Novembre 2021 - Pagina 30 di 74 - Sicilia 24h
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Partire dalla riforma della Pubblica Amministrazione regionale e dalla valorizzazione del personale per realizzare i progetti del Pnr e non perdere investimenti miliardari che rappresentano l’ultima chance per la Sicilia. E’ questo il tema del convegno organizzato dalla Cisal Sicilia e dalla federazione Siad-Csa-Cisal che si è svolto oggi a Palermo, fra Palazzo dei Normanni e la Fondazione Federico II, nel corso del quale il sindacato ha presentato al Governo e all’Ars un Ddl e un progetto organico per la riforma dell’Amministrazione isolana.

“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta l’ultima vera occasione di sviluppo per la Sicilia e la bocciatura dei primi progetti non promette nulla di buono – ha detto il segretario regionale della Cisal Giuseppe Badagliacca – I Comuni sono allo stremo, l’economia stenta a decollare e servono investimenti strutturali per metterci al passo con il resto d’Italia: un quadro difficile a cui la Regione non può far fronte con una macchina burocratica ingessata e non al passo con i tempi o con assunzioni non mirate. Riformare la Pubblica Amministrazione e valorizzare il personale è indispensabile, così come avviare un dialogo costruttivo con l’Agenzia nazionale per la Coesione territoriale che sostituirà chi si dimostrerà inadempiente. La Sicilia dovrà competere per ottenere il massimo dei fondi e dobbiamo farci trovare pronti”.

Il convegno, moderato dal Direttore di BlogSicilia Manlio Viola e a cui ha preso parte l’Assessore regionale alle Autonomie locali Marco Zambuto, ha visto gli interventi del Dirigente dell’Agenzia per la Coesione Territoriale Domenico Repetto, del Direttore generale della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso, del Presidente dell’Organismo indipendente di valutazione della Regione Siciliana Amalia Panebianco, del Presidente dell’Asael Matteo Cocchiara, del Professore Raffaele Scuderi, docente di Economia applicata all’Università Kore di Enna, e di Claudio Costantino della Pwc Tls Avvocati e Commercialisti.

“La riforma dell’Amministrazione regionale prevista dalla legge 10 del 2000 si è rivelata un flop – dice il presidente regionale del Siad-Csa-Cisal Angelo Lo Curto – I procedimenti amministrativi si sono complicati, non è stato completato il decentramento delle competenze agli Enti locali e il personale è demotivato: le ultime progressioni di carriera risalgono a oltre 30 anni fa, l’età media ha superato i 50 anni, molti svolgono mansioni superiori non riconosciute per coprire i buchi e i pensionamenti rendono la situazione ingestibile”. Da qui le difficoltà della Regione nell’affrontare le sfide della programmazione Ue e del Pnrr che invece richiedono un’organizzazione moderna e  all’avanguardia anche a servizio degli Enti locali a corto di tecnici: “Non ci convincono le assunzioni a tempo determinato nell’ambito del Pnr o nei Centri per l’Impiego, mentre mancano figure fondamentali come ingegneri, esperti in programmazione, avvocati, restauratori, periti specializzati. Inutile rammaricarsi delle morti bianche, quando in tutta la Provincia di Palermo ci sono solo due Ispettori del lavoro”.

Le proposte di riforma della P.A.

La Cisal ha presentato al Governo Musumeci e all’Ars un pacchetto di riforme della Pubblica Amministrazione regionale che, partendo dal superamento dei vincoli imposti dall’Accordo sul disavanzo del gennaio scorso, comprenda il rinnovo del contratto 2019/2021, la riclassificazione, la revisione delle progressioni orizzontali, la rimodulazione delle strutture operative, la valorizzazione del merito e del personale in servizio, l’eliminazione della terza fascia dirigenziale, la creazione dell’area delle Elevate qualificazioni, il potenziamento delle attività di vigilanza e controllo, la ridefinizione del salario accessorio, la regolamentazione del lavoro agile.

“Una Pubblica Amministrazione moderna ed efficiente è fondamentale per realizzare riforme, investimenti e far ripartire la ripresa economica e non a caso è uno degli asset del Pnrr – spiega Badagliacca – Invece in Sicilia facciamo i conti con i vincoli imposti dagli accordi sul disavanzo che impediscono di cambiare il volto della macchina regionale, una contraddizione che rischia di vanificare ogni speranza di spendere bene i fondi europei”. “Il sindacato vuole offrire un contributo alla modernizzazione della Pubblica Amministrazione – aggiunge Lo Curto – E’ venuto il momento di un nuovo patto con i lavoratori che sono stanchi di essere demonizzati o usati come capro espiatorio: sono invece la chiave di volta per il rilancio della Sicilia”. Sì alle assunzioni, ma quali?

