Novembre 2021 - Pagina 53 di 74 - Sicilia 24h
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Piano nazionale di ripresa e resilienza, agenda europea e incremento del prodotto interno lordo: si profila positiva l’evoluzione economica e infrastrutturale della Sicilia.

La Sicilia ruota il timone verso il futuro e naviga all’orizzonte di una prospettiva che appare rosea e fiorente, a meno che le apparenze ingannino. Il Pil, il Prodotto interno lordo, viaggia un punto in più rispetto alle previsioni, forte anche di centinaia di milioni di euro di risorse aggiuntive frutto del riconoscimento degli svantaggi che subisce la Sicilia a causa dell’insularità.

Poi altri fondi sono attesi dalla rinegoziazione dei mutui, e poi, soprattutto, dalle occasioni offerte dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, dalla nuova Agenda europea 2021 – 2027, e poi dalla scommessa sulla digitalizzazione dei servizi e della contabilità. Tutto ciò è stato compreso e predisposto nell’aggiornamento del Defr, ovvero il Documento di economia e finanza regionale 2022 – 2024, proposto da Armao e approvato dal governo Musumeci, ossia le fondamenta su cui poi si costruiscono le nuove Finanziarie e le leggi di Bilancio.

E Musumeci, al timone, commenta: “Ci troviamo di fronte a un passaggio epocale. Dobbiamo cogliere le opportunità che il Piano nazionale di ripresa e resilienza e la nuova programmazione europea ci offrono. Usciamo da una crisi di portata storica che abbiamo affrontato con ogni mezzo per sostenere l’economia siciliana. Adesso gli scenari stimati dal Documento di economia e finanza regionale sono favorevoli e vogliamo costruire un futuro più rassicurante per la Sicilia. La nuova Finanziaria avrà questo obiettivo, il governo regionale ha le idee chiare sulle priorità, e a Roma chiediamo di metterci nelle condizioni di farlo, facendoci partecipi delle scelte che ci riguardano e accelerando nel dotare l’Isola delle infrastrutture necessarie” – conclude.

E il comandante in seconda, l’assessore all’Economia e vice presidente della Regione, Gaetano Armao, aggiunge: “In uno scenario di ripresa migliore del previsto, ma su cui insistono debolezze vecchie e nuove, dalle incertezze legate alla pandemia, alla condizione sociale fino al processo di spopolamento in corso, il rafforzamento della digitalizzazione e le misure sulla transizione ecologica costituiscono le basi portanti per la crescita nel prossimo triennio. E la transizione digitale rappresenta per la Sicilia la vera ‘mossa del cavallo’ in termini di sviluppo socio-economico, perché consente di superare i divari e gli svantaggi determinati dalla condizione di insularità”. E poi, proiettandosi verso sud, Armao conclude: “Il ruolo geo-strategico nel Mediterraneo, la posizione di confine europeo verso l’Africa, continente del prossimo millennio, e la centralità logistica della Sicilia sono elementi destinati a rafforzarsi nel prossimo futuro. La necessaria crescita culturale, socio-economica e infrastrutturale costituisce però la pre-condizione non eludibile per tale rafforzamento”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Sulla grave crisi che attanaglia i Comuni siciliani ieri si è tenuta l’ennesima riunione in videoconferenza. La situazione è grave. Tutti i primi cittadini minacciano le dimissioni in massa. E intanto lanciano una grande assemblea per sabato alle 12, quando si incontreranno in videoconferenza. I sindaci siciliani sono sempre più sul piede di guerra: in attesa di una boccata d’ossigeno che dovrebbe arrivare da Roma, gli amministratori comunali dell’Isola si sono incontrati a margine dell’assemblea Anci di Parma e hanno lanciato un ultimatum al governo.

Roma, 9 novembre 2021 – Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha incontrato il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Ezio Bonanni, affiancato dal coordinatore ONA della regione Sicilia, Calogero Vicario, in rappresentanza dei lavoratori delle Industrie Meccaniche Siciliane di Siracusa che sono in costante mobilitazione dall’estate del 2020.

Il presidente ha esposto al ministro, che ha mostrato particolare attenzione e sensibilità, la drammatica situazione del rischioamianto in Italia, anche a causa della pandemia Covid-19, e ha chiesto che, per rimuovere l’amianto dagli edifici privati, siano sanciti strumenti premiali per le imprese che innovano in sicurezza, con modulazione del premio INAIL in relazione agli standard raggiunti, credito di imposta e risorse del recoveryfound per le bonifiche, e bonus fiscale del 110%.

