Febbraio 2017 - Pagina 22 di 101 - Sicilia 24h
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Raccolta differenziata all’Aro Scala dei Turchi.
Dai primi di marzo braccialetti elettronici per il porta a porta
Alongi: “Un sistema informatizzato ci permetterà di migliorare il servizio
Dalla prossima settimana, al polso degli operatori ecologici che si occupano della raccolta differenziata a Porto Empedocle e Realmonte, compariranno i “Waste monitoring system”,  braccialetti elettronici per il monitoraggio dei rifiuti attraverso un sistema Wirelles.
Dai primi giorni di marzo, nei due comuni che compongono l’Aro Vigata – Scala dei Turchi, la raccolta differenziata si avvarrà di un nuovo sistema di mappatura dei rifiuti per tracciare la differenziata in modo quotidiano e in maniera quanto più dettagliata possibile.
Le imprese Iseda, Ecoin e Icos, stanno infatti testando, proprio in questi giorni, i nuovi braccialetti elettronici che aiuteranno gli operatori ecologici a mappare i singoli contenitori dei rifiuti sia a Realmonte che a Porto Empedocle. In sostanza, l’apparecchio sarà avvicinato al microchip del contenitore dove al momento della consegna, erano stati inseriti i dati identificativi del cittadino/utente. Una volta raccolti i dati, questi saranno trasmessi via internet al server dell’Aro che creerà una vera e propria mappa delle letture fatte ogni giorno, quartiere per quartiere differenziandole per tipologia di rifiuti.
“In questo modo – spiega l’amministratore delegato di Iseda Giancarlo Alongi – saremo ben presto nelle condizioni di realizzare delle statistiche attendibili sulle nostre utenze anche in riferimento ai comportamenti dei cittadini in modo da riuscire ad ottimizzare il servizio anche rispetto a quelle che sono le abitudini degli utenti stessi”.

“I bandi sono pronti, questione di giorni, se non di ore, e poi finalmente saremo nelle condizioni di partire”. L’Assessore Regionale alle Attività Produttive, Mariella Lo Bello, lo ha annunciato nel corso del Seminario informativo, incentrato sul Programma Operativo del Fondo di Sviluppo Regionale 2014-2020, che si è tenuto ad Agrigento su iniziativa della Cna. “Per quelli che sono di nostra competenza – ha spiegato il vice di Crocetta – aspettiamo le schede della Corte dei Conti per potere mettere questi importanti strumenti a disposizione del territorio, per offrire queste nuove opportunità alla nostra Isola che vuole crescere, andare avanti e creare sviluppo e occupazione. E vogliamo che raggiungano davvero tutti. Il nostro obiettivo in questa fase è infatti informare: ecco perché – ha evidenziato Mariella Lo Bello – abbiamo sposato subito, con grande interesse, l’idea lanciata dalla Cna”. Uno dei punti su cui è stata maggiormente focalizzata l’attenzione ha riguardato la promozione della competitività delle piccole e medie imprese, compresa la costituzione di nuove attività e l’internazionalizzazione,  che trova riscontro nell’Asse Prioritario 3. Ad illustrare le singole misure, la dotazione finanziaria, che ammonta complessivamente a 650 milioni di euro, i requisiti di ammissibilità, le modalità di accesso al finanziamento e i settori interessati, sono stati il Direttore Generale, Alessandro Ferrara, e il Dirigente del comparto Innovazione Tecnologica e Politiche per lo Sviluppo Economico, Dario Tornabene. A seguire le loro dettagliate e chiare relazioni, una platea attenta e numerosa, formata da  artigiani, imprenditori, professionisti e amministratori. Una sala strapiena, tanto che è stato necessario allestire un maxi schermo nella hall dell’albergo cittadino che ha ospitato l’evento, al quale hanno dato il loro contributo anche gli ordini professionali. Hanno aderito Architetti, Ingegneri, Geometri, Consulenti del Lavoro, Agronomi e  Dottori Forestali e  Geologi. Soddisfatti per l’esito della manifestazione pubblica i vertici provinciali della Cna. “E’ andata al di là di ogni più ottimistica previsione – ha ammesso il segretario Piero Giglione, che ha portato il saluto dell’Associazione – è stato un momento proficuo sia in termini di acquisizione delle conoscenze  che di confronto. Il nostro sforzo è stato riconosciuto e apprezzato da tutti, anche dall’Assessore Lo Bello che ha esaltato la nostra organizzazione. In questo particolare momento di difficoltà, chi lavora e produce va, ancora più, sostenuto, guidato e accompagnato. Così come vanno stimolati e illuminati gli orizzonti  di chi, andando in controtendenza – ha osservato Giglione – decide oggi, con coraggio e determinazione, di imboccare la strada dell’attività autonoma. E il Fesr Sicilia 2014-2020 rappresenta per tutti una straordinaria occasione da non perdere”.  “Con questo seminario – ha detto il presidente provinciale Mimmo Randisi – abbiamo voluto, in ossequio a quella che è la nostra missione, offrire un servizio alle imprese. Per consentire loro di raccogliere tutte le informazioni utili e possibili al fine di avere un quadro completo,  rispetto ad una materia così complessa, in vista dell’apertura dei bandi. E in questa ottica – ha assicurato Randisi, che ha introdotto e moderato gli interventi – la Cna metterà a disposizione degli associati un apposito sportello per seguire passo passo l’iter e i vari passaggi, necessari per potere partecipare con progetti calibrati e corredati dalla documentazione richiesta”. A chiudere i lavori, che sono andati avanti per oltre tre ore, è stato il Vice Presidente Nazionale della Confederazione, Giuseppe Montalbano. “Nessuna conclusione – ha affermato   – ma un arrivederci ad un prossimo incontro, da tenersi in tempi brevi, che abbia il crisma dell’aggiornamento, con l’obiettivo di  fare il punto sullo stato di avanzamento dei bandi  e in modo da tenere costantemente acceso il faro su questo percorso che è destinato certamente a lasciare il segno nel territorio e nell’economia dell’Isola”.

