Ad Agrigento al Caffè letterario in contrada Kaos si riuniscono le forze politiche di sinistra in occasione delle Amministrative su “Cultura e turismo”
Ad Agrigento al Caffè letterario in contrada Kaos si riuniscono le forze politiche di sinistra in occasione delle Amministrative su “Cultura e turismo”
Il Tribunale di Palermo ha assolto l’amministratore giudiziario Luigi Miserendino e ha condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione l’imprenditore, conosciuto come il “re dei detersivi”, Giuseppe Ferdico, ed a 5 anni e 8 mesi, Francesco Montes. E poi 7 anni ciascuno sono stati inflitti a Pietro Felice e Antonino Scrima. Sono imputati, a vario titolo, di intestazione fittizia di beni, favoreggiamento personale e reale ed estorsione aggravata dal metodo mafioso per aver chiesto il pizzo al direttore della società incaricata della vigilanza nel centro commerciale “Portobello” di Carini. Il processo riguarda la gestione di alcuni negozi di Ferdico. Nonostante la confisca subita, l’imprenditore avrebbe continuato ad essere il “dominus” di una parte dei beni grazie alla complicità di alcuni prestanome e di Miserendino, amministratore giudiziario nominato dal Tribunale che però è stato assolto.
Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, ha organizzato un tavolo di confronto sulla crisi coronavirus con gli operatori turistici domani mercoledì 4 marzo, nella sala giunta del Comune, al primo piano, alle ore 10. Lo stesso Firetto spiega: “Al tavolo con gli operatori turistici valuteremo congiuntamente i danni gravissimi subiti, modalità e tempi di attuazione delle misure previste dall’Unione europea e dal Governo nazionale e regionale, e le istanze da rappresentare in modo condiviso agli stessi Governi. Ricorrendone i presupposti, valuteremo anche un programma di graduale rientro dall’emergenza”.
Altri tre casi sospetti di coronavirus sono stati registrati due a Catania e uno a Palermo. I tamponi risultati positivi sono stati trasmessi dalla Regione siciliana all’Istituto superiore di sanità per l’eventuale certificazione. I tre nuovi casi si aggiungono ai 7 comunicati dal dipartimento di Protezione civile nazionale. Anche gli ultimi tre siciliani risultati positivi hanno avuto contatti con le zone di contagio in Lombardia e poi sono rientrati nell’Isola. Dei tre nuovi pazienti, solo uno è stato ricoverato a Catania perché presenta sintomi, mentre gli altri due sono in isolamento domiciliare in quanto asintomatici. Il nuovo caso sospetto segnalato dal Policlinico di Palermo riguarda invece una delle persone che sono parte della comitiva di turisti bergamaschi in quarantena nell’hotel Mercure. Dunque, complessivamente sono 10 i casi in Sicilia tra chi ha il virus conclamato e chi rientra tra i sospetti: 3 persone ricoverate (una a Palermo e due a Catania), 4 asintomatici o guariti (2 a Palermo, 1 a Ragusa e 1 a Catania) e tre sospetti in attesa delle controanalisi dell’Istituto superiore di Sanità.
Al Comune di Palermo, appena scosso dall’indagini sul “comitato d’affari” che ha coinvolto palazzo delle Aquile, il professor Vincenzo Di Dio, 50 anni, è Il nuovo assessore comunale all’edilizia privata. Di Dio, docente universitario, è presidente dell’Ordine degli Ingegneri. Il sindaco Leoluca Orlando commenta: “Di Dio è un professionista che condivide visione e impegno per correttezza e trasparenza. La scelta è anche un segnale ai professionisti, a tutti coloro che non vogliono essere colpiti dai comportamenti irregolari di alcuni. Il suo operato aiuterà il lavoro di trasparenza e di valorizzazione delle professionalità. La scelta di un assessore tecnico diventa scelta politica. In questo momento la scelta di un tecnico di quella levatura è una scelta politica. Chi pensa che la politica sia monopolio dei partiti sbaglia. In questo momento la scelta del Presidente dell’Ordine degli Ingegneri è una profonda scelta politica”.
