Incidente probatorio ieri mattina chiesto dalla Procura di Agrigento per sentire una ragazzina di 14 anni – e cristallizzare così le prove – presunta vittima di violenza sessuale.
La vicenda vede indagato il compagno della madre della ragazzina, accusato di aver rivolto pesanti “attenzioni” alla 14enne approfittando dell’assenza del genitore. La ragazzina avrebbe raccontato tutto alla madre e in seguito sporto denuncia circa due episodi accorsi. alla polizia del commissariato di Canicattì.
Si tornerà in aula il 13 gennaio per sentire la psicologa nomina dal giudice che dovrà valutare le capacità di partecipazione alle attività giudiziarie della ragazzina. La famiglia di quest’ultima è rappresentata dall’avvocato Santo Lucia. L’uomo, invece, dall’avvocato Paolo Ingrao.
E’ stata confermata dalla Cassazione la condanna all’ergastolo a carico di Vincenzo Virga, il boss di Trapani ritenuto il mandante dell’omicidio del sociologo e giornalista Mauro Rostagno, ucciso 32 anni addietro, nel 1988. E’ stato respinto invece il ricorso della Procura di Palermo contro l’assoluzione pronunciata in appello a favore del presunto killer Vito Mazzara. Il Procuratore generale della Suprema Corte, nel corso della requisitoria, ha chiesto di annullare il proscioglimento di Mazzara.
A Catania i Carabinieri hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare – una delle quali in carcere – nei confronti di sei persone, due delle quali minorenni, indagate di avere aggredito e ferito alcuni Carabinieri nel tentativo di impedire l’arresto di un uomo di 37 anni, Pietro Masci, sorpreso in possesso di un consistente quantitativo di droga tra cocaina e marijuana, il 26 aprile scorso nel quartiere di San Giovanni Galermo. In quella occasione in strada una decina di persone, giunta a bordo di scooter e a piedi, si scagliò in via Pantelleria contro i militari minacciandoli anche di morte.
E’ stata eseguita l’autopsia sul corpo di Marta Episcopo, la bambina di 10 anni morta mercoledì scorso durante l’ora di educazione fisica nella palestra della scuola “Vittorio Emanuele Orlando” a Palermo. Non vi sono segni di violenza e il malore fatale non è stato causato dalla caduta mentre correva con i compagni. L’esame avrebbe evidenziato alcuni indicatori negli organi interni che indurrebbero a propendere per un patologia mai manifestatasi. Si attende la conferma dagli esami istologici su tutti gli organi della bambina.
Il vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Giancarlo Cancelleri, ha concluso lungo la strada statale 121 Agrigento – Palermo il suo tour tra alcuni cantieri in corso in Sicilia. Durante il sopralluogo, Cancelleri ha dichiarato: “Sono qui per constatare a nome del Governo la restituzione di tre chilometri di nuova strada ai cittadini, l’accorciamento dei tempi di percorrenza della statale, grazie all’eliminazione di alcuni semafori, e fissare per martedì prossimo con i tecnici dell’impresa, giusto il tempo di risolvere alcuni problemi, l’apertura del viadotto San Leonardo. Lavoriamo in maniera incessante perché abbiamo un obiettivo ambizioso: entro la fine del 2021 vogliamo consegnare l’asse stradale principale ai siciliani. Noi siamo qui non per tagliare nastri o fare inaugurazioni in pompa magna ma, in punta di piedi ma con determinazione, per ridare prima possibile dignità a una viabilità siciliana trascurata da decenni, chiedendo comunque scusa ai cittadini per i tanti torti subiti negli anni a causa di gestioni scellerate e irresponsabili”.
Concluso il Piano regionale rifiuti redatto dall’assessorato ai Servizi primari. Non esclusi i termovalorizzatori. I dettagli.
L’assessorato regionale ai Servizi primari, retto da Alberto Pierobon, ha sfornato il Piano rifiuti. Adesso serve l’esame e l’approvazione da parte della Giunta Musumeci e poi un parere, non vincolante, della Commissione Ambiente all’Assemblea Regionale. Il Piano non esclude anzi prospetta due maxi inceneritori per l’intera Sicilia, uno a Catania e l’altro a Palermo. Poi, priorità alla raccolta differenziata. E le discariche sono l’ultima spiaggia, e non se ne realizzeranno altre.
