Febbraio 2017 - Pagina 33 di 101 - Sicilia 24h
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“Onorare la memoria di Filippo Raciti, un uomo giusto, è una cosa doverosa. Il nostro omaggio e la nostra gratitudine a un figlio illustre della nostra terra”.
Lo ha detto il sindaco di Catania, Enzo Bianco, nel corso della cerimonia che si è tenuta, alla presenza del Capo della Polizia, Franco Gabrielli, nel Salone Bellini di Palazzo degli Elefanti, per onorare la figura dell’ispettore ucciso durante gli incidenti del 2 febbraio 2007, nel corso dell’incontro di calcio Catania-Palermo.
Erano presenti, tra gli altri, la moglie Marisa Grasso, i figli Fabiana e Alessio, i genitori e la sorella di Raciti.
“E’ ancora viva in ciascuno di noi – ha detto il primo cittadino – quella tragica serata. Il sacrificio dell’ispettore Raciti però non è stato vano, perchè lo Stato da quel momento ha varato provvedimenti, iniziative, dispositivi che hanno ridotto gli effetti di un fenomeno, comunque, ancora presente purtroppo nell’ambito delle manifestazioni sportive”.
“Oggi – ha sottolineato Bianco – vorrei esprimere a nome della Città il ricordo più affettuoso a questo nostro figlio, cui Catania ha dedicato una strada, e ringraziarlo come presidente del Consiglio nazionale dell’Anci anche a nome di tutti i sindaci italiani, manifestando alla signora Raciti e ai familiari tutti il senso della nostra vicinanza e affetto. Ringrazio le Forze di Polizia, i Carabinieri, la Guardia di finanza, le Forze armate, i Vigili urbani della mia città e di tutte le città per il loro impegno finalizzato a consentire un’ordinata e rispettosa convivenza civile. I valori ai quali Filippo Raciti ha dedicato la sua vita sono i nostri valori”.
“Sono grato al sindaco Bianco – ha detto il prefetto Gabrielli – perchè mi ha consentito di onorare un impegno e un desiderio. Non avevo potuto partecipare alla cerimonia del 2 febbraio, ma ci tenevo particolarmente a ricordare un uomo che ha dedicato la sua vita per affermare i valori in cui credeva. Purtroppo ancora oggi si parla di violenza legata allo sport ed è una bestemmia perchè lo sport rappresenta principi alti e nobili che niente hanno a che fare con la violenza. E il maggior dolore proviene dal vedere che certe infamità a volte si perpetuano: io ho avuto associato il mio nome a quello di Raciti in una circostanza legata allo stadio di Roma, per cui comparvero anche le scritte ‘Gabrielli come Raciti, Gabrielli come Falcone’. Per chi come me ha nel proprio Pantheon uomini di questo valore è stata una medaglia al merito, ma per chi quella scritta l’aveva vergata il significato era diverso”.
Il sindaco Bianco ha poi annunciato che il Comune di Catania, tramite l’assessorato alle Politiche scolastiche, organizzerà dieci incontri in dieci scuole diverse sul tema della legalità: “Chiederemo alla signora Raciti di portare la sua testimonianza per far passare un messaggio di civiltà”. “Partecipare e dimostrare che l’educazione e l’esempio sono il miglior modo di rispondere agli insulti – ha detto Marisa Grasso – è un dovere che viene dal cuore: l’indifferenza uccide”.
Il sindaco Bianco al termine della cerimonia ha consegnato ai familiari dell’ispettore Raciti una pergamena come segno di affetto e gratitudine “della Città e del Paese intero”.