La Procura della Repubblica di Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati quattro insegnanti in servizio in una scuola materna a Porto Empedocle, per l’ipotesi di reato di maltrattamento nei confronti dei piccoli alunni. Le indagini sono iniziate a seguito della denuncia di alcuni genitori. I Carabinieri hanno così installato delle telecamere che avrebbero confermato quanto sostenuto dai genitori. Le immagini sono state acquisite dalla Procura e adesso sono al vaglio degli inquirenti. Sono state raccolte le testimonianze dei bambini e dei genitori.
La Questore di Agrigento, Rosa Maria Iraci, ha emesso un provvedimento di Daspo a carico di P S, sono le iniziali del nome, 33 anni, di Palermo, allorchè in occasione della partita di calcio tra Licata e Palermo, valida per il campionato Dilettanti, giocata a Licata allo stadio comunale “Dino Liotta” domenica 23 febbraio, e vinta da Licata 2 a 0, è stato sorpreso, fotografato e identificato da Polizia e Digos in possesso di un fumogeno che ha tentato invano di occultare. La normativa sul Daspo sanziona anche il semplice possesso o uso di fumogeni,fuochi artificiali e petardi in contesti di aggregazione quali le manifestazioni sportive negli stadi, in quanto pregiudizievole per l’ordine e la sicurezza pubblica. Al palermitano è vietato per due anni l’accesso, su tutto il territorio nazionale, ai luoghi dove si svolgono manifestazioni calcistiche. Il provvedimento è stato redatto dalla Divisione Anticrimine – Ufficio Misure di Prevenzione Personali della Questura.
L’Ente Parco della Valle dei Templi di Agrigento ha aggiudicato i lavori di musealizzazione e restauro archeologico del tempio di Zeus Olimpio, per 524.644 euro, all’impresa “Cilia Salvatrice Tiziana” di Vittoria, in provincia di Ragusa, che ha offerto un ribasso del 22,73 per cento. I lavori di ricollocazione dei blocchi del Santuario Rupestre sono stati invece affidati, per 375.623 euro, all’impresa “Mirabelli Mariano” di Castiglione Cosentino, che ha offerto un ribasso del 33,33 per cento. La musealizzazione del tempio di Zeus persegue il fine di sviluppare un nuovo percorso di visita che interessi, nel complesso, l’intera area del monumento e che miri alla comprensione delle strutture del tempio, in particolare la relazione visiva tra il tempio e il suo altare.
I dischi più difficili da recensire sono quelli che quando arrivi in fondo, dopo il primo ascolto ripeti senza sosta “è bellissimo, è bellissimo, è bellissimo” e magari durante quel primo ascolto – al quale ne seguiranno tanti altri – ti sei anche commosso.
Ecco, questo disco è difficile da raccontare perché per me che faccio questo lavoro, si rende necessario trovare parole degne e accorate per dirvi i motivi che portano all’esclamazione”è bellissimo!”
Ormai sta diventando una moda quella di unire il jazz all’opera, alla lirica, alla musica classica. Diversi i tentativi, ma fino ad ora sull’olimpo c’è lei, solo lei, Cinzia Tedesco, che con questo disco “Mister Puccini in Jazz” ha dimostrato non solo di essere un’artista straordinaria, ma anche di avere le idee chiare sul “come si fa”.
L’artista entra magistralmente nel mondo di Giacomo Puccini, nelle arie più famose; lo fa con sentimento. Nessuna intenzione delle opere del grande maestro sono state snaturalizzate, anzi, al contrario, sono rimaste autentiche nel loro ecletticismo originario, ma con in aggiunta le modulazioni e gli arrangiamenti jazz che hanno reso gli 11 pezzi del disco un susseguirsi di temi trasbordanti di intensità e di armonia. Tutto il disco è infatti armonioso, impreziosito da assoli in cui è incastonata la bellezza della voce di Cinzia Tedesco che è voce tra le voci dell’orchestra, che diventa un tutt’uno di armonia meravigliosa, con un rispetto magico dei canoni dell’opera e delle storie raccontate. Una voce la sua, che scandisce benissimo le parole; non v’è una sola parola che non si chiara, limpida, accattivante, rotonda, delicata e ben modulata, capace di lunghi respiri, e di percorrere tutte le note dalle più gravi a quelle acute ma senza mai perderne intonazione e corpo; caratteristiche queste, di chi ha la piena padronanza del mezzo vocale. Cinzia Tedesco, una delle migliori voci del panorama jazzistico contemporaneo dimostra di avere una splendida estensione da soprano.
