare il fallimento eclatante delle destre, che sono partiti dalla candidatura improponibile di Silvio Berlusconi, per poi mandare allo sbaraglio la Casellati, seconda carica più importante dello Stato, che si era prestata certo, ma che poi è stata tradirla di suoi, mentre le avevano fatto credere che avrebbe potuto farcela, quando si sapeva bene che non ci sarebbero stati i numeri, al netto dei franchi tiratori.

Per poi ancora bruciare il nome di Elisabetta Belloni, capo dei servizi segreti, persona seria e ben vista da tutti, soprattutto da chi con lei ha avuto l’opportunità di lavorare.

E non ci dimentichiamo quante critiche Salvini ha mosso a Mattarella durante il suo primo mandato, per poi alla fine chiedergli di accettare il secondo incarico.

E la spaccatura totale tombale arriva con Fratelli D’Italia, partito che si dissocia da tutto e tutti, che vuole rifondare la destra, che non si lascia convincere e vota ancora anche nell’ultima votazione l’uomo di bandiera ossia Nordio.

La destra li aveva i numeri per influenzare la scelta, ma non avendo capacità politica sono riusciti a sbagliare davvero tutto.

Anche dall’altra parte sono stati commessi degli errori, sia chiaro. Ma sicuramente abbiamo visto un Renzi coerente e un Letta che ha capito prima degli altri che la via d’uscita era sempre più stretta.

Una crisi è evidente anche nel M5S che è praticamente imploso, perché due leader in un partito, uno formale e l’altro di facciata, non possono stare, come non possono stare due galli in un pollaio.

Il paese perché alla fine vince, vince in credibilità e in stabilità.
Ci sono molte cose da fare dino al 2023 e solo la coppia Draghi Mattarella potrà portare la nave in porto.

“Esprimiamo  i nostri migliori auguri di buon lavoro al riconfermato Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ringraziandolo per il suo costante impegno a difesa della Costituzione e dei valori democratici del nostro Paese”. Ha dichiarato Leoluca Orlando presidente  dell’ANCI Sicilia.

“Rivolgiamo al Presidente – continua Orlando – la nostra più profonda riconoscenza per la sua rinnovata disponibilità a ricoprire la prima carica dello Stato  e per la sua instancabile opera al servizio delle istituzioni”.

 

7.369 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 46.187 tamponi processati in Sicilia; ieri erano 7.100. Il tasso di positivita’ sale al 15,9% ieri era al 15,5%. L’isola è al nono posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 237.407 con un aumento di 5.691 casi. I guariti sono 1.939 mentre le vittime sono 47 e portano il totale dei decessi a 8.471. Sul fronte ospedaliero sono 1.620 ricoverati, con 19 casi in piu’ rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 144.

Palermo registra 1.602 casi, Catania 1.513, Messina 1.047, Siracusa 820, Trapani 644, Ragusa 791, Caltanissetta 577, Agrigento 530, Enna, 153.

Nel variegato ed intricato mondo della disabilità, da qualche anno un termine ha sostituito l’ormai obsoleto “integrazione”: è la parola “inclusione”. Per inclusione, si intende la messa in atto di tutte le strategie atte a rendere uguali e non dissimili le persone che per vari motivi presentano una diversità data da varie condizioni, siano esse di ordine sociale, sia di disabilità. Il mondo della disabilità è straordinario, pieno di emozioni a volte struggenti. Non è facile, ma per capire bisogna frequentare. Allora, dare un’occhiata a questa realtà, trascorrere qualche ora del proprio tempo con un disabile e scoprire come vive, il suo quotidiano. Il processo di inclusione, scolastica in Sicilia ha ancora un orizzonte lontano, ma la speranza si sa, è l’ultima a morire, anche nel nostro tempo, dove tutto appare palese: le regole che non regolano più nulla, la politica che non serve più ad amministrare un paese e sempre più soffocati, ecco l’esercito dei disabili.  La vita osteggiata dalla condizione fisica, dalla negazione di un diritto a vivere, dai pregiudizi.

La  Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione e i diritti dei disabili che doveva essere il punto di riferimento normativo per l’inclusione scolastica delle persone disabili, giù nel profondo Sud, non esiste. La famosa legge 104 del 1992 che consiste nell’obbligo da parte dello Stato di rimuovere qualsiasi tipo di impedimento che possa limitare il potenziale di sviluppo della persona con disabilità, vedi l’inclusione dei bambini disabili gravi, giù nel profondo Sud, non viene applicata come dovrebbe. E’ facile riempirsi la bocca di  inclusione scolastica , di principi della nostra Costituzione, con riferimenti all’articolo 34, in cui si garantisce il diritto allo studio per tutti;  all’articolo 3, in cui si   parla di uguaglianza e di pari dignità: all’articolo 38, che tratta di diritto allo  studio delle persone diversamente abili.  Da noi, profondo Sud ,non esiste. Le scuole non sanno cosa fare, se non affidare agli ATA (con un corso di poche ore) i bambini disabili gravi. Nel frattempo viene azzerato  il servizio di assistenza igiene personale nelle scuole di competenza comunale. Vedi Trapani, vedi Licata ecc.  dove risultano casi in cui il diritto dello studente, riconosciuto e previsto nel PEI, elaborato e approvato dal GLO – Gruppo operativo per l’inclusione, non trova ancora attuazione. Bisogna avere il coraggio di dare una spallata di dignità, alla  discriminazione che ancora regna sovrana nel mondo della disabilità,nelle nostre scuole.