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Screening gratuiti sull’Hiv e le malattie sessualmente trasmissibili in tutte le province. Questa mattina al PalaRegione di Catania, l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza ha presentato le numerose iniziative che le Aziende sanitarie provinciali e le Aziende ospedaliere metteranno in campo su tutto il territorio della Sicilia mercoledì primo dicembre, in occasione della “Giornata mondiale contro l’Aids”. 
Per accedere ai test gratuiti non occorrerà prenotarsi né presentare una ricetta medica. Sono previste inoltre attività informative in presenza e on line nelle scuole, camper e gazebo nelle piazze e nelle università e incontri nelle case circondariali. Si tratta di alcune delle tante iniziative di educazione alla salute e screening di popolazione programmate in tutta l’Isola (in allegato link con le attività nelle singole province) .
«Con un grande impegno corale – ha sottolineato l’assessore – tutte le diciotto strutture sanitarie e ospedaliere della nostra Regione, in collaborazione con l’assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, hanno predisposto un nutrito calendario di attività per sensibilizzare i siciliani sulle malattie sessualmente trasmissibili e sull’importanza di sottoporsi ad accertamenti preventivi. La Sindrome di immunodeficienza acquisita, come altre malattie quali la sifilide, non è scomparsa: prevenzione e conoscenza rimangono sempre le armi più efficaci per evitarne la diffusione. Saranno giornate intense, durante le quali chiunque vorrà, a titolo assolutamente gratuito, potrà andare a sottoporsi a un test, verificare la presenza di eventuali malattie, essere assistito psicologicamente, ricevere formazione, soprattutto per i più giovani».
Razza, dopo avere effettuato un sopralluogo, ha anche reso noto che «dal prossimo 9 dicembre entrerà in funzione il nuovo Pronto soccorso dell’ospedale San Marco, che servirà la zona sud e parte dell’hinterland di Catania, una vastissima area che attendeva da tempo un punto di primo intervento. La nuova struttura di emergenza/urgenza è la quarta della città, e si aggiungerà alle altre tre già attive nella zona nord (Policlinico Rodolico), centro (Garibaldi) ed est (Cannizzaro). Il governo Musumeci porta così a compimento il progetto del polo sanitario del San marco che al nostro insediamento rischiava di rimanere un’incompiuta».

Erano stati espulsi dal territorio Italiano ma ne fanno rientro, così cinque uomini di nazionalità tunisina sono stati arrestati dagli Agenti della Squadra mobile di Agrigento.

I tunisini erano approdati nuovamente sul territorio italiano, dopo uno sbarbo avvenuto qualche giorno fa a Lampedusa, dopo le attività di rito e grazie alle fotosegnaletiche gli Agenti hanno appurato di quanto era in capo ai cinque. Adesso i malcapitati, su disposizione della Procura di Agrigento, sono stati posti ai domiciliari, in attesa del giudizio per direttissima, nell’hotspot di contrada Imbriacola.

E’ morto Angelo Siino, negli anni ’80 “ministro dei lavori pubblici di Cosa nostra” perché ambasciatore dei Corleonesi di Riina e Provenzano nel palazzo della Regione e nelle stazioni d’appalto. Poi, dal 1997, ha collaborato con la Giustizia. Angelo Siino, conosciuto anche come “Bronson” per la somiglianza con l’attore, è morto a 77 anni di età lo scorso 31 luglio nella località segreta dove ha vissuto. La famiglia ha mantenuto riservata la notizia, trapelata solo adesso. Siino, insieme al suo legale storico, Alfredo Galasso, ha scritto e pubblicato un libro, “Vita di un uomo di mondo”, in cui ha raccontato personaggi come Salvo Lima e Michele Sindona, senatori della Repubblica come Giulio Andreotti e Marcello Dell’Utri. E poi i ricordi dei viaggi fra i lussi di Parigi e quelli nei gironi del carcere dell’Asinara, delle battute di caccia con le “mangiate” e le “parlate” nelle masserie dei boss, ma anche i retroscena di alcune vicende per le quali hanno tremato nell’isola e anche nell’Italia intera. Due anni addietro la vita di Angelo Siino, nativo di San Giuseppe Jato, è stata stravolta dal suicidio del figlio Giuseppe, di 47 anni, che si è ucciso sparandosi un colpo di pistola alla testa dopo un litigio con la moglie.

È un disco jazz, anzi è un accattivante disco jazz.
Eppure non è un disco per soli appassionati di jazz.