La Tedesco ha realizzato questo disco insieme a quelle che possono essere definite le punte di diamante del jazz mondiale: Stefano Sabatini al pianoforte ed Arrangiamenti, Luca Pirozzi al contrabasso, Pietro Iodice alla batteria, Pino Jodice alla scrittura ed orchestrazioni archi (e che archi!) che ha curato anche l’esecuzione di “un bel dì vedremo”.
Al disco hanno anche partecipato come ospiti Javier Girotto al sax soprano, Antonello Salis alla fisarmonica, Flavio Boltro alla tromba e Stefano Di Battista al sax soprano. Due sassofonisti così diversi, che trovano il loro spazio nel disco, con la loro personalissima timbrica. I fiati nel disco fanno meraviglie. Ogni ospite ha il suo spazio ed il tempo per arricchire il progetto, per lasciare un segno, per far sì che il jazz sia un fiocco di raso rosso che impacchetta la bellezza dell’opera. Il progetto è nato anche grazie alla Puccini Festival Orchestra diretta magistralmente dal maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, vincitore dell’Oscar della lirica. Partner del disco è la Fondazione Puccini Festival di Torre del Lago.
Lescaut, Boheme, Madama Butterfly, le Villi, Tosca. Ci sono tutte le opere più belle di Giacomo Puccini in questo disco e con esse Sabatini ha fatto un ottimo lavoro di arrangiamento e tutte le parti di piano sono un ricamo sopraffino, nel quale perdersi.
Questo disco mi ha rapita, inebriata, sconvolta di piacere, fatto commuovere e mi ha raccontato di tutto il sentimento che c’è voluto per realizzarlo. Sì, è un disco d’amore. Perché con il solo talento non sarebbe stato possibile. E tutto meraviglioso, potrei dire perfetto se non fosse che la perfezione non sempre si accorda con quelle sfumature e con quei dettagli che rendono un lavoro unico, magistrale, straordinario. Arrangiato benissimo, eseguito da Dio, penso che la musica classica abbia ricevuto un dono inestimabile attraverso la voce di Cinzia Tedesco per questo disco che, riascoltarlo, e apprezzarlo a pieno, diventa una necessità emotiva.
Simona Stammelluti
Adele Falcetta, presidente di Italia Nostra, ha scritto una lettera agli organi preposti in relazione al taglio degli alberi che attualmente viene posto in essere in alcune zone della città. Falcetta, però, chiede attenzione e salvaguardia per gli alberi monumentali di alcune zone archeologiche. Ecco la sua dichiarazione: “Apprendiamo dalla stampa dell’aggiudicazione dei lavori che consentiranno di riqualificare l’area della fontana di Bonamorone in Agrigento. Ce ne rallegriamo.
Infatti la fontana rappresenta un “pezzo” significativo della memoria storica della nostra città, e, lungi dall’essere utilizzata al solo scopo di attingere acqua, essa dovrebbe essere meglio conosciuta insieme al quartiere nella quale insiste. Va infatti ricordato che in questa zona sorgeva l’antico convento dei cappuccini, che ospitava, tra l’altro, l’affresco della “Vergine degli Angeli” o “Madonna di Bonamorone” Questa immagine, oggi custodita al Museo Diocesano, secondo antiche fonti in epoca medioevale era considerata miracolosa e legata a suggestive leggende.
In zona, inoltre insistono degli alberi di ficus che, per la loro antichità e per il loro far parte del paesaggio, ben possono essere considerati monumentali.
La nostra associazione chiede pertanto:
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