La giuria di selezione, presieduta da Stefano Baia Curioni ha scelto il progetto di Parma, che ha vinto all’unanimità il premio.
L’offerta culturale e turistica nazionale, che prevede il contributo statale di 1 milione di euro è stata istituita con la Legge Art Bonus per il periodo 2015 – 2018 per valorizzare la progettualità delle candidate italiane a Capitale Europea della Cultura 2019 e divenuta stabile con la Legge di Bilancio 2018.
Quale occasione persa di rilancio dell’economia di Agrigento e di tutta la provincia, è facile immaginare. Si tratta di un giro di milioni di euro che avrebbero dato ossigeno nel settore turistico e alle stesse casse comunali. Un biglietto di visita lascito in tutto il mondo con prenotazioni all’inverosimile in alberghi, B&B e in tutto il settore turistico.
Un biglietto da visita che è rimasto ad Agrigento.
“Andiamo avanti verso il 2020. Dovremo farcela con le nostre forze e per questa ragione la nostra soddisfazione sarà più grande. Una vittoria, quella di Parma, giustificata anche da un riequilibrio territoriale che, dopo Palermo 2018, e la Capitale Europea 2019, Matera, sembrava già orientare meno sulle opportunità della Sicilia e del Sud. Alla fine, vince Parma, una città in cui le persone sono la vera forza, perché sono le persone il vero valore dell’Italia e sono le persone a renderla ancora più bella.
Quanto ad Agrigento, hanno già vinto gli agrigentini, il loro impegno, la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo, di sconfiggere l’ignavia, la rassegnazione. Ha vinto il desiderio di provare insieme a immaginare un futuro. Ha vinto l’orgoglio ritrovato, il bisogno di guardare alla propria città con occhi diversi, con rinnovato amore. Ha vinto una sensibilità diversa; ha vinto perfino l’indignazione contro chi offende, rovina, distrugge, viola. Hanno vinto le persone, la loro energia, il loro impegno quotidiano per una città più dinamica, più vivace, più bella. Hanno vinto gli agrigentini, che hanno riscoperto la gioia di stare insieme, di cooperare per un progetto comune. Agrigento è già una Capitale di arte, natura architettura, storia, bellezza. Agrigento è già capitale della cultura con i suoi nomi illustri, con i grandi della Letteratura della Filosofia della Scienza, con i pilastri del nostro Sapere. Agrigento è capitale nel Mediterraneo, modello di accoglienza e di integrazione. Agrigento, scrigno di tesori e di bellezza, è capitale nel recupero, nel mettere a valore, nel far tesoro del passato. Agrigento è modello e simbolo di resilienza, da cui cominciano a germogliare nuovi modelli di sostenibilità. Agrigento da questa esperienza di candidatura a Capitale 2020 capitalizza un’enorme quantità di energia positiva che la porterà nei prossimi due anni a costruire un programma di attività ed eventi che sono la base di partenza per un nuovo inizio. Agrigento 2020 non è un punto di arrivo. È un punto di svolta, che potrà divenire un esempio per la Sicilia, per l’Italia, per il mondo intero.” Staff Agrigento 2020
Salvo 16 Febbraio 2018
Da agrigentino non posso che esserne triste ma facciamo tutti un esame di coscienza andando a leggere le motivazioni della vittoria di Parma e sopratutto lo facciano la nostra classe politica tutta da destra a sinistra 5 stelle comprese.
Era normale che Agrigento non avesse un minimo di possibilità non bastano gli endorsement di gente più o meno famosa ci vuole anche una base di partenza che ad Agrigento manca.
Queste le motivazioni
Parma: “Esempio virtuoso di elevata qualità nella progettazione territoriale a base culturale. I suoi punti di forza sono rappresentati in particolare: dalla capacità di attivare e coordinare un sistema estremamente complesso di soggetti, allargato su base territoriale estesa. Il progetto infatti enfatizza un forte e attivo coinvolgimento dei privati delle imprese del territorio, una stretta relazione con il mondo dell’università e della ricerca, con il mondo della cultura e del welfare, nella presenza di un rapporto consapevole tra rivitalizzazione urbana, promozione sociale, produzioni culturali, con riferimento esplicito all’attivazione di distretti; da un sistema di offerta culturale di ottimo livello realizzato con esplicita attenzione ai giovani nell’integrazione di discipline artistiche, con particolare riferimento alla tradizione musicale; da una forte capacità di gestione dei sistemi di accoglienza e gestione della creatività in vista della sostenibilità complessiva.
Leggendo questo la sconfitta non poteva che essere sicura.
Le priorità della nostra attuale classe amministrativa comunale all’atto dell’insediamento sono state cambiare il colore dei pali della pubblica illuminazione e non un progetto di recupero del sistema imprenditoriale privato e di sinergia con la pubblica amministrazione.
Conclusione a noi i pali dipindi di azzurro a Parma la capitale della cultura per il 2020
Giulio sanzo 16 Febbraio 2018
Speriamo che ora firetto la finisca di vendere fumo e cominci ad amministrare. Basta con endorsement e chiacchiere. Sistemasse le strade, pensasse a creare lavoro e a tenere pulita la citta. Basta con parole al vento e soldi spesi per niente.
Antonio 16 Febbraio 2018
Agrigento: “Esempio vizioso di infima qualità nella progettazione territoriale, in special modo a livello culturale. I suoi punti di debolezza sono rappresentati in particolare: dalla incapacità di attivare e coordinare un sistema di soggetti, almeno che questo sistema appartenga a parenti/amici/amici degli amici/sodali. La mancanza di un progetto che enfatizzi un forte e attivo coinvolgimento dei privati delle imprese del territorio (a parte i soliti noti…) e la mancanza di relazione con il mondo dell’università e della ricerca (quali?), con il mondo della cultura (Unni?) e del welfare (Quannu?), causa la mortificazione dell’individuo ed urbana. Assenti promozione sociale, produzioni culturali, con riferimento esplicito alla mancata attivazione di distretti e la mancanza di un sistema di offerta culturale di almeno discreto livello (la stagione del Pirandello non basta!) realizzato con esplicita attenzione ai giovani nell’integrazione di discipline artistiche (i graffiti sui muri), con particolare riferimento alla tradizione musicale (la banda di Joppolo Giancaxio); da una forte capacità di gestione dei sistemi di accoglienza (Villa Sikania) e gestione della creatività (sale giochi e videopoker) in vista della sostenibilità complessiva.
Per questi motivi Agrigento non può assurgere a Capitale della Cultura 2020. Ritenta, sarai più Fortunata, mia cara Girgenti!
sicarru 16 Febbraio 2018
A volte dimentico di vivere in provincia di Agrigento. Mi convinco di essere ad Amsterdam o a Berlino. Poi mi sveglio e sono ancora in Africa nonostante il mio Sindaco sia ancora biondo normanno. La prossima volta prima di andare a letto mi faccio una bella camomilla