Febbraio 2017 - Pagina 78 di 101 - Sicilia 24h
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“Sono circa 5900 detenuti siciliani di cui circa 1200 extracomunitari. Dal 2012 non c’e’ piu’ una relazione annuale sullo stato delle carceri dell’Isola e per piu’ di tre anni il presidente della Regione non ha ritenuto necessario procedere a una nuova nomina del Garante, fino al 2016, quando e’ stato scelto il professore Giovanni Fiandaca. Un vuoto che ha creato un gravissimo danno economico alla Regione, come hanno denunciato i Radicali siciliani presentando un esposto alla Corte dei conti di Palermo il 20 gennaio 2014. Chiediamo al presidente della Regione di intervenire in aula per conoscere lo stato delle carceri siciliane”. E’ quanto chiedono Toto Cordaro, capogruppo del Cantiere popolare all’Ars, e Pino Apprendi, parlamentare regionale del Pd in una conferenza stampa all’Ars dove sono intervenuti anche Rossana Tessitore e Alberto Mangano del comitato “Esistono i diritti”. Sovraffollamento, mancanza di acqua calda per lavarsi e acqua potabile, i problemi maggiormente riscontrati: “La situazione nelle carceri di Siracusa, Agrigento e Catania e’ insostenibile – ha aggiunto Cordaro – ci sono fino a 130 detenuti in piu’ – a questo si aggiunge l’inerzia dovuta alla mancata trasformazione dei vecchi opg come quello di Barcellona Pozzo di Gotto: sono due le strutture alternative, una a Caltagirone e una a Naso, hanno 20 posti di capienza ciascuno, ma se a Barcellona le utenze erano 100 ci chiediamo che fine abbiano fatto gli altri 60 detenuti”. Pino Apprendi ha poi sottolineato come ” la maggior parte dei detenuti abbia un’eta’ inferiore ai 40 anni”, proponendo poi “un gruppo di lavoro che possa prestare piu’ velocemente soccorso medico, creando una congiunzione tra Asp e i medici delle carceri”. In un’interpellanza depositata il 27 novembre scorso, con primo firmatario Cordaro, si fa presente che “Nei tre anni durante i quali non vi e’ stato il Garante, il suo ufficio ha continuato ad esistere con le sue sedi di Palermo e Catania, con oltre 10 dipendenti obbligati all’inerzia che non potevano neanche aprire la corrispondenza che arrivava dalle carceri, e non hanno potuto neanche visitarle in mancanza dell’unico titolare dell’ufficio che potesse autorizzare”.(

A tradire il proprietario del residence sono stati alcuni annunci di incontri a pagamento. I carabinieri di Marina di Ragusa hanno sequestrato un intero residence di proprietà di un uomo dopo un controllo effettuato in una stanza dello stesso dove una donna esercitava il mestiere più antico del mondo. I militari hanno preso un appuntamento e, con sorpresa, la donna si è trovata i carabinieri fuori dalla porta e non ha potuto far nulla per dissimulare la sua attività. A finire nei guai il proprietario del residence che aveva affittato quella stanza, ben conscio dell’attività di prostituzione che si svolgeva all’interno, e che già in passato ed in più occasioni aveva affittato stanze a donne che lì si prostituivano.

Anche a Palermo ed esattamente all’Ospedale Buccheri La Ferla è stato riscontrato il fenomeno del “furbetto del cartellino”. Ha farne le spese sono stati tre dipendenti che per anni avrebbero mangiato senza pagare e cioè passando dei vecchi badge che secondo il lettore ottico della mensa dell’ospedale ancora risultavano funzionanti, I dipendenti per un lungo periodo hanno usufruito di tale sistema per usufruire della mensa sia a pranzo che a cena, quindi mangiando a scrocco hanno approfittato di questo disguido senza vedersi addebitato nessun costo sul proprio stipendio.
Tre infermieri dei reparti di chirurgia, medicina e pronto soccorso negli ultimi periodi avevano intuito che l’amministrazione aveva notato qualcosa di strano e questi avrebbero pensato al massimo di avere inflitta una semplice ammenda disciplinare, ma non sapendo che il danno era già arrivato a 10 mila euro, avendo consumato giornalmente un pasto completo di 4 euro. Appena scaduti e rinnovati i nuovi badge, il tutto è venuto a galla e i responsabili sono stati licenziati in tronco dalla struttura ospedaliera !