La proposta della Cisal comprende anche lo sblocco del turnover con un piano assunzionale in linea con le reali esigenze della macchina amministrativa regionale: no ad altri addetti nei Centri per l’Impiego, che si aggiungerebbero ai 1.750 già in servizio su un totale di 7.934 operatori nazionali, sì a Ispettori del lavoro, ingegneri, avvocati, esperti in programmazione dei fondi Ue, dirigenti altamente specializzati, periti, restauratori, tecnici della motorizzazione, tecnici per i Geni Civili, addetti alla tutela e alla vigilanza dei Beni culturali.

“Anzitutto chiediamo una reale valorizzazione del personale interno che ha competenze e capacità ad oggi non adeguatamente riconosciute mediante la riclassificazione – spiega il sindacato – ma il fabbisogno del personale va commisurato alle reali esigenze della Pubblica Amministrazione. Già oggi la Sicilia ha quasi un quarto degli addetti ai Centri per l’impiego di tutta Italia, non ha senso assumerne altri quando ci sono profili che a breve saranno del tutto scoperti. E sebbene il Pnrr preveda l’assunzione di tecnici solo per qualche anno, la Sicilia deve invece puntare su assunzioni a tempo indeterminato o i concorsi rischiano di rivelarsi un flop, come già accaduto nel resto d’Italia”.

Il Tempo. Già, il Tempo, quel galantuomo che alla fine ti inchioda sempre sulla verità. Brutta o bella che sia, ma è sempre la verità. Può piacere ad alcuni, ad altri può anche dare fastidio, ma è la verità.

Sono passati 14 anni da quando il sottoscritto, insieme all’allora presidente della Regione Totò Cuffaro registrammo un famoso spot antimafia (poi devoluto in beneficienza) con tanto di coppola e bicchiere di vino in mano.

Un inferno! I professionisti dell’antimafia si scatenarono in un devastante ciclone mediatico che arrivò fino al tavolo dell’allora presidente degli Stati Uniti George Bush. Ovviamente a scatenarsi furono soprattutto quei professionisti di uno spaccato manipolo umano di sinistra che ancora oggi, tra un tentativo vano ed ogni tanto riuscito, cerca ancora di convincere qualche anima rimasta perplessa.

Fra i protagonisti di editoriali in primissimo piano, tra stampa nazionale, europea ed internazionale, anche un memorabile sermone sciorinato con tanto di fotografia (della coppola) anche il noto antimafioso Saverio Lodato, straordinario collega giornalista, il quale, dalle colonne dell’Unità, fra le sue righe ebbe anche a commentare la foto fra me e Cuffaro in questo modo (più o meno): “Da non sottovalutare il compagno di spot del presidente Cuffaro (cioè io); straordinario protagonista calato perfettamente in scena anche con un abbigliamento tipico e dai connotati mafiosi: indossa una camicia a quadri arancione (vedi foto), tipica dei malavitosi del tempo…”

Ed io, inconsapevolmente, non mi ero accorto di essermi trovato a registrare uno spot con una camicia dai connotati tutti …mafiosi!

Qualche sera addietro, guardando un programma su La7 che parlava di vicende di mafia, mi sono accorto che tra gli ospiti c’era proprio Saverio Lodato, storico editorialista de l’Unità. Ebbene, subito mi è saltato agli occhi l’abbigliamento del Lodato, presentatosi in studio per l’intervista con una camicia a quadri arancione, molto più sgargiante di quella che indossavo io 14 anni fa.

E a distanza di tanto tempo, il predicatore e professionista dell’antimafia Saverio Lodato, dimenticando la castroneria che aveva profferito allora,  è riuscito a scivolare senza pietà nella più classica delle bucce di banane allorquando è apparso in tv con una camicia i cui connotati rispecchiavano in toto quelle che erano le sue impressioni, le sue valutazioni, le sue elucubrazioni. (Connotati mafiosi? E se lo dice lui…)

Che dire? Nulla, il sottoscritto, oggi, non ha bisogno di conquistare qualche like in più, al contrario di Lodato il quale, in quel tempo, lavorava per un giornale che in quel momento storico necessitava di vendere qualche copia in più perchè aggredito da una crisi economica alquanto pregnante, tanto da portarlo alla chiusura qualche tempo dopo.

E noi, dopo 14 anni, abbiamo avuto tanta fede per aspettare quel galantuomo che si chiama Tempo.

