La sede territoriale della Cna di Canicatti avrà nuovi e ampi locali. La Confederazione della città dell’Uva Italia, che conta oltre 200 iscritti tra artigiani e piccoli imprenditori, accoglierà gli associati in un immobile di via del Piave. La cerimonia di inaugurazione è in programma questa sera. E’ previsto l’intervento il sindaco, Ettore Di Ventura. Saranno presenti, al taglio del nastro, i vertici provinciali della Cna di Agrigento: il segretario, Piero Giglione, e il presidente, Mimmo Randisi, i quali esprimono “soddisfazione per il proficuo lavoro che sta svolgendo il gruppo dirigente a Canicatti, con in testa il presidente Scibetta, seppur in un momento di grande difficoltà per via della crisi economica che continua a mettere a dura prova la quotidianità degli operatori economici. Presentare una sede rinnovata – proseguono Giglione e Randisi – è la testimonianza dell’impegno e dell’entusiasmo che muove questa nostra Associazione, chiamata a svolgere la delicata funzione di cinghia di trasmissione tra il tessuto produttivo e le istituzioni a vario livello. A Canicattì, così come in altre realtà del territorio, alla Cna viene riconosciuto ormai un ruolo di primo piano nelle interlocuzioni che certamente ci responsabilizza e ci dà ulteriore stimoli ad andare avanti nell’interesse degli artigiani e delle piccole e medie imprese, le cui attività sono il cuore pulsante dell’economia agrigentina. E’ nostra intenzione avviare in questo 2017 una serie di incontri con le amministrazioni comunali – concludono Giglione e Randisi – per aprire singoli tavoli di confronto, attraverso i quali pianificare percorsi e interventi condivisi finalizzati a favorire la crescita e lo sviluppo nei territori. E questo nuovo corso avrà come prima tappa proprio il Municipio di Canicattì, grazie anche alla disponibilità già manifestata dal sindaco”.
“Si intervenga prima che la situazione precipiti ulteriormente. Prima che ci scappi la tragedia”. Il consigliere comunale di Agrigento, Marco Vullo, torna a sollecitare l’amministrazione di Palazzo dei Giganti, invocando un’azione immediata per la messa in sicurezza del costone franoso che minaccia un complesso di palazzine in via Favignana, a Monserrato, compresa la Chiesa di San Lorenzo. Nelle ultime ore, a causa anche delle abbondanti e violente precipitazioni dei giorni scorsi, si sono verificati altri allarmanti eventi che non lasciano per nulla tranquilli i residenti della zona. Un’ abbondante fetta della parete si è staccata, marciapiedi sollevati e divelti, un paio di pali dell’illuminazione pubblica crollati e un tombino distrutto. Uno scenario che si commenta da solo – aggiunge Marco Vullo – i sopralluoghi, per la verità, nel corso degli anni, dietro mia puntuale segnalazione, non sono mancati. Anche ieri altre visite e altri momenti di verifica sul posto. Ma non si può più aspettare, non c’è tempo da perdere – osserva ancora il consigliere del gruppo “Uniti per la Città” – serve una seria accelerazione dell’iter da parte degli Enti che, a vario titolo, risultano interessati all’emergenza, in modo da rendere esecutivo il progetto di consolidamento e da reperire i relativi fondi, necessari a realizzare le opere. Facendomi portavoce della paura con cui sono costretti a vivere quotidianamente i residenti della via Favignana – conclude Marco Vullo – rinnovo la richiesta di aiuto al Prefetto Diomede affinché, in forza della sua autorevolezza e della sua riconosciuta sensibilità umana e istituzionale, possa imprimere un’accelerazione a questa vicenda che da anni si trascina pericolosamente senza trovare ad oggi, nonostante le mie ripetute prese di posizione e i mie costanti Sos, una soluzione positiva alla delicata e incombente questione di grande rilevanza sociale”.
Sequestro di persona e tentata violenza sessuale.
Con queste accuse a Ribera è stato fermato e poi arrestato un algerino di 50 anni che ieri ha bloccato una ragazza, caricata sul cassone di un camion, picchiata ed ha tentato di violentarla.
La giovane che ha 25 anni, ha reagito ed ha fatto desistere il nordafricano dalle sue losche intenzioni. La vittima del tentativo di violenza ha dato l’allarme, ha fornito ai carabinieri una descrizione dell’uomo che poco dopo è stato rintracciato e fermato.
Il giudice Antonio Genna ha convalidato il fermo, così per come richiesto dal Procura. Il cinquantenne è in carcere. Le indagini dei carabinieri, sulle quali viene mantenuto il più stretto riserbo, sono ancora in corso. I carabinieri starebbero cercando l’altro uomo, ossia chi guidava il camion, ma anche lo stesso mezzo.
L’algerino, durante l’udienza di convalida, si è dichiarato estraneo ai fatti contestati.
Udienza in Tribunale relativa al processo scaturito dalle accuse di una ragazzina minorenne ai danni dello zio, un rumeno di 47 anni, che secondo quanto detto dalla giovane, avrebbe abusato sessualmente della stessa, violentandola, per cinque anni. La 16enne ha confermato in aula tutto: “E’ vero, mio zio ha abusato di me” ed è scesa nei particolari. L’imputato ha chiesto la parola e si è difeso dicendo che si tratta solo di invenzioni. Il rumeno è attualmente recluso nel carcere di contrada Petrusa. A processo anche la madre perchè “non impedì le violenze sulla ragazzina” da parte del fratello. I fatti sarebbero accaduti a Cattolica Eraclea dove la famiglia è residente da diverso tempo
Un pescatore di 28 anni, Michele Cannizzaro, è stato condannato, dopo patteggiamento, ad 8 mesi di pena sospesa con affidamento ai servizi sociali. Lo stesso era accusato di essersi scagliato contro il capitano dei Carabinieri della Compagnia di Licata, Marco Currao e di avergli provocato una ferita ad una mano che gli è stata medicata dai medici del San Giacono d’Altopasso. L’uomo era andato in escandescenze in un bar del centro e dopo l’intervento dei Militari dell’Arma si era calmato per poi, improvvisamente scagliarsi contro l’ufficiale che ha subito una ferita guaribile in una settimana.
Il tribunale di Caltanissetta ha assolto l’imprenditore di Agrigento, Dario Vella, in qualità di rappresentante della società Seap, dall’accusa di smaltimento illecito di rifiuti. Vella era stato rinviato a giudizio per una presunta rimozione di amianto con modalità difformi rispetto a quanto previsto dalla legge. Il giudice ha scagionato l’imprenditore da ogni accusa con la formula “perchè il fatto non sussiste”.
Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Ravanusa, in esecuzione dell’Ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo, traevano in arresto:
– MINACORI Giuseppe, classe 1943, pensionato di Ravanusa, già ben noto alle Forze dell’Ordine,
dovendo il medesimo espiare la pena definitiva di anni 3 e mesi 6 di reclusione, poiché giudicato colpevole dei reati diricettazione e riciclaggio, fatti commessi a Ravanusa nell’anno 2013.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, veniva associato alla Casa Circondariale di Agrigento, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.