Oggi (domenica 19 febbraio) in Piazzatta San Calogero secondo appuntamento con ’IDay, l’iniziativa regionale del Movimento 5 Stelle, che coinvolgerà 150 piazze siciliane, al fine di raccogliere idee per il nuovo programma regionale: un programma dai Cittadini per i Cittadini.
Un gazebo dove attivisti, simpatizzanti, portavoce e militanti avranno nuovamente modo di incontrare i cittadini per renderli protagonisti del programma regionale che sarà stilato in occasione delle prossime consultazioni regionali.
Il gazebo sarà però anche l’occasione per affrontare diverse tematiche  squisitamente cittadine; uno in particolare che negli ultimi tempi ha interessato una buona parte degli Agrigentini: la collocazione dei giochini per bambini presso Villa Bonfiglio.
La scelta di spostare tutti i giochini da Piazza Cavour a Villa Bonfiglio,  operata circa un anno addietro dall’amministrazione comunale, ha infatti dato esiti nettamente negativi. I genitori infatti si lamentano che la zona in cui si trovano adesso è troppo ventosa e che il pavimento in terra battuta sia costantemente sporco anche e soprattutto a causa delle deiezioni dei cani, randagi o meno, che frequentano la zona. Inoltre, la scarsa illuminazione rende la frequentazione serale, se non necessariamente pericolosa, perlomeno molto meno gradevole di quanto non lo fosse prima.
Per questi ed altri motivi il Movimento 5 Stelle di Agrigento ha deciso di aprire un dibattito sul tema e di aprire una raccolta firme per chiedere che i giochini tornino a quella che, a questo punto, appare come la loro sede naturale: Piazza Cavour.
Il gazebo sarà allestito anche domenica  26 Febbraio in via Manzoni, davanti al Don Guanella.
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Risorse per le imprese, territorio e infrastrutture. Sono quelle in arrivo con il Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020. Consapevole dell’importanza che questo strumento potrà avere a beneficio del tessuto produttivo e dell’intera economia, la Cna di Agrigento organizza un seminario informativo per lunedì, 20 febbraio, nella città dei templi. L’evento si terrà al Dioscuri Bay Palace di San Leone, a partire dalle ore 15,30. “Abbiamo voluto promuovere questa manifestazione pubblica – spiegano Mimmo Randisi e Piero Giglione, rispettivamente  presidente e  segretario provinciale della Confederazione – per offrire un servizio ai nostri artigiani e alle nostre aziende. Per mettere a disposizione di chi produce e lavora un approfondito bagaglio  di conoscenze legato alle opportunità contenute negli assi di intervento del Fesr Sicilia, tra cui quelli destinati proprio alla competitività delle piccole e medie imprese. E’ stato avviato questo percorso di condivisione, che vede assieme Istituzioni, professionisti e associazioni di categoria – aggiungono i vertici della Cna Agrigentina – per sensibilizzare e coinvolgere il territorio, in tutte le sue sfaccettature, in modo da non perdere questa importante occasione destinata a lasciare il  segno”. E saranno proprio loro due ad aprire il seminario: Mimmo Randisi introdurrà e modererà i lavori, mentre Piero Giglione porterà il saluto dell’Associazione. Sono previsti poi gli interventi dei vertici dell’Assessorato Regionale alle Attività Produttive: per la parte politica, darà il suo contributo  Mariella Lo Bello, che ha la delega al ramo, per il dipartimento relazioneranno il  Direttore Generale, Alessandro Ferrara, e il Dirigente del comparto Innovazione Tecnologica e Politiche per lo Sviluppo Economico, Dario Tornabene. Nel dettaglio verranno illustrare le singole misure, la dotazione finanziaria del Fesr Sicilia, i requisiti di ammissibilità, le modalità di accesso al finanziamento e i settori interessati.  Hanno aderito all’iniziativa gli ordini professionali: per gli Architetti parlerà il presidente Fiaccabrino, per gli Ingegneri il presidente Armenio, per il Collegio dei Geometri il presidente Bellavia, per i Consulenti del Lavoro il presidente Vetrano, per gli Agronomi e i Dottori Forestali il presidente Boccadutri e per i Geologi il presidente regionale Collura. A tirare le somme del seminario sarà il Vice Presidente Nazionale della Cna, Giuseppe Montalbano.