E Massimiliano Rolff non delude mai.
La soddisfazione di ascoltare un bel disco, che non deve per forza avere scritture originali per essere originale, interessante ed appagante.
La trama leggera e sofisticata del nuovo lavoro discografico del contrabbassista ligure, si nutre dell’opera alla quale si ispira ma va anche “al di là” perché ne utilizza il carisma, la carica passionale e poi vi riscrive arrangiamenti che mettono in risalto quel viaggio non solo dentro la musica statunitense ma anche attraverso le sfumature folk, le contaminazioni che furono anche in origine indispensabili per la stesura dell’opera alla quale Rolff si è ispirato.

Le esecuzioni si aprono, prendono respiro e mostrano la bravura dei musicisti che in trio sono gli artefici di “Gershwin on Air – Porgy, Bess and Beyond“, in grado di appassionare con esecuzioni raffinate e fluide, tra sinuose melodie che non abbandonano mai il tema principale ma che da esso si discostano perché Rolff ha scritto degli arrangiamenti che esaltano gli strumenti che sono protagonisti,  e sanno anche fare da controvoce al contrabbasso, strumento fondamentale nella tradizione jazzistica tanto quanto nella tradizione afroamericana.

Nel disco ci sono tempi e stili che sanno ben convivere e che sono magistralmente eseguiti.
C’è il blues, la bossa, lo swing.
C’è ritmica, sonorità, creatività.

Insieme a Massimiliano Rolff a suonare nel disco ci sono il giovane e talentuoso pianista lombardo Tommaso Perazzo, già attivo sulla scena newyorkese, ed il versatile batterista campano Antonio Fusco, già da qualche anno residente a Pechino.

Il trio spigliato e complice in un interplay vibrante, valorizza con maestria,  talento e “moderno sentire”, i grandi classici di Gershwin, che gli appassionati conoscono a memoria ed è proprio la memoria del tema di questi pezzi – tutti sottoposti a svariate versioni – che conduce l’ascoltatore nelle evoluzioni e nelle improvvisazioni che sono ricche di dettagli interpretativi, soprattutto per alcuni brani. Infatti se pezzi come “Summertime” o “The man i love” vantano centinaia di rivisitazioni, strumentali e non, pezzi come “”Who cares” o “Love walked in” nelle mani di Rolff si nutrono di dilatazioni e accenti, capaci di creare una nuova atmosfera che nasce proprio dagli assoli puliti e precisi del contrabbassista, che poi piano lascia che il pianoforte possa ricamare una sequenze di note veloci e chiare, con un tocco sublime e virtuoso. La complicità della base ritmica è talmente perfetta, che la dimensione temporale si dilata e avvolge l’ascoltatore.

Il disco che è così amabile che non ci si stanca mai di ascoltarlo, si apre con una suite imperniata sull’opera “Porgy and Bess” per poi scivolare amabilmente tra quelli che furono i brani famosi di Gershwin scritti per opere teatrali e colonne sonore di film, divenute nel tempo grandi standard della tradizione jazzistica.

Difficile dire quale brano resti più impresso; è il gusto personale a guidare il piacere nell’ascolto di questo disco che è senza dubbio uno dei più belli ascoltati ultimamente, e che farà impazzire gli appassionati di jazz e della musica del grande Gershwin che nel tempo abbiamo sentito riproporre innumerevoli volte, da strumenti e voci iconiche.

Ma la cosa che ho amato particolarmente in questo lavoro, è il ruolo che Rolff ha dato al contrabbasso, come lo ha fatto suonare, perché è riuscito a dare ad esso mille voci e svariati suoni. Il contrabbasso nelle sue mani sa essere melodico, romantico, passionale, e poi pulsa, risponde a quel modo che il musicista ha di percuoterlo, con maestria.

Di tutto il lavoro che reputo di grande pregio, sono rimasta particolarmente affascinata da tre tracce in particolare: l’arrangiamento di “Summertime” sia per la scelta del tappeto usato lungo la linea del basso, sia per il dialogo con il pianoforte che è sofisticato, mai scontato; è inoltre ricco di note incastrate nell’armonia che poi però scivolano via lungo la scala, mostrando la padronanza tecnica dei musicisti e della componente ritmica che lascia al batterista la possibilità di usare con maestria, rullante, tom e timpano.

E poi ancora la leggiadria usata nell’esecuzione di “Who Cares” che Rolff ha concepito in maniera distante dal romanticismo pensato dall’autore. Un ritmo sostenuto, come in un moderno swing, e i musicisti mostrano una grande versatilità.