Prima o poi una figura barbina te la fa fare…

N.B. Mi viene in mente un post che in questi giorni ho letto su facebook: “La vita restituisce tutto… a tutti

 

640 i nuovi casi di Covid19 registrati in Sicilia a fronte di 27.358 tamponi processati. L’incidenza sale poco al di sopra del 2,3% contro l’1,9% di ieri. L’isola è al sesto posto per contagi fra le regioni italiane. Gli attuali positivi sono 10.033 con un aumento di 299 casi. I guariti sono 350 mentre si registrano 6 vittime, che porta il totale dei decessi a 7.131. Sul fronte ospedaliero sono adesso 370 ricoverati, in terapia intensiva sono 38.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo con 101 casi, Catania 175, Messina 146, Siracusa 49, Ragusa 31, Trapani 75, Caltanissetta 45, Agrigento 21, Enna, 12.

In occasione della Giornata mondiale dell’infanzia, una data che ricorda la sottoscrizione della ratifica della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato internazionale in cui sono stati fissati i principi universali a tutela dei bambini e dei ragazzi di tutto il mondo il parco Archeologico della Valle dei Templi  ha pensato  a un visita gioco al Museo Pietro Griffo, una caccia al tesoro tra le vetrine che espongono preziosissimi reperti.  “Crescere insieme significa crescere liberi”, il tema di quest’anno, evidenzia il ruolo chiave degli adulti che accompagnano nella crescita le nuove generazioni e per questo motivo è stato pensato a questo laboratorio.

I partecipanti verranno simbolicamente suddivisi in due schieramenti, granchi ed aquile come i simboli riportati sulle monete akragantine, che si sfideranno pacificamente sino alla prova finale. Al termine, per tutti quanti, una gustosa ricompensa.

L’attività avrà inizio alle 16 presso l’aula didattica del Museo Griffo, il chiostro e tra le vetrine della collezione.

bambini di età tra  6-12 anni

costo: € 5; per titolari di abbonamento  € 4

Stamattinaa il Generale di Corpo d’Armata Antonio Pietro Marzo, Comandante del C.U.F.A –Comando Unità Forestale Ambientale ed Agroalimentare  dei Carabinieri, ha fatto visita al Centro Anticrimine Natura ed al Comando Provinciale di Agrigento incontrando, inoltre, il Prefetto- Dr.ssa Cocciufa Maria Rita. Nella circostanza sono stati evidenziati gli importanti risultati conseguiti dall’Arma sulla protezione dell’ambiente e degli interesse della collettività, soffermandosi anche sulla possibilità di incrementare le forze organiche dei Reparti, in modo da svolgere un’azione più incisiva in tema di prevenzione e repressione dei crimini ambientali sul Territorio Nazionale. Il Generale, nel ringraziare il Prefetto, gli uomini del Centro Anticrimine Natura e del Comando Provinciale di Agrigento, ha rilevato particolare soddisfazione per la perfetta sinergia espressa tra la il Reparto speciale di cui è a capo e l’Arma Territoriale.

“Come già noto, nei giorni scorsi ho nominato i componenti del CdA della Fondazione Teatro Pirandello che si aggiungono al dott. Salvatore Nocera Bracco, nominato nel 2017 dal già Presidente della Regione Rosario Crocetta.
I quattro nominati con mia determinazione sono l’Avvocato Gaetano Airò, il dott. Andrea Cirino, il dott. Giuseppe Miccichè e l’avv. Alessandro Patti, che ho individuato quali soggetti muniti della necessaria esperienza per ricoprire il delicato ruolo di guida della Fondazione.
Entro martedì prossimo il CdA nominerà il Presidente ed il vice presidente. Auspico che in settimana il CdA proceda alle nomine tecniche del Direttore Generale e Direttore Artistico.
Sono lieto di comunicare che sabato 27 novembre p.v. lo spettacolo torna al Teatro con il prestigioso ENRICO IV di Luigi Pirandello, per la regia di Yannis Kokkos, con Sebastiano Lo Monaco e Mariàngeles Torres”.
Lo dichiara il sindaco di Agrigento Franco Miccichè.