Sarà la città di Ravanusa ad ospitare, il prossimo 21 marzo, l’unica tappa Siciliana della Mizuno Run Life, la prestigiosa manifestazione finalizzata alla promozione di sani stili di vita, che si disputa in 14 città Italiane. Ravanusa sarà il terzo appuntamento del tour che prenderà il via da Caserta il prossimo 15 marzo. Tra le città “toccate” dalla Mizuno Run Life anche Lecce, Savona, Firenze, Vicenza e Roma.
L’assegnazione della tappa Siciliana, è il frutto della collaborazione tra Mizuno, Mega Hobby Sport di Massimo Inglisa, e la Pro Sport Ravanusa del presidente Giancarlo La Greca.
Entusiasta dell’iniziativa l’amministrazione comunale di Ravanusa con in testa il sindaco Carmelo D’Angelo, che sin da subito ha dato la proprio disponibilità al supporto logistico dell’intera iniziativa.
Mizuno Run Life è un progetto di social running rivolto a chiunque voglia sperimentare i benefici dell’attività sportiva, anche per la prima volta, e condividere le sensazioni e la sicurezza della corsa collettiva. Una formula allegra ed efficace, completamente gratuita, per avvicinare alla corsa anche i meno esperti e i più diffidenti.
L’iniziativa, completamente gratuita, si appoggia ad importanti realtà locali specializzate nella vendita di materiale tecnico per il running e prevede dei gruppi di allenamento con il sostegno di Coach competenti che affiancheranno i partecipanti mettendo a disposizione tutte le loro conoscenze: dallo stretching alla respirazione, dall’alimentazione ai consigli sulla postura.
Il programma è semplice e coinvolgente: dopo l’introduzione e le presentazioni, via tutti insieme per una sessione serale di allenamento guidato: riscaldamento, corsa di gruppo e stretching finale.
Correre è uno stile di vita, una straordinaria comunità di cui si diventa parte, un insieme di persone che condividono passioni, fatica e divertimento, inoltre a tutti i partecipanti verrà omaggiata una t-shirt tecnica Mizuno ed una torcia elastica.
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SICILIA; FINANZIARIA: DI GIACINTO E CLEMENTE, PROROGA ESERCIZIO
PROVVISORIO UNICA SOLUZIONE PER AFFRONTARE VERE EMERGENZE DELLA
SICILIA, NON TOLLERABILE BLINDATURA DELLA FINANZIARIA
Palermo – “Abbiamo votato la proroga dell’esercizio provvisorio perché
era l’unica soluzione possibile davanti allo stallo in cui si voleva
far precipitare la commissione Bilancio non consentendo di far
esercitare il proprio ruolo ai parlamentari componenti. La decisione,
assunta dalla presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, di non
far trattare altri argomenti al di fuori delle norme della finanziaria
presentata dal governo Crocetta a dicembre scorso, è discutibile e
inopportuna. In questo modo sarebbero state ritenute inammissibili
misure per gli sportellisti, il personale Asu, l’esenzione dei ticket,
i forestali, le ex province, l’assistenza ai disabili e le norme per
lo sviluppo. Tutti temi esclusi nella proposta del governo. Ecco
perché la commissione Bilancio ha ritenuto, responsabilmente, a
maggioranza, di chiedere la proroga dell’esercizio provvisorio.
Sorprendono comunque le dichiarazioni del capogruppo del Pd Alice
Anselmo quando parla di irresponsabilità, poiché proprio i
rappresentanti del suo partito in seno alla II commissione avevano
fatto propria la nostra proposta di proroga dell’esercizio
provvisorio. Chiediamo al capogruppo del Pd, visto che ha preso parte
alla conferenza dei capigruppo, in che modo si potevano affrontare le
vere emergenze davanti alla blindatura fatta dalla presidenza dell’Ars
alla finanziaria. Fa specie comunque che mentre la II commissione
lavorava sulla finanziaria e il bilancio, il presidente della regione
Rosario Crocetta ben pensava di presentare il suo movimento
elettorale, disinteressandosi agli atti economico-finanziari della
Regione”. Lo affermano i componenti della commissione Bilancio
dell’Ars Giovanni Di Giacinto e Roberto Clemente, rispettivamente
capogruppo del Psi e deputato del Cantiere Popolare.

I Riberesi sono ormai abituati ai piagnistei del Sindaco Pace ma quanto successo pochi giorni fa ha dell’incredibile. Il Sindaco ed il suo gruppo consiliare hanno sbraitato contro il Presidente Crocetta perché a loro dire non avrebbe rispettato le promesse, fatte il giorno successivo al nubifragio, non concedendo nessun finanziamento per i danni subiti dalla comunità. Tutto falso. Solo menzogne. La verità è che il comune di Ribera ha ultimato la richiesta di finanziamento con enorme ritardo addirittura successivamente alle lamentele stesse. Siamo al ridicolo: ci si lagna del mancato finanziamento senza nemmeno avere inviato le carte. Una vergogna. Nel momento in cui comuni come Sciacca e Bivona avevano già ottenuto il finanziamento, Ribera doveva ancora inviare la documentazione. Superficialità, infantilismo e mistificazione.
Carmelo Pace e i suoi più stretti sodali si confermano inadeguati ad amministrare Ribera; costantemente, infatti, caratterizzano il loro operato da atteggiamenti puerili, arroganti e mistificatori che uniti alla scarsa capacità amministrativa stanno seriamente danneggiando l’immagine e le condizioni della nostra città.
Un Sindaco sempre pronto ad incensarsi per i quasi inesistenti risultati positivi e che scarica immediatamente sugli avversari politici gli innumerevoli insuccessi ed i fallimenti della sua gestione amministrativa non rinunciando alla strumentalizzazione ed alla bugia. Un atteggiamento inqualificabile che mira solo ad alimentare un clima di ostilità e di veleno nei confronti delle istituzioni o degli avversari politici.
Il Consigliere Caternicchia poi, al posto di atteggiarsi a lacchè del Sindaco e vomitare improperi sconclusionati, dovrebbe cospargersi il capo di cenere e domandarsi come mai Cristina Cortese, assessore di riferimento del suo gruppo e con la delega alla protezione civile, non sia stata in grado di gestire con adeguatezza la vicenda, impedendo a Ribera di ricevere i finanziamenti messi subito a disposizione dal Presidente Crocetta. Circostanza che avrebbe consentito di alleviare le conseguenze dannose dell’alluvione e dato la possibilità a tanti agricoltori riberesi di riprendere le coltivazioni e la raccolta delle arance. Alla luce di un fallimento così clamoroso il Sindaco revochi senza indugio le deleghe all’assessore Cortese.
I comuni di Sciacca e Bivona, grazie all’azione tempestiva dei propri amministratori, hanno ricevuto immediatamente il finanziamento da parte della Regione. Ribera, invece, per colpa dei dell’incapacità dei nostri amministratori, non ha ancora ricevuto nulla. E’ giusto che gli agricoltori ed i cittadini danneggiati dal nubifragio sappiano come sono amministrati e di chi e’ la responsabilita’ dei ritardi nell’erogazione degli aiuti economici alla popolazione colpita.

