Gino Mendola, di Porto Empedocle, e Andrea Castellino, di Cattolica Eraclea, entrambi di 27 anni, arrestati dagli agenti del Commissariato Frontiera poiché resisi, secondo l’accusa, responsabili dei reati di resistenza a pubblico ufficiale, fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di arma clandestina e detenzione illegale di munizioni per arma comune da sparo, restano in carcere. . Lo ha deciso il Gip Alfonso Malato, che ha convalidato gli arresti.
Nel corso di una vasta operazione di controllo straordinario del territorio disposta dal questore di Agrigento nella città marinara, il personale della “Squadra volante” del locale Commissariato di P.s., procedeva al controllo di un’autovettura condotta da Gino Mendola, già noto alle forze dell’ordine. Mendola, noncurante dell’intimazione “alt polizia”, si dava a precipitosa fuga con direzione di marcia verso il centro abitato.
Durante le fasi dell’inseguimento, in pieno centro urbano, gli agenti notavano che dall’autovettura, a bordo del quale viaggiava anche un altro individuo, veniva lanciato un oggetto in metallo, percepito immediatamente come un’arma a canna lunga. Quindi, i poliziotti riuscivano a bloccare il mezzo da cui uscivano repentinamente il Mendola e l’altro soggetto, successivamente identificato per Castellino, che tentavano la fuga, dirigendosi verso la vicina spiaggia. Il Castellino, che nel frangente aveva gettato 6 cartucce calibro 16 da caccia, prontamente recuperate,
Veniva poco dopo bloccato dagli agenti, mentre Mendola proseguiva il suo tentativo di fuga. Sul posto sopraggiungeva altro personale del Commissariato di che, poco dopo, rintracciava il fuggitivo, che si era nascosto dietro gli scogli situati a ridosso del muro di cinta della vicina centrale Enel. Il successivo sopralluogo nel luogo ove gli agenti, durante le fasi dell’inseguimento, avevano visto lanciare l’arma, consentiva di rinvenire un fucile a canna mozza artigianale, che veniva posto sotto sequestro.
Inoltre, la successiva perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione di Cattolica Eraclea del Castellino, permetteva di rinvenire e sequestrare, abilmente occultate, 16 cartucce cal. 16, una pistola a salve calibro 8 mm, priva di tappo rosso, ed un machete.
Ad entrambi gli arrestati viene, altresì, contestata la violazione delle prescrizioni inerenti la misura cautelare dell’obbligo di dimora in Cattolica Eraclea a cui erano sottoposti per altro procedimento penale ed, al solo Castellino, anche la violazione delle prescrizioni della sorveglianza speciale di P.s. a cui è sottoposto.