Nello specifico si è soffermato ad esporre il caso emblematico dei lavoratori delle Industrie Meccaniche Siciliane (SIN Siracusa) ai quali, nonostante l’esposizione ad amianto e ad altri cancerogeni, la Corte di Appello di Catania, in riforma della sentenza del Tribunale di Siracusa che aveva riconosciuto i benefici contributivi per l’esposizione alla fibra killer, ha negato il diritto alla pensione, giudizio ora affidato alla Suprema Corte di Cassazione.

Sia Bonanni che Vicario si sono appellati al Ministro chiedendo che la problematica possa essere risolta con un decreto ad hoc che tuteli i lavoratori.  Sono vicino alle vittime dell’amianto e alle loro famiglie. Faremo tutto quanto è nella nostra disponibilità per la bonifica dei siti, la loro messa in sicurezza, e per la tutela dei diritti delle vittime e dei lavoratori esposti ha dichiarato il Ministro nel sottolineare di essersi già attivato a studiare uno specifico intervento normativo da inserire nella prossima legge finanziaria.

La condizione di allarme amianto in Sicilia è stata certificata anche dall’ex Ministro dell’Ambiente, Generale Sergio Costa, che ha più volte visitato i territori, in particolare Augusta, e dalReNaM che, per quanto riguarda i mesoteliomi, stabilisce che la regione ha un’incidenza del 5,3% su base nazionale.

Il Presidente Ona ha comunque voluto esporre anche un ampio quadro della situazione italiana con i dati di morbilità e di mortalità delle malattie asbesto correlate provocate dall’esposizione ad amianto che, solo nel 2020, ha causato il decesso di 7000 persone nel nostro paese, prevedendo un picco di morti tra il 2025 e il 2030, e denunciando il ritardo del censimento pubblico sia dei casi di mesotelioma, che delle altre malattie asbesto correlate.

Ho insistito sul fatto che è indispensabile bonificare con urgenza per ridurre il rischio di esposizione dei cittadini (prevenzione primaria), ma ho ribadito anche la necessità della sorveglianza sanitaria per coloro che sono stati già esposti (prevenzione secondaria) e delle corrette  tutele previdenziali e risarcitorie (prevenzione terziaria), auspicando la deflazione dei contenziosi giudiziari a cui sono costrette le vittime e i familiari per il riconoscimento dei loro diritti” – spiega Bonanni.

San Leone

Agrigento

Favara

 

 

Torrenti esondati, strade allagate e smottamenti non sono bastati. A Favara si è sfiorata la tragedia, nella centralissima viale Aldo Moro, intorno le 21, un grosso albero è stato abbattuto dal forte vento prendendo in pieno un auto in transito.
Per fortuna gli occupanti della vettura sono rimasti illesi, per loro solo tanta paura.

Il Prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, per la salvaguardia dell’incolumità pubblica ha lanciato il seguente appello: “Non uscite di casa per nessun motivo, la situazione è di grandissimo rischio”.
Una forte ondata di maltempo si sta ulteriormente avvicinando all’agrigentino che  dovrebbe giungere in tarda serata o in nottata.

L’autunno è la stagione più piovosa dell’anno, indipendentemente dai cambiamenti climatici in atto, da sempre.

E come tutti possiamo ben vedere, questi fenomeni stanno diventando più intensi e frequenti di quanto non fossero anni fa. Incominciamo ad avere delle anticipazioni di quello a cui stiamo andando incontro, e la colpa è solo e soltanto nostra. Ormai da anni il WWF denuncia l’estrema pericolosità degli impatti dei comportamenti umani sulla natura e il territorio e continua a farlo, insieme ad altre associazioni, inascoltati da 60 anni.

La distruzione e la manomissione continua e costante da parte dell’uomo dei territori, nel nome di un falso progresso, porta a conseguenze disastrose come quelle che stiamo vivendo da qualche anno a questa parte: frane, smottamenti, straripamenti di fiumane, torrenti o semplici valloni portano al dilavamento e impoverimento delle campagne.

Incendi dolosi a monte diminuiscono il drenaggio delle acque, creando deserti in quota che non trattengono più le acque impoverendo le sorgenti alimentate dal carsismo delle nostre montagne e provocando pericolosi crolli di interi costoni rocciosi, prima trattenuti dalle radici degli alberi.