Ottima la scelta di chiudere il disco con “Embrecable you” (pezzo che ho trovato pazzesco) che ha una serie di giri armonici che si chiudono e si riaprono, e ad ogni riapertura c’è una piccola sorpresa, dai passaggi veloci del contrabbasso, alle rullate della batteria che dialoga con la cassa, alla bellezza delle svisate del pianoforte che percorre le note e le ricerca dentro un gioco di virtuosismi che ammiccano, senza mai togliere lustro al lavoro di gruppo e creando pause, sospese e bellissime, che conducono al finale.

Sarà il mio regalo di Natale per le persone che amo, questo disco uscito lo scorso 19 novembre, pubblicato dell’importante casa discografica olandese Challenge Records International, che ne ha curato ogni aspetto su dimensione Europea.

Mi piace ripeterlo, quando ne vale la pena: Massimiliano Rolff è uno dei miei contrabbassisti preferiti perché sa sempre come rubare la mia attenzione e non mi delude mai, e questo suo ultimo lavoro discografico è stato geniale, ben realizzato ed è ricco di complicità, dote fondamentale anche in musica.

 

Presentato, ad una vasta platea di circa 150 intervenuti in un albergo cittadino, il movimento “Liberi e Solidali” promosso dai consiglieri comunali Nello Hamel ed Alessia Bongiovì.  

Il movimento si propone di aggregare trasversalmente tutte le persone di buona volontà che vogliono contribuire al miglioramento della nostra comunità attraverso la promozione ed organizzazione di iniziative ed interventi concreti sui temi dell’economia solidale, della lotta alle discriminazioni, della valorizzazione del ruolo delle istituzioni che non devono più essere luoghi di potere, ma   strumenti di reale cambiamento.  Il movimento “Liberi e Solidali” sarà dalla parte dei soggetti più fragili, proporrà soluzioni ed idee per cercare di alleviare il dramma della disoccupazione e l’inquietudine dei giovani costretti ad emigrare tagliando le loro radici e privando la nostra terra della risorsa delle loro intelligenze.

Nello Hamel e Alessia Bongiovì hanno comunicato all’affollata assemblea che, nei prossimi 60 giorni, presenteranno all’amministrazione comunale di Agrigento  tre articolati dossier contenenti  idee e possibili soluzioni sui temi della Solidarietà sociale e del lavoro, sulla problematica  del completamento  dell’iter del Piano regolatore (oggi PUG) da cui dipende ogni possibilità di rilancio economico della città e di risanamento finanziario del Comune ed infine sulle 50 soluzioni da adottare per normalizzare la situazione  dei rifiuti ad Agrigento e ridurre la Tari.

Le proposte del movimento sono state positivamente accolte dall’affollata assemblea dei presenti che con i loro interventi, tra i quali quelli di Luigi Gino Grillo, Biagio Licata, Lia Ciulla, hanno sottolineato come sia necessario avviarsi verso una nuova stagione della politica eliminando clientele ed interessi particolari e recuperando credibilità e consenso con la messa in opera dei propri talenti nella sola ricerca del Bene Comune.

La Procura della Repubblica di Gela ha chiesto e ottenuto dal Tribunale la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di D C, sono le iniziali del nome, presunto responsabile del reato di violenza sessuale aggravata dall’essere stata commessa su una minore di anni 14. Nel corso dell’anno 2018 la minore sarebbe stata abusata dall’indagato durante le ore del catechismo all’interno della parrocchia. Le indagini sono state avviate a seguito della segnalazione del Consultorio Familiare di Gela a cui la famiglia si è rivolta.

Da martedì 30 novembre a domenica 5 dicembre al PTU Piccolo Teatro dell’UNICAL andrà in scena Vite di Ginius, l’ultima Produzione di Libero Teatro

Lo spettacolo, che ha debuttato nel mese di luglio al Campania Teatro Festival con un ottimo successo di pubblico e critica, partecipa a pieno titolo alle “Celebrazioni per il settecentenario della morte di Dante Alighieri” ideate, curate e patrocinate da DiSU Dipartimento di Studi Umanistici dell’UNICAL diretto dal Professore Raffaele Perrelli. Una ricorrenza importante per tutti gli Atenei italiani e l’UNICAL già il 18 e 19 novembre scorsi ha dato inizio agli eventi in programma con il convegno dal titolo “Tra cotanto senno. Dante negli studi umanistici”. Importante la collaborazione del CAMS Centro Arti Musica e Spettacolo presieduto dal Professore Francesco Raniolo per la realizzazione delle repliche nel Piccolo Teatro dell’UNICAL.

