Ermal Meta con Gnu Quartet incantano il teatro “Al Massimo” di Palermo (Foto e Video)

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Il live è andato in scena, ieri, 12 Febbraio nell’incantevole Teatro “Al Massimo” di Palermo.

Bastava guardarsi attorno e respirare per riuscire a sentire la magia nell’aria.

Ermal, con la sua profonda bravura insieme ai Gnu Quartet, ha trasmesso quella forza che, con il tempo, è riuscito a trovare scavando dentro se stesso. E’ anche un poeta, un formidabile paroliere che sa trattare qualsiasi tipo di argomento e toccare le corde del cuore di ognuno di noi dove si è anche visto un umile Ermal che non potrà mai cambiare.

Ogni brano accompagnato da un’ottima acustica è stato curato nei minimi dettagli. 

Allo scoccare delle 21:30 si spengono le luci, si trattiene il respiro e si parte. A suonare con lui ci sono i “Gnu Quartet” ,  un quartetto musicale composto da Raffaele Rebaudengo (viola), Francesca Rapetti (flauto), Roberto Izzo (violino) e Stefano Cabrera (violoncello).

Con gli occhi lucidi e la mano che batte sul cuore, Ermal Meta conclude il suo concerto. Si spengono le luci. Ma guardandosi attorno gli occhi dei presenti continuano a brillare.

Durante l’estate 2018, l’artista, ha realizzato un tour indimenticabile; al di là dei numerosissimi sold out e delle decine di migliaia di persone che sono accorse sotto ai palchi va sottolineata la bellezza delle location che hanno ospitato il Non Abbiamo Armi Tour: dal Foro Italico di Roma, al Real Belvedere di Caserta; da Piazza Santissima Annunziata a Firenze, al Castello Scaligero di Villafranca (VR); da Villa Manin in provincia di Udine a l’Abbazia di San Galgano a Chiusdino (SI); dall’Anfiteatro di Tharros in Sardegna al Teatro Antico di Taormina (solo per citarne alcune)…

Adesso questa magica avventura con “Gnu Quartet”. Le canzoni, con nuovi ed esclusivi abiti da sera, cuciti su misura da nuovi arrangiamenti per viola, violino, violoncello e flauto, sono entrati in molti tra i Teatri più belli d’Italia.

Questa la costante, il filo rosso che unisce la musica dal vivo di Ermal Meta, in qualsiasi versione la si ascolti: la bellezza… colei che ci salverà.

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