La bruciatura dei campi post estiva e preautunnale dopo la raccolta crea piccole fiumane che non consentono alle acque di penetrare nei terreni consentendo il normale e naturale nutrimento e scorrimento sotterraneo…

L’impoverimento e l’abbandono delle campagne e colture crea altri enormi disagi a campi limitrofi invece ben mantenuti e lavorati…

L’abbandono dei rifiuti e le discariche abusive provocano l’accatastamento presso gli alvei dei fiumi e torrenti di grandi quantità di materiale che ostacola il normale deflusso delle acque… portandoli fino al mare con le conseguenze che conosciamo. Gli stessi alvei non sono sufficientemente gestiti e curati da chi di competenza.

La modifica delle foci operata solo meccanicamente con la scusa della bonifica senza rispettare i corsi e percorsi naturali dei fiumi e torrenti agevola l’erosione costiera e l’impoverimento della biodiversità dei luoghi facendo letteralmente morire intere aree ad alto interesse naturalistico a discapito degli impollinatori, dei regolatori naturali dei corsi d’acqua come i canneti i cui ambienti sono abitati da decine di specie di fauna selvatica che regola anch’essa l’ambiente costiero…

La cementificazione di territori ad alto rischio idrogeologico è la ciliegina sulla torta di un sistema colluso e corrotto dell’amministrazione pubblica. Tutto ciò non può continuare così, la natura è più forte di ogni tipo di soluzione apparentemente risolutiva l’uomo possa apportare.

In Sicilia il gap è ancora più forte. I territori abbandonati, la mancanza di controlli, l’incuria e l’inciviltà di alcuni cittadini, la colpevole sottovalutazione di questi fenomeni o la cinica connivenza di molti amministratori e politici stanno portando la nostra isola al disastro ambientale!

Il WWF lo denuncia da sempre e sempre continuerà a farlo. Ormai non è più un problema di pochi idealisti ambientalisti… è un problema di tutti! Vi invitiamo tutti a visionare un video di quello che accade nel nostro entroterra mentre noi giriamo allegramente nelle città invase dai rifiuti e con sempre meno zone verdi e drenanti…

Quello che abbiamo scritto e detto e quello che diciamo da sempre lo testimonia la natura stessa, guardando ciò che succede durante un giorno di pioggia… non un mese di pioggia… un sol giorno…

A lanciare l’appello è il Prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa: “Non uscite di casa per nessun motivo, la situazione è di grandissimo rischio”.
Una forte ondata di maltempo si sta ulteriormente avvicinando all’agrigentino che  dovrebbe giungere in tarda serata o in nottata.
La prefettura sta coordinando tutte parti coinvolte oltre ai sindaci e alle forze dell’ordine.
Molti torrenti sono esondati e il peggio dovrebbe arrivare in nottata.

Queste sono le parole del Prefetto di Agrigento, massima autorità in città che invita i cittadini tutti a rimanere in casa per evitare il peggio.

Crisi idrica a Favara, il sindaco Antonio Palumbo lancia un appello.

“Come purtroppo sappiamo tutti, vivendo questo disagio in prima persona, siamo in piena emergenza idrica e la situazione è peggiore di come ci fosse stata inizialmente prospettata.
Sebbene in un primo momento il gestore abbia informalmente comunicato che i disservizi erano dovuti a rotture e problemi lungo la condotta, oggi emerge ufficialmente come le difficoltà che hanno portato a questo intollerabile prolungamento dei turni siano molto più complesse da risolvere.
In una lettera indirizzata ai Comuni e alla Regione, il direttore dell’Aica Fiorella Scalia ha chiarito che l’invaso del Fanaco e la diga Leone hanno visto abbassarsi oltre la soglia di emergenza i livelli dell’acqua presente e questo ha portato ad una riduzione complessiva della fornitura idrica su base interprovinciale.
E’ stata cioè diminuita la quantità di acqua che viene erogata ogni giorno e questa situazione potrebbe permanere ancora per molto tempo.
La stessa Aica, infatti, sostiene che l’unica soluzione attuabile è una ottimizzazione della fornitura e una riduzione degli sprechi, ma per farlo serve un investimento economico che si aggira intorno al milione di euro. Soldi che il gestore non ha. E’ stato quindi chiesto un intervento straordinario alla Regione Siciliana per fronteggiare questa situazione che si annuncia di proporzioni mai viste prima.
Siamo in contatto costante con Aica e con l’Ati. Già questa mattina, ad ogni modo, stiamo effettuando dei sopralluoghi presso i partitori per verificare quanta acqua viene destinata al nostro comune e quanta effettivamente viene erogata.
La prossima settimana avremo un’assemblea che non potrà che avere questo tema all’ordine del giorno. Abbiamo sempre difeso l’acqua pubblica, allo stesso modo difenderemo i diritti dei cittadini”.

Antonio Palumbo sindaco di Favara.