Sì perché il Piano rifiuti scommette sullo stop all’interramento dell’immondizia: e non solo non si allestiranno nuove discariche, ma non si amplieranno nemmeno quelle esistenti. Un esempio: nella discarica di Bellolampo, in provincia di Palermo, è in fase di realizzazione la tanto attesa settima vasca, ma non vi sarà in futuro una ottava vasca. L’inceneritore a Catania ha già sollevato la reazione di Legambiente. Il presidente regionale, Gianfranco Zanna, ha dichiarato bellicosamente: “Ettore Lonati e Amato Stabiumi, i due imprenditori che guidano ‘Siderurgiche Investimenti’, hanno presentato il progetto per un inceneritore nei pressi dell’area dell’ex Acciaieria Megara a Catania. Questo progetto conferma che la strada che si sta seguendo è quella di non gestire i rifiuti in Sicilia, di non realizzare gli impianti che servono per realizzare l’economia circolare” – ha concluso Zanna. Zanna sì o Zanna no, il Piano non esclude i termovalorizzatori, almeno per i due impianti a Catania e Palermo previsti a suo tempo dallo “Sblocca Italia” del governo Renzi e che avrebbe dovuto costruire Crocetta. L’assessorato ai rifiuti conferma che il nuovo Piano non si oppone o favorisce alcuna tecnologia, ma la scelta è rimessa ai territori. Dunque, sarà ciascuna provincia a decidere se dotarsi di impianti di smaltimento ed il tipo di tecnologia da adottare. Come ha sempre ribadito il presidente della Regione, Nello Musumeci…intervista al Vg…
“La Regione Siciliana – si legge ancora nel Piano – entro i prossimi 5 anni effettuerà le valutazioni ambientali (il cosiddetto eco-bilancio), tecniche, economiche e di potenzialità di innovazione, e i soggetti deputati all’applicazione saranno gli ex Ato, gli Ambiti territoriali ottimali.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)
1.566nuovi positivi. Si riducono i tamponi processati: 10.635, quasi 1.000 in meno rispetto alle 24 ore precedenti. E’ quanto riporta il bollettino del Ministero della Salute.
Lieve flessione anche per i decessi: 47 i morti (-2). Il numero degli attualmente positivi tocca quota 39.083 (+575). Si conferma il trend di riduzione dei ricoveri:i degenti con sintomi sono 1.539 (-6) dei quali 250 (-3) in terapia intensiva. In isolamento domiciliare si trovano al momento 37.295 persone.
Inuovi positivi per provincia:
Palermo 469,
Catania 332,
Messina 135,
Ragusa 86,
Trapani 48,
Siracusa 84,
Agrigento 149,
Caltanissetta 52,
Enna 211.
La Sicilia, insieme alla Liguria, da domenica 29 novembre, da “arancione” diventa “area gialla”.
La nuova ordinanza che sarà firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, dispone anche l’area arancione per le Regioni Calabria, Lombardia e Piemonte (che erano in area rossa).
L’indice Rt a livello nazionale è a 1,08, mentre quelli locali, nelle Regioni e province autonome, sono tutti sotto l’1,25. Si tratta quindi degli scenari 1 e 2 previsti dal documento di prevenzione e risposta al Covid-19 dell’Istituto superiore di sanità.
Entrate a far parte dell’area arancione il 6 novembre, Sicilia e Liguria ora possono passare alla zona con le misure meno restrittive. Riaprono al pubblico bar, ristoranti e pasticcerie, che possono ricevere clienti, ma fino alle 18, poi possono lavorare con l’asporto fino alle 22. La circolazione dei cittadini è libera, senza bisogno dell’autocertificazione, in tutta la Regione. Le regole per i territori in zona gialla sono: coprifuoco notturno, dalle 22 alle 5, mezzi pubblici con capienza ridotta della metà, chiusura per musei, cinema e teatri, e anche per i centri commerciali nei festivi e prefestivi (weekend compresi) e infine didattica a distanza dal primo anno di scuole superiori.
Così il presidente Musumeci: “La Sicilia da domenica sarà gialla? Ne prendiamo atto con soddisfazione e continueremo a lavorare con lo stesso impegno messo in campo dall’inizio della pandemia. Nelle prossime ore, insieme con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, incontrerò il Comitato tecnico scientifico per valutare le misure da adottare alla luce della nuova classificazione. Sia chiaro: non e’ un liberi tutti”.
La Protezione civile regionale ha diffuso un avviso di allerta meteo arancione per condizioni climatiche avverse su tutta la Sicilia, da Palermo a Catania, valido fino alle ore 24 di domani, sabato 28 novembre.
In particolare, nel bollettino 20.332, si può leggere: “Dalla mattina di domani, sabato 28, e successive 24-30 ore, si prevedono precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, in tutta la regione specie sui settori meridionali e ionici”.
E ancora: “I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, attività elettrica e forti raffiche di vento; venti da forti a burrasca dai quadranti meridionali. Mareggiate lungo le coste esposte”.
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