Lei è Luciana Giammanco. E’ conosciuta dagli agrigentini perché è stata commissaria straordinaria al Comune di Agrigento dal giugno 2014, quando si è dimesso il sindaco Marco Zambuto, al giugno 2015, quando è stato eletto sindaco Calogero Firetto. Adesso, lei, la Giammanco, è la dirigente responsabile della prevenzione della corruzione alla Regione. La parola d’ordine dal monte Bianco al vulcano Etna è “lotta alla corruzione”, perché impoverisce, sfiducia il mercato e ruba miliardi di euro al prodotto interno lordo degli italiani. E anche in Sicilia ci si è adeguati. L’ ufficio della Giammanco ha istituito un portale internet, a cui si accede solo internamente. E serve per le soffiate, ossia le segnalazioni di reati di corruzione. Se un dipendente sospetta, oppure è a conoscenza, entra nel portale e scrive. E per garantire il massimo anonimato, la dirigente Giammanco ha appena diffuso una circolare che corregge il metodo : prima la segnalazione è stata inviata al portale con una email, adesso invece si entra dentro il portale con una password scrivendovi direttamente all’ interno. Ovviamente, la condizione per procedere alla segnalazione è che quanto segnalato sia penalmente rilevante e che, dunque, rischi di danneggiare la Regione, una persona, una impresa, l’ambiente, o provochi spreco di denaro pubblico. E, anche se genericamente è ammesso tutto e non vi sono limiti escludenti, sono state tracciate delle linee guida su ciò che è segnalabile in particolare . E si tratta della corsia preferenziale accordata a una pratica a svantaggio di un’altra, il sospetto di predeterminazione di un appalto, o l’uso ricorrente di un fornitore. Da dicembre scorso ad oggi sono state già 33 le segnalazioni il cui contenuto, e non sarebbe altrimenti, non è divulgabile. Gli organi preposti, dall’ altra parte del portale, recepiscono la segnalazione e, se ricorrono le condizioni, si intraprende una inchiesta interna che poi, qualora sia attinente al codice penale, sfocia in un esposto alla magistratura parallelo a un procedimento disciplinare interno. Nella circolare istruttiva dell’ iniziativa, la Giammanco scrive : “L’amministrazione regionale, avendo così tante competenze e così tanti dipendenti, le cui sedi sono distribuite in ogni capoluogo di provincia e nei maggiori centri, è per forza di cose maggiormente esposta alle influenze negative che possono derivare sia da fenomeni corruttivi, sia dalle influenze della criminalità organizzata”.