Vite di Ginius è il viaggio di purificazione e consapevolezza che l’anima di Ginius, corpo morto giunto al capolinea, intraprende in una dimensione spazio-temporale sconosciuta.
Lo spettacolo è una metafora visionaria in versi e prosa. Il verso con il suo scorrere musicale descrive il soprannaturale accompagnando l’anima nei molteplici stadi dell’essere. Come il Sommo Poeta di cui quest’anno ricorre il settecentenario dalla morte, l’anima si ritrova nella barca di Caronte, da qui Ginius percepisce una misteriosa voce che la aiuta ad andare oltre il tempo concepito dai mortali. Costretta a scavare dentro se stessa, l’anima di Ginius deve ricordare l’esperienza di alcune sue vite incarnate: un monito a ricordarci chi siamo stati per riconoscere chi siamo davvero.

«Il ricordo è la fase più dolorosa – spiega Max Mazzotta – perché ogni vita ricordata è come se venisse vissuta in prima persona e allo stesso tempo osservata come fosse una terza persona. Lo spettacolo interseca due dimensioni del racconto e diversi stili linguistici. La dimensione soprannaturale è descritta attraverso i versi: un linguaggio poetico strutturato in canti di versi in rima alternata e canti in terzine dantesche a catena. La seconda parte utilizza un linguaggio in prosa più adatto al racconto di frammenti di vite vissute».

Lo spettacolo interseca diversi linguaggi. Corpo, suoni viscerali, musica, ma è soprattuto il video che permette al pubblico di vivere insieme al protagonista tutti i moti e gli stadi dell’ultraterreno. Il lavoro di scrittura drammaturgica viene esaltato dalla sua fusione con una lingua di per sé musicale, ritmica, onirica. Straordinaria proprio come il viaggio di Ginius nelle sue vite passate.

I biglietti avranno un costo di 10€ intero e 5€ ridotto (studenti di ogni ordine e grado, universitari con libretto) e possono essere acquistati direttamente a Teatro la sera stessa dello spettacolo o in prevendita da Agenzia InPrimaFila a Cosenza e al Bar Ventimiglia dell’Università a Rende.

Per motivi di maggiore sicurezza e prevenzione oltre al controllo del green pass e all’obbligo di mascherine, come per tutti gli spazi dell’UNICAL aperti al pubblico, anche il PTU non sarà a capienza piena, ma si applicheranno norme di distanziamento e riduzione degli ingressi; si consiglia pertanto di acquistare preferibilmente i biglietti nei punti in prevendita o online e di recarsi a Teatro in anticipo per evitare file e ritardi.

La biglietteria del Piccolo Teatro UNICAL sarà aperta ogni giorno di repliche dalle 18.30 in poi.

Per comunicazioni: 333.9555376 > Iris Balzano | Organizzazione Libero Teatro

VITE DI GINIUS
scritto, diretto e interpretato da Max Mazzotta
installazioni video Max Mazzotta
assistente alla regia Angela Candreva
responsabile tecnico e struttura scenica Gennaro Dolce
costumi Giada Falcone/Moema Academy
consolle luci e video Serafino Sprovieri
consolle audio Vladimir Costabile
produttore esecutivo/amministrazione Gianluigi Fabiano
organizzazione Iris Balzano
produzione Libero Teatro

I Carabinieri del nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Agrigento, nel corso di un controllo ad un posto di blocco stradale, hanno denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento un uomo di 27 anni di Favara, indagato di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti allorchè sorpreso in possesso di 0,5 grammi di cocaina, e di 2,4 grammi di hashish. Nell’ambito della stessa attività è stato segnalato alla Prefettura di Agrigento, come assuntore di sostanza stupefacente, un agrigentino di 23 anni, perchè in possesso di 0,7 grammi di hashish.

Ad Agrigento domani, martedì 30 novembre, al Consorzio Universitario, nell’Auditorium Rosario Livatino, alle ore 9, su iniziativa del Liceo scientifico e linguistico “Leonardo”, presieduto da Patrizia Pilato, sarà presentato e dibattuto il libro su Stefano Cucchi intitolato “Stefano, una lezione di giustizia”. Saranno presenti gli autori: la sorella Ilaria Cucchi, e Andrea Franzoso.