Lo scorso 3 maggio l’ Assemblea dei Soci all’ Università di Agrigento è stata quasi deserta. Si è presentato il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, in rappresentanza del Comune, e la rappresentante dell’ Ordine provinciale degli Architetti di Agrigento, Maria Giglia. L’ Assemblea è stata convocata per deliberare sull’ offerta formativa per l’ anno accademico 2016 – 2017, attesa dall’ Università di Palermo il 4 maggio. E appena il 2 maggio precedente si è svolto nei locali di via Quartararo l’ Open Day, presentando agli aspiranti studenti una offerta formativa che, al momento, è solo virtuale. Gli assenti il 3 maggio sono stati i soci ex Provincia di Agrigento, che è il socio di maggioranza, e poi la Camera di Commercio. La successiva Assemblea dei soci, come richiesto e poi annunciato dall’ avvocato Barberi, commissario della ex Provincia, si è svolta il 13 maggio. E nonostante le ottime intenzioni più o meno manifestate, è stata ancora una volta fumata nera. Infatti, Roberto Barberi non ha revocato la delibera di fuoriuscita dal Consorzio universitario, riservandosi la possibilità di revocarla, ma non sciogliendo ancora la riserva. Pertanto, no all’ offerta formativa, e no alla elezione del Consiglio d’ amministrazione. La prossima Assemblea dei soci in calendario è venerdì prossimo 20 maggio. Nelle more di ciò è emersa la volontà, non dichiarata ufficialmente ma trapelata, da parte della Provincia di Agrigento di cedere al Consorzio universitario l’ immobile in via Quartararo, che, un tempo Comunale, adesso è di proprietà della Provincia. Il valore d’ affitto annuale dell’ immobile sarebbe stato valutato circa 450 mila euro all’anno. Ovviamente si tratterebbe di una valutazione con approssimazione molto all’ eccesso. E però, la Provincia, cedendo l’ immobile, sostituirebbe il proprio contributo annuale, che in verità è stato di 800 mila euro all’ anno, con la cessione dell’ immobile sede del Polo universitario. Ancora nelle more di tutto ciò, il Consiglio di Amministrazione dell’ Università di Palermo, anche in ragione di un debito di oltre 3 milioni di euro di cui è debitore il Consorzio di Agrigento, ha annunciato il taglio dei corsi di laurea di Giurisprudenza, Architettura e Beni culturali ad Agrigento, mantenendo solo Servizi sociali, che è un triennale, e il magistrale di Archeologia. Riassumendo in conclusione : “mentri u medicu studìa, u malatu si fa la via”.