Furbetti del cartellino a Palermo: Licenziati tre infermieri al Buccheri La Ferla !
Anche a Palermo ed esattamente all’Ospedale Buccheri La Ferla è stato riscontrato il fenomeno del “furbetto del cartellino”. Ha farne le spese sono stati tre dipendenti che per anni avrebbero mangiato senza pagare e cioè passando dei vecchi badge che secondo il lettore ottico della mensa dell’ospedale ancora risultavano funzionanti, I dipendenti per un lungo periodo hanno usufruito di tale sistema per usufruire della mensa sia a pranzo che a cena, quindi mangiando a scrocco hanno approfittato di questo disguido senza vedersi addebitato nessun costo sul proprio stipendio.Tre infermieri dei reparti di chirurgia, medicina e pronto soccorso negli ultimi periodi avevano intuito che l’amministrazione aveva notato qualcosa di strano e questi avrebbero pensato al massimo di avere inflitta una semplice ammenda disciplinare, ma non sapendo che il danno era già arrivato a 10 mila euro, avendo consumato giornalmente un pasto completo di 4 euro. Appena scaduti e rinnovati i nuovi badge, il tutto è venuto a galla e i responsabili sono stati licenziati in tronco dalla struttura ospedaliera !

AGRIGENTO, SEMINARIO SU INTERNAZIONALIZZAZIONE IMPRESE:
imprenditori esteri incontrano aziende siciliane nella sede Irsap

Il Commissario Maria Grazia Brandara: “Irsap anche luogo di incontro tra aziende del territorio e mercati internazionali”
AGRIGENTO. La sede periferica di Agrigento dell’Irsap ha ospitato oggi nella Sala D’Agostino una delle tappe del roadshow organizzato dall’Ice, Istituto commercio estero, per fare incontrare le aziende siciliane con i buyer esteri in collaborazione con l’Assessorato regionale per le Attività produttive guidato dall’assessore Mariella Lo Bello.
“Le sedi dell’Irsap sono per antonomasia il luogo di incontro e scambio di aziende e produttori di eccellenza del territorio – spiega il commissario straordinario Irsap, Maria Grazia Brandara -, e dunque anche l’anello di congiunzione per fare incontrare le nostre aziende con i buyer esteri, così per favorire, sviluppare e promuovere l’internazionalizzazione delle imprese. Rilanciare le imprese siciliane è una mission dell’Istituto che intende favorire lo sviluppo dell’imprenditoria nelle aree industriali di competenza oltre che la stipula di accordi e convenzioni per espandere il mercato, anche grazie ad una lavoro sinergico con l’Ice con cui intendiamo continuare a collaborare”.
Circa 30 buyer esteri hanno incontrato le aziende siciliane che hanno manifestato l’interesse a partecipare, sulla base dell’avviso lanciato dall’Ice per workshop “A taste of southern Italy” Valorizzare le eccellenze del Made in Italy sui Mercati Internazionali.

di Annamaria Martorana
Raccolta nuovamente a singhiozzo da domani ad Agrigento e in tutti quei comuni, soprattutto i più grandi, che conferiscono nella discarica di Siculiana.
Il rallentamento negli ordinari servizi, è la conseguenza diretta della chiusura di tre giorni, iniziata venerdì scorso e che ha causato uno stop nel ciclo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in 25 comuni agrigentini, capoluogo compreso, non essendo stata data alcuna indicazione su dove scaricare in assenza di Siculiana. Una chiusura che la Catanzaro Costruzioni aveva spiegato essere “necessaria a scopo precauzionale per continuare a garantire gli elevati livelli prestazionali dell’impianto, costantemente monitorato allo scopo di prevenire e ridurre ed eliminare ogni forma di inquinamento”.
Ma già la notte tra domenica e lunedì, lungo la statale che porta alla discarica, si era cominciata a formare una lunga fila di autocompattatori di tutti i comuni che conferiscono a Siculiana e che arrivano da diverse province dell’isola. All’apertura dei cancelli, intorno alle 6 del mattino, i mezzi hanno iniziato a scaricare facendo raggiungere ben presto,  all’impianto della Catanzaro Costruzioni, il quantitativo di circa 500 tonnellate giornaliere di rifiuti ricevibili e trattabili con l’impianto di biostabilizzazione mobile e temporaneo di cui l’azienda si è fornita nei mesi scorsi ma che non ha la capacità che potrebbe avere un impianto fisso, come quello realizzato a Lentini, che permetterebbe la “gestione” di un quantitativo superiore di rifiuti evitando continui disagi a tanti comuni isolani.
Sia ieri che oggi dunque, per molti automezzi non c’è stato nulla da fare. Cancelli chiusi in mattinata, appena raggiunta la capacità di ricezione dell’impianto, così come è accaduto anche oggi, e mezzi fermi lungo la strada. Attualmente, lungo la strada che porta in contrada Materana, ci sono una cinquantina di autocompattatori carichi che aspettano che domattina l’impianto riapra. Questo significa però, che molte zone di Agrigento e di altri comuni nelle stesse condizioni, non potranno essere ripulite e i cassonetti non potranno essere svuotati.