Si è riunito oggi ad Agrigento, il Coordinamento dei Consorzi Universitari Siciliani, al quale hanno partecipato anche le delegazioni Sindacali Confederali.
I rappresentanti dei Consorzi hanno contestato la proposta del Governo Regionale, inserita nel d.d.l. di Legge di Stabilità Regionale all’esame dell’ARS, che sottrae ai territori ogni ruolo della gestione dei Consorzi stessi affidandola alle Università, alle quali gli stessi Consorzi forniscono servizi determinando l’insorgere di evidenti conflitti di interesse.
La proposta del Governo risulta incongrua anche sul piano finanziario perché appronta risorse di gran lunga inferiori rispetto alle effettive necessità dei Consorzi per la loro attività.
Così i servizi agli studenti non potranno che peggiorare, non consentendo ai Consorzi di conseguire l’obiettivo di sostenere il Diritto alla studio delle Provincie prive di Università.
Il Prof. Armao, Presidente del Consorzio Universitario di Agrigento, è stato invitato dal coordinamento a rappresentare al Presidente della Regione , al Presidente dell’ARS, al Presidente dell’ANCI e dell’Unioncamere, la grave situazione che può determinarsi laddove non venga modificata la disposizione all’esame del Parlamento Regionale e non siano assegnate le risorse finanziarie necessarie per garantire il funzionamento degli Enti.
Il Coordinamento dei Consorzi Universitari ha richiesto altresì, al Presidente della Commissione Bilancio dell’ARS di partecipare ad una audizione sulla proposta di riordino.

Si è riunito oggi ad Agrigento, il Coordinamento dei Consorzi Universitari Siciliani, al quale hanno partecipato anche le delegazioni Sindacali Confederali.I rappresentanti dei Consorzi hanno contestato la proposta del Governo Regionale, inserita nel d.d.l. di Legge di Stabilità Regionale all’esame dell’ARS, che sottrae ai territori ogni ruolo della gestione dei Consorzi stessi affidandola alle Università, alle quali gli stessi Consorzi forniscono servizi determinando l’insorgere di evidenti conflitti di interesse.La proposta del Governo risulta incongrua anche sul piano finanziario perché appronta risorse di gran lunga inferiori rispetto alle effettive necessità dei Consorzi per la loro attività.Così i servizi agli studenti non potranno che peggiorare, non consentendo ai Consorzi di conseguire l’obiettivo di sostenere il Diritto alla studio delle Provincie prive di Università.Il Prof. Armao, Presidente del Consorzio Universitario di Agrigento, è stato invitato dal coordinamento a rappresentare al Presidente della Regione , al Presidente dell’ARS, al Presidente dell’ANCI e dell’Unioncamere, la grave situazione che può determinarsi laddove non venga modificata la disposizione all’esame del Parlamento Regionale e non siano assegnate le risorse finanziarie necessarie per garantire il funzionamento degli Enti.Il Coordinamento dei Consorzi Universitari ha richiesto altresì, al Presidente della Commissione Bilancio dell’ARS di partecipare ad una audizione sulla proposta di riordino.