Il Cartello Sociale della provincia di Agrigento condivide e sostiene la protesta dei sindaci siciliani ed il merito delle richieste avanzate al Governo nazionale per potere chiudere i loro bilanci, così come la sollecitazione a rivedere il testo unico degli enti locali per risolvere in modo organico e strutturale il problema della crisi finanziaria dei comuni.
Si tratta di richieste legittime che meritano la massima attenzione da parte del Presidente del Consiglio come del Presidente della Regione perché abbandonare i sindaci al loro destino significa compromettere il cammino del PNRR e vanificare la speranza di una ripresa dell’Isola.
La disponibilità manifestata dal Governo nazionale deve trovare subito dei provvedimenti concreti per scongiurare il dissesto di centinaia di Comuni.
Bisogna considerare poi che le amministrazioni siciliane rimangono vittime della speciale autonomia che impedisce loro di accedere ai meccanismi perequativi di cui possono godere tutti i Comuni italiani.
In questo senso è chiaro che la Regione Siciliana non può limitarsi a condividere la protesta dei sindaci, ma è opportuno che faccia la sua parte con impegno e autorevolezza, in quanto gli accantonamenti resi obbligatori dalla legge nazionale per compensare l’evasione fiscale, assieme alla scarsa efficienza di Riscossione Sicilia e al mancato intervento economico della Regione rendono problematica la chiusura dei bilanci.
Davanti ad una situazione così pesante le minacciate dimissioni dei primi cittadini oggi non sono più una provocazione ma la premessa di un terremoto istituzionale con gravi conseguenze per la tenuta sociale delle comunità locali che rischiano di essere private di servizi essenziali.

Ancora una morte per Covid in provincia di Agrigento, a Ribera dove sono decedute 22 persone dall’inizio della pandemia. In provincia il numero sale a 357. I nuovi contagi sono stati 28 e Canicattì rimane il centro più colpito: 11 nelle ultime 24 ore. Diciotto le persone guarite. Si registrano anche 2 nuovi ingressi in ospedale. Processati 511 tamponi.

Al momento risultano ricoverate 15 persone in degenza ordinaria, 11 si trovano al “Fratelli Parlapiano” di Ribera e 4 in un ospedale fuori provincia. Sono, invece, 2 i pazienti in terapia intensiva all’ospedale riberese “Fratelli Parlapiano”.

Questa la situazione Comune per Comune: Agrigento: 29 (-2) con 2 contagiati che sono ospiti nella struttura per immigrati; Aragona: 3 (dato stabile); Burgio: 7 (stabile); Camastra 12 (stabile); Cammarata: 3 (-1); Campobello di Licata: 5 (stabile); Canicattì: 63 (+11); Casteltermini: 8 (+3); Cattolica Eraclea: 7 (stabile); Comitini: 2 (+2); Favara: 13 (+4); Grotte: 11 (stabile); Licata: 77 (+4); Montevago: 1 (stabile); Menfi: 6 (stabile); Naro: 45 (-1); Palma di Montechiaro: 2 (stabile); Porto Empedocle: 15 (-1); Racalmuto: 3 (stabile); Raffadali: 41 (+1); Ravanusa: 5 (stabile); Realmonte: 8 (stabile); Ribera: 6 (stabile); Sambuca di Sicilia: 13 (-4); San Giovanni Gemini: 1 (stabile); Santa Margherita di Belice: 1 (+1); Sant’Angelo Muxaro: 3 (stabile); Sciacca: 28 (+6).

Sono “Covid free” Alessandria della Rocca, Bivona, Calamonaci, Caltabellotta, Castrofilippo, Cianciana, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Montallegro, San Biagio Platani, Santo Stefano Quisquina, Santa Elisabetta, Siculiana e Villafranca Sicula.

Sono 10 i migranti attualmente in quarantena sulle navi di accoglienza in rada dell’Agrigentino.

La somministrazione della dose booster (richiamo) con vaccino a m-RNA, anche ai soggetti di età compresa tra i 40 e i 59 anni purché siano trascorsi almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato, viene anticipata al 22 novembre a deciderlo è stato il Commissario straordinario all’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, per mezzo di un’apposita circolare inviata alle Regioni e alle Province Autonome.

In un primo momento la somministrazione della dose booster era prevista a partire dal 1° dicembre 2021

L’obiettivo, di Figliuolo, di accelerare la campagna di somministrazione dei richiami per mantenere un’elevata protezione individuale, riducendo il più possibile il rischio di diffusione del virus.

La curva del contagio sale nel nostro Paese e, ancora di più, nei Paesi europei vicini all’Italia. Il vaccino è lo strumento principale per ridurre la diffusione del virus e le forme gravi di malattia. È giusto, quindi, anticipare al 22 novembre la campagna per i richiami vaccinali per la fascia d’età 40-59 anni“. Queste le parole del Ministro della Salute, Roberto Speranza.

La federazione Regionale di Confintesa ha organizzato per il prossimo 23 novembre un sit-in in piazza Indipendenza a Palermo per incontrare e soprattutto farsi ascoltare dal presidente della Regione Nello Musumeci in merito alla rivendicazione di alcune problematiche che riguardano la categoria di lavoratori.

Questo il manifesto e la richiesta al presidente Musumeci.