Un uomo di Favara, C.V., 34 anni, è stato tratto in arresto dai Carabinieri della locale Tenenza, in esecuzione di un ordine emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo. all’uomo è stato contestato il reato di abuso edilizio. Il 34enne è stato condannato a 1 mese e 3 giorni di reclusione. Il Tribunale avrebbe concesso la sospensione condizionale della pena se il magazzino fosse stato demolito. E invece l’edificio non è stato abbattuto. Pertanto il favarese sconterà la condanna ai domiciliari.

La Direzione investigativa antimafia di Trapani ha notificato un decreto di sequestro di beni per un valore di 5 milioni di euro agli imprenditori Marco Giovanni ed Enrico Maria Adamo (padre e figlio), originari di Castelvetrano, molto noti nella cittadina trapanese per il loro impegno nella politica locale e legato al boss Matteo Messina Denaro.
Enrico Maria è stato consigliere comunale a Castelvetrano eletto nel 2012 e anche per due volte assessore dal luglio 2009 al maggio 2015 e prima nel giugno 2007 al novembre 2009.
Adamo padre, spiega la Dia, è un imprenditore molto attivo nel settore del movimento terra e con le proprie aziende è stato impegnato in grandi opere pubbliche e private, nelle provincie di Trapani e Agrigento.
Ed infatti, per pura sfortuna degli Adamo, due inchieste autonome che poi si sono sovrapposte, hanno determinato la decisione del Tribunale di Trapani – misure di prevenzione – coniugando le inchieste “Golem 2” e “Scacco matto”( che ha riguardato della provincia di Agrigento, versante Belice) e che ha mostrato come il potere dell’allora reggente della famiglia mafiosa agrigentina, Gino Guzzo abbia estromesso i fratelli Campo dall’ottenere lavori a tutto vantaggio dell’imprenditore Adamo.

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Caro Direttore, ho deciso di intervenire sulle pagine del suo illustre giornale, perché lo considero un luogo in cui si sfugge lo stile della inimicizia che spesso nella vita politica attiva, mortifica chi non la pensa come gli altri.
Per questo scrivo volentieri a favore di un’idea della”politica “intesa come valore, come senso, come generosità, come pensiero lungo.
Oltretutto io sono un po’ disinteressato alle mode di stagione e non faccio mistero nel rimpiangere i Partiti.
La nostra politica, oggi, dà l’impressione di un paesaggio sincronico: non di sa bene che cosa si allontani e che cosa si avvicini. C’è un sentimento di” incompiutezza “, di un panorama sempre più confuso. In questo senso vi è anche un interrogativo alla sorte e alla funzione dei partiti, come prima accennato. Evoco uno strumento, certo, quello del partito, convinto che senza strumenti non si costruisce la politica.
A me pare che dopo il troppo della politica stiamo vivendo il niente, l’insignificanza della politica.
Uscire da questa bolla speculativa della non-politica, della caporalizzazione della politica è divenuta una esigenza non più rinviabile.
Qual’è il contributo di sostanza e di progetto che bisogna dare?
Io credo che vada riscoperta e riproposta la visione di una sorte condivisa, che è la premessa alla mediazione politica. Ciò riguarda la scommessa vera, la sfida reale della politica.
Recuperare la forza, il coraggio, il rischio della mediazione politica.
Basta agli uomini soli al comando; basta alla monarchizzazione della funzione politica. La politica oggi è in crisi, perché non è più capace di fare il suo mestiere, di vivere la sua vocazione.
Per la politica democratica non c’è altro fuori dal compito della mediazione, e questa non è scambio,non è qualcosa di mercantile per il quale qualcuno dà qualcosa in cambio di qualcos’altro.
La mediazione politica è il confronto che ciascuna forza intende sostenere fra le soluzioni tecniche, nei quali si riconosce una concezione di Stato e di
società.
Come ripeteva Moro, non esiste una società senza Stato.
Per andare all’attualità, la politica carismatica e personale ha fatto smarrire la “politica” come l’ombra di Peter Pan nelle luci di Londra.
A volte, parlando con la gente,si ha la sensazione di essere finiti in un mondo medievale dai caratteri fiabeschi.
Nessuno deve tirarsi indietro. È l’ora della responsabilità piena, in quest’ora tragica della nostra società divenuta liquida, perennemente segnata dalla precarietà, dalle disuguaglianze, da una “povertà degradata”.
Lo sguardo di tutti, nessuno escluso, deve essere rivolto ai principi forti. Uno fra questi, quello della ” solidarietà “.
Essa è virtù dei tempi difficili che deve accompagnarli in ogni momento.
Cordialmente
Alfonso Montana