Per la rivista Fortune era una delle persone piu’ ricche del mondo, per gli inquirenti uno dei piu’ pericolosi narcotrafficanti internazionali. Alfonso Caruana, noto come il ‘boss dei due mondi’, e’ stato condannato a 21 anni dalla Corte d’Assise d’Appello di Torino che lo ha processato per traffico internazionale di droga.
Era l’ultima costola dell’ inchiesta Cartagine, dal nome del porto colombiano da cui parti’ un carico di cinque tonnellate di droga intercettate dai carabinieri a Borgaro Torinese nel marzo del 1994. A distanza di 23 anni, quell’operazione e’ considerata ancora oggi il piu’ ingente sequestro di stupefacente mai effettuato in Italia. Una storia di mafia d’altri tempi, quella rievocata dal processo, che ha riportato agli onori della cronaca una delle inchieste piu’ longeve, e avvincenti, della procura di Torino sul traffico internazionale di droga e sulla malavita organizzata in Piemonte. Ritenuto il capo indiscusso della famiglia mafiosa Caruana-Cuntrera, Alfonso Caruana era stato indicato gia’ da Giovanni Falcone come personaggio di rilievo nel mondo del narcotraffico. Originario di Siculiana (Agrigento) ed emigrato a Montreal alla fine degli anni Sessanta, avrebbe avuto un ruolo di primo piano nello spostare tonnellate di cocaina e di eroina dal Sudamerica in Europa.
Un abile commerciante di morte, che secondo gli inquirenti non disdegnava neppure gli affari con la ‘ndrangheta, oltre che con la mafia siciliana, capace di intessere rapporti ad altissimi livelli per assicurarsi gli appoggi necessari ai suoi affari. Assolto in primo grado, per gli insufficienti elementi a suo carico, dal luglio 1998 era detenuto in Canada, dove aveva patteggiato una condanna a diciotto anni. L’estradizione dal Nord America dopo anni di battaglie legali, un estenuante duello giuridico sull’applicazione dei trattati internazionali vinta dall’ex procuratore generale Marcello Maddalena che ha reso cosi’ possibile il nuovo processo torinese.
Attualmente detenuto in Sicilia, il ‘boss dei due mondi’ avrebbe finito di espiare la sua condanna nell’ottobre 2019, ma con la nuova condanna di oggi dovra’ protrarre la sua permanenza in carcere. Per lui il procuratore generale Elena D’Aloisio aveva chiesto trent’anni di reclusione. La sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Torino ha stabilito nei suoi confronti anche una multa di oltre 200 mila euro.

Ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dai gip dei Tribunali di Catania, Caltagirone e Ragusa nei confronti delle nove persone fermate da carabinieri del Ros di Catania e del comando provinciale di Messina nell’ambito di indagini per tentata estorsione a proprietari terrieri sui Nebrodi, nelle zone di Cesarò e San Teodoro.
Il provvedimento cautelare riguarda Roberto Calanni, di Paternò, 37 anni, Salvatore Catania, 55 anni, di Bronte, Giuseppe Corsaro, 33 anni, di Bronte, Antonino Galati Giordano, 34 anni, di Bronte, Luigi Galati Giordano, 32 anni, di Bronte, Salvo Germanà, 41 anni, di Bronte, Carmelo Lupica Cristo, 62 anni, di Tortorici, Giovanni Pruiti, 41 anni, di Bronte e Carmelo Triscari Giacucco, 44 anni, di Cesarò.
Sono indiziate a vario titolo di appartenere all’articolazione di Cosa Nostra catanese che opera tra i Comuni di Bronte, Cesarò e Maniace e di essere gli autori di alcune estorsioni aggravate dal metodo mafioso. I fermi sono stati eseguiti dai carabinieri del ROS di Catania e della Compagnia di Santo Stefano di Camastra.

Torna domani, domenica 19 febbraio,  il mercatino equosolidale in piazzale Caos che ha  spostato il suo appuntamento, dalla prima alla terza domenica di ogni mese. Anche domani, saranno messi in vendita prodotti biologici e locali direttamente dai produttori agricoli come pane, vino, olio, uva, prodotti di stagione, frutta e verdura, oggetti di artigianato creativo realizzato nel rispetto dell’ambiente e commercio equo solidale. In più, ci sarà un angolo dedicato al benessere psico – fisico con suoni e degustazioni. Domenica i gazebo saranno a disposizione dell’utenza dalle 9 alle 13.30. L’iniziativa è realizzata grazie alla sinergia tra l’associazione Il Cerchio del Caos diretta da Bernardo Barone, dall’associazione Sette Raggi coordinata da Maria Teresa Montalbano e dall’Aiab presieduta da Enrico Caldara. “Il nostro mercatino eco solidale – spiegano gli organizzatori – nasce dalla consapevolezza che un’alimentazione corretta ed equilibrata senza l’uso di sostanze chimiche, pesticidi e altro, fa bene alla salute e all’ambiente, contribuendo al riequilibrio del sistema ecologico fortemente danneggiato dalla società industriale e consumistica di cui l’uomo è diretto responsabile». Per informazioni è possibile collegarsi al sito www.biodomenica.it.

Torna domani, domenica 19 febbraio,  il mercatino equosolidale in piazzale Caos che ha  spostato il suo appuntamento, dalla prima alla terza domenica di ogni mese. Anche domani, saranno messi in vendita prodotti biologici e locali direttamente dai produttori agricoli come pane, vino, olio, uva, prodotti di stagione, frutta e verdura, oggetti di artigianato creativo realizzato nel rispetto dell’ambiente e commercio equo solidale. In più, ci sarà un angolo dedicato al benessere psico – fisico con suoni e degustazioni. Domenica i gazebo saranno a disposizione dell’utenza dalle 9 alle 13.30. L’iniziativa è realizzata grazie alla sinergia tra l’associazione Il Cerchio del Caos diretta da Bernardo Barone, dall’associazione Sette Raggi coordinata da Maria Teresa Montalbano e dall’Aiab presieduta da Enrico Caldara. “Il nostro mercatino eco solidale – spiegano gli organizzatori – nasce dalla consapevolezza che un’alimentazione corretta ed equilibrata senza l’uso di sostanze chimiche, pesticidi e altro, fa bene alla salute e all’ambiente, contribuendo al riequilibrio del sistema ecologico fortemente danneggiato dalla società industriale e consumistica di cui l’uomo è diretto responsabile». Per informazioni è possibile collegarsi al sito www.biodomenica.it.t

Lo scontro salvezza della 26ª giornata – tra Catanzaro e Akragas – se lo aggiudicano i calabresi con un gol di Giovinco ad una manciata di secondi dal termine. L’Akragas – che ha avuto il merito di tenere il risultato incollato sullo 0-0 per 89 minuti – paga forse l’indecisione di Pasquale Pane – il migliore in  campo degli agrigentini. Una sconfitta che brucia e che – proprio a 60 secondi dal termine – capovolge gli equilibri in fondo alla classifica. Il Catanzaro – unica squadra insieme al Taranto a fare punti nella parte bassa della classifica – acciuffa proprio gli agrigentini.

Cade la Vibonese – in casa contro la Juve Stabia; stessa sorte per altre due dirette antagoniste dell’Akragas: Melfi, sconfitta dai “cugini” del SiracusaMessina – piegato dalla Paganese. Unica squadra in lotta per la salvezza a fare punti – peraltro sul campo di chi in casa in questo girone ha fatto meglio di chiunque altro – è il Taranto che strappa un pareggio al “Massimino” di Catania.