L’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato a 7 indagati, a vario titolo, in un’inchiesta di un presunto giro di prostituzione in via Saponara ad Agrigento. L’inchiesta ebbe inizio nel giugno del 2014 e ipotizza i reati che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento, al favoreggiamento della prostituzione. Nello specifico le persone indagate sono: Marival Magaly Manrique Mendoza, 44 anni, peruviana, Jacqueline Yanina Manrique Mendoza, 33 anni, anche lei originaria del Perù, Cirilla Maria Manrique Hacache, 75 anni, madre delle prime due, Maria del Pilar Manrique, 51 anni, sempre peruviana, Maria Valdirene Vieira De Oliveira, 45 anni, del Brasile, Giuseppe Salamone, 26 anni di Agrigento e Eugenio D’Agostino, agrigentino di 48 anni. Secondo la Procura le quattro donne avrebbero gestito due case di appuntamento nel centro storico della città e reclutato altre prostitute. La notifica di chisura delle indagini prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

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Nota stampa del Consigliere Gerlando Gibilaro in merito all’approvazione, in
Consiglio comunale, della mozione, dallo stesso presentata, sulla problematica della
erosione della fascia costiera.
“Il Consigliere comunale Gerlando Gibilaro esprime soddisfazione per
l’approvazione in Consiglio della mozione che impegna l’Amministrazione comunale
ad attivarsi presso gli enti che hanno competenza compartecipata, al fine di adottare
tutte le soluzioni possibili per arrestare il fenomeno dell’erosione della fascia
costiera.
Nel contempo il Consigliere Gibilaro ringrazia tutte le forze politiche presenti in
Consiglio che hanno votato favorevolmente la mozione presentata.
A partire da oggi, conclude Gibilaro, si attendono i primi passi dell’Amministrazione
comunale verso la definitiva risoluzione del grave problema dell’erosione delle nostre
coste.

Incredibile e surreale, per certi versi, quello che sta accadendo a Porto Empedocle. Alcuni cittadini si spostano al confine territoriale del paese e gettano i rifiuti in due cassonetti posti in territorio di Agrigento.. La motivazione sarebbe da ricondurre alle nuove disposizioni vigenti nel Comune di Porto Empedocle dove è in vigore la raccolta differenziata con “eliminazione” di tutti i cassonetti.

L’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato a 7 indagati, a vario titolo, in un’inchiesta di un presunto giro di prostituzione in via Saponara ad Agrigento. L’inchiesta ebbe inizio nel giugno del 2014 e ipotizza i reati che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento, al favoreggiamento della prostituzione. Nello specifico le persone indagate sono: Marival Magaly Manrique Mendoza, 44 anni, peruviana, Jacqueline Yanina Manrique Mendoza, 33 anni, anche lei originaria del Perù, Cirilla Maria Manrique Hacache, 75 anni, madre delle prime due, Maria del Pilar Manrique, 51 anni, sempre peruviana, Maria Valdirene Vieira De Oliveira, 45 anni, del Brasile, Giuseppe Salamone, 26 anni di Agrigento e Eugenio D’Agostino, agrigentino di 48 anni. Secondo la Procura le quattro donne avrebbero gestito due case di appuntamento nel centro storico della città e reclutato altre prostitute. La notifica di chisura delle indagini prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Licata, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto il consumo e lo spaccio di sostanze stupefacenti o psicotrope, deferivano in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Agrigento J. B. classe 1987, cittadino senegalese richiedente asilo politico, di fatto domiciliato a Licata, già noto alle Forze dell’Ordine, poiché resosi responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti o psicotrope.
Nella circostanza i Militari della Stazione, nel corso di controllo del territorio, procedevano al controllo del 29enne senegalese mentre si trovava a piedi in Corso Italia, nel centro della città di Licata. Sottoposto a perquisizione personale, il soggetto veniva trovato in possesso di 7 grammi di “hashish”, suddivisa in 4 dosi, il tutto posto sotto sequestro dai Carabinieri.

Confisca dei beni confermata anche se scagionato dall’accusa di associazione mafiosa. E’ quanto disposto dalla Corte di Cassazione nei confronti di Diego Gioacchino Guarneri, 49 anni, imprenditore di Canicattì, coinvolto nel marzo del 2014 nell’inchiesta denominata “Alta mafia” che portò all’emissione di 43 misure cautelari nei confronti di uomini d’onore, imprenditori e politici agrigentini. Confermata dunque la confisca al patrimonio del 49enne, con la misura che di fatto blocca un patrimonio valutabile in circa un milione di euro. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso proposto dai legali del canicattinese.

Sono state effettuate, dall’Arpa di Agrigento, le analisi sui campioni prelevati dalla spiaggia di Torre Salsa che in questi giorni è stata “colora” di rosso dalla presenza di materiale sconosciuto. Ebbene i risultati, secondo quanto riferito dal direttore dello stesso Ente, Salvatore Montana, parlano di “materiale composito, nella quasi totalità composto da ruggine e quantitativo enorme di ferro”. Ora le analisi continueranno per verificare la presenza di altri elementi o sostanze organiche. I risultati definitivi si avranno nei prossimi giorni. L’allarme su quanto accaduto nella spiaggetta della rinomata località era stato lanciato dall’associazione amnbientalista Mareamico di Agrigento. Si ipotizza che a determinare il danno ambientale possa essere stata qualche nave di passaggio che potrebbe aver effettuato un lavaggio delle stive. Della vicenda si sta occupando la Capitaneria di porto di Porto Empedocle.