Accolta la richiesta del Senatore D’Alì. Alle 14 il Governo riferirà, in Senato, sul mitragliamento del motopesca mazarese

Trapani, 7 febbraio 2017. Il Governo ha accolto la richiesta del Senatore Antonio d’Alì, formulata, in Senato, lo scorso 19 gennaio, di riferire sull’episodio del mitragliamento subìto lunedì 16 gennaio da un motopesca di Mazara del Vallo, da parte di un’imbarcazione libica. Il Ministro Pinotti riferirà alle 14, in Senato, durante la riunione delle Commissioni riunite di Difesa ed Esteri.

“A MALASOGGIRA” divertente commedia in vernacolo favarese al Teatro San Francesco di Favara-
Domenica 12 febbraio 2017- ore 21.00
Dopo il tutto esaurito di sabato 28 gennaio con la commedia “L’amore è…ceco”, portata in scena dall’associazione teatrale agrigentina “Lanterna Magica”, della regista ed autrice di tutte le commedie della compagnia Josè Tedesco, continua con disinvoltura il palinsesto di “RASSEGNAti”. Infatti, a calcare il palco del Teatro San Francesco di Favara, la compagnia teatrale “Polvere di stelle”, la prima compagnia di Favara ad esibirsi. “A MALASOGGIRA”, per la regia di Patrizia Russello, è commedia brillante in due atti in vernacolo favarese la quale, già dal titolo, assicura risate e divertimento.  Al centro della storia, dunque, una suocera gelosa e asfissiante, sempre in mezzo ai figli, la quale ha preso di mira il genero, “torturandolo” con manie di persecuzione e, al tempo stesso, portando il proprio marito alla follia con modi bruschi e autoritari. Come se non bastasse ad aiutarla arriva la comare doppiogiochista. Riuscirà il genero, ormai esasperato, ad addomesticare la feroce suocera?
Per sapere come andrà a finire, non resta che assistere alla commedia “A MALASOGGIRA” domenica 12 febbraio a partire dalle ore 21.00. Il costo del singolo spettacolo è di euro 6,00.  Il locale è riscaldato ed è possibile, qualora si richiedesse, il servizio navetta a domicilio. Per avere maggiori dettagli ed informazioni è possibile chiamare i numeri: numeri 3809514586 oppure 3282847828, oppure seguire la Pagina Facebook “RASSEGNAti”.

“A MALASOGGIRA” divertente commedia in vernacolo favarese al Teatro San Francesco di Favara-Domenica 12 febbraio 2017- ore 21.00
Dopo il tutto esaurito di sabato 28 gennaio con la commedia “L’amore è…ceco”, portata in scena dall’associazione teatrale agrigentina “Lanterna Magica”, della regista ed autrice di tutte le commedie della compagnia Josè Tedesco, continua con disinvoltura il palinsesto di “RASSEGNAti”. Infatti, a calcare il palco del Teatro San Francesco di Favara, la compagnia teatrale “Polvere di stelle”, la prima compagnia di Favara ad esibirsi. “A MALASOGGIRA”, per la regia di Patrizia Russello, è commedia brillante in due atti in vernacolo favarese la quale, già dal titolo, assicura risate e divertimento.  Al centro della storia, dunque, una suocera gelosa e asfissiante, sempre in mezzo ai figli, la quale ha preso di mira il genero, “torturandolo” con manie di persecuzione e, al tempo stesso, portando il proprio marito alla follia con modi bruschi e autoritari. Come se non bastasse ad aiutarla arriva la comare doppiogiochista. Riuscirà il genero, ormai esasperato, ad addomesticare la feroce suocera? Per sapere come andrà a finire, non resta che assistere alla commedia “A MALASOGGIRA” domenica 12 febbraio a partire dalle ore 21.00. Il costo del singolo spettacolo è di euro 6,00.  Il locale è riscaldato ed è possibile, qualora si richiedesse, il servizio navetta a domicilio. Per avere maggiori dettagli ed informazioni è possibile chiamare i numeri: numeri 3809514586 oppure 3282847828, oppure seguire la Pagina Facebook “RASSEGNAti”.